Sul finire del secolo scorso, mi recavo nel Nepal per rintracciare un brigante di Venezia, e tintore di lane con erbe himalayane, che tesseva degli splendidi tappeti a Katmandu, all'insegna de Fontego (o fondaco) dei Tartari. Uscito di aeroporto, entrai in un taxi che aveva sui sedili dei piccoli tappeti, annodati a mano. Lo interpretai come un fortunato auspicio ma poi mi resi conto che questi tappetini stanno proprio dentro tutti i taxi nepalesi. . .

Luciano Ghersi in Facoltà di Tessere: Tappeti, automobili e sedie