Ucraina: contro la guerra
DISFATTISMO!
Il nemico non è oltre la frontiera!
Nessuna “equidistanza”, nessun fronte da sostenere
Contro la Russia - Contro la Nato

La guerra che verrà
non è la prima. Prima
ci sono state altre guerre.

Alla fine dell’ultima
c’erano vincitori e vinti.
Fra i vinti la povera gente
faceva la fame. Fra i vincitori
faceva la fame la povera gente egualmente.

(Bertolt Brecht)


Vi segnaliamo due nuovi podcast. Ora sono in tutto tre, che affrontano la barbarie di questa guerra capitalista e reazionaria da diverse angolazioni. Materiali per un disfattismo di classe, per un rifiuto della guerra coniugato al rifiuto di questo sistema sociale che ci precarizza l’esistenza, distrugge il pianeta, ci manda in guerra.




In coda “Segnali disfattisti e contraddizioni sociali dalla Russia” raccolti sul canale Telegram https://t.me/matrioskainfo




Intervista ad Antonio Mazzeo: la guerra in Ucraina, l’Italia non fornisce solo armi, è già una cobelligerante (15.4.2022)

Antonio Mazzeo attivista No Muos, saggista, cura un blog contro la guerra: antoniomazzeoblog.blogspot.com. L’intervista prende le mosse dal suo recente articolo “UCRAINA. Italia cobelligerante. Giunto a Sigonella sistema AGS per spiare la Russia” dedicato ai droni che dalla base siciliana volano verso il Mar Nero e una volta lì giunti chiudono i transponder e ...? https://pagineesteri.it/...

Gli abbiamo chiesto:

00:00 L’Italia e la Nato vanno oltre il sostegno all’Ucraina e sono veri e propri cobelligeranti. Ci puoi spiegare perché?
02:26 Quali entità e tipologia degli aiuti militari all’Ucraina forniti dall’Italia e dalla Nato?
04:06 In nome della pace preparano la guerra. Cosa ci puoi dire della politica di riarmo italiana.
06:45 Pensi che la guerra in Ucraina aumenti il rischio di uno scontro aperto tra Russia e blocco Nato-USA, lo scivolamento verso una nuova guerra mondiale?
08:34 L’Ucraina conduce anche una guerra per procura degli USA, in presenza di un’Europa che parla ma non esiste. Quale valutazione?

questo il link al podcast

https://archive.org/details/guerra-in-ucraina-antonio-mazzeo


Intervista a Sandro Moiso: la guerra in Ucraina e il nuovo disordine mondiale (13.4.2022)

Sandro Moiso redattore di Carmilla on line, carmillaonline.com, su cui ha recentemente pubblicato una serie di articoli sul “nuovo disordine mondiale”.
Autore del libro “La guerra che viene. Crisi, nazionalismi, guerra e mutazioni dell'immaginario politico” (2019).
Con lui abbiamo parlato della guerra in Ucraina, delle sue origini profonde nella crisi generale del capitalismo e nello sgretolamento del ruolo egemone (economico, politico e militare) degli USA.

L’intervista è divisa su due podcast

Gli abbiamo chiesto:

primo podcast

00:00 La guerra tra Russia e Ucraina e il nuovo disordine mondiale
10:40 La possibilità di un terzo conflitto mondiale è avvicinata dalla guerra in corso?

secondo podcast

00:00 Il declino del ruolo egemone degli Stati Uniti, sarà frutto della concorrenza o delle sue cntraddizioni sociali?
05:03 In nome della pace preparano la guerra. Cosa ci puoi dire della politica di riarmo italiana.
09:04 Sanzioni, restrizioni, aumento dei prezzi ... La guerra è uguale per tutti?

questo il link al podcast

https://archive.org/details/guerra-in-ucraina-sandro-moiso


Intervista a Yurii Colombo sulla guerra tra Russia e Ucraina (19.3.2022)

Yurii Colombo, di madre lingua russa, vive a Mosca da molti anni ed è appena rientrato in Italia. Scrive per Il Manifesto, Ogzero.org, Il Fatto quotidiano, Left e Jacobin (Usa). Ha appena pubblicato Svoboda. Ucraina fra Nato e Russia dall’indipendenza ad oggi. E’ corrispondente del sito internazionalista contro la guerra: matrioska.info (canale Telegram: https://t.me/matrioskainfo)
Avevamo progettato questa intervista mentre si trovava ancora in Russia, ma abbiamo potuto farla solo al suo rientro.

Gli abbiamo chiesto:


00:00 - Come viene vissuta in Russia la guerra
05:03 - Delucidazioni sulla “miccia” del Donbass e sul nazionalismo ucraino
07:50 - L’impatto delle sanzioni sulla vita dei lavoratori russi
11:00 - Oltre allo sciopero nella fabbrica Gemont a Nizhnekamsk ci sono state altre reazioni in Russia?
12:15 - Notizie sugli anarchici ucraini “difensivisti” che hanno scelto di partecipare alla guerra
13:50 - Quali ipotesi sulla Russia il giorno che ... finirà la guerra
17:12 - Quali potranno essere i rapporti tra ucraini e russi in futuro
20:20 - Che soluzioni al conflitto si stanno profilando
29:15 - Quali le relazioni russe oggi con l’India, con la Cina

Una chiacchierata di 33 minuti che val la pena ascoltare. Elementi e riflessioni utili per contrapporsi alla guerra in corso, per un disfattismo dalla parte degli oppressi.

questo il link al podcast

https://archive.org/details/ycl_20220324



Segnali disfattisti e contraddizioni sociali dalla Russia

Solidarietà invece che patriottismo

Questo il testo di un manifesto affisso a Perm. (15.4.2022)


Artista contro la guerra, rischia 10 anni di prigione

Sasha Skochilenko, un artista di San Pietroburgo, rischia fino a 10 anni di prigione. Ha sostituito le etichette dei prezzi nel negozio con adesivi che condannano "l'operazione militare speciale". Al momento l'artista è stato arrestato e si trova nel centro di detenzione preventiva. (14.4.2022)


Sciopero dei tassisti Yandex

Oggi 11 aprile, i tassisti di Yandex Taxi hanno organizzato uno sciopero con manifestazione fuori dal centro commerciale XL. Gli scioperanti chiedono una revisione della politica dei prezzi, la rimozione del sistema di valutazione e tariffe più basse. Dopo il raduno, i tassisti hanno guidato in convoglio alla velocità più bassa possibile e con le loro luci di emergenza accese, senza ostacolare il passaggio degli altri conducenti.

Va ricordato che i tassisti saranno in sciopero anche in altre città il 18 aprile. (11.4.2022)


Proteste e arresti in Bielorussia

Dopo l'inizio della cosiddetta "operazione speciale", più di 1.500 bielorussi sono stati arrestati per aver partecipato a raduni pacifisti. Sono stati redatti rapporti amministrativi per la maggior parte dei detenuti e sono stati avviati diversi procedimenti penali.

I cittadini vengono arrestati per aver indossato i colori della bandiera ucraina, per aver portato fiori vicino all'ambasciata ucraina e per aver lanciato palloncini con i colori blu e giallo. Ci sono già casi di tortura contro i detenuti. Si dice che uno degli arrestati, di nome Dmytro (cognome omesso), si sia suicidato in una stazione di polizia. (11.4.2022)


Un uomo apre un cartello in piazza a Mosca

Sulla Piazza Rossa stamane un uomo ha aperto un cartello con scritto: “il nostro desiderio di non conoscere la verità e il nostro silenzio ci rendono complici del crimine”. (10.4.2022)


Kazakistan proteste contro la guerra

nel Kazakistan ribelle manifestazione contro l'intervento russo in Ucraina. (9.4.2022)
Breve video: https://t.me/matrioskainfo/1719


Voci di diserzioni nell’esercito russo - il caso degli Osseti

Circa una settimana fa, secondo quanto riportato dal blogger osseto Alik Pukhaev “circa 300 militari (per lo più di etnia osseta) della base militare russa sono tornati nell’Ossezia del Sud di loro spontanea volontà, perché sentivano di essere stati lasciati per morti durante un’operazione speciale in Ucraina”, ha scritto sulla sua pagina Twitter.

Mediazone afferma che si tratta di contractors che erano stati dislocati presso la quarta base militare delle guardie a Tskhinvali.

Le informazioni sui refusenik sono apparse prima su canali telegram regionali, poi sono state perfino dall’ex presidente Ossezia del Sud Eduard Kokoity: “Siamo tutti preoccupati per la situazione dei nostri soldati che sono tornati a casa in Ossezia dalla zona di guerra. Nessuno ha il diritto di condannare questi ragazzi o di accusarli di codardia. è necessario andare alla radice di ciò che è successo e scoprire come è stata organizzata la loro partecipazione. Ci occuperemo di ciò nel modo più serio”, ha sostenuto Kokoity.

Ha aggiunto che comuque centinaia di combattenti osseti sono ora “nella zona di combattimento” e stanno “eroicamente compiendo il loro dovere”, e quelli che sono tornati a casa, “se lo ritengono necessario, garantendo un’adeguata organizzazione della loro partecipazione”, possono di nuovo tornare nella “zona di operazioni speciali” e contribuire a completare, come ha detto Kokoity, la “liberazione del Donbass”. (10.4.2022)


Voci di diserzioni nell’esercito russo - il caso degli Osseti - la versione di Totrov

Il giornalista osseto Ruslan Totrov propone però un’interpretazione del tutto diversa: i soldati osseti avrebbero rifiutato di obbedire agli ordini dei russi e sono andati a casa immediatamente, avvertendo che avrebbero sparato su chiunque avesse cercato di fermarli. Il gruppo ha raggiunto l’Ossezia del Sud senza essere ostacolato dai convogli della polizia.

Totrov ha spiegato la possibile ragione del rifiuto dei soldati di combattere. Secondo lui, il cosiddetto “presidente” dell’Ossezia del Sud, Anatoly Bibilov, stava forzando la fusione dei soldati osseti con l’esercito russo usando l’influenza del politico russo Vladislav Surkov

“E poi c’è stato l’incidente finale, che si è quasi concluso con uno scambio a fuoco. Uno dei comandanti ha proibito ai soldati osseti di prendere il corpo di un compagno morto dal campo di battaglia. Questo ha causato un vero e proprio caso di insubordinazione” afferma Biblov. Inoltre a quanto afferma il giornalista gli ufficiali “si aspettavano che gli osseti attaccassero le posizioni ucraine ben difese in stile kamikaze, senza alcuna strategia ponderata. Questo avrebbe provocato enormi perdite. A un certo punto i soldati osseti hanno semplicemente ignorato gli ordini e hanno iniziato a combattere a modo loro... Questo modo ribelle e indipendente di comportamento ha portato a un incidente importante: il rifiuto di fornire all’unità osseta munizioni e mappe”, ha concluso Totrov.(10.4.2022)


Voci di diserzioni nell’esercito russo - Melitopol e Sumy

Ma non si tratta dell’unico caso. Secondo fonti ucraine in precedenza a Melitopol dei militari russi hanno inscenato una rivolta e si sono rifiutati di eseguire gli ordini e anche nella regione di Sumy qualche centinaio di contractors hanno rifiutato di combattere e sono tornati nella Federazione Russa. (10.4.2022)


Voci di diserzioni nell’esercito russo - Krasnodar e Pskov

Il 24 marzo, si è saputo che un plotone della compagnia operativa Plastun delle truppe della Guardia Nazionale Federale di Krasnodar era stato licenziato dopo aver rifiutato di attraversare il confine con l’Ucraina per prendere parte all’aggressione militare. Infine il canale Pskov Gubernia il 4 aprile ha informato circa 60 soldati di Pskov hanno rifiutato di andare a combattere in Ucraina. Dopo i primi giorni di guerra sono stati prima spostati sul territorio della Repubblica di Bielorussia e poi fatti rientrare a Pskov. Ora la maggior parte di loro è stata congedata, ma alcuni sono stati minacciati di azioni penali con l’accusa di insubordinazione. (10.4.2022) ( vedi: https://www.matrioska.info/attualita/segnali-di-demoralizzazione-e-diserzzione-nellesercito-russo/)


(fonte delle segnalazioni: https://t.me/matrioskainfo)