Once Upon A Time In The West
ghetto commission ritorna
in ricordo di Paolo Volponi

con Don Letts 18 12 2009 h. 22:30

18 dicembre 2009: Don Letts arriva in Cox 18 per ricordare Roberto Volponi e per sostenere l'Archivio Primo Moroni.




Per difendere la cultura a Milano sotto assedio dell'ignoranza, attraverso il punto di vista di un artista che ha attraversato i movimenti culturali alternativi di tre decenni.

La reputazione di Don Letts è fondata sul suo lavoro in campo cinematografico e musicale negli ultimi 35 anni. Le sue opere sono state esposte al Kitchen di New York, all'Institute of Contemporary Art ed al National Film Theatre di Londra. Don Letts è stato premiato dalla Brooklyn Academy of Music e nel 2003 ha vinto un Grammy Award per il suo documentario sui Clash "Westway To The World".

Militante delle Pantere Nere a Brixton nella metà degli anni '70, incontra il nichilismo anarchico del punk attraverso i frequentatori del suo negozio di abbigliamento Acme Attractions su King's Road a Londra. Nel 1977 è il dj del Roxy, il primo club punk di Londra, nel quale propone selezioni reggae introducendo un'intera generazione di giovani inglesi alla musica jamaicana e diventando un protagonista della rivoluzione multi-culturale di West London alla fine degli anni '70.

Fu proprio al Roxy che Don Letts, ispirato dalla logica "do it yourself" del punk, girò il suo primo film "Punk Rock Movie", documentario in Super-8mm sulla scena punk inglese con band come Sex Pistols e Clash. La sua attività di film-maker lo porterà a girare oltre 300 video musicali ed una ventina di documentari e film tra cui "Dancehall Queen", "One Love", "Punk Attitude", "Soul Britannia", "The Brother From Another Planet" sulla vita di Sun Ra, "The Revolution Will Not Be Televised" sulla poesia rap di Gil Scott-Heron.

Nel 2007, durante le celebrazioni per i 200 anni dalla abolizione della schiavitu' nell'impero britannico, Don Letts ha portato nei teatri inglesi "Speakers Corner", uno spettacolo con poeti, rapper e musicisti sul significato di essere liberi oggi.

La sua attività musicale lo vede membro di band fondamentali come Basement 5, Big Audio Dynamite, Screaming Target. Collabora con i PIL, le Slits, i Trouble Funk. Oggi Don Letts, insieme alla conduzione del proprio show settimanale "Culture Clash Radio" su BBC 6 ed alla produzione di compilation reggae, si diverte ancora a portare in giro per il mondo dal vivo le proprie selezioni musicali preferite.

Parlando di sé Don Letts dice: "La generazione dei miei genitori era arrivata in Inghilterra su una nave pagando un biglietto, e si era costruita una vita accettabile facendo i lavori più umili, rispettando i limiti, sottomessi all'autorità, ma per noi non sarebbe funzionata cos“. Era chiaro che a noi sarebbe rimasta la parte peggiore; capii subito che il modo in cui i neri erano trattati nel sistema scolastico era fondamentalmente sbagliato. Non potevo accettare quello che dicevano a me in quanto nero: vai a lavorare alle Poste, o nella Metropolitana di Londra. Volevo di piu'. Ho una naturale repulsione ad essere etichettato o rinchiuso in categorie; per tutta la mia vita mi sono opposto ai dogmi ed alla retorica. Ho alzato la testa. Sono il Rebel Dread."

In ricordo di Roberto Volponi

Il 3 Settembre 1989 un forte temporale impedì al volo L'Avana - Bonn di prendere quota durante il decollo; nel disastro morirono tutti i 126 passeggeri e 45 abitanti delle case vicino all'aeroporto. Tra le vittime anche Roberto Volponi che tornava a Milano dopo un breve soggiorno a Cuba; un amico con cui avevamo condiviso tanti momenti durante gli anni '80.

Roberto credeva in una società basata non sullo sfruttamento dei più deboli ma sui diritti dei lavoratori; negli anni successivi alla sua tragica scomparsa ci siamo spesso chiesti come lui avrebbe commentato quello che è avvenuto e sta avvenendo in Italia nel mondo, con la sua visione lucida ed internazionalista sulla crisi dei regimi politici e sulla mutazione delle loro classi dominanti.

Roberto frequentava la Libreria Calusca; leggeva molto e condivideva con Primo la passione per la raccolta dei materiali prodotti dal movimento in quegli anni, dai semplici volantini ai giornali ai libri. Ascoltava i Clash e tutta la musica che aveva ispirato lo stile di quella band.

Per questo abbiamo deciso di ricordare i 20 anni dalla scomparsa di Roberto invitando in Cox 18 Don Letts, un dj che ha ispirato i Clash ed un film maker che ha documentato visivamente anche la storia di quella band.

E per questo tutto l'incasso della serata va a sostegno dell'Archivio Primo Moroni, per difendere la cultura e la memoria di questa città. Siamo sicuri che Roberto Volponi, anche se stasera non può essere dei nostri, avrebbe fatto lo stesso.

Un gruppo di amici di Roberto


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