AgriCultura



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#34

Salviamo il paesaggio e Prepariamoci a detestare il buono che avanza

[La Terra Trema]

Il 29 ottobre 2011, nel nostro territorio, a Cassinetta di Lugagnano, è stato presentato il Forum Nazionale “Salviamo il paesaggio, difendiamo il territorio”, assemblea a cui hanno aderito e partecipato oltre 500 persone, centinaia di associazioni e movimenti provenienti da 17 regioni italiane.

Il Forum vuole sviluppare sensibilizzazione in merito al consumo di territorio agricolo e fermare l'avanzata di cemento e asfalto. La prima azione concreta vuole essere l'elaborazione di una proposta di legge di iniziativa popolare che arresti lo scempio e tuteli paesaggio, suoli e territori. Da subito abbiamo accolto questo Forum positivamente.

Su media e all'assemblea di presentazione abbiamo saputo della presenza di Slow Food e del suo fondatore Carlo Petrini. Una presenza per noi fuori luogo. Consideriamo Slow Food veicolo di una visione di agricoltura gravemente elitaria, che si apre solo alle belle forme di un pubblico agiato e poco dialoga con i forzati dell'hard discount; veicolo di un'Expo ancora poco trasparente, che a tutt'oggi e malgrado tutto puzza ancora di cemento, appalti e affari poco chiari. Slow Food nel nostro territorio, anche se sollecitata, non ha mai preso posizione contro quei progetti infrastrutturali che minano queste terre, come la Milano-Malpensa, o il progetto per l'inceneritore. Malgrado abbiano eletto Abbiategrasso a Città Slow ci hanno risposto in più occasioni di “non voler far politica”. Con queste premesse oggi Petrini e Slow Food vogliono effigiarsi a paladini della tutela del paesaggio e della difesa dei territori del paese intero!?!

Siamo intervenuti durante il forum in modo determinato per chiarire le nostre ragioni e quelle di altri partecipanti, tra i promotori, gli agricoltori del territorio e non solo. La nostra idea di paesaggio è frutto di un percorso lungo 10 anni e ha a che vedere con il lavoro dei contadini del nostro territorio e di tutta Italia, con i movimenti di cittadini che qui si sono uniti contro tangenziali e inceneritori, ha a che vedere con le lotte che abbiamo attraversato in Val Susa. Abbiamo un'idea di paesaggio che è indissolubile dalle persone che il paesaggio lo attraversano, lo vivono e lo determinano; e collochiamo l'idea astratta di un bel paesaggio al centro concreto di un luogo che ha anzitutto imparato ad accogliere e ascoltare. Tutti.

Pensiamo che la tutela del paesaggio, quando è concreta ed efficace è atto rivoluzionario, è rivolta, ma che è concreta ed efficace solo quando smuove la terra, quando vive e freme nei territori, quando crea nuove modalità di confronto, nuovi canoni sociali, nuovi modi di vivere la comunità. Pensiamo di dovere imparare dalla Valsusa, dalle persone della Valsusa, dai loro sguardi, dai volti dei vecchi e dei figli, non dagli evanescenti pacchetti preconfezionati dai “brand” di settore, dalle tessere associative o di partito. Pensiamo che siano quelle lotte, anche aspre, difficili che bisogna supportare, che queste siano argomento di tutti, e che altrimenti sarà feuilleton, esercizio di stile, azione effimera ed inefficace.

Ci sta a cuore perché è nella nostra storia e nelle nostre corde, ma non ci basta più essere solo coproduttori, non è più sufficiente, non siamo gli acquirenti onesti e coscienziosi della decrescita felice, siamo gli incazzati, siamo gli stravolti da politiche insulse che ci hanno portato fino a qui. Di tutto questo difficilmente troverete traccia su giornali e televisioni. Le rivoluzioni, i bei cambiamenti, le svolte storiche non passeranno dalle testate dei giornali, e dalle televisioni. Per questo saranno per noi più belle e reali. Comunque vadano a finire. Se ritenete continuate a guardar bella televisione di sinistra e a leggere i professionisti dell'antipolitica, dell'anticasta, dell'antiberlusconismo. Continuate. Noi vi suggeriamo di preparvi a detestare il buono che avanza.

Folletto 25603 / La Terra Trema

http://livestre.am/16u0h (dal minuto 42) Paolo Bellati / La Terra Trema

http://livestre.am/16y3c (dal minuto 19:25) Renata Lovati / Cascina Isola Maria

#32

Genuino Clandestino

Anteprima romana del nuovo Docu-film di Insutv sui movimenti di resistenze contadine in Italia!

Dopo “Una montagna di balle”, Nicola Angrisano torna sul tema della difesa della salute e dell’ambiente contro la speculazione e il potere della grande distribuzione e delle multinazionali. Decine di coltivatori, allevatori, pastori e artigiani si uniscono nell’attacco alle logiche economiche e alle regole di mercato cucite sull’agroindustria, per difendere la libera lavorazione dei prodotti, l’agricoltura contadina, l’immenso patrimonio di saperi e sapori della terra. Da questa rete nasce la campagna ‘Genuino Clandestino’, con donne e uomini da ogni parte d’Italia che si auto-organizzano in nuove forme di resistenza contadina. Mentre la burocrazia bandisce dal mercato migliaia di piccoli produttori, il consumatore continua a subire, spesso inconsapevolmente, modelli di produzione del tutto inadeguati a garantire genuinità ed affidabilità dei cibi. Attraverso il lavoro, le situazioni e le voci dei contadini ‘clandestini’, InsuTv racconta questa campagna, semplice nel suo messaggio, ma determinata nelle sue forme, insieme alle implicazioni in materia di democrazia del cibo, sviluppo economico, salvaguardia dell’ambiente e accesso alla terra.

GENUINO CLANDESTINO di Nicola Angrisano

Documentario, Italia 2011, colore, 1h e 10’

In questo documentario sono raccolti i luoghi, i contesti e le testimonianze dei produttori che aderiscono alla campagna nazionale ‘genuino clandestino’, grazie alle quali viene ricostruita la nascita del movimento, dai primi collettivi bolognesi agli incontri nazionali di Roma, Perugia e Napoli (dove è attiva la rete Ragnatela). Ma anche le analisi documentate sulle dinamiche del mercato alimentare e le informazioni necessarie a trovare insieme nuove forme di resistenza. Per scoprire che non stiamo parlando di un fenomeno marginale, ma del cuore consapevole di una vicenda collettiva: in italia la distribuzione diretta tra contadini e consumatori riguarda ancora oltre il 10% del mercato!

#31

modifica regolamento di igiene di Ravenna

Ciao a tutti,

l'anno scorso, forse lo ricorderete, lanciammo una richiesta di aiuto per fare in modo che il comune di Ravenna non modificasse il regolamento di igiene penalizzando i piccoli produttori agricoli, e al contrario ponesse delle regole per privilegiare la produzione contadina rispetto a quella industriale.

In molti avete risposto facendo pressione con un mailbombing su comune e associazioni di categoria.

Il risultato è che abbiamo vinto quasi su tutti i fronti.

La relazione tecnica che ho presentato come AIAB-Poderi di Romagna è stata accolta quasi per intero e per la prima volta dopo decenni (forse dal dopoguerra), nel comune di Ravenna, le regole da rispettare sono diverse a seconda che si parli di contadini o agroindustriali.

Sul piano tecnico ci sarebbe ancora molto da fare ma sul piano politico e ideologico ora i piccoli produttori sono trattati diversamente dagli agro-industriali.

Ora che il Comune capoluogo di Provincia a questo tipo di regolamento, teoricamente, a cascata, anche gli altri comuni dovrebbero essere portati ad adeguarvisi. In genere funziona così.

Vigilate.

Grazie a tutti

Christian Grassi

per AIAB e Poderi di Romagna

#30

La "rieducazione degli ibridi" tra le sperimentazioni del Consorzio della Quarantina

" si pensa comunemente che gli ibridi (F1) siano sterili. Non è sempre vero, anzi! Alcuni ibridi F1 possono avere subito un processo di sterilità indotta, ma sono piuttosto rari; normalmente, invece, possono andare in seme, solo che attraverso il seme (e in questo sono, per così dire, "sterili") non si ottiene lo stesso ibrido, ma i parentali diretti (cioè le varietà che sono servite per confezionare l'ibrido) e, in qualche caso di recessione genetica, anche i parentali atavici, fino a ritornare anche, in minima percentuale, alle forme selvatiche e originarie"... "Per partecipare basta procurarsi bustine di sementi (fagioli, cavoli, insalate, carote ...) commerciali di ibridi (F1), seminare, mandare in fiore, raccogliere i semi e riseminare il secondo anno, per vedere, rispetto all'ibrido, cosa succede e dove si ritorna, e prendere nota e documentazione (fotografie) di cosa succede. "

http://www.semirurali.net/

http://www.quarantina.it/

#29

Crescono le reti di scambio di semi ed esperienze

Lentiai (BL). Crescono le reti di resistenza contadina

Sabato scorso a Lentiai, vicino a Belluno si è svolto uno scambio si semi e di esperienze. Promosso dal gruppo locale del feltrino 'Coltivare condividendo' l'incontro ha visto la presenza di numerosi gruppi locali (e non solo) da Civiltà contadina ai Gas, ai gruppi di agricoltura urbana e sociale, ai contadini che seguono i metodi di agricoltura naturale, al Mov. per la decrescita. La sensazione è che stia nascendo un movimento reticolare lontano molto consapevole delle dimensione politica e sociale del tema del 'ritorno alla terra'.

Nuova ruralità e agricoltura urbana si muovono in sintonia

... 'Spiazzi Verdi', un progetto di comunità urbana...

... Consapevolezza dei nessi strettissimi tra agricoltura 'naturale', rinascita contadina, movimento del consumo sobrio e solidale, decrescita, difesa della biodiversità e dalla diversità culturale, recupero dei valori di convivialità, educazione del gusto, pratica della manualità e dell'autoproduzione...

Semi che germogliano

... questo movimento reticolare che si sviluppa attraverso relazioni paritetiche, assenza di strutture gerarchiche e di rigidi riferimenti ideologici ha una forza inedita che risiede... nel non chiedere o rivendicare ma nel fare...

http://www.ruralpini.it/Inforegioni28.11.10Idee_che_germinano.htm

#28

Distanze minime per gli apiari

Legge 24 dicembre 2004, n. 313
"Disciplina dell'apicoltura"
pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 306 del 31 dicembre 2004

"ART. 896-bis. - (Distanze minime per gli apiari). - Gli apiari devono essere collocati a non meno di dieci metri da strade di pubblico transito e a non meno di cinque metri dai confini di proprietà pubbliche o private.

Il rispetto delle distanze di cui al primo comma non è obbligatorio se tra l'apiario e i luoghi ivi indicati esistono dislivelli di almeno due metri o se sono interposti, senza soluzioni di continuità, muri, siepi o altri ripari idonei a non consentire il passaggio delle api. Tali ripari devono avere una altezza di almeno due metri. Sono comunque fatti salvi gli accordi tra le parti interessate.

Nel caso di accertata presenza di impianti industriali saccariferi, gli apiari devono rispettare una distanza minima di un chilometro dai suddetti luoghi di produzione".

http://www.parlamento.it/parlam/leggi/04313l.htm

#27

"Fate pipì sulle balle di fieno"

Si risparmia acqua, e si concima

L'esperimento di una riserva naturale inglese: tutti i giardinieri di sesso maschile utilizzano le "pee bale" al posto dei bagni...

... Da un lato la pipì, ricca di azoto e potassio, è un ottimo acceleratore del processo di compostaggio; dall'altro, non usare i bagni permette di non sprecare l'acqua del wc...

... Ora si tratta solo di varcare la soglia di casa e di concimare il proprio cumulo di compost. Per chi ne ha uno.

(la Repubblica.it - Ambiente)

#26

7 settembre sera, vigilia della nascita di Maria

Da tempo immemorabile il 7 settembre sera, vigilia della nascita di Maria (e prima dell'era cristiana, festa di Demetra dea dei campi, dei raccolti e dell'agricoltura), i contadini scendevano a Firenze dalle campagne in pellegrinaggio alla SS.Annunziata, onorando nella vergine madre di Dio, la fertilità della terra insieme a ogni donna che nasce e fa nascere e ai bambini come frutti.

#25

In cosa consiste il regime speciale IVA applicabile alle imprese agricole?

Per le cessioni di prodotti agricoli serve lo scontrino o la ricevuta fiscale?

Le cessioni di prodotti agricoli effettuate dai produttori agricoli direttamente sul loro fondo non sono assoggettate all'obbligo dell'emissione dello scontrino, purché tali soggetti rientrino nel regime speciale di detrazione d'imposta di cui all'art. 34 del D.P.R. n. 633/1972.


Il regime speciale è un regime speciale di detrazione dell'Iva. In particolare, la detrazione dell'Iva (sia in sede di liquidazione periodica, che in sede di dichiarazione annuale) viene calcolata in via forfetaria mediante l'applicazione delle percentuali di compensazione sull'ammontare delle cessioni di prodotti agricoli.

Il regime speciale si applica ai seguenti soggetti:

  • produttori agricoli che esercitano individualmente o in forma associata le attività di cui all'articolo 2135 del codice civile, a prescindere dal volume d'affari realizzato nell'anno solare precedente; vi rientra anche la commercializzazione di prodotti agricoli acquistati, da parte di imprese agricole, presso terzi, purché non sia prevalente rispetto alla commercializzazione di prodotti propri;
  • organismi di intervento in agricoltura (ad esempio l'A.G.E.A.) a prescindere dal volume d'affari;
  • cooperative di produttori agricoli e loro consorzi che effettuano cessioni di beni prodotti prevalentemente dai soci, associati o partecipanti, nello stato originario o previa manipolazione o trasformazione, sull'intera produzione effettuata.

    Il regime speciale si applica anche:

  • alla manipolazione, conservazione, trasformazione e commercializzazione diretta dei propri prodotti;
  • alla manipolazione, conservazione, trasformazione e commercializzazione di prodotti acquisiti da terzi, a condizione che sia rispettato il principio della prevalenza, e cioè che l'ammontare di questi ultimi prodotti non sia superiore a quelli provenienti dal proprio fondo.

    Il regime speciale si applica, per i soggetti sopra elencati, solo relativamente alle cessioni di prodotti agricoli ed ittici elencati nella Tabella A, Parte I allegata al D.P.R. n. 633/1972 a condizione che il loro acquisto sia stato assoggettato ad Iva.

#24

orti urbani all'ombra del campanile

[Eco dalle Città]

Nel quartiere barese di Japigia, a cavallo tra il centro commerciale e la chiesa di San Marco nasce la prima esperienza di orto sociale della città. Il parroco ha messo a disposizione della rete Ortocircuito circa cinquemila metri quadrati di terreno di proprietà della parrocchia

(continua)

http://ortocircuito.blogspot.com

#23

Pecore in azione sulle colline di Brescia

Economiche,efficienti, silenziose. Il lavoro per l'ambiente delle pecore non drena le casse pubbliche. Una gestione oculata del pascolamento produce paesaggio e biodiversità e... carne. Senza usare pesticidi e combustibili fossili. A chi interpreta l'ambientalismo in tutt'altra maniera non garba. E allora si accusa la pecora di 'mangiare' l'orchidea protetta. Orrore.

http://www.ruralpini.it/Inforegioni19.05.10.htm

#22

Potare bene "allunga" la Vite

"Salvaguardare l'integrità e la vitalità dei vecchi vigneti è importante non solo per la qualità dei vini che si producono o per l'interesse paesaggistico-culturale, ma perché rappresentano un'importante riserva per la biodiversità".

Una vecchia filosofia di gestione del vigneto torna alla ribalta nelle più grandi cantine italiane. Con un approccio individuale, pianta per pianta, fatto di piccoli tagli sul legno più giovane, la vite gode di ottima salute e il suo ciclo di vita può superare i 50 anni di produttività...

... Il metodo consiste nel potare sempre sul legno giovane con un approccio lento e mirato. Il primo vantaggio consiste nel prevenire le malattie del legno, che come una pandemia stanno compromettendo i vigneti. Inoltre viene recuperata una filosofia di gestione del vigneto, in parte abbandonata, che dava valore alle viti vecchie accrescendo la qualità delle rese. Vengono anche ridotti i costi di gestione perché, applicando alla vite i criteri della medicina preventiva, le consentono di crescere e invecchiare bene. E viene infine recuperato un antico mestiere che si sta perdendo, quello del potatore...

... il segreto della longevità della vite dipende in particolare da una potatura corretta, che non provochi ferite sulle porzioni vitali della pianta. Il sistema di coltivazione ad alberello, ad esempio, tipico dell'area mediterranea è particolarmente longevo grazie a potature fatte prevalentemente sul legno giovane. "Con il taglio sui rami giovani la pianta si cicatrizza bene, resistendo meglio alle malattie e conservando la salute della vite - precisa Marco Simonit - Al contrario il taglio sul legno vecchio, dai 3 anni di vita in su, lascia una piaga che compromette la vascolarizzazione della pianta favorendo inoltre un più probabile ingresso dei funghi responsabili delle malattie del legno...

#21

Progetto Orti Urbani: l'"Arte del Coltivare" dentro le città

Gli orti urbani sono piccoli appezzamenti di terreno ricavati in aree urbane di proprietà del Comune, la cui coltivazione può essere data in gestione a soggetti pubblici e privati per la produzione e la vendita diretta ai cittadini di ortaggi per uso domestico.

Questi spazi coltivati, che (abusivi o regolamentati) hanno da sempre accompagnato lo sviluppo e le trasformazioni urbanistiche delle nostre città e sono largamente diffusi in molte metropoli europee, possono oggi rappresentare un collegamento concreto e diretto tra realtà urbana e cultura contadina, luogo di aggregazione multietnica e multigenerazionale, scambio di conoscenze e di educazione ambientale, strumento di recupero dei prodotti stagionali naturali ormai dimenticati o a rischi di estinzione.

Con l'intento di sostenere la conoscenza e la diffusione su tutto il territorio italiano di questi progetti di riqualificazione territoriale di tipo ecologico ed ambientale, il 30 settembre 2008 l'Associazione Nazionale Comuni Italiani e l'Associazione Italia Nostra hanno firmato un Protocollo d'Intesa per favorire il trasferimento delle conoscenze tra Comuni e la diffusione delle iniziative volte alla valorizzazione e riqualificazione degli Orti Urbani...

(... continua...)

... L'ANCI provvederà a supportare le Amministrazioni interessate attraverso l'organizzazione di seminari tecnici e corsi illustrativi e la diffusione di manuali e guide. In particolare, con la collaborazione di Italia Nostra e della Facoltà di Agraria dell'Università di Perugia, sarà reso un disponibile un documento contente le linee guida per la progettazione, l'allestimento e la gestione di orti urbani e periurbani (metodi di coltivazione, irrigazione e raccolta dei prodotti, smaltimento dei rifiuti, scelta delle specie da coltivare con riferimento sia alla salvaguardia delle diversità genetiche locali sia all'eventuale valenza storica ed architettonica del contesto microambientale, attività di educazione ambientale ed alimentare, ecc.).

#20

la primavera a' alle porte, ed e' giunto il momento di seminare!

APERITIVO - SEMINA !!!

Questo mese, il nostro aperitivo mensile e' anche l'occasione per trovarci a piantare i nostri semi biodiversi. Noi porteremo semi di pomodori di tantissime varieta', semi di peperoncini, semi di cetriolo-limone, e molti altri semi ancora. Chi ha dei semi, ottenuti dalle piante dello scorso anno, li porti con se'. Chi non ne ha, venga ugualmente! Chi puo', porti vaschette di plastica riciclate: vanno benissimo quelle della verdura del supermercato. La terra la mettiamo noi.

LUNEDI' 8 MARZO, AL BALAKOBAKO CAFFE', VIA G. FERRARI 3, DALLE 19:30 in poi.

#19

Strumenti per i Giardini del Cielo

Materiali per le classi, per i musei, per i parchi, per la formazione degli insegnanti e degli animatori culturali

Autore: Nicoletta Lanciano

Descrizione:

In questo volume sono contenute le indicazioni per costruire un insieme di strumenti per l'osservazione della volta celeste. Strumenti semplici che seguono il cammino del Sole nel corso della giornata, il mutare della Luna nel corso del mese, gli spostamenti notturni delle costellazioni nel volgere delle stagioni. Ci si confronta con il problema degli spazi vicini e lontani, si esercitano le mani nell'uso dei più svariati materiali. Non si tratta di modellini, ma di oggetti/costruzioni che danno un reale aiuto alla percezione e alla comprensione e permettono misurazioni pazienti e precise. L'interesse didattico di tali strumenti risiede nel convincimento che la scuola abbia necessità di ripensare i luoghi e i tempi del fare educativo. Il piacere che bambini e ragazzi provano stando all'aria aperta indica un loro bisogno e il vantaggio che si può avere dal fare scuola anche in giardino o in terrazza, rispetto all'educazione scientifica e rispetto allo sviluppo di un senso ecologico dell'abitare la Terra, pare sempre più evidente, necessario e confermato dall'esperienza...

(continua)

#18

Giuseppe Moretti e il bioregionalismo: come rinnovare la cittadinanza nella Terra

Su Terranauta abbiamo più volte accennato al bioregionalismo, ma fino ad oggi non avevamo ancora pubblicato un articolo che introducesse in modo organico questo "movimento", spiegandone le origini, il significato e gli sviluppi. Abbiamo quindi intervistato Giuseppe Moretti, referente della Rete Bioregionale Italiana, per approfondire il discorso.

(continua)

#17

Campagna per la libera lavorazione dei prodotti contadini

Genuino Clandestino è la nuova campagna promossa dai produttori biologici del bolognese per denunciare la situazione paradossale delle norme igienico-sanitarie italiane in campo alimentare, una campagna che nasce per informare i cittadini riguardo a un insieme di norme ingiuste che, equiparando i prodotti contadini trasformati a quelli delle grandi industrie alimentari, li rende fuorilegge. Pane e prodotti da forno, vino, conserve, farine e granaglie, pasta fresca, uova, miele e prodotti da erboristeria: alcuni di questi beni venduti presso i mercati dei produttori biologici di Bologna sono illegali secondo gli attuali regolamenti sanitari nazionali. La legge italiana, infatti, impone a chiunque si occupa della trasformazione di prodotti alimentari di dotarsi di laboratori che rispettino determinati standard di dimensioni e materiali. Standard stabiliti tenendo in considerazione le grandi aziende agroalimentari, che però ignorano e dunque penalizzano le realtà contadine come quelle di Campi Aperti, legate a piccole produzioni biologiche, sane e di alta qualità, ma in difficoltà al momento di affrontare la spesa della messa a norma di un laboratorio.

http://www.campiaperti.org/

http://officina-enoica.noblogs.org/

#16

Orto in condotta: il giorno di San Martino si festeggia la II° festa Nazionale

[greenMe.it]

L'estate di San Martino: tre giorni e un pocolino, recita un famoso proverbio. Sono questi 3 giorni e mezzo di clima quasi estivo, i giorni in cui si apre il novello e finiscono simbolicamente le attività agricole: quale miglior data allora per festeggiare gli Orti in Condotta, i 211 orti scolastici nati su tutto il territorio nazionale grazie al progetto di Slowfood e Fondazione L. Bonduelle...

(continua)

[Terranauta]

"A settembre, i ragazzi non sanno neppure che le carote o le patate nascono sottoterra. E non sono convinti di doversi sporcare le mani con la terra proprio a scuola, ma ben presto si lasciano conquistare. Alla fine dell'anno, quando alla mensa si ritrovano nel piatto il radicchio trevigiano, lo scansano, chiedono l'insalata del nostro orto. E consigliano alle mamme le cose giuste da comprare al supermercato".

... bando a diossina, ogm, nanoparticelle: chi le ha mai viste? Condanniamo piuttosto l'orto del nonno e i suoi carciofi e la lattuga sporca di fango: quanti germi si annideranno in quei grumi di terriccio? Nessuna mamma "sana di mente" lo farebbe mangiare al figlioletto senza prima averlo cosparso di amuchina.

Vincere la paura della terra significa comprendere che quanto più un alimento è vicino alla terra, prodotto seguendo i suoi ritmi e le sue leggi, tanto più sarà sano; viceversa quanto più è modificato, alterato, lontano dalla terra, sigillato, confezionato, lucido, tanto più sarà - probabilmente - nocivo.

A questo servono gli orti scolastici: ad educare i bambini, fin da piccoli, a un diverso rapporto con il cibo, al valore della biodiversità e al rispetto dell'ambiente. Ad amare la terra...

(continua)

#15

Orti, l'arte di coltivare il pomodoro in città

[Avvenire]

... il settimanale francese L'Express nel 2005 ha inserito l'orticultura tra le settanta pratiche del moderno snobismo.

Certamente non è snob Will Allen. Ex giocatore di basket negli anni Settanta, si è reinventato una vita da urban farmer , da contadino urbano, e una corazza da paladino dell'agricoltura di città. Quando nel 1993 aprì la sua fattoria, Growing Power, nella periferia nord di Milwaukee, Allen sembrava un pazzo alle prese con un ettaro di terra in mezzo a un deserto di povertà, gang giovanili e fast food.

Oggi la sua azienda fornisce cibo biologico a diecimila persone, è diventata un laboratorio di economia sostenibile. In quell'ettaro tra casermoni grigi ci sono serre per frutta e verdura, stalle per capre, aie per tacchini e vasche per il pesce persico in cui lavorano molti ragazzi strappati alla violenza delle strade. La domanda da scuole, ristoranti e mercati supera l'offerta, anche perché parte del cibo rimane a disposizione delle case popolari del quartiere.

(continua)

#14

LA TERRATREMA 2009: 1° comunicato

Folletto25603 e Leoncavallo s.p.a.

4, 5, 6 Dicembre 2009 - MILANO

LA TERRA TREMA

al LEONCAVALLO

Vini e vignaioli autentici, agricoltori periurbani, gastronomie autonome

La 3° edizione de LA TERRA TREMA si terrà a Milano da venerdì 4 a domenica 6 Dicembre 2009 al Leoncavallo s.p.a.

Oltre cento tra agricoltrici e agricoltori provenienti da tutta Italia incontreranno migliaia di persone a Milano in un'atmosfera unica.

Senza sponsor, sovvenzioni e patrocini LA TERRA TREMA è diventata un'iniziativa enogastronomica tra le più importanti in Italia.

Autogestione, passione e lavoro hanno permesso di costruire qualcosa di importante per il mondo agricolo e per la cultura e l'economia di questo paese moribondo.

LA TERRA TREMA riunisce ogni anno contadini resistenti e agricoltura di qualità per una tre giorni di degustazioni individuali e guidate; dibattiti e confronti pubblici con scrittori, giornalisti, ricercatori; incontri informali con i produttori; acquisti diretti da vignaioli e piccoli agricoltori provenienti da tutta Italia e, ancora, concerti, proiezioni, cene a filiera zero.

Nell'agricoltura e nei modi in cui essa avviene e si manifesta abbiamo riposto il senso profondo dell'evento. Nel portare questo ragionare e agire collettivo nel cuore di Milano ritroviamo la conquista di un momento dirompente e felice. In una Milano accecata da visioni abbaglianti: regina eletta per l'Expo2015 che nell'esporsi, mediatico e sfavillante, non vuole lasciare dubbi e si propone salvifica, benefica, blatera di solidarismi, progetta giustezze e salvezze calate dall'alto. Ma è nel viverla, quotidiana e comune, che si svela e si lascia andare al cemento, agli espropri di cascine storiche e campi in nome di vincoli immobiliari inviolabili; all'allontanamento coatto del diverso, ai rastrellamenti, alle convulsioni farsesche dei politici dai proclami facili.

Anche quest'anno vogliamo ribadire la necessità di trovare momenti pubblici di confronto intorno alle questioni del territorio, alla sua gestione politica e urbanistica, guardando al nostro, più prossimo, e quello poco più distante dei cittadini, dei vignaioli e degli agricoltori abruzzesi, ad esempio, cui vogliamo dedicare parte delle degustazioni, degli incontri.

Incontreremo esperienze italiane resistenti e ricche di senso in un paese alla deriva culturale, economica e politica.

Incontreremo esperienze provenienti da territori più lontani, dalla Palestina ad esempio, per provare ad allargare questo sguardo.

LA TERRA TREMA, ancora una volta, è un invito ai guardiani del territorio ad uscire temporaneamente dalle cascine e a darsi al racconto delle proprie quotidiane resistenze costruendo possibili progettualità eversive rispetto al modo e al mondo in cui viviamo.

LA TERRA TREMA

al Leoncavallo

Vini e vignaioli autentici, agricoltori periurbani, gastronomie autonome

4, 5, 6 dicembre 2009

Via Watteau 7 - Milano

Folletto 25603 (Abbiategrasso, Mi) Leoncavallo s.p.a. (Milano)

www.laterratrema.org

info@laterratrema.org

"Sarà una fiera del tutto nuova; vi si assaggeranno i vini di ogni parte d'Italia. Festeggeremo la vita".

(Gino Veronelli, in occasione della prima edizione di tl/cw al Leoncavallo, Dicembre 2003)

#13

Il Meme degli Orti

[Terranauta.it]

Da anni Will Allen,ex atleta americano, porta avanti un progetto di agricoltura urbana con lo scopo di creare occupazione e dare un'alimentazione sana alle fasce più deboli della popolazione di Chicago. Da qualche tempo a Venezia è nato l'orto lagunare, altro esempio di come sia possibile risolvere i problemi correlati alla coltivazione alimentare all'interno delle grandi città.

... non sono solo i grandi progetti che possono modificare la struttura e l'attitudine urbana anche i singoli, i piccoli nuclei famigliari o i condomini di un palazzo possono (e dovrebbero) mettere in cantiere i propri orti urbani, le proprie "aziende agricole". Ogni "inurbato" dovrebbe coltivare il suo pezzo di città da solo o in gruppo.

... Quello che vorrei vedere è una sorta di virus in azione. Una catena di Sant'Antonio un meme vegetale.

Dei rizomi che, strisciando sotto il porfido lo possano scalzare.

(continua)

#12

ORTICOLA - Milano — 6-7-8-9 Maggio 2009

[Civilta' Contadina]

Manifestazione Milanese di grande risonanza ed afflusso di pubblico, dove... Civiltà Contadina è stata presente negli anni scorsi. Sottolineo che, se le date sono dalla nostra parte è necessario che si inizino i vari contatatti per gestire tutti assieme "regionalmente" la manifestazione...

#11

BIOLOGICO - Gorgonzola — 05 Aprile 2009

[Civilta' Contadina]

La nostra presenza a questa manifestazione è stata richiesta direttamente dalla Pro Loco di Gorgonzola direttamente al nostro Presidente Alberto Olivucci... L'intenzione, e l'accordo, sarrebbe quello di gestire il nostro spazio per lo scambio dei semi, mostrare le varie attività dell'associazione con prodotti e lavori dei singoli soci e di publicizzazione dell'associazione stessa...

#10

"Orti insorti" al Franco Parenti

PER LA PRIMA VOLTA A MILANO

AL TEATRO FRANCO PARENTI DAL 03 AL 13 MARZO 2009 alle ore 18.30

segue degustazione di vini toscani

AZIENDA BIOLOGICA

IL CERCHIO

ORTI INSORTI

In giardino con Pasolini , Calvino e il mi' nonno contadino in Maremma

Scheda Artistica

«Quando il mondo classico sarà esaurito, quando saranno morti tutti i contadini e tutti gli artigiani, quando non ci saranno piu' le lucciole, le api, le farfalle, quando l'industria avrà reso inarrestabile il ciclo della produzione, allora la nostra storia sarà finita». (1962)

P.P. Pasolini

Orti Insorti è uno spettacolo sulle memorie della nostra civiltà contadina nata da una ricerca sui ricordi del mi' nonno che era mezzadro. Foto vecchie, storie, sogni, visioni, ricordi, finzioni, fantasie, memorie, barzellette, canzoni degli anni 70, bestemmie, racconti e personaggi di paese, alcune cose sono successe davvero, altre succederanno...

Una riflessione sul significato di progresso e sviluppo.

Elena Guerrini

Scritto e raccontato da Elena Guerrini

In collaborazione con il portale www.ortidipace.org

Con l'aiuto prezioso di Pia Pera: autrice de "l'orto di un perdigiorno" e di Libereso Guglielmi: il giardiniere di Italo Calvino

Durata: 45 minuti

Musiche: All'organetto Stefano Delvecchio (Ciuma)

Scritto da: Elena Guerrini

Regia, scene e costumi: Elena Guerrini

Collaborazione alla drammaturgia e aiuto regia: Ilaria Gelmi, Elisa Turco Liveri.

In scena: Elena Guerrini, Chiara Verzola, Stefano Delvecchio

Nell'orto e nel giardino tutto nasce, vive, muore e rinasce......

Tra ricordi del nonno contadino che insegnava a contare da zero a cento ai mezzadri, storie paesane, ricette di antiche merende, bicchieri di vino rosso, barzellette, canzoni degli anni settanta, bestemmie e riflessioni sulla coltivazione di un orto come esperimento di costanza e pazienza; Elena Guerrini ci accompagnerà in un viaggio a contatto con la nostra terra.

L'attrice canta, ride, incanta e diverte col suo colorito umorismo toscano, ma, soprattutto fa riflettere, parlandoci della natura che fu, di locale e globale, della scomparsa delle api, dei semi fatti in casa e scambiati tra ortolani e di quelli ibridi, brevettati e venduti dalle multinazionali dell' agribusiness, del seme terminator della Monsanto e delle coltivazioni geneticamente modificate. Dei nani da giardino e delle strade bianche, delle autostrade che sono dove c'erano i poderi e dei suv che invadono le campagne, delle lotte contadine e della profonda trasformazione dell'agricoltura. Ci presenterà i maestri che ha incontrato in questo viaggio: parlerà di Fukuoka, il saggio giapponese teorico della coltura della non azione, dei giardinieri rivoluzionari, di Pompilio che all'età di ottantatre anni piantava gli ulivi in Maremma, di Pasolini e della fine della civiltà contadina, di Vandana Shiva e del movimento Navdanya in India, e di Libereso Guglielmi, il giardiniere di Calvino.

Ironia e racconto, poesia che si alterna a un linguaggio popolare con l'attrice contadina, che condurrà lo spettatore ,come in un gioco , in un labirinto di piante e parole. Quando e come è meglio seminare il basilico?Aveva ragione il nonno, o il manuale "L'orto perfetto in 7 giorni", o la Ines, la vicina, che dice che la luna deve essere sempre calante e i semi coperti, o le formiche che dei semi di basilico han fatto il loro cibo? Un piacevole momento per riannodare il legame spezzato con la natura, riflettere su come rispettare l'ambiente, inquinare un po' meno e coltivare ciò che mangiamo.

In scena oltre ad Elena Guerrini, un musicista all'organetto (Stefano Del Vecchio dei Bevano Est) ed una attrice-cuoca che, evocando la nonna contadina, trasforma in una danza rituale la preparazione del minestrone. A fine spettacolo Elena distribuirà semi di basilico, veri, da sdrucchià, come quelli del nonno e inviterà il pubblico ad una merenda con minestrone, vino e musica.

"Lui non comprava nulla,riusava tutto,e con le pannocchie di granturco insegnava a contare da zero a 100 ai mezzadri in Maremma.

......la su' terra, che era amara e salata, lui non l'ha mai lasciata, nemmeno in quei tempi là, in cui tutti andavano a abità in città, nelle caserme di cemento, pe' poi tornà in paese co' la cinquecento...... Il mi' nonno di bestemmie ne diceva tante pero' n'ha mai dato un diserbante!

Lui parlava co' le piante.

A ottant' anni e un po' piantava l'olivi,zappava il limone, in una mano la zappa e nell'altra il bastone....

Diceva: "mi raccomando fate i frutti boni, che quando io non ci sarò piu', vi guardo da lassu'."

E d'inverno, quando il vento soffiava, lui, le su piante le vestiva......".

Da Orti Insorti, ediz. Stampa Alternativa, 2008

Elena Guerrini autrice, regista e attrice, ha iniziato la sua esperienza artistica nel 1994 con il Teatro della Valdoca di Cesare Ronconi e Mariangela Gualtieri negli spettacoli: "Ossicine " e "Fuoco Centrale". Ha proseguito con la compagnia di Pippo Delbono, con cui ha condiviso un percorso di formazione come attrice-creatrice, partecipando alle turnèè internazionali dal '97 al '08. Dal pluripremiato "Barboni" (Premio Ubu 1997) a "Guerra", "Esodo", "Gente di plastica" e "Urlo". Parallelamente al teatro, la Guerrini ha lavorato con autori cinematografici: nel film di Pupi Avati, "Il testimone dello sposo", con Giuseppe Bertolucci ne "Il dolce rumore della vita", con Pappi Corsicato nel cortometraggio "I vesuviani" e con il messicano Alfonso Arau nel film "L'imbroglio". Laureata al DAMS e' stata allieva di Giuliano Scabia e Gerardo Guccini; da un anno porta avanti un percorso autonomo di studi tra teatro, scrittura, memoria e natura. "Orti Insorti" e' il primo frutto di una sua ricerca sul teatro di narrazione, il rispetto per l'ambiente e la storia della civiltà contadina. Con questo progetto vuole portare l'evento teatrale nella sua intima origine: la veglia. Dal settembre 2007 la Guerrini replica lo spettacolo ogni domenica pomeriggio nei poderi della toscana, cercando un modo per attuare uno scambio tra l'attrice che parla della terra, di suo nonno contadino in maremma negli anni '50 e coloro che la terra la coltivano adesso.

Il biglietto d'ingresso a questa veglia: olio, vino, formaggio, uova e prodotti della terra. Da questi incontri è nata l'idea di un festival di teatro fatto in casa "A veglia", di cui la Guerrini è direttrice artistica, che si svolge ogni anno a Manciano (GR) a settembre e ha visto la partecipazione di artisti come Anna Meacci, e Iaia Forte.

All'organetto Ciuma, Stefano Delvecchio, musicista dei Bevano Est, un gruppo musicale folk che, attraverso l'uso di strumenti acustici e della tradizione, propone un insieme di sonorità, ritmi e melodie. Ciuma compone ed esegue colonne sonore per il cinema, lavorando con Bertolucci ed Olmi e per spettacoli teatrali come "Fuoco Centrale" del Teatro Valdoca. I Bevano Est hanno vinto numerosi premi musicali.

Spettacolo ideale per rassegne teatrali, scuole, biblioteche, serate ambientaliste, fiere del biologico, fiere enogastronimiche e florvivaistiche, eventi di educazione ambientale, cene a tema, museo della civiltà contadina, festivals, sagre e feste contadine. Su richiesta è possibile integrare lo spettacolo con la conferenza di Libereso Guglielmi:"Il giardiniere dal fiore in bocca", su flora spontanea piante da mangiare e con la lettura a due voci del racconto di Calvino "Un pomeriggio Adamo". E' possibile anche richiedere a fine spettacolo un concerto dei "Bevano Est Quartetto".

E' possibile allestire lo spettacolo in qualsiasi luogo all'aperto o al coperto, in teatri, giardini, aule di scuole o spazio conferenze, serve solo un tavolino, una sedia e un lettore cd e predisposizione all'ascolto.

Produzione:Associazione Culturale Creature Creative, Festival a Veglia, Armunia

ELENA GUERRINI: cell. 0039 / 338.2871.854

spettacolielenaguerrini@gmail.com

Ass. Cult. Creature Creative Via Marsala 102, Manciano (GR), Italia - p.i. 01408110532

#9

Carta per il rinascimento della campagna

Carta per il rinascimento della campagna e delle libertà originarie dei contadini e dei popoli indigeni

Wendell Berry, Giannozzo Pucci, Vandana Shiva, Maurizio Pallante

PRINCIPI

L'agricoltura con le attività forestali è indispensabile alla sopravvivenza umana.

La campagna provvede a tutti i bisogni fondamentali di acqua, aria, biodiversità, cibo, energia, fibre (cotone, lana, lino ecc) e a tutti i materiali da costruzione.

La terra è sacra, non l'abbiamo fatta noi. È la dimora naturale di ogni essere vivente.

Sulla terra si fonda l'identità delle comunità umane se non è alienata, frammentata e non è basata su mere considerazioni utilitaristiche.

Il suolo su cui camminiamo è mescolata la polvere dei nostri antenati; i nostri corpi, morendo, arricchiscono la terra dimostrando che essa non ci appartiene ma noi apparteniamo alla terra.

La campagna è una comunità vivente di innumerevoli organismi e come un corpo deve essere nutrita, curata, fatta riposare. Si parla con lei attraverso il proprio corpo.

La campagna è essenziale per rigenerare la società umana, perciò occorre arricchire le campagne, riscoprendone la sacralità...

#8

Storia di terra e di rezdore

film documentario sulla tradizione alimentare emiliana

Storia di terra e di rezdore è ricavato dalla monumentale mole di materiali e testimonianze (circa 120 ore di "girato") raccolti dai due autori Antonio Cherchi e Nico Lusoli. Un racconto di uomini e donne della provincia modenese, della loro antica povertà, dei loro commossi ricordi di gioventù, di un'orgogliosa sapienza gastronomica; un racconto di com'era un mondo nel quale agricoltura, allevamento e alimentazione non erano ancora stati separati dal mercato. Un prodotto editoriale nuovo ed "esemplare" che nasce dalla collaborazione con una realtà territoriale (la Provincia di Modena) in vista del recupero di uno specifico patrimonio di cultura, tradizione, saper fare...

(SLOW FOOD SLOW BAZAR)

#7

Terra Madre di Ermanno Olmi

... Prodotto da Cineteca di Bologna e ITC Movie, e realizzato con il sostegno del Ministero per i Beni Culturali-Direzione Generale per il Cinema, Terra Madre è il risultato di un lavoro fortemente ispirato dalla rete di comunità del cibo creata nel 2004.

Ideato nel 2006 dalla complicità tra Carlo Petrini e Ermanno Olmi, favorita dalla comune amicizia di Luciana Castellina, il lavoro ha trovato un comune sentimento verso le genti contadine affluite al raduno mondiale di Torino. A quel raduno del 2006 - con il supporto del movimento Slow Food, della Cineteca di Bologna e della Film Commission Torino Piemonte - sono cominciate le riprese e con esse il percorso di approfondimento continuato da Ermanno Olmi fino all'autunno del 2008, con il nuovo meeting di Terra Madre, organizzato nel capoluogo piemontese con il supporto di Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali, Cooperazione italiana allo Sviluppo-Ministero Affari Esteri, Regione Piemonte e Città di Torino...

... Terra Madre è nato dall'osservazione dei partecipanti al Forum, dal pedinamento di alcuni di essi nei loro Paesi d'origine e intreccia storie e suggestioni autoriali, confermando le premesse da cui era sorto, essere un film politico e preveggente.

«Al Forum di Terra Madre ho riconosciuto i contadini come li ricordavo nelle nostre campagne, al tempo della mia infanzia», dichiara Ermanno Olmi. «I volti dei contadini si somigliano in ogni angolo del mondo. Sono volti su cui si riconoscono le medesime tracce di vita, così come le fisionomie dei paesaggi con i campi arati, le colture, i pascoli. Oggi quel mondo dei contadini è assediato dalle grandi imprese il cui scopo è nel profitto. Anche il contadino vuole guadagnare, ma il suo attaccamento alla terra è anche un atto d'amore ed è in questo sentimento solidale che si genera il rispetto della Natura».

#6

CAMPAGNA POPOLARE per una legge che istituisca la figura del contadino.

Torriglia (GE) 17 Gennaio 2009 - Inizio ufficiale

17 GENNAIO 2009 - TORRIGLIA (GE)

INIZIA UFFICIALMENTE LA CAMPAGNA POPOLARE

Le associazioni contitolari della Campagna si sono riunite a Torriglia (GE) in occasione dell'incontro del "Mandillo dei Semi" per dare inizio ufficiale alla raccolta di firme della petizione per una legge che istituisca la figura del contadino. Un nuovo contadino, o una nuova contadina. Liberi dalla burocrazia, dediti alla vendita diretta, orientati all'autosufficienza, soldali fra di loro, rispettosi della fertilità della loro terra e della biodiversità rurale, non sono imprenditori agricoli, non chiedono finanziamenti pubblici, non ambiscono a possedere grandi appezzamenti di terreno. Ma chiedono di poter esistere e di esseere lasciati in pace, soprattutto dalla burocrazia e dai regolamenti di mercato.

In "Lettere a una professoressa" (1967) don Lorenzo Milani ricordava che "nulla è più ingiusto che fare parti uguali tra disuguali". Così, anche trattare allo stesso modo, con lo stesso regime normativo, sanitario e fiscali

  • chi, da una parte, pratica un'agricoltura di basso o nessun impatto ambientale, fondata su una scelta di vita legata a valori di benessere o ecologia o giustizia o solidarietà più che a fini di arricchimento e profitto; un'agricoltura quasi invisibile per i grandi numeri dell'economia, ma irrinunciabile per mantenere fertile e curata la terra (soprattutto in montagna e nelle zone economicamente marginali), per mantenere ricca la diversità di paesaggi, piante e animali, per mantenere vivi i saperi, le tecniche e i prodotti locali, per mantenere popolate le campagne e la montagna; e
  • chi, invece, pratica un'agricoltura orientata al profitto e all'ottenimento di premi e contributi; spesso fondata su monocolture monovarietali; erosiva della biodiversità, dell'acqua e della fertilità del suolo; disattenta per la salute di chi lavora la terra e i suoi prodotti e di chi li consuma; indifferente allo sfruttamento delle persone e delle risorse ambientali;

è prontamente ingiusto e - se la legalità si fonda sulla giustizia - illegale.

Scopo della Campagna è raccogliere, nel corso del 2009, il più alto numero di adesioni (di organizzazioni) e di firme (di persone) per arrivare a chiedere al Ministro delle Politiche Agricole e ai Presidenti delle Regioni l'apertura di tavoli di confronto e dialogo sui 5 punti proposti, come primo passo per iniziare a distinguere la figura e il ruolo dei contadini e liberarli per quanto sia possibile dalla burocrazia che ne appesantisce e ne ostacola (per non dire "ne impedisce") il lavoro.

Altro scopo della Campagna è riunire sotto un primo cartello di richieste semplici (anche se non ottenibili in modo semplice) e concrete alcune tra le necessità e soluzioni comunemente denunciate da chi lavora dentro e intorno al mondo rurale.

Le organizzazioni (formali o non formali, nazionali o locali) sono invitate ad aderire alla Campagna come promotori e contitolari o a dare comunque un sostegno attivo per la sua buona riuscita.

Finora sono promotori e contitolari della Campagna cinque organizzazioni: di queste due fanno parte della Rete Semi Rurali: il Consorzio della Quarantina e Civiltà Contadina. Le altre organizzazioni sono: Rete Bioregionale Italiana, associazione Antica Terra Gentile, rete Corrispondenze e Informazioni Rurali. Oltre ai promotori, sostengono la Campagna il collettivo Critical Wine / Terra e Libertà di Genova, il Consorzio Valle Scrivia, la rivista AAM Terranova, il sito http://www.ruralpini.it

Alla proposta di adesione inviata alle altre organizzazioni della Rete Semi Rurali nel settembre scorso non è finora seguita alcuna adesione, né sono state finora fatte azioni di sostegno da parte del coordinamento della stessa Rete.

Pur non essendo la Campagna ancora entrata nel vivo del suo svolgimento, sono già giunte alcune centinaia di adesioni, soprattutto dal centro Italia, ed è stata presentata pubblicamente in provincia di Alessandria, Bergamo, Genova, Milano, Udine e Verona.

Firma anche tu la petizione!

Si comincia dalla firma, un segnale importante e personale di partecipazione. Si continua con la discussione per aggiungere altre proposte che si formalizzeranno al di la della petizione. Iscriviti al sito e partecipa alla community: questo è un luogo per incontrarsi e confrontarsi per la rinascita della figura del contadino e della contadina.

In che modo puoi partecipare anche tu alla campagna popolare:

  • innanzitutto firmando e facendo firmare la petizione web in questa pagina;
  • puoi raccogliere firme stampando questo modulo e facendolo firmare; se hai un'attività aperta al pubblico potresti organizzare un punto fisso di raccolta dove far trovare i moduli cartacei da firmare; puoi segnalarlo tramite questa pagina;
  • discuti sulla Campagna Popolare in queste pagine; ogni punto della petizione è stato riportato suddividendoli nelle pagine del sito lasciando aperta la possibilità di commento; puoi commentare anche senza iscriverti al sito e dalla discussione possono emergere i punti di vista che aggiungono maggiore valore alla proposta;
  • lascia in "Di la tua" la tua proposta per il futuro della campagna: questa campagna non è un punto di arrivo ma di partenza e noi che la stiamo promuovendo sappiamo molto bene che i punti della campagna non sono sufficienti ma da qualche parte occorre cominciare; lancia la tua proposta e sarà vagliata con attenzione;
  • linkaci al tuo sito: se hai un tuo sito esponi un nostro link per farci arrivare visitatori; vedi i banners disponibili in questa pagina;
  • se fai parte di una organizzazione proponile di entrare anch'essa fra i promotori di questa campagna per portare questa petizione a diventare legge; per aderire leggi questa pagina
#5

Serve Your Country Food young farmers group

[Boing Boing]

Serve Your Country Food is a fascinating project to illuminate the growing movement of young farmers in the United States The creators encourage the use of data visualizations and maps (soil maps, agricultural areas, superfund sites, etc.) to find opportunities and identify challenges. The overall aim is to encourage "thousands of new growers of fruits, nuts, vegetables, grains, dairy, and livestock to transform the landscape of sprawling development and corporate control into a dignified, livable, and culturally rich mosaic of ecological farming." It makes me want to start a vegetable garden. Seriously.

From Serve Your Country Food:

The young farmers now emerging onto the land seek to reclaim, restore, and resettle the deserted rural towns of America. We are similarly poised to revive the fabric of urban life with markets, gardens, bees, corn patches and waterways. Motivated by a force of intention that cannot be rationalized economically, with lives driven by an instinct for direct action and stewardship that honors the planet, people, and place, we are the allies of every American. Our instincts are emboldened by the mercury shatter of dew on the broccoli plants at dawn, by the roar of pollinators in a flowering crop of buckwheat, and by the river of neighbors streaming through the farm-gate clamoring for "real" tomatoes and happy chickens. The hands of young farmers on the land seek to push forward an agenda of sustainability on a human scale.

Serve Your Country Food (Thanks, Mike Liebhold!)

#4

What is 'Zone Zero'?

[Permaculture Research Institute of Australia]

Illustration by Cecilia Macaulay

Zone planning in permaculture design means placing elements according to how often we need to visit them. Areas that need to be visited every day (e.g. the glasshouse, chicken pen, herb garden) are located nearby, while places visited less frequently (grazing area, orchard, woodlot) are located further away.

In Bill Mollison's book 'Introduction to Permaculture', zone zero is defined as being the centre of activity in a design. This may be the house, or in the case of a large scale design may be a village centre.

However some permaculturists have used the term 'zone zero' to describe the human element in permaculture design, claiming that the most important part of a design, the people, often receive little attention during the design process. So how do we define zone zero in permaculture design?

Four experienced designers gave their opinion...

(continua)

#3

Mutagenesi

[Carmilla on line]

di Danilo Arona

All'inizio degli anni Settanta qualcuno in Italia ebbe una bella pensata in nome del profitto. Una di quelle ideone che forse fecero scuola all'estero, o dall'estero provenivano. Il progetto consisteva nell'esporre chilometri e chilometri di coltivazioni di frumento ai raggi gamma di un reattore nucleare per provocare una mutazione genetica. Dopo il primo bombardamento si ottenne un cereale più produttivo, ma più piccolo, decisamente tendente al nanismo (180 cm). Restava ancora un problema da risolvere, quello dell'allettamento, termine che in agricoltura non ha nulla a che spartire con lusinghe e attrazioni fatali.

(continua)

vedi anche il forum su Civiltà Contadina

#2

Monte Culebra - cooperation, agriculture, and communication in Venezuela

[LegalTorrents: All Torrents]

Desde una perspectiva agroecologica y alternativa a la globalizacion capitalista, "monte culebra" se acerca a los procesos productivos y organizativos de experiencias colectivas campesinas en el occidente de Venezuela.Una mirada critica al modelo de desarrollo agricola que impulsa la reforma agraria del gobierno bolivariano en las cooperativas rurales como estrategia para lograr la soberania alimentaria. Ademas, la valoracion de experiencias campesinas autogestivas que practican la agroecologia hace 30 anos, y participan de una red de produccion y distribucion de alimentos a traves de ferias de consumo urbanas.

(continua)

#1

Terra Madre/ Petrini lancia meeting: "Ci salverà l'agricoltura"

[Virgilio Notizie]

... Terra madre 2008 cade nel pieno di una crisi finanziaria che, secondo Petrini, "sarà profonda e durerà molti anni" e ci porterà "a rivalutare i lavori manuali, chi lavora la terra". Per questo, osserva, serve una nuova alleanza, un "new deal" tra città e campagna, tra agricoltori e consumatori: dopo lo scoppio della bolla speculativa sulla casa e sul petrolio, "l'agricoltura - dice - tornerà centrale nell'economia". E saranno i contadini "i capofila della terza rivoluzione industriale, quella della sostenibilità e dell'energia pulita e rinnovabile". In altre parole, l'agricoltura come antidoto della crisi...

(continua)