Qui di seguito si azzarda una lettura "genealogica", nel senso che questo tappeto certamente non ricalca un disegno preventivo né tanto meno, un disegno su carta. Alla fin fine, si potrà sempre in-quadrare, in-cornicare l'Opera (vale a dire: il tappeto) in un piano geometrico e spaziale (sincronico) ma l'Operazione creativa della tessitura va compresa (ovvero goduta esteticamente) nel suo piano Temporale (diacronico). I tappeti come questo sono fatti e vanno visti come un film di fotogrammi successivi, un muro di mattoni che s'innalza. . . e una pianta che cresce, sia in altezza che nei cerchi concentrici del tronco. . .

Luciano Ghersi in Facoltà di Tessere: Il racconto di un tappeto maghrebino