Milano, 12.1.2010


Quotidiano la Repubblica
all'attenzione del comitato di redazione e del direttore


Spettabile Redazione, spettabile Direttore,

il giorno 18.12.2009 il Vostro giornale pubblicava (sulla pagina nazionale e sulle pagine di Milano) due articoli di cronaca che prendono spunto dall'attentato ai danni della Università Bocconi di Milano.

Questi articoli, che poco o niente aggiungono sul piano della conoscenza dei fatti, compiono però un passo nella costruzione di una verità pregiudiziale facendo leva più sui nessi impliciti del ragionamento che sulle informazioni in esso contenute.

In poco più di 3000 battute, sotto il maiuscolo "S'INCONTRANO" si passa dalla F.A.I. (federazione anarchica informale) alla F.A.I. (federazione anarchica italiana) all'USI (unione sindacale italiana) al circolo del ponte della Ghisolfa, al "centro sociale Conchetta", al Torricelli, non senza citare di Fabrizio de Andrè il titolo di una canzone del 1973.

Segue una serie di riferimenti ad un "loro" indefinito: "colpiscono", "tornano per la loro strada", "si nascondono", "senza riferimenti territoriali", "costituiscono cellule scollegate" "senza legami con un centro che non c'è" ma che avranno sempre in Milano "l'epicentro" o anche no, visto che "gli investigatori dell'Antiterrorismo milanese non escludono che chi ha colpito in via Sarfatti arrivi da realtà antagoniste di altre città".

Dal sito di COX18 si cita un articolo (che ricostruisce la storia dell'USI dallo scioglimento imposto dalla dittatura fascista nel 1925) riprendendone solo ed esclusivamente il titolo "Saranno bocconi amari" perché "non è sfuggito lo scontro che dura da anni tra Bocconi e l'USI".

Per finire, a corredo del testo, tre foto: il circolo ponte della Ghisolfa, la sede dell'USI e il centro sociale Cox18, con una didascalia che lascia ampio spazio all'immaginazione: "i luoghi".

Spesso la stampa, nascondendosi dietro ad un presunto diritto di cronaca, fa uso di questo stile allusivo che nulla ha a che vedere con la ricostruzione di un evento o di una notizia ma il cui risultato è semmai quello di legittimare agli occhi dell'opinione pubblica operazioni violente e ingiustificate come lo sgombero effettuato ai danni del centro sociale Cox18 nel gennaio di quest'anno.

Non è la prima volta che incappiamo in questo modo di "non dare" delle notizie anche da parte del Vostro giornale; se restasse qualcosa dell'autonomia della testata e dell'onestà individuale e professionale dei vostri collaboratori dovrebbe essere anche l'ultima.

A noi restano più di 30 anni di iniziative culturali, politiche, sociali messe a disposizione del quartiere e della città (e organizzate con il quartiere e la città) senza finalità di profitto ma con l'attenzione e la cura che si dedicano alle cose importanti e la calda solidarietà manifestata in Italia e all'estero da migliaia di persone dopo lo sgombero.

COX18, Calusca, Archivio Primo Moroni