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comunicazione
L'archivio è aperto al pubblico il giovedì e venerdì pomeriggio dalle 15:30 alle 20:00




Agenda > Programmazione > maggio 2014

Domenica 4 maggio dalle ore 11.00


al Giardino Primo Moroni, via Conchetta angolo via Troilo, Milano
Mercato dell’autoproduzione e di prodotti biologici


TERRE IN MOTO, rete milanese dei mercati agricoli e delle autoproduzioni

Ore 11.00 – Apertura mercato al giardino primo moroni, in via conchetta angolo via troilo
Ore 13.00 – Pranzo per onnivori, vegetariani e vegani a cura di coox18 con anche menu bambini
Ore 16.00 – LABORATORIO PER I BAMBINI: semina, pianta, innaffia...
Ore 17.30 – presentazione del libro "Storie della Resistenza" a cura di Domenico Gallo e Italo Poma. Segue proiezione del film "I nostri anni" di Daniele Gaglianone







Domenica 4 maggio 2014 a partire dalle ore 17,30


Italo Poma
presenta il libro
Storie della Resistenza
A cura di Domenico Gallo e Italo Poma
[Sellerio, Palermo, 2013]

partecipa
Virgilio Biei, partigiano nella V divisione "Giustizia e Libertà" e membro dei GAP (Gruppi di Azione Patriottica) di Torino. Ha interpretato come protagonista il film
"I nostri anni" di Daniele Gaglianone.


Segue proiezione del film
I nostri anni
di Daniele Gaglianone
[Italia, 2000, b/n, 90 min.]

* * *



Un'antologia inedita di scritture della Resistenza, prodotte a caldo, a pochi anni o mesi di distanza dagli eventi, raccolte e riscoperte grazie a un innovativo lavoro di ricerca e di archivio. Il libro contiene ricordi, testimonianze, racconti, appunti, ritratti, cronachette di vita, di morte e di azioni militari. Storie che desiderano salvare della Resistenza italiana un profilo che il tempo, come forse anche l'ansia di tesi preconcette, rischia di appannare: ossia il sentire genuino di chi viveva la sua giornata battendosi nella lotta partigiana e praticando un "modo di vita" che era "semplicemente il contrario dell'insieme di regole in cui erano cresciute almeno due generazioni senza conoscere modelli alternativi".



[Angelo Del Boca] Il documento che più ci sorprese fu una sorta di dizionario, una cinquantina di voci scritte a matita su altrettanti piccoli fogli d'agenda. I fogli, per l'umidità, si erano incollati e se non fossero stati scritti a matita non si sarebbe salvato nulla. Pazientemente asciugammo foglio per foglio e alla fine cominciammo a leggere ciò che segue:

Alba - Quando spunta, può essere troppo tardi.
Alexander (Maresciallo) - Avrebbe voluto, all'inizio del secondo inverno, che fossimo spariti come talpe sottoterra. Non se l'abbia a male se gli abbiamo disobbedito: non c'erano buche a sufficienza.
Badoglio e Bonomi - Due personaggi, scialbi, che stanno al Sud, con gli americani.
Barba - Molti se la lasciano crescere, ma non sempre perché mancano di lamette. Chi la porta, automaticamente viene chiamato "Barba". E poiché in un distaccamento sono in parecchi ad averla, uno si chiamerà "Barba I", l'altro "Barba II", e così via. Ad alcuni sta bene, gli fa una faccia decisa. Ad altri addolcisce gli occhi. Altri ancora, e sono i più ostinati a tenerla, fanno pensare alle capre.
Cani - Sono un vero guaio, di notte, durante le marce di trasferimento. Il primo a sentirvi dà la sveglia al vicino, e in pochi istanti la valle è tutta un abbaio. I cani dei tedeschi invece non abbaiano. Sono alti, snelli, col pelo corto. Ti inseguono per giornate, come se ti conoscessero, ti odiassero. Cani sono anche chiamati i tedeschi, per quanto si preferisca chiamarli maiali.
Comandante - Lo si diventa per meriti, non per titoli di studio. Conosco un mungitore che ha ai suoi ordini un colonnello di Stato Maggiore. Di solito si affermano quando scoprono per la guerriglia un'autentica vocazione. Fanno sempre di testa loro, e raramente sbagliano. Quando sbagliano pagano di persona.
Nome di battaglia - Serve a mascherare la nostra identità e di rimando a tradire il nostro carattere. Esso rivela infatti le nostre ambizioni, o le nostre letture, oppure i limiti della nostra fantasia.
Partigiani - Ce ne sono di tutti i tipi: comunisti e cattolici, socialisti e liberali, anarchici e trotzkisti, giellisti e monarchici, leali e opportunisti, coraggiosi e vigliacchi, decisi e attendisti, generosi e scaltri, onesti e ladri, giovani e vecchi, eroi e doppiogiochisti, consapevoli e no, con scarpe e senza scarpe, vestiti come soldati e come pagliacci. Combattono una delle diecimila guerre che l'uomo ha scatenato su questa terra e pensano di essere dalla parte della ragione.
Paura - Chi dice di non averne è un bugiardo. Nessuno di noi può giurare che sarà vivo domani. O anche stasera.





* * *



Il film di Daniele Gaglianone è stato presentato in concorso al Torino Film Festival 2000 e nella Quinzaine des Réalisateurs al Festival di Cannes 2001.

Alberto e Natalino, ex partigiani, si ritrovano dopo anni di distanza a ripercorrere vicende passate, dopo che Alberto, entrato in un ospizio, trova un ex fascista comandante delle Brigate nere che aveva ucciso un suo compagno d'armi, Silurino. A chiudere, la frase: "I nostri anni sono passati come una storia che ci è stata raccontata e il luogo dove accaddero queste cose non ne serberà traccia".

"Il film nasce dalle suggestioni e dagli incontri con le persone, i loro volti, le loro voci mentre ricordavano con me episodi tristi e felici della loro gioventù. Per diversi anni ho lavorato a raccogliere testimonianze orali sulla Resistenza. Un lavoro che ha costituito una base importante di documentazione. [...] La storia che mi interessava raccontare non poteva emergere da un documentario. A me interessava la percezione che i due hanno del loro passato e del loro presente. Ho cercato l'astrazione, mi interessava riunire aspetti delle persone che avevo incontrato. Nel ricreare la realtà non ho voluto che fosse identificabile il preciso momento o il luogo ove era avvenuto il fatto passato. Per me erano elementi poco importanti, lo vedevo sia come un film sulla memoria che sulla vita che se ne va. Rappresenta anche un tentativo cocciuto e vitale dei personaggi di aggrapparsi a quello che resta della loro esistenza".
Per leggere l'intervista completa al regista: http://www.cinequanon.it/intervista-a-daniele-gaglianone/






Lunedì 5 maggio ore 21.30


CineCox
Dead man di J. Jarmush
Apertura ore 21,30 – Inizio proiezione ore 22,00






Lunedì 12 maggio ore 21.30


CineCox
La casa del diavolo di R. Zombie
Apertura ore 21,30 – Inizio proiezione ore 22,00






Giovedì 15 maggio ore 21.00
CantOsteria al 18

Il Coro Ingrato, in collaborazione con Calusca City Lights, Archivio Primo Moroni e Cox 18, propone un secondo ciclo di appuntamenti sul canto sociale e popolare.

Ricominciano i "Canzonieri". In un clima conviviale, si mangia e si beve insieme, si canta. Il terzo giovedì del mese a partire da aprile, nel salone del Cox, alle nove di sera.

Intoneremo canti giacobini, risorgimentali, anticlericali, anarchici, antimilitaristi, della Resistenza, di movimento, di piazza e di fabbrica, di lavoro, filanda, risaia e, ovviamente, d'osteria.

Si riparte dai canti proposti lo scorso anno, aggiungendone di nuovi.

Nella migliore tradizione del canto d'osteria, questa sorta di café chantant popolare d'altri tempi, l'apporto dei partecipanti è decisivo per la buona riuscita delle serate.

Ci si trova per cantare, ma non si disdegnano poesie, racconti, testimonianze, ricordi, barzellette, registrazioni e video.

Non sono richieste particolari capacità e conoscenze, solo la voglia di stare e cantare assieme. Gli incontri sono gratuiti e aperti a tutti. Chi sa suonare porti il suo strumento!

Le prime tre date:
- giovedì 17 aprile
- giovedì 15 maggio
- giovedì 19 giugno

testi e noterelle

Info: coroingrato@gmail.com - libreriacalusca@yahoo.it





Domenica 18 maggio ore 21.30

Proiezione del film

NELLE TERRE, ENTRE TIERRAS, LUR ARTEAN
Un film di Antonio Valerio Frascella

A seguire, chiacchierata con l'Autore

Puglia-Lucania ("Nelle Terre"), Andalucia ("Entre Tierras"), Euskal Herria ("Lur Artean"): il film racconta, attraverso una voce narrante, la storia di un viaggio nelle terre.
Un protagonista che non compare quasi mai, epperò è sempre presente. Viaggia, parla con questo e con quello, ascolta, impara e si trasforma. Pensa, rimugina, cambia.
Per un cinema dal basso, fatto con quello che si ha, per includere e non escludere, per coinvolgere. Condivisione o Stato.






Lunedì 19 maggio ore 21.30


CineCox
Limitless di N. Burger
Apertura ore 21,30 – Inizio proiezione ore 22,00






Sabato 24 maggio, ore 16

incontro con Shahd Abusalama
autrice di Palestine from my eyes. Una blogger a Gaza
(Lorusso editore, Roma, 2013)


Shahd Abusalama, un'artista palestinese nata nel 1991 nel campo profughi di Jabalia, cura da tre anni il blog in lingua inglese
"Palestine from my eyes", in cui racconta la vita quotidiana nella striscia di Gaza, la storia della sua famiglia di rifugiati, la paura e la resistenza sotto gli attacchi di Israele, le lotte dei prigionieri politici palestinesi, tra cui suo padre, detenuto per quindici anni. Collabora anche con il sito di approfondimento "Electronic Intifada" e ha partecipato con i suoi disegni a mostre locali e internazionali.

Scrive Shahd: "Sin da piccola, iniziai a disegnare la Palestina dai miei occhi, assediata dal filo spinato [...]. Iniziai a scrivere all'età di 17 anni, dopo i 22 giorni di massacro commesso dall'esercito israeliano nel 2008-2009. Avevo la terribile sensazione di essere isolata dal resto del mondo. Volevo combattere l'ignoranza che disumanizzava me e il popolo palestinese. Usai la lingua inglese per tradurre al resto del mondo il dolore, la resistenza e l'umanità del mio popolo, per far ascoltare la sua voce soffocata".

Un'intervista a Shahd Abusalama si può leggere in
http://laspro.wordpress.com/2013/04/05/un-blog-per-rompere-lassedio-a-gaza-intervista-a-shahd-abusalama-autrice-di-palestine-from-my-eyes/







Sabato 24 maggio ore 16.00


Filastin
L'arte di resistenza del vignettista palestinese Naji al-Ali
Prefazione di Vauro Senesi
(Eris, Torino, 2013)

Mostra con una quindicina di tavole del vignettista Naji al-Ali

Filastin in arabo significa Palestina. Naji al-Ali è uno dei suoi figli e ancora bambino ha dovuto lasciarla per diventare profugo, come la maggioranza dei palestinesi, a causa della proclamazione dello Stato d'Israele. Filastin è il centro di tutta la sua opera artistica "non solo nel senso geografico, ma anche umano e simbolico, cioè la causa giusta ovunque sia nel mondo". Naji al-Ali è stato assassinato a Londra nel 1987 per quelle idee politiche che ha espresso con forza nelle sue opere, ogni giorno della sua vita. Questo volume raccoglie 175 delle sue vignette, originali e restaurate, che creano una sorta di reportage storico sulla questione palestinese e su venticinque anni di politica in Medio Oriente.

"Naji al-Ali è stato uno dei più coraggiosi vignettisti al mondo e probabilmente nessun vignettista arabo ha avuto un impatto così a lungo termine come Naji al-Ali. Il suo nome risuona ancora nei campi profughi palestinesi e il suo sempre sofferente personaggio, Handala, resta un simbolo di memoria storica e resistenza. Lasciate che le sue vignette piovano come pugni su tutti quelli che hanno tenuto schiacciati gli oppressi e gli espatriati" (Joe Sacco).






Lunedì 26 maggio ore 21.30


CineCox
Happiness di T. Solondz
Apertura ore 21,30 – Inizio proiezione ore 22,00





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