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comunicazione
L'archivio è aperto al pubblico il giovedì e venerdì pomeriggio dalle 15:30 alle 20:00




Agenda > Programmazione > marzo 2015


domenica 1 marzo dalle ore 11.00


al Giardino Primo Moroni, via Conchetta angolo via Troilo, Milano

Mercato dell'autoproduzione e di prodotti biologici


TERRE IN MOTO, rete milanese dei mercati agricoli e delle autoproduzioni

Ore 11.00 Apertura mercato al giardino primo moroni, in via conchetta angolo via troilo
Ore 13.00 Pranzo per onnivori, vegetariani e vegani a cura di coox18. Pizzoccheri valtellinesi e/o vegani - menu bambini
Ore 16.00 Spettacolo di teatro per i bimbi: Storia dell'uomo e della donna secondo Chefù











Giovedì 5 marzo

Calusca City Lights, via Conchetta 18 Milano

Ore 19,00: aperitivo benefit per i progetti delle donne curde in Rojava.

Ore 20,30: proiezione di "Voci di donne del Rojava". A seguire, dibattito sulla lotta delle donne curde e presentazione della giornata dell'8 marzo a Milano.


  • Mostre

  • Materiali informativi



Saranno inoltre disponibili copie del libro di Sakinè Cansiz, "Tutta la mia vita è stata una lotta", e di Zerocalcare, "Kobane calling", edizione autoprodotta benefit per Kobane!

Interventi da alcune compagne curde.

www.dakobaneanoi.noblogs.org









Mercoledì 11 marzo ore 20.30

presentazione della rivista
Il cuneo rosso
Crisi globale e scontro di classe in Europa

n° 2 - novembre 2014









venerdì 13 e sabato 14 marzo 2015
ore 9 -19
Palazzo Bastogi e Palazzo Panciatichi, via Cavour Circolo Arci Isolotto - FIRENZE

Convegno nazionale
C'era una volta la scuola di classe...
La riforma della scuola media unica: tra Sandro e Pierino del dottore


promosso da: "Archivio del Movimento di Quartiere" di Firenze in collaborazione con: Movimento di Cooperazione Educativa, Fondazione Giovanni G. Michelucci, Regione Toscana





Scaricate qui:




domenica 15 marzo a partire dalle ore 19.00

PAOLO COSSI (alle chine) e JAN CABERLOTTO (alla chitarra)
GUERRA ALLA GUERRA!
Spettacolo di disegno e musica dal vivo

INGRESSO LIBERO & APERITIVO

Dopo il successo del "Concert de dessin" per Hugo Pratt, uno spettacolo sull'antimilitarismo ispirato alla nuova graphic novel di Paolo Cossi, "1914. Io mi rifiuto!" e al capolavoro di Ernst Friedrich, "Krieg dem Kriege!" (1924).

Uno spettacolo avvincente e drammatico, dove il foglio da disegno diventa teatro, la musica si insinua silenziosa dietro lo specchio delle apparenze, le maschere cadono, i vinti sono eroi, il simbolismo incontra la realtà.







Con Primo nel cuore




giovedì 19 marzo ore 21.00
Calusca City Lights
presenta

Corrado Basile - Alessandro Leni

Amadeo Bordiga politico

Dalle lotte proletarie del primo dopoguerra
alla fine degli anni Sessanta

Edizioni Colibrì


Uno studio dettagliato dell'attività politica di Amadeo Bordiga fuori dai clichés della storiografia partitica o ufficiale che da sempre mostra lacune e zone d'ombra in quanto non ha mai raccontato per esteso i fatti accaduti nel primo dopoguerra e la nascita del Pcd'I nel 1921 a Livorno. Si "scopre" così che alla sua fondazione il Partito comunista d'Italia (sezione dell'Internazionale comunista) non esisteva un segretario generale ma un comitato centrale composto da 15 membri che elesse al suo interno un comitato esecutivo di 5 membri: Bordiga Amadeo, Fortichiari Bruno, Grieco Ruggero, Repossi Luigi, Terracini Umberto.
La carica di segretario generale venne istituita con l'affermarsi dello stalinismo all'interno del movimento comunista internazionale e in Italia fu occupata da Antonio Gramsci nel 1924. Stalin già la ricopriva in URSS.
Così una parte della storia d'Italia ormai dimenticata riappare in questo lavoro di Basile e Leni:
  • l'opposizione proletaria alla guerra di Libia (1912);
  • la Settimana rossa (1914); l'insurrezione di Torino (1917);
  • l'occupazione delle terre (1919);
  • l'impresa Fiumana (1919);
  • lo «sciopero delle lancette» (1920);
  • la rivolta di Ancona (1920);
  • gli Arditi del popolo (1921/22);
  • la guerra civile spagnola (1936)
  • ...










sabato 21 marzo, ore 17:00

presentazione della campagna contro gli OPG e del corteo del 28 marzo a Reggio Emilia

Esistono muri, a volte invisibili, che dividono la "normalità" dalla "follia". Sono costituiti dal potere e rafforzati dal deserto che si trova al loro esterno.

La presunta chiusura degli Ospedali Psichiatrici Giudiziari (OPG), prorogata oramai da 4 anni, lascerà spazio all'istituzione delle Residenze per l'Esecuzione delle Misure di Sicurezza (REMS). Cambia il nome, gli internati sono trasferiti, gli appalti assegnati e lo slancio riformista soddisfatto. Ma le nuove strutture conservano la medesima attitudine repressiva e il concetto stesso di manicomialità, perpetuandone lo stigma.
Lungi dal rappresentare un indebolimento della detenzione senza fine e della psichiatria, ne sono la continuazione aggiornata, calibrata su modelli detentivi improntati a esternalizzazione e privatizzazione, come avvenuto per i CIE (Centri di Identificazione ed Espulsione).

Da questa prospettiva, si intravede un sistema detentivo sempre più articolato in cui i concetti arbitrari di "malattia mentale" e "pericolosità sociale" acquistano maggior rilievo, avallati da perizie mediche incontrastabili. è importante e urgente riconoscere il ruolo centrale che ricopre la psichiatria nella nostra società, come uno dei mezzi più violenti, invisibili, versatili e coercitivi in mano al potere.
Sorveglianza, Carcere, Opg, le Strutture ad Alta Sorveglianza Psichiatrica e sono già in costruzione le future Rems.

Le mura possono essere di cemento o chimiche, possono essere utilizzate per punire o per prevenire. Non esistono compromessi: i corpi e le menti non si rinchiudono. Distruggiamo i manicomi, liberiamoci dalla psichiatria: perché i nostri pensieri siano sempre più pericolosi per chi li vorrebbe incatenati.

Rete Antipsichiatrica







Per Primo, ancora

giovedì 26 marzo, ore 21.00

presentazione (con letture attoriali) del libro

Giuliano Naria - Rosella Simone
LA CASA DEL NULLA
[nuova ed. Milieu, Milano, 2015]

partecipano Rosella Simone e l'editore


"Questo è un documento di storia orale. Queste evasioni, questi omicidi, queste rapine, queste rivolte sono tutte realmente accadute, ma se davvero come le abbiamo descritte non lo sappiamo. Noi riportiamo storie narrate da altri, spesso trasfigurate dal ricordo e dall'entusiasmo di colui che le raccontava. Abbiamo cercato di trasportare nel libro un mondo attraverso i fatti che vi avvengono, i sentimenti che si provano, ma anche, e forse soprattutto attraverso i suoi miti. [...] Molti personaggi sono noti alle cronache e vengono citati per nome e cognome, altri hanno soprannomi che ne svelano e velano l'identità. [...] Oggi molti di loro sono diversi da allora. E certamente tutti racconterebbero quei fatti con toni ma anche con sequenze diverse. Insomma, questo libro è un romanzo, non una testimonianza diretta. E come i romanzi racconta trasfigurate, e con qualche licenza, storie realmente vissute." Con queste parole gli autori raccontavano il senso e il metodo usato per raccogliere le storie che compongono l'affresco di memorie de "La casa del nulla", opera di culto sospesa tra storia orale, letteratura carceraria, racconto corale e antropologico.










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