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L'uomo che guardava passare i postini

Di Michele Marziani

Chiudono i piccoli uffici postali perché sono antieconomici. Allora penso a quei paesini abbarbicati nella montagna italiana, nella provincia estrema. Penso ai postini che mancinano chilometri con la bicicletta, in motorino e con la Panda. Penso a una vita a una velocità molto diversa da quella di un mondo più economico. Penso quanto sia più vero il mondo antieconomico. Quanto sia stupido smantellare strutture capillari, inserite nei territori. . .

L'uomo che guardava passare i postini - Michele Marziani

Appello per un ripensamento del progetto di nuova linea ferroviaria Torino - Lione, Progetto Prioritario TEN-T N° 6, sulla base di evidenze economiche, ambientali e sociali.

Onorevole Presidente, ci rivolgiamo a Lei e al Governo da Lei presieduto, nella convinzione di trovare un ascolto attento e privo di pregiudizi a quanto intendiamo esporLe sulla base della nostra esperienza e competenza professionale ed accademica. Il problema della nuova linea ferroviaria ad alta velocità/ alta capacità Torino-Lione rappresenta per noi, docenti, ricercatori e professionisti, una questione di metodo e di merito sulla quale non è più possibile soprassedere, nell'interesse del Paese. Ciò è tanto più vero nella presente difficile congiuntura economica che il suo Governo è chiamato ad affrontare.

Sentiamo come nostro dovere riaffermare - e nel seguito di questa lettera, argomentare - che il progetto della nuova linea ferroviaria Torino-Lione, inspiegabilmente definito "strategico", non si giustifica dal punto di vista della domanda di trasporto merci e passeggeri, non presenta prospettive di convenienza economica né per il territorio attraversato né per i territori limitrofi né per il Paese, non garantisce in alcun modo il ritorno alle casse pubbliche degli ingenti capitali investiti (anche per la mancanza di un qualsivoglia piano finanziario), è passibile di causare ingenti danni ambientali diretti e indiretti, e infine è tale da generare un notevole impatto sociale sulle aree attraversate, sia per la prevista durata dei lavori, sia per il pesante stravolgimento della vita delle comunità locali e dei territori coinvolti. (versione integrale)

http://mobile.agoravox.it/No-Tav-il-governo-del-pensiero.html

Video Reportage per chiedere il ripristino della "ferrovia dimenticata" Budrio-Massalombarda

In occasione della quinta Giornata delle Ferrovie Dimenticate, i circoli Legambiente Imola Medicina e Bassa Romagna hanno realizzato un video reportage sulla linea ferroviaria Budrio-Massalombarda, soppressa da oltre quarant'anni, ma che potrebbe essere recuperata e riutilizzata, come dimostrano gli studi commissionati alcuni anni fa dalla Regione Emilia-Romagna, per la mobilità dei cittadini e il trasporto delle merci, realizzando in tal modo un rapido ed efficiente collegamento ferroviario tra Ravenna e Bologna. . .

Ravennanotizie.it - Video Reportage per chiedere il ripristino della "ferrovia dimenticata" Budrio-Massalombarda

Siamo stati in Val di Susa e abbiamo capito

Siamo stati in Val di Susa ospiti degli abitanti della valle: insegnanti, agricoltori, pensionati, studenti e abbiamo visto:

Un luogo attraversato da due strade statali, un'autostrada, un traforo, una ferrovia, impianti da sci, pesanti attività estrattive lungo il fiume.
Persone che continuano a curare questo territorio già affaticato da infrastrutture ed attività commerciali e cercano di recuperare un rapporto equilibrato con l'ambiente e la propria storia.
Una comunità che crede nella convivialità e nella coesione sociale e coltiva forti rapporti intergenerazionali.

Abbiamo capito che in Val di Susa non è in gioco la realizzazione della ferrovia Torino-Lione, bensì un intero modello sociale. . .

http://siamostatiinvaldisusa.wordpress.com/

TAV - l'inutile Torino-Lione inguaia l'Italia

(Movimento per la Decrescita Felice)

Caro professor Monti, ci ripensi: la Torino-Lione non serve a niente e in più contribuisce a mettere in crisi l'Italia. Dopo l'appello di 150 docenti universitari al presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, a mobilitarsi sono ora quattro super-tecnici, decisi a chiedere al premier quello che finora è sempre mancato: spiegazioni accettabili. . .

(continua)

Il "Teorema Caselli" contro la Val di Susa. Non passerà

[Fra i tanti comunicati contro la retata che ha condotto all'imprigionamento di 26 militanti NO TAV, e a indagini o arresti domiciliari ai danni di tanti altri, scegliamo di pubblicare quello della Rete TimeOut Bologna, denominazione che raggruppa studenti, precari, lavoratori, militanti dei centri sociali. Da notare la sempiterna presenza, al comando dell'operazione, del procuratore Giancarlo Caselli, ormai specialista in "ratonnades". Fu incredibile la violenza con cui cercò di reprimere il movimento "No Gelmini". Il perché lo ha spiegato lui stesso a Rai News 24: "Non bisogna abbassare la guardia". Di qui l'arresto di un tale quasi settantenne perché mezzo brigatista quarant'anni fa, di un tal altro perché figlio di brigatisti, di un terzo ancora perché fondatore di un centro sociale. Sembra "Il deserto dei Tartari" di Buzzati. Caselli sta di vedetta in attesa di un ritorno dei fantasmi che fecero la sua gloria. Non sarà deluso del tutto: tornano, sì, ma non sono fantasmi, e non sono gli stessi. Rifletteremo su questi temi in maniera più ampia. Accontentatevi dell' anteprima.] (V.E.)

Finché il bosco continuerà a camminare non saremo contaminati dalla paura

(continua)

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