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Giovedì 22 gennaio 2009, Ore 7.00


Sgombero del centro sociale
Riprendiamoci Cox 18, la Calusca e l’archivio Primo Moroni


Il 22 gennaio 2009 alle 7.00 del mattino un centinaio di poliziotti è entrato nel Centro Sociale Conchetta, fondato più di 33 anni fa e della libreria Calusca nata nel 1971 e del prezioso e storico archivio Primo Moroni.

La risposta della città è stata tempestiva, in breve si sono radunati davanti ai blindati delle forze dell’ordine molti compagni, amici, abitanti del quartiere.

Si tratta di uno sgombero illegale che non tiene conto di una causa intentata dal comune al centro sociale nel mese di luglio 2008 per la riappropriazione dei locali, una vertenza ancora in corso. Il vicesindaco De Corato, da sempre in prima linea contro le realtà cittadine non omologate, scarica su questore e prefetto la responsabilità dell’operazione. Il Pubblico Ministero sostiene di essere stato avvisato a giochi fatti. Poco importa, tutti, invece, concordano che l’importanza dell'operazione è che il Comune non perda il valore dell’area. Si tratta di una questione “patrimoniale”, come se questo bastasse a spiegare e a giustificare tutto.

Il risultato, al momento, vede il centro sigillato e sotto sequestro con tutti i materiali dentro, compresi i libri e le riviste della libreria e dell’archivio. Il Centro Sociale Conchetta, la Calusca, l’Archivio Primo Moroni rappresentano un pezzo di storia importante, e testimoniano oggi la possibilità di eludere il principio di mercificazione. Con essi, in buona compagnia, diversi altri centri sociali, luoghi di libero accesso e libero scambio. La loro sopravvivenza deve essere la sopravvivenza della libertà di agire, di farci padroni del nostro futuro, di non essere pesati per quanto possiamo / sappiamo / vogliamo spendere.

Per quanto ci riguarda non consideriamo chiusa la partita, riconosciamo chi rifiuta l’omogeneità del pensiero unico del mercato: ci vogliono compatibili, compratori comperabili, ordinati e consenzienti, resteremo ciò che sappiamo essere, ciò che siamo: originali, comunicanti, disomogenei.

Chiediamo a tutti di farsi carico di un pezzo di questo percorso, che è percorso di tutti.




Venerdì 23 gennaio '09 alle ore 18.30, nella piazza di fronte alla stazione di P.ta Genova: volantinaggio per il quartiere.

Alle 21.30 concerto sotto l’arco di piazza XXIV maggio




Sabato 24 gennaio '09 alle ore 15.30, Piazza XXIV Maggio

CORTEO

COX 18 - UNA CRONACA DI SABATO 24 GENNAIO

Visto che i giornalisti che lavorano per i giornali (manifesto escluso) non sanno farlo, qualcuno deve raccontare quello che è successo ieri.
parto la mattina da roma: lì piove, a firenze ancor più, da modena a oltre fiorenzuola cadono fiocchi che sembrano già palle di neve. A milano è grigio, fa freddo: è una giornata ferma, seria. Sembra proprio di stare a milano. Sembra che oggi non sia giorno per ironie.
Voloacasapermollareleborse, mi cambio prendo un cappuccino caldo perché so che farà un cazzo di freddo. In metrò la gente che deve scendere a porta genova ha l'espressione tesa, tirata. Non si parla molto.
Dalla via vigevano si sentono i primi cori, i primi canti.
In piazza 24 maggio ecco andrea con caterina, ecco marco, c'è anche alessandro, sta con antonio, con loro c'è gabriele. Arriva simone con ginevra, poi l'altro simone, con c., che se ne va subito. Di lontano vedo andrea, ancora uno.
Siamo qui con mille altri duemila tremila chi lo sa, perché il comune ha dato ordine illegalmente di sgomberare illegalmente il conchetta, il cox 18, un posto dove tutti siamo stati, per bere una birra, per ballare, per parlare, per sentire qualcosa, per trovare un libro. Quello che vuoi.
Illegalmente perché c'è una causa in corso tra l'associazione che lo gestisce e il comune con udienza fissata a giugno 2009.
Illegalmente perché è lì da più di 30 anni e c'è ancora una cosa che si chiama uso capione.
Illegalmente.
(Lo spaventoso decorato ha dichiarato che lui li vuole chiudere tutti i centri sociali, perché sono realtà borderline. Borderline. Chissà perché mi viene in mente l'arte degenerata).
Il concentramento di gente pare un po' teso, non tira una bella aria. La gente è incazzata nera. Il corteo sta per partire, ritarda perché la polizia o i carabinieri hanno fermato due che volevano venire, poi rilasciati dopo circa tre ore. Mi dicono che davanti non ci saranno problemi, non vogliono problemi, dietro qualcuno può voler fare un po' casino. Piano piano si parte, percorriamo corso di porta ticinese, poi svoltiamo a destra sui navigli, e lì rivedo andrea e caterina e lorenza che stanno in cordone; mi cordono con loro. Stefano sta facendo le foto per qualche agenzia. Svoltiamo a sinistra in corso italia. dal pulmino che apre il corteo, anticipato solo dalle ragazze del cox 18, qualcuno parla, a turno. Dal corteo partono slogan contro "decoratopezzodimmerda" contro la moratti "letiziamoratti non hai capito niente, conchetta 18 non si vende". Conchetta 18 non ha paura. Il microfono ricorda come stanno le cose, alcuni di quelli che parlano sono pacati, altri incazzati come dei puma, alcuni ricordano alfredo jaar e la sua domanda rivolta alla città in questi tempi: cos'è la cultura? Altri ricordano ferlinghetti, il beat, hovistolementimiglioridelmiotempo, On the road. Al duomo il microfono ricorda primo moroni con l'immagine del catcher in the rye, un salvatore - il giovane holden e tutto il resto - e cresce questo strano slogan "questi libri sono la nostra storia" , cresce come un'onda, prima piano poi sempre più forte - la voce che lo scandisce diventa ferma precisa drammatica urla - una frase che non fa rima non rimanda a chissà quale immagine, però davanti al duomo si sentono migliaia di persone che urlano a tutto fiato "questi libri sono la nostra storia" - una cosa incredibile. Malgrado siano tutti furibondi si mantiene la calma, non si cerca lo scontro fisico, la rabbia la si urla. Ci guardiamo intorno dietro davanti: cazzo siamo tantissimi. Pensi che se sei così tanti puoi fare delle belle cose. "chiediamo ascolto - ci danno polizia - è questa la loro - democrazia". Possiamo farci ascoltare.
C'è anche otta in corteo, racconta del biko. Da qualche parte c'è anche alem. Arriva betta, si cordona a noi, poi ecco fabrizio e giulia. dal duomo abbiamo girato in via torino, stiamo ormai tornando indietro, è ormai buio. Fa freddo, freddissimo. Ci scaldiamo urlando e camminando e parlando e fumando.
Fa freddo cazzo un gran freddo. Si continua su via cesare correnti - che dio lo abbia in gloria e non si sa il perché - poi verso la stazione di porta genova, sempre più stanchi, infreddoliti, cazzo contenti, incazzati come spie. Ma lo vedete quanti siamo? Ma vi rendete conto? Ma lo sapete quel che fate? sono le domande che nascono normali. In via vigevano spunta dado, ma massi non c'è, è a casa; ecco i bengala, ecco i fotografi dei giornali che arrapati come dodicenni skattano: mio dio accendono i bengala. i bengala. mio dio. Domani questa la pubblicano. C'è violenza. C'è kasino. No. Niente di questo. C'è un corteo di gente inkazzata che arriva in piazza 24 maggio, come alla partenza. Ma non c'è più antonio scurati, non c'è più gabriele salvatores. Quelli avevano da fare, scrivere lavorare, cose. Sono andati via al concentramento. Non hanno fatto un metro di corteo. Ma ai giornalisti presenti questo non interessa. Hanno intervistato loro, il nome, il simbolo, chissà cosa si immaginano. No, qui c'è popolo. Ma non interessa a nessuno: niente interviste, nessuna curiosità, a parte il manifesto chesempresialodato. Poi due pirla tirano due raudi sulla polizia, superando con preciso lancio il cordone di protezione alla madama fatto dai fichissimi attivisti del conchetta. Un poliziotto/carabiniere si fa male alla mano. Dispiace. Ma se qualche bella testa non avesse avuto la pensata di chiudere il conchetta, tutto ciò non sarebbe stato. Neanche una mano ferita ci sarebbe stata. Neanche una, cazzo. Questo è quanto. Come un miracolo, un corteo spontaneo di migliaia di persone incazzate si scioglie da solo, senza gravi problemi.
Un ferito lieve, una trentina di taggatori, diecimila persone in corteo. Cosa colpisce di più?
Da quanto non capitava?
Questo giorno è un gran giorno per noi, per milano, per la dignità di un pensiero diverso, per il rispetto dell'essere minoranza.
E che cosa cazzo abbiamo letto nei giornali - il manifesto escluso?

Andrea Gessner




lunedì 26 gennaio '09
ore 17.00: Presidio a Palazzo Marino contro lo sgombero di cox18

Ci hanno chiuso il centro sociale, e noi le nostre iniziative le facciamo in piazza:
- Riapre la libreria Calusca: banchetto di libri, riviste, autoproduzioni
- Spettacolo teatrale



martedì 27 gennaio '09
comunicato stampa dei familiari di Primo Moroni a proposito delle dichiarazioni del sindaco Letizia Moratti



venerdì 30 gennaio 09
COX18 TOUR

Un viaggio attraverso la storia, le lotte e le passioni del Ticinese.
Un percorso di denuncia e di presenza attiva in un territorio espropriato dalla speculazione, che vede il divertimento regolato dal profitto.

Cox18 vi porterà attraverso il quartiere per scoprire le luci del denaro, i ritmi del lavoro ma anche per ritrovare la memoria di un quartiere popolare.



sabato 31 gennaio 09
Ci hanno chiuso il centro sociale, e noi le nostre iniziative le facciamo in piazza:

Dalle 20.00
Grigliata, musica e libri in Piazza XXIV maggio
Portatevi griglia e cibarie

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