"Se pensate che il vostro quartiere debba essere migliorato - scrivono gli autori nelle prime pagine - [. . .] la prima cosa da fare è parlarne con altre persone: i vostri vicini, i commercianti, gli amici". . .

"Stiamo puntando i riflettori su una realtà che esiste - ha spiegato Luca D'Eusebio di Zappata Romana - fatta di una collettività che si impegna quotidianamente". Il rappresentante dell'Associazione ha fatto presente che quando è stato avviato nel 2010 il progetto di coordinamento cittadino delle varie esperienze di orti urbani e giardini condivisi, si contavano appena quaranta realtà, oggi il numero tocca già quota cento. Un aumento così significativo si spiega soprattutto con il risveglio di una società cittadina che ha ripreso coscienza dello straordinario valore dei beni comuni e ha la volontà di ridisegnare nuovi rapporti con le istituzioni.

I partecipanti al progetto degli orti urbani considerano questa esperienza come una delle tappe di un percorso più ampio che ha come obiettivo la riconquista del diritto alla partecipazione diretta del cittadino nella gestione dei beni e degli spazi. . .

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