Agenda > Programmazione > giugno 2003




Venerdì 6 giugno

ore 21,00

Peter-Jurgen Boock L'autunno tedesco
Schleyer-Mogadiscio-Stammheim
DeriveApprodi

Intervengono: Peter-Jurgen Boock e Federica Matteoni, traduttrice del libro.

L'autunno 1977 segna per la formazione combattente Rote Armee Fraktion l'inizio della fine. Il sequestro di Schleyer, presidente della Confindustria tedesca, il dirottamento di un aereo passeggeri della Lufthansa, promosso da un gruppo armato palestinese, a sostegno della richiesta di liberazione dei detenuti della Raf nel carcere di Stammheim si risolvono in un disastro: il dirottamento si conclude con il blitz delle teste di cuoio tedesche all'aereoporto di Mogadiscio e la notte seguente i prigionieri di Stammheim si tolgono la vita. Schleyer viene ucciso con due colpi alla nuca.

Peter-Jurgen Boock, ex militante della Raf, fu protagonista di quegli eventi. Sul serrato filo dei ricordi delle discussioni tra l'ostaggio e i suoi carcerieri, Boock ricostruisce gli avvenimenti che per quarantatre giorni si snodano tra l'Europa e il Medio Oriente.




Mercoledì 11 giugno

ore 21,00

Giovanni Bianconi Mi dichiaro prigioniero politico
Storie delle Brigate Rosse
Edizioni Einaudi

Intervengono: Giovanni Bianconi, Tonino Paroli e altri




Giovedì 12 giugno

ore 21,00
L'Internazionale di Baratella torna in Calusca

Giovedì 12 giugno presso il CSOA Cox 18, si svolgerà una serata in occasione del ritorno in Calusca, dopo il restauro, della "lunetta" L'Internazionale dipinta da Paolo Baratella.

La manifestazione consiste in un aperitivo alle 19, seguito alle 21 dall'incontro con l'artista, i restauratori, da testimonianze e dalla proiezione di materiali.

L'intervento di restauro, che si è trovato a dover fare i conti con strappi, abrasioni e macchie d'umidità, è stato eseguito, presso l'Indirizzo Sperimentale di Restauro dell'Accademia di Brera, dallo studente coreano Lee Yong Chur, sotto la supervisione della professoressa Gianna Bessi.

L'opera in oggetto, datata 1978, fu ceduta "in cambio libri" dall'autore a Primo Moroni, fondatore della libreria Calusca, che era stata trasferita in quell'anno dalla sede originaria di vicolo Calusca in corso di Porta Ticinese 48, ove fu inserita in un'arcata in mattoni del soffitto. In analogia con altri lavori dello stesso autore, è caratterizzata dalla presenza di citazioni tratte da dipinti (del dadaista John Heartfield) da film (Il dottor Jeckyl e Mr. Hyde), da fumetti (Walt Disney) e da fotografie (l'ingresso in Guernica, un militare russo durante la controffensiva sul fronte orientale nella Seconda guerra mondiale). L'elemento unificante, quasi un basso continuo, è una riga dello spartito musicale del canto de L'Internazionale che si trova in basso. Coeve a questo dipinto sono le copertine disegnate da Baratella per la rivista "CONTROinformazione" e altre opere che saranno presentate nell'occasione.

L'emblematicità della lunetta consiste nel fatto di segnare la continuità tra la Calusca posta vicino alle colonne di San Lorenzo e lo spazio aperto da Moroni nel febbraio '92 presso il Centro sociale occupato autogestito Cox 18. Allora, al nome "storico" della Calusca fu aggiunto "City Lights", in omaggio alla libreria fondata dal poeta "maledetto" americano Lawrence Ferlinghetti a San Francisco.

Paolo Baratella, nato a Bologna nel 1935, ha un lungo curriculum di mostre personali e collettive in Italia e all'estero, di cui l'ultima in ordine di tempo, Nemici amore e contesa, è in corso fino all'8 giugno a Palazzo Guasco di Alessandria.




Venerdì 13 giugno

ore 21,00
Argentina, speranze al femminile
Le esperienze di due donne argentine impegnate nella lotta, nella resistenza culturale ed in un futuro comune per l'America Latina.

ASSEMBLEA E DIBATTITO CON:

MONICA SAIZ, dirigente del Proyecto Emancipaciòn e del Congreso Anfictiònico Bolivariano

SILVIA SARAVIA, dirigente del Movimento Barrios de Pié

Organizza CPU della rivista IL BUIO




Sabato 14 giugno

ore 19,00
Salute e autonomia indigena
a sostegno del progetto libertario FLORES MAGON in Chiapas, promosso da USI Sanità

relazione sulle comunità in ribellione, a seguire filmato-intervista a un Promodor de Salud (operatore sanitario) della clinica centrale di Oventic




Domenica 14 giugno

ore 15,30
Sima Samar incontra i donatori e racconta l'Afghanistan sospeso tra pace e guerra
Incontro con Sima Samar, donna afghana, medico, fondatrice della ONG Shuhada, presidente della Commissione indipendente per i diritti umani in Afghanistan.




Mercoledì 25 giugno

ore 21,30

Sul diritto di rivoluzione:

Comité de Soutien Paolo Persichetti (Parigi)

A dieci mesi dall'arresto, avvenuto a Parigi il 24 agosto 2002, e dall'abusiva estradizione in Italia un compagno del comitato parigino di sostegno a Paolo Persichetti informerà sul lavoro fin qui svolto e su quello in progetto.




Giovedì 26 giugno ore 21

Incontro dibattito sul tema:

La Road Map in Palestina:

verso una "pace duratura" o verso una "repressione senza fine"?

Il percorso negoziale avviato su proposta del "Quartetto" (USA, Unione Europea, Russia e ONU) viene presentato come lo strumento in grado di portare alla "pace", garantendo contemporaneamente la "sicurezza di Israele" e la soddisfazione del diritto palestinese ad uno "stato" indipendente.

Se l'obiettivo della Road Map fosse veramente quello di una "pace giusta" e di assicurare l'autodeterminazione dei palestinesi e l'applicazione delle disattese risoluzioni ONU dal 1948 ad oggi, non potremmo che parlare di un fallimento annunciato. La Road Map, però, punta ad altro. Essa adatta alla situazione specifica la strategia statunitense della "guerra infinita" e vuole pacificare il conflitto palestinese - israeliano, all'interno di una più generale ridefinizione degli equilibri di controllo del Medio Oriente. Il programma dei negoziati, imperniato su una serie di punti ancora più vaghi e indistinti di quelli stabiliti da Oslo, ha quale presupposto la rinuncia da parte palestinese a qualsiasi forma di lotta che rifiuti i confini stabiliti dalla Road Map e si ponga l'obiettivo di un'effettiva autodeterminazione. Quanti, tra i palestinesi e chi li sostiene, non saranno disposti ad accettare questo quadro, saranno inevitabilmente perseguiti come "terroristi". E, proprio la Road Map, incarica l'ANP e Abu Mazen di assicurare la repressione, con l'appoggio e il sostegno internazionali.


La Road Map, non garantisce nulla in fatto di diritto al ritorno dei profughi, di abbandono degli insediamenti dei coloni dai Territori Occupati, di abbattimento dei muri in costruzione, di liberazione dei prigionieri palestinesi, ecc. ... ossia ripropone il quadro di Oslo in versione ridotta. Per andare avanti, visto che i tempi e le tappe previste non sono già rispettati, dovrà necessariamente scatenare una "repressione senza fine", forse avvicinando la creazione di uno "stato" bantustan in un'area ridottissima dei Territori Occupati, sicuramente allontanando una reale autodeterminazione palestinese.


Relazione a cura di Francesco Rizzo



Venerdì 27 giugno h. 21


FRAMES

Forme, confini, immagini e fotogrammi del conflitto di piazza

“Storie in movimento”, un’associazione di storici e ricercatori che si occupa di conflittualità sociale, propone nel primo numero della rivista “Zapruder” un’analisi storica su Piazze e Conflittualità. Abraham Zapruder è colui che quasi quarant’anni fa filmò, con la sua cinepresa 8 mm, l’uccisione di John F. Kennedy a Dallas. Ci richiama a quelle migliaia di giovani che oggi, armati di moderne videocamere digitali, rendono la vita un po’ più difficile alle nuove “Commissioni Warren”, istituite per stabilire le verità ufficiali della globalizzazione neoliberista. “Zapruder” è una sorta di telecamera sulla storia, ma mister zeta rappresenta anche il limite della fonte (nuova o vecchia che sia), la sua manipolabilità, il suo uso strumentale, la sua parzialità.

Per la presentazione della rivista alla Calusca di Milano, proponiamo un tema che gioca sulla duplice traduzione del termine inglese “frame”, come cornice e fotogramma. La cornice, il confine, la “zona rossa” come luogo di un’operazione simbolica, oppure come spazio reale di conflitto? L’immagine in movimento, il singolo fotogramma come pratica di azione politica oppure come registrazione e narrazione degli avvenimenti? Ripensare e riflettere quindi sulla rappresentazione, l’immagine, la descrizione delle diverse manifestazioni pubbliche del dissenso, sulla piazza come spazio di autorappresentazione e di messa in scena del conflitto.


Interverranno
-Carlo Modesti Pauer – (a) “Ma chi ha detto che non c’è”. Volti del conflitto nel cinema di fiction. (b) Presentazione del film “Zapruder”
-Carla Pagliero – La scena del conflitto. Il teatro in piazza del Living Theatre
-Beppe De Sario – (a) “L’immaginazione di Genova. Visualità memoria e rappresentazione del movimento globale”. (b) Presentazione del video “no pass... no grass no ass! Racconto, esperienza, immaginazione nei giorni di Genova”, prodotto dal progetto “Globaldissent” nel 2002



Sabato 28 giugno h. 21


L’IMMAGINE DEL POTERE

Comparazione e analisi del cinema di fiction di Russia, Italia e Germania negli anni Trenta e Quaranta

Proiezione del film
"Il Rosso e il Nero. Estetiche del cinema dei dittatori". Regia di Carlo Modesti Pauer, Italia, 2002, 70 min. Interverrà il regista, presentando il lavoro di ricerca svolto per realizzare il film, che verrà proiettato nella versione per la televisione, diviso in 5 puntate


Il film è stato realizzato selezionando e montando oltre 50 titoli per lo più inediti in Italia o mai più rivisti dopo il 1945. Il montaggio ricostruisce, senza interventi aggiuntivi, solo mettendo in sequenza i materiali, un percorso critico possibile dell'immaginario cinematografico prodotto durante i regimi totalitari in Italia, Germania e Russia. Si tenta di mostrare, attraverso questa narrazione, la diversa concezione del rapporto che i regimi avrebbero voluto stabilire con il pubblico, quali elementi prevalgono nella fiction seguendo le direttive dei ministeri della cultura, e quali sfuggono per la natura intrinseca del mezzo cinematografico.

 


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