ProgettoLugo



D'una città non godi le sette o le settantasette meraviglie,

ma la risposta che dà a una tua domanda

(Italo Calvino)

Tasks

Notes

#48

milano -> lugo -> milano (orario invernale)

milano -> lugo (lunedì)

Treno Partenza Arrivo Durata parziale Durata Servizi Info
Intercity 615 Milano Centrale 09:45 Bologna Centrale 11:55 02:10 03:13 Posti a sedere di 1ª e 2ª classe Prenotazione obbligatoria in ItaliaTreno con servizio di trasporto di invalidi su sedie a rotelleTreno con servizio carrozza BAR
Regionale 6565 Bologna Centrale 12:06 Castelbolognese-Riolo Terme 12:41 00:35 ... Posti a sedere di 2ª classe Treno con servizio di trasporto di invalidi su sedie a rotelleTreno con servizio di trasporto biciclette
Regionale 6477 Castelbolognese-Riolo Terme 12:46 Lugo 12:58 00:12 ... Posti a sedere di 2ª classe

lugo -> milano (mercoledì)

Treno Partenza Arrivo Durata parziale Durata Servizi Info
Regionale 11560 Lugo 17:00 Bologna Centrale 17:54 00:54 03:58 Posti a sedere di 2ª classe Treno con servizio di trasporto di invalidi su sedie a rotelleTreno con servizio di trasporto biciclette
Intercity 620 Bologna Centrale 18:46 Milano Rogoredo 20:58 02:12 ... Posti a sedere di 1ª e 2ª classe Prenotazione obbligatoria in ItaliaTreno con servizio carrozza BAR
#47

downshifting, decrescita, autosu(ssist|ffic)enza e anarchia

ieri, alla consueta puntata in amichevole compagnia al ticino, durante il soleggiato pranzo sull'erba, tra tronchi tagliati, si è accennato fuggevolmente al downshifting ricercato da alcuni e dalla nostra famiglia da sempre applicato forse più per affinità caratteriale che per consapevole scelta politico/economica. in fondo immagino sia una superficializzazione anglofona della più ambiziosa ricerca della decrescita, con tutto il suo portato di trasformazione dell'immaginario. ben più utile per me è la riflessione relativa al lavoro, al senso dell'agire di ognun di noi, il proprio creare ed interagire con il mondo, con la vita. quale lavoro? quello che gravita intorno autosufficenza, quello che ha senso fare e quello di cui si ha bisogno, non di un lavoro unico, che piace e che porta il denaro necessario a acquistare tutto ciò che serve... fare ciò che serve, non comprarlo grazie ad un lavoro astratto dalla vita e profondamente radicato all'economia... un piccola riflessione politica che in un certo modo si accompagna a questa consapevolezza è quella che riguarda l'anarchia, in senso lato. l'anarchia mi sembra l'efficace risposta alla intercambiabilità, se non altro apparente, di vari aspetti dell'estremismo estremo che nei loro picchi spesso si trovano a fondersi sconvolgentemente; in fondo la questione sembra risolversi nel rifiuto del potere. ecco, pure nelle riflessioni sul lavoro il grimaldello interpretativo è quello dell'autosussistenza

#46

Le mani per pensare

On line il testo della lezione magistrale di Richard Sennett organizzata a Bologna nel settembre scorso per condividere con gli attori del sistema educativo regionale una riflessione sulla cultura tecnico-scientifica e sull'importanza dell'investimento sulle competenze e le capacità delle persone e delle organizzazioni.

Un elogio, quello di Sennett, delle virtù del saper fare, fondato sulla convinzione di come tutte le abilità e i saperi, anche i più astratti, nascano da pratiche corporee e di come l'intelligenza tecnica si sviluppi attraverso la facoltà dell'immaginazione...

(continua)

#45

Il senso della Decrescita: Il turista e ilpescatore - storiella

Il turista e il pescatore - storiella

Sul molo di un piccolo villaggio messicano, un turista si ferma e si avvicina ad una piccola imbarcazione di un pescatore del posto. Si complimenta con il pescatore per la qualità del pesce e gli chiede quanto tempo avesse impiegato per pescarlo.

Pescatore: 'Non ho impiegato molto tempo'

Turista: 'Ma allora, perché non è stato di più, per pescare di più?'

Il messicano gli spiega che quella esigua quantità era esattamente ciò di cui aveva bisogno per soddisfare le esigenze della sua famiglia.

Turista: 'Ma come impiega il resto del suo tempo?'

Pescatore: 'Dormo fino a tardi, pesco un po, gioco con i miei bimbi e faccio la siesta con mia moglie. La sera vado al villaggio, ritrovo gli amici, beviamo insieme qualcosa, suono la chitarra, canto qualche canzone, e via così, trascorro appieno la vita.'

Turista: 'La interrompo subito, sa sono laureato ad Harvard, e posso darle utili suggerimenti su come migliorare. Prima di tutto lei dovrebbe pescare più a lungo, ogni giorno di più. Così logicamente pescherebbe di più. Il pesce in più lo potrebbe vendere e comprarsi una barca più grossa. Barca più grossa significa più pesce, più pesce significa più soldi, più soldi più barche! Potrà permettersi un'intera flotta!! Quindi invece di vendere il pesce all'uomo medio, potrà negoziare direttamente con le industrie della lavorazione del pesce, potrà a suo tempo aprirsene una sua. In seguito potrà lasciare il villaggio e trasferirsi a Mexico City o a Los Angeles o magari addirittura a New York!! Da lì potrà dirigere un'enorme impresa!...

*Pescatore:** 'ma per raggiungere questi obiettivi quanto tempo mi ci vorrebbe?'

Turista: '25 anni forse'

*Pescatore:** '....e dopo?'

*Turista:** 'Ah dopo, e qui viene il bello, quando i suoi affari avranno raggiunto volumi grandiosi, potrà vendere le azioni e guadagnare miliardi!!!!!!!

*Pescatore:** '...miliardi?.......e poi?'

Turista: 'Eppoi finalmente potrà ritirarsi dagli affari, e concedersi di vivere gli ultimi 5/10 anni in un piccolo villaggio vicino alla costa, dormire fino a tardi, giocare con i suoi bimbi, pescare un po' di pesce, fare la siesta, passare le serate con gli amici bevendo e giocando in allegria!'

(Anonimo)

#44

Decrescita: il piacere della misura

Serge Latouche:

La fuoriuscita dal sistema produttivista e lavorista attuale presuppone un'organizzazione sociale completamente differente, nella quale il tempo libero e il gioco vengono valorizzati accanto al lavoro e le relazioni sociali prevalgono sulla produzione e il consumo di prodotti deperibili, inutili o addirittura nocivi

(Breve trattato sulla decrescita serena, 2008, pag.103)

... L'organizzazione sociale completamente differente deve essere tale, non per mera opposizione ai valori della crescita... ma per portare a compimento le esigenze profonde che l'uomo contemporaneo non riesce più a soddisfare nell'epoca del capitalismo assoluto...

(continua)

#43

decidere le finalità della produzione è la vera autogestione

... La scelta volontaria del lavoro artigianale può anche favorire la comprensione dell'importanza del lavoro delle mani, del saper bastare a se stessi senza pesare sugli altri, di ridurre i propri desideri e di semplificare la vita; può facilitare la ricomposizione tra il luogo in cui si vive e quallo in cui si lavora, ridando vita all'unità della famiglia e favorendo legami più radicati nella comunità... E infine il lavoro artigianale ben si presta a sposarsi con un'agricoltura che produca per i bisogni locali senza avvelenare la terra e il cibo.

(Guida tecnica al lavoro artigianale - Come essere artigiani nonostante la società industriale - Luciano Dal Sasso - Libreria Editrice Fiorentina)

#42

progettare il tempo

From: silvia makita

Mi guardo
le componenti del fare architettura,
materiali
misure:
lunghezza, larghezza,altezza
proporzioni...
tutto da dispiegare in un tempo.
Quale tempo?
Il tempo del fare,
che una volta aveva qualcosa da spartire
col braccio, misura delle cose
e misura di un andamento.
E che ora ha a che fare
con l' eccesso di monetizzazione libera
e l' handicap della macchina,
per cui il tempo dell' edificare
si e' compresso,
strizzando portafogli
e facendo volare i materiali a velocita' inappropriate,
i cantieri non hanno piu' il suono di martelli pale e carrucole,
ma il suono di chi sgrida,
urla al povero omino scekkerato sulla ruspa,
che cerca di conciliare un disegno,
progettato in un lindo ufficio,
con la terra che gli si muove sotto e
le esistenze-resistenze del luogo.
Per cui
penso che sia il caso di ridisegnarsi una idea di tempo diversa,
lenta quanto basta al respiro,
integrata al fare 'a braccio' e
ad una economia naturale
e non mutuata.
Quindi,
progettare il tempo,
segnando l' ordine di sviluppo della pianta 'come una pianta':
piu' o meno
1-partire dal nucleo vitale cucina-bagno,
2-preparare a partire da esso le arterie per la luce al suolo
    (eventualmente anche lungo una parete di sasso)
3-sviluppare i pavimenti lungo le arterie,
    come tappeti all' aria aperta, base delle future stanze.
4- edificare progressivamente le nuove stanze (tetto- muri)
    in una corrispondenza reale con le esigenze del momento e le
possibilita' economiche

p.s.

queste idee sul 'progettare il tempo' le avevo sviluppate, accompagnate da disegni, per amici extra-comunitari, appuntandomi i loro racconti. La loro casa a partire da un uomo diventa, negli anni, una piccola societa' integrando la sposa con la sua famiglia i tanti figli e i parenti, gli amici che vanno ad utilizzarne i pozzi, gli animali la bottega... io pensai a suo tempo, se la pensano istantaneamente e non progressivamente, le dimensioni della cosa-casa li sopraffa' psicologicamente ed economicamente, si indebitano e rischiano di lasciare la casa-sogno, (stile Dallas) incompleta con i ferri che escono dai pilastri....cosi' nasce questa idea di progettare l' evolversi della casa armonicamente con il progressivo crescere della famiglia e un sensato uso del denaro effettivo.

#41

Sezione extra-urbana del manifesto-narimaki.

ricevo e mi appunto preziosamente le riflessioni di silvia

Appunti per operette da vacanza

Direi che.
La riva e' anti-stasi.
La riva e' in immanente attesa della forma successiva.
La riva e' zona narimaki.

Direi che.
Il farsi delle mutabili rive ha,
fra l' altro, a che fare
con una resa della terra al ruffo marino.

Direi che.
Lasciare segni di riordino artistico dell' organico nell' organico
ha quasi dell' invisibile,
estetica su estetica.

Direi che.
Lasciare segni di riordino artistico dell' inorganico nell' organico
Era etica nell' estetica,
o estetica nella non-etica.
Era farsi riva urbana,
tramutare l' accettazione del ruffo in atto creativo, metamorfibile.

Nelle zone extra-urbane
Nei luoghi di "anti-stasi immanente",
rive-fiumi-vulcani...,
il soggetto e', in parte, assente a se stesso,
multiplo della natura in divenire.

lo stato mentale e fisico del soggetto e
il cambio di ordine dell' oggetto,
si muovono in uno stato di grazia
quando sono all' unisono insieme al terzo elemento,
lo spirito del luogo.

Questo muoversi trini -soggetto,oggetto e spirito del luogo-
ha qualcosa di sacro,
rimanda ad una certa idea di dio.

Ripensando al ' Lugo organico'
costruire la propria casa da(l) se' e' sacro,
vuol dire agire in questo movimento trino,
collaborare karmica-mente
con le leggi di gravita' ed equilibrio dell' accadere.

E' karmico il concetto di 'km 0 della maceria',
concetto da spiaggia,
un invito al suolo-cantiere a farsi riva,
materia metamorfibile....

Ovvero.
'Lascar cadere-accadere' parte della materia-ruffo che si va a
infrangere con una ondata 'distruttivo-costruttiva'.
e renderla, con un riordino artistico, di nuovo leggibile,
fino ad un ulteriore stadio successivo-non definitivo..

insomma
mi immagino un disegno del suolo restaurato,
che inglobi la rottura,
una progettazione a terra della terra ...

l' architetto e' un edificatore di archi e tetti,
ovvero di verticali,
ma come restauratore consapevole-coscienzioso
(per non dire l' usurato 'sostenibile')
e' da farsi indagatore di nuove linee orizzontali.

personalmente,
con questa buona scusa del 'km 0 della maceria'
mi piacerebbe vedere invadere gli interni da orizzonti naturali,
talvolta piacevolmente concavi e convessi.

Insomma,
come dissi anni fa,
bisogna amare la 'distruzione'...
lasciare adagiare le colline tra gi angoli retti delle nostre case....

#40

Estate 2010 / Marina Romea <-> Ravenna <-> Lugo

Marina Romea 06.54 07.38 07.57
Ravenna 07.20 08.05 08.24
Ravenna 07.54 08.35 08.35
Lugo 08.14 09.00 09.00
Lugo 17.00 18.34 19.00
Ravenna 17.25 18.55 19.25
Ravenna 17.35 19.15 20.00
Marina Romea 18.01 19.39 20.24
#39

City Farm Boy - L'agricoltore "fai da te"

City Farm Boy is committed to promoting urban agriculture, farming & gardening as a viable and environmentally positive way to enhance landscapes and lifestyles.

L'agricoltore "fai da te"

... La rivoluzione verde di Ward Teulon consiste in un network di contadini di città responsabili della coltivazione di prodotti di stagione nei loro giardini di casa, da rivendere in mercatini a una di stanza massima di 5 km. Si utilizzano solo prodotti organici, attrezzi riciclati e per portarli al mercato si deve andare a piedi o in bici...

tratto da metro del 2010.04.22

vedi anche Concrete jungle may give way to an urban vegetable patch

#38

Corso di costruzione della rasparola o cornucopia

Ecomuseo della Civiltà Palustre

19-20 GIUGNO 2010

GIORNATE NAZIONALI DEL PAESAGGIO
ORGANIZZATA IN COLLABORAZIONE CON MONDI LOCALI

PROGRAMMA:

  • Corso di costruzione dei richiami da caccia
  • Corso di costruzione del cestino per la ricotta o per la raccolta dei fiori
  • Corso di costruzione della rasparola o cornucopia
  • Corso di costruzione della scopa in fiore di canna solo per i soci.

I corsi si terranno presso l'etnoparco "Villanova delle capanne"...

(leggi tutto)

... quando si pigiava l'uva in casa la si metteva nel tino per farla fermentare e la rasparola serviva come filtro, per non far uscire le vinacce quando si tirava il vino. Oggi però la rasparola si vende come abat-jour o vaso da i fiori... (Giuseppe Neri e l'antica arte del vimini)

Lavorazione del vimini

I rami vengono tagliati capitozzando la pianta a primavera quando la corteccia è più morbida ed il ramo viene pulito più facilmente.

I rami scortecciati si devono essiccare per un mese, successivamente si immergono nell'acqua per dodici ore per renderli morbidi e flessibili... (continua)

oppure...

«Quando si va in giro per le campagne è facile trovarne in prossimità delle viti, grazie a piante allevate appositamente vicino ai filari. Lungo i fiumi invece c'è un tipo di pianta somigliante, della famiglia del salice, ma dopo averla provata èposso dire che non è adatta. Prima i rametti vanno cotti, come gli spaghetti, perché il vimini non si può usare fresco. Poi viene sgusciato, lasciando nelle mani una specie di colla colorata, ed è pronto per essere intrecciati. Ma bisogna fare presto, entro un'ora, altrimenti si secca e non si può più usare»... (Giuseppe Neri e l'antica arte del vimini)

#37

Il pollo anarchico e la gallina dalle uova bianche

RIMINI - Notizie il taccuino della tavola - mer 01 lug 2009

di Michele Marziani

Timidamente riappaiono i galletti della mezzadria, quelli di razza Romagnola, libertari, libertini e ruspanti... ma forse non c'è più posto per i grandi sapori della storia

... Dal 2001 è stata recuperata, ritrovandone quasi per caso alcuni esemplari, l'antica razza di pollo Romagnolo, il galletto della mezzadria, quello che nasceva quasi esclusivamente in primavera e i primi erano destinati alla festa della trebbiatura, ma quelli trasformati in capponi erano pronti giusto per Natale. Insomma, il pollo che non c'è sempre, ma segue le stagioni. E non solo. Razza rustica, sanguigna, mai mettere due galli vicini se non si vuole assistere a combattimenti furibondi. Polli e galline di diverse fogge perché il Romagnolo non ha un piumaggio che lo caratterizza: può essere di vari colori, tra i quali, i più diffusi, sono il manto grigio, oppure rosso dorato, o, ancora, bianco o perniciato... Animali che vagano liberi, dormono all'aperto, spesso sugli alberi, si deprimono se li si chiude nel pollaio, scappano se sentono avvicinarsi qualcuno. E le galline depongono le uova dove gli pare, covano...

(continua)

vedi anche la descrizione della razza su ("Il Pollaio del Re")

Allevatori:

#36

Riqualificazione di ex-cave

... Proprio il sistema naturale ambientale territoriale garantisce un'elevata risorsa e ricchezza per la provincia, valorizzare e ripristinare le zone dismesse delle cave significa dare nuovo vigore al paesaggio già così ricco dal punto di vista vegetazionale e faunistico.

Pensando anche alla disponibilità e alla qualità delle acque sotterranee e superficiali e alle caratteristiche dei suoli, in rapporto alla loro permeabilità, riteniamo che l'acqua sia un elemento fondamentale per una riquali-ficazione delle aree in questione, simbolo della vita, della fertilità, nel nostro progetto l'elemento acqua si candida a diventare la fonte d'ispirazione dell'intero intervento.

In altre parole il nostro obiettivo primario è quello di rivitalizzare l'intero territorio provinciale attraverso una vasta progettazione ambientale e paesistica che ha nel suo sistema idrico il punto di forza: proprio l'acqua ,con il suo intricato sistema nevralgico, è elemento di riconnessione e di ricucitura tra le vecchie cave, ormai vere e proprie cattedrali immerse questa volta non in deserto ma in uno stupefacente sistema naturale. I fiumi argillosi e ricchi di inerti dialogano con il terreno, con il sistema rurale, con le campagne modenesi, con il sistema del verde, con il sistema forestale e boschivo; da questa profonda dialettica capiamo che il file rouge dell'intervento sono le "vie dell'acqua e della terra", delle vie verdi, dei percorsi ciclo-pedonali naturalistici che attraversano tutta la provincia e riconnettono le varie zone dismesse, punti d'interesse inter-modale di una più ampia rete nevralgica...

(continua)

#35

La 'città paesaggio': 10 punti per l'urbanistica virtuosa...

... "Crediamo infatti sia necessario costruire una speranza concreta e praticabile di una città 'altra', aprire un processo di rianimazione e rivitalizzazione dei luoghi verso ambienti di vita significativi: la proposta che avanziamo è quella della città/paesaggio, che potrebbe trovare a Firenze e nella Piana fiorentina un caso di sperimentazione utile come modello anche per molti altri luoghi d'Italia. Le grandi potenzialità di Firenze possono riemergere rapidamente, solo che se ne abbia la volontà e che si metta la città in grado di essere se stessa"

"Per città/paesaggio intendiamo un contesto dove le città storiche e l'urbano contemporaneo, i residui assetti paesistici di valore, i luoghi abbandonati e le ruralità sopravvissute, le porzioni di naturalità e le strutture ecologiche dissestate riescono a riorganizzarsi e a produrre un inedito organismo molteplice. Una struttura composta di due entità che convivono intrecciate ed interattive, la città e l' ambiente: fiumi rigenerati e campagne produttive per gli abitanti urbani, città di pregio e brani dell'urbano contemporaneo, boschi ed aree produttive"...

La partecipazione dei cittadini deve essere posta a fondamento dell'elaborazione del Piano Strutturale...

L'amministrazione comunale si deve dotare di strumenti operativi efficaci per il buon governo pubblico del territorio...

Le previsioni del Piano non possono distruggere risorse ambientali essenziali e non rinnovabili: è necessario azzerare il consumo di suolo (non un metro quadro di verde in meno!)

Rete ecologica urbana: Proposta di Piano direttore delle aree verdi, per costruire la rete ecologica urbana che diviene anche rete del verde di quartiere e interconnessione dei percorsi alternativi leggeri della città intera.

Infrastrutture verdi: Non solo orti urbani passatempo, ma sentieri, corridoi ecologici, cunei verdi, come tessuto connettivo del territorio comunale.

Laboratori di sperimentazione urbana in cui attrezzare spazi di relazione: lo spazio urbano si riorganizza mediante una rete di isole urbane connesse da percorsi ciclopedonali protetti.

...

(continua)

#34

In sintonia con la musica delle sfere

ovvero, la vita armonica delle piante

In particolari momenti delle stagioni si terranno "Concerti per piante", ma aperti anche ad un pubblico umano. Verranno dislocati nelle vicinanze delle piante maggiormente interessate alla situazione e potranno essere eseguiti da impianto elettronico alimentato con celle fotovoltaiche oppure da musicisti delle scuola di musica (compensati in natura).

vedi "La vita segreta delle piante" di Peter Tompkins e Christopher Bird

in questo momento ascolto "Le Quattro Stagioni" di Vivaldi

#33

Ecoistituto - Gruppo di Ricerca sulle Tecnologie Appropriate

Girellando in rete alla ricerca di informazioni sull'utilizzo della terra cruda mi sono trovato nel Sito Ufficiale delle Case di Terra dove mi sono imbattuto nel corso "Dalla pianta al cesto" che si e' tenuto presso l'Ecoistituto di Cesena.

Allora ho riflettuto sulla stretta relazione che c'e' tra la molteplicità delle attività contadine (variabili climatericamente secondo le stagioni), gli svariati campi dove le Tecnologie Appropriate fanno sfoggio di se e il ProgettoLugo. Quello appunto ch'è da tener come punto fermo è proprio questa apertura al molteplice delle attività ecosofiche che danno senso alla relazione dell'uomo con la vita.

Due libri che ho ordinato sono:

#35

Controllare se sia possibile riutilizzare i mattoni accatastati in cortile per la realizzazione di un muro di recinzione

... per la realizzazione di un muro di recinzione

In alternativa potrebbero verire utilizzati per pavimentare la StanzAperta e fare i triclinium

#33

Autoterapia e Impulso Creativo

Il corso di Autoterapia e Impulso Creativo a Napoli segnalato su "Motivi a maglia" mi sembra proprio un bello spunto per mettere insieme l'aspetto creativo umano presente nel lavoro a maglia con la ricerca spirituale rivolta al mondo vegetale.

L'idea di creare un orto/giardino terapeutico/bioenergetico all'interno del quale creare zone dove rendere possibile l'incontro collettivo rivolto alla meditazione e, al tempo stesso , alla creazione potrebbe essere senz'altro una realizzazione che comprende gli stimoli più importanti che mi sono sino ad ora sorti.

#32

La centuriazione romana nel territorio di Lugo

UNA TESI di laurea (Luca Baccarelli) su "La centuriazione romana nel territorio di Lugo: ipotesi per un parco-museo" ha vinto il primo premio del concorso "Idee per la Bassa Romagna"promosso da "Primola"...

(continua)

#31

Treni per/da Lugo

Andata/Feriali**

09:20
MI C.LE
2275 Regionale

12:08
BOLOGNA
3003 Regionale

13:58
LUGO

Durata
04:38

Costo
16,90 euro

vedi orario FS

09:50
MI C.LE
615 Intercity

11:55
BOLOGNA
6565 Regionale

12:41
C.BOLOG
6477 Regionale

12:58
LUGO

Durata
03:08

Costo
26,70 euro

vedi orario FS

oppure

15:20
MI C.LE
MI LAMB
MI ROG.
2281 Regionale

18:08
BOLOGNA
3015 Regionale

19:58
LUGO

Durata
04:38

Costo
16,90 euro

vedi orario FS

Ritorno/Domenica

16:00
LUGO
3008 Regionale

16:54
BOLOGNA
2286 Regionale

20:45
MI C.LE

Durata
04:45

Costo
16,90 euro

19:00
LUGO
3012 Regionale

19:52
BOLOGNA
1764 Regionale

23:10
MI C.LE
MI ROG.

Durata
04:10

Costo
16,90 euro

vedi orario FS

#29

Tessere & Coltivare

Oggi, seguendo i collegamenti di Matteo Salusso (fabbricante di telai), mi sono imbattuto nell'associazione culturale "il salice ridente" e nel laboratorio "la Tela".

L'associazione culturale "il salice ridente" è costituita da un gruppo di persone amanti della natura, ed ha come scopo la salvaguardia delle tradizioni. Si occupa in particolare di divulgare tecniche di lavorazione che hanno origine antiche. Organizziano corsi di erboristeria, alimentazione naturale e vegetariana, laboratori di tessitura a mano, di saponificazione e cosmesi naturale, vacanze ecologiche, escursioni guidate, corsi di apicoltura... (continua)

Il Laboratorio "La Tela" di Ginesi e Varagona oggi situato in Vicolo Vecchio, 6 a Macerata. Nei locali ristrutturati di una vecchia falegnameria da oltre vent'anni trasmette la tradizione tessile tipica del territorio maceratese... Le stanze che si susseguono oltre l'entrata del nostro laboratorio, raccolgono da molti anni oggetti e memorie di un'arte che è stata capace di testimoniare il progresso culturale dell'uomo nel corso dei millenni... (continua) Nel piccolo giardino interno al laboratorio, è presente una esemplificativa collezione di piante tintoree e da fibra per esperienze di tipo didattico - comunicativo. Si tratta per lo più di specie erbacee ed arbustive utilizzate fin dall'antichità, sia per la coloritura dei tessuti, sia per la loro tessitura, fino alla fine dell'800 quando molte di esse vennero sostituite da prodotti di sintesi. Nelle Marche alcuni esemplari crescevano spontanei ed erano conosciuti sia per le proprietà tintorie, sia per l'uso terapeutico... (continua)

#28

Credete che le città debbano "sparire"?

... come rinnovare la cittadinanza nella Terra

... Le città non devono sparire, devono cambiare. Le città vanno intese e concepite come un tutt'uno con il circostante, con la bioregione a cui appartengono. Le città, dovrebbero essere intese come centri di aggregazione di gente, cose, prodotti e saperi al servizio del resto della bioregione, in modo tale da migliorare le condizioni di vita della gente e, nel contempo, rendere più leggera ed equilibrata la nostra impronta ecologica sulla bioregione e sul pianeta...

(continua)

#28

Le falde acquifere e i pozzi

Le falde acquifere possono emettere acqua spontaneamente, attraverso le risorgive, ma anche attaverso la battitura di pozzi che si dividono in freatici e artesiani. Questo tipo di approvvigionamento costituisce una forma di prelievo che non intacca l'equilibrio naturale delle falde, a differenza di quanto succede attraverso i prelievi fatti con tubi troppo grossi e con l'ausilio di pompe elettromeccaniche ad uso industriale, le quali possono captare l'acqua oltre la soglia di sicurezza della falda stessa. Nel 1928, un geologo americano, Meinzer, scrisse un articolo dal titolo "Compressibilità ed elasticità degli acquiferi artesiani". Meinzer spiegò che le falde artesiane si dilatano o si contraggono al crescere o al diminuire della pressione dell'acqua in essa racchiusa come fanno i polmoni di un essere vivente... La battitura delle pompe dà semplicemente sfogo alla pressione esistente nelle falde; ... nei periodi di secca la falda non si prosciuga, semplicemente contiene meno acqua, ha meno pressione e, quindi, la fontana "butta" di meno.

http://www.hyperfvg.org/fvg/falde_pozzi.html

#27

cohousing

mentre ascolto il microfonoaperto di radiopopolare dedicato a questo tema, sentendo che alcune esperienze sono fatte anche da persone anziane che intendono mettere le mani direttamente nel loro futuro creando una forma di autoaiuto e convivilialita' che sia direttamente scelto e gestito da loro mi vien da pensare che la casa dove ora stanno gli zambrini potrebbe, in alternativa al B&B, essere adibita appunto a una sorta di cohousing.

senz'altro sarebbe possibile creare uno spazio complesso (affittabile) dove il collettivo e il personale convivano pienamente qualificandosi a vicenda.

un'attività potrebbe anche essere quella di coltivare e trasformare i prodotti alimentari delle persone che vivono nell'intero spazio... sarebbe una sorta di spesa interna che viene recapitata direttamente, magari prepagata con una forma di finanziamento all'attività agricola del tipo CSA (Community Supported Agricolture, cioè agricoltura sostenuta dalla comunità locale)

#26

Bioregioni, la consapevolezza di abitare un luogo di relazioni

[Associazione Eco Filosofica]

"ri-abitare vuol dire imparare a vivere in un posto, in un'area che è stata infranta e lesa da un passato di sfruttamento. Significa ri-diventare nativi del posto ed essere consapevoli della miriade di relazioni ecologiche che operano dentro e attorno ad esso. Significa comprendere le attività e i comportamenti sociali che in prospettiva arricchiranno la vita di quel posto, ne ripristineranno i sistemi di supporto vitale e stabiliranno al suo interno uno schema di esistenza ecologicamente e socialmente sostenibile. In poche parole, diventare pienamente vivi nel e con il posto e darsi da fare per diventare membri della comunità biotica e smetterla di essere i suoi sfruttatori."

... La mia idea era di ritornare alla pratica dei significati base della vita: spaccar legna per cucinare e riscaldare la casa, raccogliere erbe e frutti spontanei per soddisfare, almeno in parte, le esigenze alimentari della mia famiglia, seminare migliaia di semi e coltivare la pazienza finché non giungano a maturazione, nutrirci dell'intreccio vitale con gli esseri del posto e... ringraziare appropriatamente.

Col passare del tempo tutto questo si rivelò come una vera e propria introduzione allo spirito del posto...

(continua)

#25

Biodiversità alimentare, autosussistenza con le piante spontanee e decrescita

[Associazione Eco Filosofica]

... la perdita dell'autosufficienza è, in generale, un requisito indispensabile per l'affermarsi del capitalismo e di un sistema tentacolare che avvolge gli individui rendendoli totalmente dipendenti da esso; al contrario, l'attivazione di un processo inverso, volto all'espansione dell'autosufficienza, ha un valore strategico insostituibile: le persone tornano a familiarizzare con i mezzi di sussistenza (almeno con una parte di essi), cresce la loro autonomia e decresce la dipendenza dai grandi apparati, presupposto basilare per una migliore società capace di valorizzare la responsabilità e la partecipazione attiva dei membri che la costituiscono.

Torniamo perciò all'autosufficienza con le piante spontanee: questo è importante anche nella prospettiva della biodiversità, e al riguardo abbiamo molto da imparare dai saperi tradizionali dei popoli premoderni. Sappiamo infatti che essi erano in grado di conoscere e utilizzare migliaia di specie e di varietà per uso alimentare (e ancor di più per uso medicinale e per altri impieghi di sussistenza): la più imponente documentazione in proposito risulta essere quella raccolta dall'etnobotanico Glenn Wightman, in collaborazione con gli aborigeni australiani. Invece con l'affermarsi dell'agricoltura industriale rivolta prioritariamente se non esclusivamente al profitto, sono state selezionate poche decine di specie, maggiormente adatte alla coltivazione su grande scala ed economicamente redditizie, trascurando tutto il resto. Ciò ha determinato una crescente omologazione della produzione e dei consumi alimentari a livello planetario, perdendo di vista migliaia di specie e di varietà, ben note alle culture tradizionali. Mentre l'agricoltura industriale è antiecologica, poiché è aggressiva nei confronti dei ritmi naturali e degli ecosistemi, semplifica il suo campo d'azione promuovendo le monoculture e l'impoverimento della biodiversità, le economie di autosufficienza sono biomimetiche, cioè imitano i processi naturali, promuovono l'agricoltura sostenibile e la biodiversità, riconoscendo l'apporto degli ecosistemi e del maggior numero di specie, che quindi vengono riconosciute e custodite. In queste economie, nei secoli scorsi, venivano coltivate migliaia di specie e di varietà (e a queste bisogna aggiungere le specie spontanee oggetto di raccolta); oggi nei paesi occidentalizzati sono coltivate solo 150 specie, e tra queste alcune vengono largamente privilegiate nelle monoculture: "Il risultato di una simile strategia è che una manciata di specie nutre letteralmente l'intero Pianeta. Oltre il 90% del cibo mondiale è fornito da 15 specie di piante e quasi i due terzi da tre cereali: riso, granoturco e frumento".

Rivalutare le piante selvatiche ed i saperi connessi, nonché le numerose pratiche di autosufficienza che ne derivano, significa operare in controtendenza rispetto all'omologazione planetaria in atto. Nel nostro contesto, caratterizzato da una cementificazione oltremodo aggressiva del territorio, gli spazi naturali vengono continuamente ridotti e semplificati, e con essi anche le risorse spontanee disponibili. Ciò deve incentivare l'impegno per arginare la devastazione del paesaggio, così come prevede anche la Convenzione europea del paesaggio, trattato sovranazionale ratificato dal governo italiano nel 2006; parallelamente, è necessario diffondere, tramite coltivazione naturale, biologica, varie piante esistenti allo stato spontaneo, per non compromettere, con la raccolta eccessiva, la loro diffusione in natura. In piccola parte questo sta già accadendo con alcune piante: la pastinaca, il raperonzolo, l'allium tuberosum, l'aglio ursino, la bardana, la portulaca, il finocchietto selvatico, il topinambur, lo spinacio di montagna, alcune varietà di rabarbaro, l'arcangelica, il levistico...in Inghilterra si coltiva una varietà di consolida e vari tipi di allium esistenti anche allo stato spontaneo.

Gli incontri che si tengono ogni anno presso l'Orto botanico Locatelli di Mestre e presso alcuni CTP (Treviso, Mestre), le correlate escursioni naturalistiche in aree di pianura e di montagna, il campo di lavoro alpino... hanno tra l'altro lo scopo di far conoscere le piante selvatiche, di insegnare il loro impiego alimentare o medicinale, e in certi casi di incentivarne la coltivazione o la diffusione in natura, riattivando così un importante settore delle economie di autosufficienza in chiave vegetariana o vegana (in linea con lo stile delle maggiori scuole filosofiche occidentali premoderne, che hanno rappresentato le nostre tradizioni al livello più alto). Così facendo, si educa a mantenere leggero il più possibile l'impatto ecologico sulla Terra e nello stesso tempo si arricchisce la biodiversità in campo alimentare, mostrando molto concretamente che è possibile migliorare la qualità della vita senza far crescere il PIL, in una prospettiva di decrescita e di sostenibilità alla portata di chiunque.

A cura di "Radura Luminosa" (iniziative AEF per l'ecologia) / Redazione AEF(Associazione Eco-Filosofica)

#24

Tra l'ideale e il reale... ci sta di mezzo il mare

ovvero,

Giù il cappello davanti al passato
Su le maniche davanti all'avvenire.

alcuni appunti sparsi ai margini della trasferta romagnola estiva

Ieri sera, in questo torrido fine estate, ho cenato al "Ruvido", a Marina di Ravenna, insieme ad amici, tra cui anche Eugenio de "La Radisa".

Ha accennato alla imminente cessione dell'azienda, al che io gli ho chiesto se ha mai pensato a "trasformarla" in realtà collettiva gestita da una entità che derivi la sua costituzione dai GAS... ma lui non vuol mica mandare in rovina "la Radisa"! Ha già provato a far avvicinare alla produzione i GAS, risultato? che c'ha 20 quintali di pomodori da sugo che vanno a male e soltanto due persone gliene hanno ordinato 10 kg a testa.

In settembre avrà bisogno di mano d'opera, che un suo operaio si deve assentare per tre settimane e uno dei lavori fondamentali da fare è quello del diserbo a mano.

Lui ha una parte dei suoi 3 ettari a bosco.

In questo momento, a fronte del suo solito detto relativo alla terra che è bassa e cioè che è faticoso lavorarla, mi sto ponendo un pò di questioni.

Sicuramente è tutto vero... si fatica a campare pur spezzandosi la schiena e sudando l'anima lavorando la terra, ma quello che vorrei vedere io e che mi farebbe emozionare perchè vicino alla mia idealizzazione di una sacro rapporto con gli elementi della natura, sarebbe non tanto una efficente azienda biologica, quanto più un bosco trattato come orto/giardino; una effettiva realizzazione che tragga spunto dagli stimoli di Fukuoka e Clement. Quello che mi attira è vedere la natura all'opera e verificarne le possibilità di interazione, mi chiedo se, a fronte di una terra efficentemente lavorata da più operai non sia possibile avere una natura interagita (non lavorata nel senso di Fukuoka) da molte meno persone. Certo, tutti coloro che si buttano nel biologico, allo sbaraglio, alle prime armi a tentare l'agricoltura della "non azione", si ritrovano subito a doversi frettolosamente "convertire" ad un lavoro più tradizionale, quindi, apparentemente, l'agricoltura naturale sembra un miraggio idealizzato ma...

Facciamo finta di vedere la situazione lasciando per un momento da parte quattrini e normative varie (e questo è tutto un dire).

Io partirei da una sorta di bosco, un luogo incolto da qualche anno, vorrei vederne il tipo di piante selvatiche alimurgiche o comunque utile all'uomo (ad es. tinture); in questa situazione si potrebbe pensare ad una sorta di associazione per la (ri)scoperta delle qualita' di queste piante. Magari gli associati potrebbero pagare una quota mensile che servirebbe a coprire le spese (compreso una sorta di affitto del luogo) per la realizzazione di cene collettive, fatte a partire da un lavoro aperto alla partecipazione diffusa (iniziando, ad es., dalla raccolta).

Questa terra la si potrebbe vedere di coltivare, poi, con un lavorio che si rifà alla natura presente e ne ricava qualcosa di leggermente diverso attraverso pratiche di [collabor|inter]azione... che è qualcosa di differente rispetto ad un atteggiamento che parte da certi risultati efficentisti da raggiungere (cioè un'agricoltura sostanzialmente tradizionale)...

... da continuare

(rimane sempre da puntualizzare la realizzazione di una forma associativa che permetta al contempo da una parte lo svincolo da impossibili normative logistico/sanitarie e dall'altra alcune retribuzioni che lascino spazio all'esistenza)

#23

Laboratorio Pubblico di Sartoria

Prendo due appunti relativi alla creazione di un "Laboratorio Pubblico di Sartoria".

Il luogo dove poterlo realizzare sarebbe uno dei tre capannoni dell'area in via Corridoni a Lugo.

Verificare l'opportunità di costituire un'associazione i cui soci dovrebbero essere coperti assicurativamente per l'uso delle macchine pubbliche. Sarebbero da prevedere corsi di vari livelli e l'allestimento di uno spazio espositivo dove poter vendere le realizzazioni fatte all'interno del laboratorio.

Interessante è anche l'opportunità di vendere tessuti particolari (ecologici, solidali...) come materiale base di lavorazione. Prospettivamente si può immaginare l'allestimento, dentro un secondo capannone, di un ulteriore "Laboratorio Tessile" dove realizzare i tessuti... corso per la realizzazione di un piccolo telaio artigianale...

Il terzo capannone sarebbe da adibire ai prodotti della terra (trasformazioni alimentari varie), tra cui anche alcune piante tintorie da utilizzare nelle attività degli altri due spazi. Addirittura sarebbe interessante verificare la possibilità di coltivazione di lino e canapa per la realizzazione dei filati...

#22

La campagna può salvarci dalla crisi

[Decrescita felice]

... Chi possiede un metro quadrato di terra se lo tenga caro, presto avrà bisogno di far l'orto o di tenere una capra per il latte. E quanti hanno abbandonato la propria terra (madre) dovranno ritornare in campagna.

La rinascita della campagna e l'autoproduzione consentiranno a tanta gente di avere un'occupazione e di fronteggiare la crisi. La terra ci dà tante risorse, ci dà la vita. Ritorneremo in massa nel mondo rurale?...

http://www.decrescitafelice.it/?p=387

#21

Una Casa in Terra: i Tutoli. Proprietà, Utilizzo, Caratteristiche, Vantaggi e Svantaggi di Vivere in una Casa Sostenibile con Pareti di Sabbia, Argilla e Paglia

[GenitronSviluppo.com - Italian Green Publishing]

Le strutture in tutolo sono monolitiche: strati di materiale sono lavorati insieme per produrre una struttura massiccia, simile a qualcosa come una casa d'argilla che, in genere, è realizzata con forme che possono essere accatastate l'una sull'altra, come i mattoni. Quando il tutolo si asciuga, assomiglia a una pietra o al calcestruzzo, per quanto riguarda la durezza...

(continua)

vedi anche
Una Casa in Terra: i Tutoli. Domande e Risposte. Guida ad un'Architettura Sostenibile davvero Sorprendente. Caratteristiche, Vantaggi e Svantaggi di Vivere in una Casa con Pareti di Sabbia, Argilla e Paglia

#20

Guida ad un Giardinaggio Sostenibile

[GenitronSviluppo.com - Italian Green Publishing]

10 Modi e + per scoprire le Possibilità, i Metodi, i Criteri e alcuni Consigli per svolgere un Giardinaggio Sostenibile ed Efficiente

"Quanto è realmente sostenibile il mio giardino?" questo è quello che tutti i "pollici verdi" dovrebbero chiedersi: Se hai il sospetto che il tuo idillio pastorale stia utilizzando più agenti tossici di quanti le piante ne richiedano realmente, allora leggi questa guida.

Non avrai più pensieri e soprattutto ti convincerai che non è il caso di usare i pesticidi[...]

(continua)

#19

Se 1 ha di terreno è troppo poco

... stò svanendo in confabulazioni del tipo
si...
però...
forse...
no...
l'altro giorno mi sono ritrovato in una riunione di famiglia allargata duante la quale mio babbo e mia zia (compropietari di tutti i beni immobili) hanno tirato ancora fuori la questione della facile vendibilità della casa al mare dove avrei dovuto (iniziando circa in questo periodo), assieme a mio babbo, far finta di fare qualcosa per risparmiare un pò di soldi nella ristrutturazione... come dire... non è che mi vien tanta energia da far convergere in duro lavoro fisico, è tutta li, aggrovigliata in nevrosi e complessi...

Altra questione emersa è stata la realizzabilità dell'acquisto di (circa) 1 ha di terreno agricolo per l'avvio di una mia eventuale ascesi spirituale per mezzo della pratica "naturista". Per l'appunto è stato detto che molto probabilmente il lotto è troppo piccolo, solo potrebbe presentarsi da una sorta di residuo.

E' anche da quando sono qua al mare che in libreria mi salta sempre all'occhio un libro su una ricerca relativa ad bosco antico qua in romagna.

Mettendo insieme capra e cavoli, cosa probabilmente disdicevole, 'stamattina mi son fatto riaffiorare alla mente la proposta di una sorta di cooperativa (o qualsiasi altra forma associativa che vi si confà) per l'acquisto di aree più vaste con l'intento di ritrasformarle in bosco, diciamo così, permacolturale, cercando cioè di realizzare un'isola ambientale da sfruttare (privatamante o cooperativamente) proporzionalmente alle quote d'acquisizione. Un bosco coltivato (ai fini di autosostentamento), studiato nella sua (co)evoluzione... (continua)

Un pubblico potenzialmente attento ed interessato lo si potrebbe cercare a partire dagli [[http://beppegrillo.meetup.com/451/][amici di Beppe Grillo, innestando la proposta su quella, appunto di Grillo, di

Costituire Gruppi di Acquisto (GAS) per i parchi per fare un'offerta
per le aree pubbliche adibite o destinate a parcheggi.

...

Si potrebbe prevederne una suddivisione per proprietà individuali dove però i "confini" vengono formati/definiti da "segni" naturali del bosco, come, ad es. bordure vegetali da inselvatichire, alberi (come onphali/intersezioni), ma magari anche [d|f]ossi. Ciò che dovrebbe unificare il tutto dovrebbe essere lo spirito "coevolutivo"...

#18

Retrofitting Tips

[Permaculture Research Institute of Australia]

Reprinted from 'Earth-User's Guide to Permaculture'

Most of us are stuck with the house we live in. What can we do to improve it? Here is a checklist of ways to retrofit a home and some good ideas to make life more comfortable.

TOO HOT IN SUMMER

Insulate ceiling

Pergola and vines

Deciduous trees

Shady verandahs

Breezeways/corridors

Solar fans

Cool air tunnels

Deciduous creepers

Shadehouse with plants

TOO COLD IN WINTER

Insulation

Double grazing

Thermal mass in doors/walls

Lined curtains and pelmets

70% glass wall on sun side

Compact house

Gap sealing

Glasshouse on sun side

TOO HUMID (fungi, moulds)

Cross ventilation

Solar or exhaust fans

Fix window open

Let more sunlight in

TOO DRY

Indoor plants

Indoor ponds

Duct air from glasshouse

Dense plantings

TOO DARK (artificial light during the day)

Skylights

Paint walls light colour

Use light-coloured furnishings

Replace verandah with pergola

Insert glass wall or door

POLLUTANTS - Exterior

Dense fine-leaved plants

Windbreaks

POLLUTANTS - Interior

Change to natural materials

Improve ventilation

Reduce electrical gadgets

BUILDING MATERIALS

Mudbrick, adobe, stone, wood, strawbale, rammed earth

PAINTS

Whitewash and tints

Natural glues, waxes, sealants

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#17

Efficient Glasshouse Design

[Permaculture Research Institute of Australia]

A well designed glasshouse can serve many functions and be an extremely productive element in a permaculture system. It creates a self-contained environment in which the designer can modify conditions of heat, light, water and air for a variety of benefits. High value crops can be grown out of their normal climatic range or produced out of season, growing seasons can be extended by starting seedlings of annual plants early, and plants can be propagated and grown in an ideal environment free of many pests, predators and adverse weather conditions.

As part of or attached to another structure, such as a dwelling, workplace or animal housing, a glasshouse can provide a temperature buffer and insulation between indoors and outdoors as well as provide heating and induce airflow to assist cooling. A glasshouse is also a warm, sunny, peaceful and beautiful environment to sit in, observe and enjoy.

The Glasshouse Effect: How it Works

Short wave radiation (light) passes through glass freely and is converted to long wave radiation (heat) when absorbed by a solid object. Glass reflects long wave radiation, and the heat is trapped. Rising air warmed by convection from the heated surfaces is also trapped by the glass, or allowed to escape to adjoining structures for heating or to create a draught for cooling. Also, for the protected interior of the glasshouse, wind chill is no longer a major cooling factor.

Efficient Design: Making the Most of Solar Energy

The primary function of a glasshouse is the conversion of light to heat; good design will maximise light exposure and penetration as well as heat absorption and retention. A north 1 or northeasterly aspect is vital, free as much as possible from shadow cast by nearby buildings or trees. Although many commercial glasshouses favour north/south orientation to achieve even light exposure throughout, east/west orientation ensures higher overall illumination and thermal efficiency. The difference is most significant in winter, when a north/south orientation presents the least area possible directly to the low winter sun; most of the light striking the sides is reflected.

Maximum transmission of light through glass occurs when the glass is perpendicular to the light source; the greater the angle, the more light is reflected. With this in mind we can design to maximise solar gain in winter when light is scarce and minimise it in summer when it is overabundant. The further from the equator the greater this effect becomes. The angle which will place the glass perpendicular to the sun for the winter solstice can be found by taking the latitude and adding 15° (American Orchid Review, Nov 1982); thus for Sydney at latitude 33°, northerly facing glass angled at 48° will allow greatest solar gain in winter. In greater latitudes, using this formula may give an angle so steep as to be impractical for a small glasshouse so that compromise between solar efficiency in winter and practical design may be necessary.

Another way to maximise light transmission is a system of glazing known as 'ridge and furrow'. Popular in the nineteenth century, it is seldom seen today as it involves extra construction cost and complexity. The walls and roofs were folded in short sections like a concertina, so half the glass was perpendicular to the morning sun and half to the afternoon sun. Besides reducing light lost to reflection, it also reduced the intensity of the midday sun. Taking this concept a little further, one would expect a curved surface to be even more efficient.

Having ensured maximum light transmission, the next goal of good glasshouse design is to convert as much as possible of it to heat, to be stored and reradiated at night. Light converts to heat when it is absorbed by an object. Dark coloured objects absorb more light; a white surface can reflect up to 96 percent of light. The interior of the glasshouse and especially the heat storage and collection surfaces (thermal mass) need to be coloured dark for maximum efficiency (although light coloured surfaces will make more reflected light available for the plants). The southern wall and floor of the glasshouse should be thermal mass, and in some configurations, the southern roof can be also. The floor should be well insulated from the surrounding soil around its perimeter to a depth of one metre, and the southern wall, if not required to transmit heat to an adjoining structure, also well insulated. Heat is also lost through the glass, because although it mostly reflects radiant heat, it readily transmits heat by conduction to the outer surface which is quickly lost by convection to the air. To minimise this loss, insulating shutters or blinds are sometimes lowered at night, or better still, double glazing is used. A more economical alternative is to use an internal liner or horticultural film or plastic to create an insulating air pocket next to the glass.

Other Considerations

In many climates, cooling in summer will be just as important as heating in winter, and vents should run the whole length of the highest point of the roof to allow the escape of hot air. A corresponding area of vents should also be placed at the lowest point to allow the intake of cool air. A solar chimney or exhaust fans may also be needed and supplementary shading from shadecloth or whitewash. Most plants' ability to photosynthesise efficiently decreases at temperatures above 26°C, and temperatures in the mid to high 30°C may be life threatening. Even at moderate temperatures, air movement is beneficial; conditions of high humidity and still air interfere with a plant's ability to cool itself and function effectively. A glasshouse needs to be protected from strong winds or built strong enough to withstand them. "Suntrap" plantings or earth berms are ideal if they don't restrict light.

In areas prone to extreme hailstorms, a hailguard of light birdwire or shadecloth may be necessary, though a steeply pitched roof will deflect most hailstones.

Mosts pests and predators can be excluded from a glasshouse, but once introduced, absence of natural enemies can create ideal conditions for the build up of pests. The enclosed environment of the glasshouse is also ideal conditions for integrated pest management, especially biological control. Predatory insects can be released and confined to the target population. Small insectivorous birds may also do well, and provide ongoing pest control, as will frogs and small lizards.

Animals in glasshouses can provide mutual benefits, though in most cases will need to be kept separate from the plants. Chickens, for example, provide CO2 and methane, which stimulate plant growth. Dust from their feathers is also beneficial, as is their body heat at night, and their manure for fertiliser. The chickens benefit from the shelter and extra warmth of the glasshouse. Many other combinations are also possible.

1. all directions for southern hemisphere

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#16

MiniCaseificio modello Family Artigianale

Il caseificio artigianale famigliare, è ideale per piccole aziende agricole, per comunità ed agriturismo. Trasforma fino a 230 l di latte per ciclo e può essere utilizzato per la produzione di qualsiasi tipo di formaggio, ovino, caprino, vaccino. Ma non solo. L'attrezzatura può essere impiegata per preparare salse, cuocere marmellate, pastorizzare succhi di frutta.

(continua)

Per informazioni:

#15

una nuova strategia anzi due

From: bifo
To: rekombinant@liste.rekombinant.org

Nove anni dopo Seattle
Una nuova strategia anzi due
Per le donne e per gli uomini che non accettano la schiavitù e la guerra

Nel 1999 a Seattle cominciò una rivolta morale. Dopo l'attacco contro il summit del WTO milioni di persone in tutto il mondo dichiararono che il globalismo capitalista è un fattore di devatazione psichica e ambientale. Per due anni il movimento globale attivò un efficae processo di critica delle politiche neo-liberiste, aprendo la strada alla speranza di un cambiamento radicale.

Poi...

dobbiamo ritirarci ed evitare ogni scontro, ogni conflitto che sarebbe oggi inevitabilmente perdente. Dobbiamo creare una sfera autonoma e sicura per quella piccola minoranza della popolazione del mondo che vuole salvare l'eredità della civilità umanista e le potenzialità dell'Intelletto generale, che sono in serio pericolo di una militarizzazione definitiva...

dobbiamo salvare noi stessi e la possibilità di un futuro umano...

Dobbiamo essere pronti alla prospettiva di un lungo periodo di sottrazione monastica, ma anche alla prospettiva di un improvviso rovesciamento del panorama politico globale...

Il nostro compito centrale nel prossimo futuro è la ridefinizione dell'idea stessa di benessere, di ricchezza e di felicità. Il nostro compito è la creazione di monasteri in cui si sperimenti il benessere frugale. Critica della naturalizzazione del paradigma della crescita, elaborazione culturale di un nuovo paradigma basato sull'abbandono dell'ossessione della crescita, finalizzato alla frugaità, alla produzione ad alta intensità di sapere, alla solidarietà, e alla pigrizia, e al rifiuto della competizione...

Dobbiamo diventare l'esempio vivente di uno stile di vita in cui il benessere sia unita alla frugalità, la felicità alla generosità, e la produzione sia unita con la pigrizia e il dolce far niente...

(continua)

#14

Orto-Giardino Terapia

"Tutto ciò che può accadere ad un giardino può accadere all'anima e alla psiche:
troppa acqua, troppo poca, cimici, caldo, tempesta, inondazioni, miracoli, morte, rinascita, grazia, guarigione.
Mentre curano il giardino le donne tengono un diario, su cui registrano i segni di vita e di morte.
Nel giardino ci esercitiamo a lasciare vivere e morire i pensieri, idee, preferenze, desideri e perfino amori.
Piantiamo, strappiamo, seppelliamo.
Dissecchiamo i semi, li seminiamo, li sosteniamo.
Il giardino è un esercizio di meditazione per capire quando è tempo per alcunché di morire.
In giardino si vede arrivare il tempo del godimento e quello della morte.
In giardino ci si muove con e non contro le inspirazioni e le espirazioni della più grande Natura Selvaggia"

(C.P. Estés, "Donne che corrono coi lupi")

(continua)

#13

Going to Pot!

[Permaculture Research Institute of Australia]

You don't have to have land, or even a backyard, to grow delicious food. Instead you can use containers - on balconies, rooftops, concrete, and the many underutilised nooks and crannies around the home or workplace. For city dwellers it can be a chance to obtain fresh fruit, vegetables and herbs, and keep in touch with nature. Here Alanna Moore explains how to establish a container garden.

(continua)

#12

Transforming Your Urban Backyard

[Permaculture Research Institute of Australia]

Many people living in the suburbs and cities would like to 'have a go' at living a more sustainable and satisfying life and yet are daunted by what they view as lack of space and appropriate surroundings. It is easy to say "I just don't have the space here!" or "Oh, my soil is terrible - I couldn't grow a thing!" One of the enjoyable aspects of permaculture design is the challenge of recognising 'problems' and turning them into solutions. Sometimes all it takes is a shift in perception to turn a frustrating obstacle into a much needed asset.

by Mal McKenna and Phil Dickie

(continua)

#11

Beyond the Backyard Garden: Urban Agriculture in Milwaukee

... there is a growing movement to bring the farm into the city-to go beyond gardening by creating a sustainable farm economy in the city, made up of numerous small producers scattered throughout the city...

But how to bring agrictulture into the city...? ...

Will Allen, a former NBA star who played for the Milwaukee Bucks, owns and operates the only farm in the city of MIlwaukee that is zoned for agrictultural use. Allen's 10 acre spread, Growing Power, is the sole remaining piece of farmland on Milwaukee's Northwest Side, a part of the city that developed in the 1960s and 1970s. This "Community Food Center" grows produce sold at low cost, and distributes nearly 400 produce baskets per week to low income people throughout Milwaukee. And Growing Power does more than grow food; it "grows farmers", through workshops and classes for children and adults.

Across town, in an older and more densely populated neighborhood, Walnut Way Conservation Corp. lacks the space for a contiguous multi-acre parcel like the one on which Growing Power operates. Here, in a neighborhood long plagued with high poverty, vacant lots and an aging housing stock, Walnut Way has worked to organize and encourage small plot producers scattered throughout the neighborhood. Walnut Way has secured perpetual leases from the City to farm on city-owned vacant property, and has developed a Youth Corps to introduce the skills of food production in young people from the neighborhood.

... we will need to rethink urban land use, as well as our relationship with our food. Will we be willing to sacrfice the ease of the supermarket for healthier food grown inexpensively in our own backyards? And will city dwellers, long freed from farm work thanks to the tractor, return to the practice of growing their own food?

http://americancity.org/daily/entry/853/

#10

Il Mulino Scodellino

Il Mulino Scodellino, che sorge in prossimità del fondo "Contessa", in località Casalecchio di Castel Bolognese e presenta una solida struttura realizzata in mattoni a vista, fu costruito nel 1389 e venne acquisito dal comune di Castel Bolognese, attuale proprietario, nel 1489.

Il nome dell'opificio deriva, molto probabilmente, dal vocabolo "scudella", che corrispondeva alla quantità di farina che il mugnaio tratteneva per se come pagamento per la molitura.

Dalla parte dell'accesso al mulino, su via Canale, è possibile ritrovare ancora gli anelli di ferro cui venivano legati i cavalli dei visitatori, al di sotto di un portico basso sorretto da grosse travi e da archi di rinforzo. Tale loggiato, in caso di maltempo, serviva per dare ricovero ai carri che si recavano al mulino. La parte di edificio che si trova, invece, sull'altra sponda del Canale, rispetto alla strada, databile intorno al 1700, era probabilmente adibita a granaio. Delle poderose travature in legno sorreggono, infine, l'antica abitazione del mugnaio che si trovava al primo piano.

Raggiungendo il mulino da Castel Bolognese, è possibile vedere la griglia d'accesso alla paratoia e lo sfioratore, dispositivo costruito solo nel 1920, che faceva defluire l'acqua in eccesso nella canaletta al di là della strada.

Solo da poco tempo è cessata l'attività del Mulino Scodellino che, comunque è stato abitato e custodito da una famiglia di mugnai fino a pochi anni fa. Oggi il mulino si trova, purtroppo, in uno stato di grave abbandono.

Il Mulino Scodellino, tratto da Il Canale dei Molini di Castel Bolognese, Lugo e Fusignano, sezione Curiosità

#9

Dal grano al pane, Tessitura, Baco da Seta, Canapa

#8

Appunti sparsi

E' importante tenere presente il rapporto con la terra, l'avvicinamento all'autosostentamento alimentare con particolare attenzione verso le ErBe selvatiche. Si dovrebbe pensare una cucina in grado di supportare una produzione di, ad es., conserve, sughi, marmellate, sovrabbondante rispetto all'uso famigliare (l'iniziale sovrapproduzione potrebbe essere distribuita agli "amici")... Il negozio potrebbe partire come spazio dove mettere vari esemplari di piante (selvatiche), magari vasi autoprodotti su ispirazione morfologica. Una stanza da iniziare a costruire piano piano che possa esprimere lo spirito dell'esperienza urbano-rurale con la prospettiva di diventare un luogo tipo l'"elicriso", aperto per la vendita di produzioni artigianali solo alcune mezze giornate alla settimana.

Fornelli e lavabi sovradimensionati, magari un camino, un forno a legna, una "cucina economica", ampliabile verso l'esterno un giorno alla settimana si potrebbe cucinare il PaNe collettivamente e/o vendere grani autoctoni antichi (autoprodotti?), mulini familiari a mano

Sotto la pavimentazione esterna adiacente alla casa si potrebbe alloggiare una cisterna per la raccolta dell'acqua piovana (per economia si potrebbe altrimenti farla confluire nel pozzo).

La cantina dovrebbe essere suddivisa in due parti principali, una della quale, non finestrata, potrebbe essere inspessita raddoppiando i muri internamente con mattoni in terra cruda. Il tetto piano calpestabile dovrebbe diventare pavimento di un "giardino d'inverno", una serra da tenere aperta d'estate e abitabile in inverno. La sua copertura potrebbe essere utilizzata per installare pannelli fotovoltaici.

Cortile: il mondo naturale vive nel flusso e comprende il mutamento... La successione è un formidabile strumento concettuale per pensare, progettare o rimodellare... Ci consente di affrontare creativamente il mutamento e di pilotarlo... La diversità porta con sé un'accresciuta stabilità, una maggior resistenza ai cambiamenti esterni e una superiore efficienza complessiva del sistema, la quale a sua volta produce un maggiore ordine ed un più ricco flusso d'informazioni... Ovunque la vigilanza umana s'allenta, inizia nei tappeti erbosi e negli orti un modello di successione chiaramente destinato a ristabilire un equilibrio florofaunistico... l'armonia e la bellezza.

Primo piano: tre camere da letto, un bagno (cieco) e una stanza grande, dove c'è la scala per la mansarda, adibita a guardaroba e zona per cucire, filare, tessere, sferruzzare.

Mansarda: terrazzare a sud e a nord. A sud finestrare in modo tale da creare una serra solare. Le travi del tetto mantenute, isolandole ed intonacandole in modo tale da poter essere utilizzate come struttura per i rampicanti a foglia caduca. A partire dal colmo alloggiare dei pannelli per la generazione d'acqua calda. Per economizzare, però, si potrebbe pensare a vetrare semplicemente lo spiovente rivolto a sud in modo tale da creare una serra solare direttamente sul già costruito, si eviterebbe il lavoro di impermeabilizzazione e di portare un rubinetto per l'annaffiatura, magari si potrebbe vedere anche di evitare di portarvi il riscaldamento... è questione di budget.

#7

Importance Of Retrofitting Existing Housing To Make It More Environmentally Friendly

[ScienceDaily: Latest Science News]

It is a great shame that the most creative professional group in the building trade, the architects, rarely apply themselves to existing housing, researchers assert. A large proportion of the Netherlands' climate targets will need to be achieved through modifications to existing housing...

(continua)

#5

Rivitalizzazione urbana a Saintes

Il lavoro degli architetti parigini Thibaud Babled, Armand Nouvet e Marc Reynaud... un intervento che rapportato ad un contesto come quello italiano, dove i tessuti urbani storici hanno ancora un grandissimo peso anche quantitativo nel determinare il contesto operativo dell'architettura, assume un interesse particolare. Un'indicazione per una possibile linea di lavoro, in apparente contraddizione con l'idea di incrementare la densità dell'habitat ma che traspone il concetto di abitare sostenibile, che normalmente collochiamo negli eco-quartieri di nuova realizzazione o nelle case unifamiliari entro la città storica...

tratto da "l'architettura naturale" n. 30

#4

Prezzi dei terreni agricoli e vitivinicoli stabili

... Emilia Romagna (50/68 mila euro per ettaro)...

  • Vigneti Doc nella collina piacentina 30/38
  • Vigneto Doc in collina (Pr) 40/60
  • Vigneto Doc della Pianura di Reggio Emilia 50/68
  • Podere frutti-viticolo fondovalle media Collina Modenese 48/67
  • Vigneti nella Bassa Collina del Reno (Bo) 26/52

(continua)

tratto da http://www.inea.it/progetti/mercato_f.cfm

#3

Southeast urban farmer rides bike, not tractor

[C.I.C.L.E. ::]

Kollibri terre Sonnenblume is a proficient organic farmer. Throughout the growing season, dozens of families come to Sonnenblume every week, selecting newly-picked produce.

Published March 5, 2008 by the Bee
By David F. Ashton

Kollibri terre Sonnenblume is a proficient organic farmer. Throughout the growing season, dozens of families come to Sonnenblume every week, selecting newly-picked produce.

But, unlike traditional growers, Sonnenblume doesn't own a tractor, nor does he raise his crops on the outskirts of town - or even on his own property.

"I'm what you'd call an urban farmer," said the soft-spoken Sonnenblume as he wiped soil from his hands after weeding a patch of winter crop. "And I like to get around by bicycle. I'm a bike-based urban farmer."

(continua)

#2

Voglio fare la contadina!!

[Biodiversità rurale :: Il portale di Civiltà Contadina e dei seed savers italiani :: Forum]

... gia' da moltissimo tempo coltivo, e' il caso di dirlo, il sogno di vivere in campagna e di far crescere quello che mangio. Ormai ci sono quasi: ancora 15 mesi e poi si parte...

(continua)

#1

JornaLugo

Alcune notizie riguardanti Lugo sono pubblicate nel jornalugo locale.