ScaldaSole



<

Conservare o far crescere la diversità attraverso pratiche consentite di non organizzazione.
— Gilles Clément - Manifesto del Terzo paesaggio (Sulle sfide)

Tasks

Diary

No entries


Schedule

Notes

#28

NARIMAKI 3 - "il silenzio nell' aia"

(narimaki 3)

stavolta, il terzo narimaki ha avuto come luogo di manifestazione l'area dell'ex-giardino-comunitario-ScaldaSole.

abbiamo utilizzato il solito materiale, cioè bottiglie gettate cafonamente nel "vuoto" urbano, le abbiamo posizionate scenograficamente e riempite prima di ortensie, presenti li vicino in abbondanza. purtroppo, è si vero che sono fiori che hanno una buona riuscita pure da seccati solo che per arrivare al loro essiccamento ce ne vuole e quanto sono fresche han bisogno di molta acqua... si sono appassite nel giro di brevissimo tempo, così le abbiamo sostituite con la lavanda che, del resto, era il fiore che avevamo scelto sin dall'inizio.

[il|lo|la] narimaki 3 ha visto la partecipazione attiva di altr[i|e] amic[i|he] che hanno allietato ulteriormente questo nuovo gesto di rappresentAzione urbana.

rusco scaula

#27

Titoli di coda... Fine.

Oggi al Giardino Comunitario ScaldaSole è passata la ruspa degli uomini

Oggi, dopo un ritorno piuttosto spaesanto, ci chiedavamo come proseguire l'esperienza di questo giardino e avevo deciso di andare a raccogliere i rifiuti degli uomini che in questi due mesi si erano disgustosamente ridistribuiti in una vegetazione che malgrado la torrida estate si era ulterioromente infoltita... ma la ruspa degli uomini ha avuto il sopravvento su tutti gli esseri che avevano messo radici in questo luogo dimenticato.

#26

Giardinieri contro il degrado

[DNews]

di Silvia Gravotta

Zappe in mano per restituire l'antico splendore ai quartieri della città.

Forniti di guanti, sacchi per la spazzatura; ma soprattutto tanta buona volontà, sono intenzionati a strappare erbacce e rovine e a ridare un pò di vita ai posti più belli e amati del capoluogo meneghino.

scarica il numero (in formato pdf) di DNews di lunedi 6 luglio dove è pubblicato l'intero articolo

#25

In via Scaldasole si cercano pollici verdi

(questo è l'articolo uscito su "la Repubblica" il 28 giugno di cui parlo in 2009.06.29#1)

Gli abitanti del Ticinese vogliono trasformare un'area abbandonata in un giardino comunitario "perchè, non si può lasciare andare in malora un angolo di città, e uno spazio verde sarebbe utile a tutti"

di Laura Bellomi

A delimitare l'area, che con gli anni era diventata una discarica a cielo aperto, fino a pochi mesi fa c'era una palizzata di legno. "Quando le nevicate e il vento di quest'i nverno l'hanno fatta cadere, ai nostri occhi si è aperto uno scenario sconcertante. La natura si era rimpossessata degli spazi, ma non era certo un giardino incantato: nell'erba c'era di tutto, camminarci faceva quasi paura", racconta Marco Schizo, informatico con la passione per il verde...

(continua)

#24

domenica 28 giugno 2009, una gloriosa giornata

[le avventure al giardino comunitario scaldasole]

innanzi tutto
condoglianze a maresa per l'odioso furto della sua bicicletta

le prime ore della mattinata
sono state condite da una buona dose di chiacchiere
con i passanti,
poi qualcuno ha detto che era uscito su "la Repubblica"
l'articolo che parlava delle nostre eroiche gesta
e così sono andato a prendermi il giornale insieme ad una simpatica signora
con la quale mi stavo intrattenendo...
le chiacchiere continuano
e, ad un certo punto entra nella conversazione pubblica
Rino Gualtieri che, colpito dall'iniziativa,
ha segnalato questo luogo
durante la trasmissione "Misteri e Segreti" su "Radio Meneghina"

e poi arrivano hélène e nino
e da li inzia il solito simpatico amichevole continuo lavorio;
chi sradica chi pota chi smonta chi monta...
un costante brulichio che ci accompagna sino a sera
momento durante il quale ci si raduna sulla terrazza
per disegnarla collettivamente.

        

è saltata la grigliata con gli anziani del centro,
poi è saltato l'aperitivo con concerto gospel,
ma tutto si è evoluto nel migliore dei modi,
con estesa partecipazione, incontri dei più svariati.

poi siamo andati a farci una doccia
e, tornati li, la sera, c'era la delegazione di landgrab.
non è origano selvatico
quello che noi invece pensavamo lo fosse e che abbiamo delimitato,
la melissa, comunque, quella è inconfondibile.

abbiamo anche accennato al compostaggio del materiale accumulato
ed oggi questo è stato il mio emozionante pensiero fisso.

per tutta la giornata di ieri abbiamo incentivato
l'informale appuntamento settimanale della domenica...
oggi, durante una perlustrazione,
è saltato fuori dal cappello che
questa mattina sono passati quelli del comune
affiggendo nella palizzata un avviso di messa in sicurezza dell'area
che, ci è stato detto,
è il prologo dell'inizio dei lavori per la realizzazione di un giardino.

e cosi, anche questa splendida esperienza di partecipazione collettiva
alla ridefinizione dello spazio urbano
sembra essere stata ricondotta all'ordine

#23

"Raffaella" writes:

Avrei delle piantine di quercia e ginko (fatte da me) e dei semi da regalare.

che bello, una quercina che avevo portato l'hanno rubata e, secondo me, e' una bella presenza da inserire, da mettere a dialogare con il verde presente...

comunque qualuque vegetale direi che e' bello provare a vedere d'ambientare solo che il problema e' che non essendoci una fonte dell'acqua bisogna portarcela a secchi, che, ovviamente, sono proporzionali alla quantita' di nuove piantumazioni che facciamo

detto questo, direi che la cosa migliore e' che tu venga al giardino, magari la domenica quando puoi trovare qualcuno che lavora o che chiacchiera, e che ti guardi intorno, conosci lo spazio e scegli autonomamente dove desideri mettere a dimora le preziose creature che vuoi portare.

ti avviso che di terra ce ne e' veramente poca, nel senso ce c'e' molto cemento e rimasugli di macerie, pero', in compenso, c'e' molta ombra che crea un ambiente favorente l'adattamento delle piante

#22

"Ivano" writes:

Caro Schizo,
...

Ti scrivo per l'angolino verde Scaldasole per il quale mi è venuta questa cosa in testa: il Ticinese è notoriamente il quartiere degli artisti della città; perchè allora non provare ad affidarglielo? L'angolo dell'arte pubblica e gratuita. Cioè, una volta ripulito e pavimentato, magari con la staccionata in legno messa a terra o con qualcosa di simile o qualcosa di iper colorato e con qualche panca particolare, magari anche illuminato di notte - potrei tentare con Artemide che ha una lampada a forma di albero e che funziona solo con il fotovoltaico, senzaallacciamenti elettrici. Potrebbe diventare il luogo di un' installazione di un giovane artista di quartiere, a rotazione, con tanto di vernice. In fondo, per chi espone potrebbe essere una forma di autoinvestimento pubblicitario. A quel punto quel triangolo potrebbe assumere una forza tale, che nessuno potrebbe più toccarlo. Un luogo di eventi artistici, che faccia parlare la città. Un pò come i pupazzi di Cattelan appesi all'albero di Porta Ticinese, o come la facciata dell'edificio davanti alle Colonne. Mezza città è passata da lì. Il giardino dell'arte a disposizione del quartiere, con opere decise dagli artisti del quartiere.

#21

SegnalAzioni

Domenica sono andato al giardino a fare le solite pulizie di fine settimana, ho "segnato" di più i camminamenti sradicando un pò di ambrosia ed ho potato ulteriormente qualche ramo qua e la cogliendo l'occasione per osservare ancora più attentamente intorno... ho così pensato di segnalare alcune piante che mi son sembrate degne di particolare nota e per far questo ho usato i mattoni che sono sparsi

Questa "erbaccia", poi, ha da esser nominata

#20

MilanoVerde

ho attivato rawdog (l'aggregatore di notizie che uso abitualmente) per creare una pagina dedicata alla Milano Verde

queste sono le realtà attive nella ridefinizione del rapporto urbano con il mondo vegetale che al momento mi ricordo

#19

Nominare gli esseri

[Le Chenopodiacee] Queste sono le erbacce annuali più resistenti perchè producono una quantità enorme di semi... Dovunque l'uomo bianco abbia coltivato la terra, queste piante sono apparse. Possono sopportare una siccità piuttosto lunga e possono vivere in terreni poveri e secchi...

Nell'India orientale il Farinaccio selvatico era coltivato come foraggio...

Ambrosia (Ambrosia artemisiifolia) è un genere di piante appartenente alla famiglia delle Asteraceae. Il nome deriva dalla parola greca che indicava il cibo degli dèi...

I semi sono un alimento importante d'inverno per molte specie di uccelli...

Le piante appartenenti a questo genere sono erbe infestanti che crescono in prati asciutti e soleggiati, lungo gli argini dei fiumi, sui margini delle strade e in genere nei terreni abbandonati.....

È fortemente allergenica, possiede il più allergenico di tutti i pollini, ed è la causa principale della rinite allergica...

Le piante del genere Ambrosia sono di interesse nella questione del riscaldamento globale, dato che test hanno mostrato che concentrazioni più elevate di anidride carbonica incrementeranno notevolmente la produzione di polline...

#18

Sparizioni

Dopo la quercina che avevo portato (2009.05.13#3) oggi ho visto che sono apsriti il nespolo del giappone più grande che avevamo piantato (2009.06.04#1) e... uno dei bambocci che avevamo messo a fianco del cartello "SCAVI".

#17

Non aspettare: osservare ogni giorno

Ieri all'incontro "orti urbani: hack the city!" che c'e' stato in torchiera, chiacchierando con la rappresentanza di landgrab mi son fatto dire al volo il nome di una presenza che ho sempre notato in giro nelle aree incolte (ce ne sono begli esemplari pure in darsena), la "Buddleja".

Un bell'arbusto, molto resistente, appariscente nella sua bella e profumata fioritura, amato dalle farfalle... pure lui, come il tasso barbasso della famiglia delle Scrophulariaceae... Dall'Asia provengono diverse specie native dell'Himalaya e del Giappone (oltre che dalla Cina). Mi appunto questa informazione perche' la associo all'origine sia degli ailanti che dei nespoli giapponesi e della paulownia

#16

il sole... scalda

la giornata di ieri, domenica 2009.06.07,
al giardino comunitario scaldasole,
a dispetto dell'inizio incerto, sottotono,
dovuto alla disarmante constatazione del fatto che li,
praticamente, non c'e' terra,
che le piante si sono fatte tenacemente strada tra cemento
e pietrame vario
per cui risulta pressapoco impossibile
immaginarne una diffusa piantumzione...
ebbene, lasciata sciogliere questa amarezza
nel dolce avvicendarsi di piccole azioni e piacevoli incontri,
la giornata si e' progressivamente caricata di una positivita'
inaspettata,
tanto piu' che la sera mi sono addirittura recato alle urne
con lo spirito di offrire in questo modo
l'opportunita' anche ad altri (del fantasmatico mondo politico)
una piccola opportunita' di intervenire nella creazione del mondo.
abbiamo comunque messo a dimora, bene o male,
qualche pianta...
nespoli,
una quercia,
alcune piante grasse,
un po' di melissa,
stramonio,
delle belle di notte (in seme e in piantina),
una paulownia
e...
graziosamente, nel pomeriggio,
un caro distaccamento di playground
http://playground.noblogs.org/
c'ha portato in dono di "gemellaggio"
una particolarmente bella piantina d'amaranto
procurata durante la giornata di giardinaggio critico
del giorno prima, al parco nord
http://criticalgarden.netsons.org/wp/?p=1249.
oltre a queste novizie piante
abbiamo lavorato molto nel "sottobosco",
lo abbiamo decisamente arieggiato
e messo a "disposizione" di reinterpretazioni future.
e' indubbiamente un'azione che va contro il primo proposito
di lasciare lo spazio alla invasione spontanea della vegetazione,
c'e' sicuramente piu' intervento umano nella scena,
ma sono evoluzioni che stanno avvenendo nel tempo
mano a mano che queste informali "riunioni"
estremamente operative e aggregative
si attivano nel loro imprevisto dispiegarsi.
la giornata si e' plasmata cosi tanto
che verso la fine dell'azione spontanea nel giardino
siamo addirittura riusciti a proporre,
ricambiati da cordiali sorrisi di gradimento,
una "grigliata" alle persone anziane del quartiere
che solitamente, le domeniche,
danzano nel prospicente centro del comune...
una roboante esplosione pirotecnica :)
(a questo proposito,
dato che probabilemente sarebbe opportuno
sfalciare molti erbaggi,
volevo chiedere un consiglio;
che dite, lasciamo le piante tagliate sul "terreno",
vero?
inoltre,
c'e' qualcun che ha un fornello per cucinare in graticola?)
e cosi ci siamo ritrovati,
dalle 10 della mattina...
alle 18.30,
momento in cui ci siamo trasferiti
alla conca
dove l'altra espressione verde di quartiere, ortinconca,
era li presente
a continuare questa incessante giornata di piacevoli incontri.
il vino che ho sorseggiato li
in compagnia di tanta gente amica,
delle piante, pure loro amiche...
di energia decisamente positiva...
beh,
veramente notevole.
devo dire che un po' di tristezza m'ha fatto
il non poter proporre il giardino comunitario
come luogo dove poter dimorare le preziose pianticelle
che ha portato l'amico astigiano,
ma tant'e', la sua cordialita'... e il suo vino,
hanno bellamente compensato
questa piccola nuvoletta grigia nel mio umore.
tra scambi di piante, sorrisi e battute
c'e' stato mauro che, con la sua solita esuberanza,
ha pressapoco proposto
al simpatico rappresentante di civilta' contadina
http://www.civiltacontadina.it/
un interessante incontro (alla schiscéta)
con il GAS Filo di Paglia,
che io, fin da ora,
proporrei di estendere anche alla comunita' ortinconca
in una futura serata.
inoltre francesca ha proposto,
come nuova azione da fare nel nostro giardino,
di appendere alle varie piante
un cartello dove indicare alcune importanti informazioni vegetali.
beh,
il nominare gli esseri
http://www.inventati.org/noviglob/calendar/ScaldaSole.html#11,
a mio parere,
e' una fondamentale, importantissima componente
del nostro rapporto con le piante,
in particolare quelle spontanee
e sono entusiasta
(forse e' un po' eccessivo ma piuttosto vicino alla realta')
se riusciamo a mettere a segno
pure questa performazione.
ah,
il cartello con su scritto
> SCAVI
> vietato... ecc ecc
lo abbiamo messo noi...
una sorta di gesto artistico detournante
(questo per tranquillizzare nuovamente e pubblicamente francesca),
c'ha addirittura i pupazzetti trovati in loco
che lo "sorreggono"

#15

Piantumazione Spontanea: Esondiamo

allora, facciamo il punto della situazione

visto il diffuso interesse per la proposta ScaldaSole#14

domenica 7 giugno ... fai una precisa scelta di campo

> dalle 10.00 in poi

al "Giardino Comunitario ScaldaSole"

ci si incontra per dare un'occhiata all'area
e confabulare scenari futuri

chi lo desidera porta una pianta da mettere a dimora
impegnandosi anche a rifornirla regolarmente di acqua
secondo le sue necessita'

ci serve almeno una vanga o una pala,
direi pure un piccone,
se c'e' qualcun che puo' portare arnesi di questo tipo
me lo faccia sapere

#14

7 giugno

To: Ortinconca

Ortinconca writes:

Ciao Schizo,

>

...
> e' un po' di tempo che vogliamo organizzare una festa di
> quartiere. Abbiamo pensato di farlo domenica 7 giugno, dalle ore
> 18 in poi, nei giardini di Conca del Naviglio. Durante questa
> occasione, faremo il punto sulla crescita delle piantine e
> continueremo lo scambio/distribuzione di quelle che
> abbiamo. Alessandra di Ortinconca fara' un workshop di cucina
> all'aperto con i pomodori. Chiediamo a chi partecipa di portare
> qualcosa da bere e da mangiare.
...

>

Vuoi con l'occasione
farlo sapere a tutti gli amici con i quali hai ripulito via Scaldasole?
Sarebbe un'occasione per fare conoscere la vostra iniziativa
ad altre persone del quartiere...

quale occasione migliore per creare una sorta di giardino sinergico
sparso su tutto il quartiere,
che si propaga dai nostri terrazzi e balconi
sin sulle strade e la madre terra
attraverso i nostri sogni, le nostre passioni.

intendo che
sarebbe bello...
dato che molt[i|e] di noi hanno gli spazi personali
stracolmi di vegetali di vari tipi,
esondare in "campo aperto" con tutte quelle specie spontanee
che negli anni si sono accoccolate nei nostri vasi
e che potremmo portare a dimora nel giardino scaldasole.
si potrebbe iniziare la giornata che so, dalle solite 10.00:
chi desidera viene li e pianta una o due piante,
magari scegliendo accuratamente il cantuccio piu' consono
in base alle varie consociazioni vegetali...
ci si libera cosi spazi preziosi dove invasare
le commestibili piante del progetto ortinconca.
va da se che chi libera una pianta nella terra del giardino
si fa carico di accudirla nel suo acclimatarsi
portandovi personalmente l'acqua necessaria.
tra l'altro, questa amorevole adozione,
potrebbe diventare il tramite
di un piu' profondo legame affettivo
con questo NOSTRO paesaggio urbano

che ne dite?

sinergiamo diffusamente?

#13

capre & cavoli

> ... quello che mi immagino io sarebbe
> uno spazio collettivo per corsi, lavorazione e vendita diretta
> (ogni lavorat[ore|rice] vende le sue realizzazioni,
> lana cardata, filato, tessuto, capo d'abbigliamento che sia)...

http://www.gasmilano.org/forum/viewtopic.php?f=22&t=332

questo esempio e' piaciuto molto,
quando ne parlo con le persone
il riscontro e' decisamente buono,
sto anche avendo conferme varie sulla possibilita'
di trovare lana dai pastori
(anche il taroGAS mi ha offerto collaborazione in questo senso)
e cosi' la fantasia ha continuato a farsi strada tra i neuroni.
pochi giorni fa, in un manipolo d'eroi[ne],
abbiamo ripulito lo spazio verde lasciato abbandonato al degrado in via ScaldaSole,
anche questa azione sta riscontrando una forte adesione
da parte delle persone del quartiere.
sembra che un giardino comunitario
potrebbe effettivamente realizzarsi.
e cosi mi vien da tessere tutti questi fili.
voi che dite, sarebbe possibile
impostare un progetto di sviluppo
di attivita' artigianali di questo tipo:

  • il giardino comunitario potrebbe venir coltivato a piante e fiori per la tintura dei filati.
  • nel centro sociale del comune far partire dei laboratori per le attivita' precedentemente indicate (avendo, tra l'altro, la possibilita' di coinvolgere tutta l'anziana fauna che bazzica intorno al centro)

si tratterebbe di trovare alcune persone
in grado di fare da dirett[ori|rici] di settore
e di presentare il progetto come gas, o, meglio, intergas, al comune
in modo tale da mantenere una forte impronta di autonomia
dal basso dei futuri produttori/artigiani.
insomma, la struttura organizzativa, gestionale,
bisognerebbe imporla inequivocabilmente come orizzontale
portatrice di tutti i nostri fondamentali valori etici, ecologici,
di partecipazione attiva e diffusa... con un riscontro economico.
si tratterebbe infatti di attivare microeconomie di un artigianato
che trae linfa vitale dai lavori del passato
e si scaraventa nel futuro di una reinvenzione dell'agire umano
solidale e conviviale.

#12

Le ortiche sono state spostate

Le ortiche sono state spostate dietro l'alta staccionata, all'ombra, sulla destra della zattera di salvataggio urbano.

Ora sarà sicuramente meno scenografico l'annaffiamento, ma con questo sole m'è sembrata una accortezza da prendere perchè si stavano cucinando.

#11

Nominare gli esseri

ailanto[2]

da verificare

da verificare

da verificare

Buddleja

[Wikipedia]

Buddleja L., 1753 è un genere di arbusti e alberi sempreverdi o caducifoglie appartenenti alla famiglia delle Buddlejaceae (Scrophulariaceae secondo la classificazione APG II) notevoli per le infiorescenze i cui fiori si raccolgono in lunghe pannocchie.

Diffusione e habitat

L'area nella quale vivono le specie del genere Buddleja allo stato spontaneo è molto ampia : dall'Estremo Oriente alla America del Sud. In quest'ultima regione è diffusa la Buddleja globosa (originaria del Cile) una delle prime ad essere importata nei giardini europei. Dall'Asia invece provengono diverse specie native dell'Himalaya e del Giappone (oltre che dalla Cina). Si sono trovate specie anche nel Madagascar.

Usi

Giardinaggio

L'utilizzo principale delle specie di questo genere è nel giardinaggio per la formazione di gruppi arbustivi sui prati, contro i muri, o nei boschetti. L'introduzione delle prime specie, nel giardinaggio europeo, risale alla fine del 1700. In genere nei giardini le "buddleje" sono disposte in modo sparso in quanto la forma (più arborea che arbustiva) si presta meglio ad una disposizione isolata.

Sono piante poco esigenti, gradiscono posizioni calde e soleggiate, al riparo dai venti gelidi in terreno sciolto e permeabile e richiedono un'energica potatura primaverile prima della ripresa vegetativa per mantenere una forma compatta alla chioma e per ottenere un'abbondante fioritura. Si moltiplicano per talea erbacea durante l'estate, o con la semina. L'unica attenzione è che non possono sopravvivere agli inverni duri dei climi continentali nordici, in quanto non resistono a temperature sotto i -15 °C, -20 °C.

fragole matte (potentilla indica)

gelso

Insieme all' olmo e alle ortiche fa parte della famiglia delle Urticacee

olmo

Insieme al gelso e alle ortiche fa parte della famiglia delle Urticacee

ortiche

Benchè siano molto diffuse [le Urticacee], le ortiche sono piuttosto uniche. Sono poche le specie che apprtengono a questa famiglia con generi cosi differenti come la canapa, il luppolo e, sorpendentemente anche l'olmo, il gelso, il fico e il platano...

parietaria

pioppo tasso barbasso

Fa parte della famiglia delle Scrofulariacee, una famiglia medicinale o velenosa... il tasso barbasso è piuttosto innocuo. I Druidi celtici ne facevano una medicina molto apprezzata... Crescono sia su terreni sassosi sia su terreni buoni; sono molto resistenti e indicano mancanza di coltivazione... E' una pianta il cui uso risale all'antica Roma, dove sembra che i suoi gambi fossero utilizzati come candele durante funerali e cerimonie, da cui il suo nome "candela-regia". Nei racconti medioevali sulle streghe, il tasso barbasso veniva spesso associato alle loro pratiche magiche e si diceva che con la sua peluria facessero gli stoppini per le candele, motivo di un altro suo comune appellativo, "lumino delle streghe". Ama il sole ed i suoli ben drenati... è un'eccellente pianta ornamentale. In medicina: foglie e fiori contengono una mucillagine... [ma] Attenzione, alla peluria che riveste la pianta è molto irritante per le mucose della bocca... filtrare attentamente i preparati...

uva spagna - fitolacca - phitolaccia americana

L'uva di Spagna è una pianta perenne indigena che comincia a crescere lungo le siepi e i muri infestando gradatamente i pascoli; è velenosa, ma con valore medicinale... Cuocendola perde il suo veleno e veniva usata come verdura in Francia e al nord dell'Italia... Le fitolacche contengono diversi composti tossici, tra cui saponine, la fitolaccatossina (o fitolaccina), un alcaloide presente soprattutto a livello delle radici e la fitolaccigenina nelle foglie e nel frutto... Il succo rosso delle bacche era usato in Francia e in Portogallo per colorare il vino e le caramelle... Le plantaginacee... Aumentano di numero quando gli strati superficiali del suolo vengono appesantiti dall'umidità stagnante. Questo non indica la qualità del suolo, ma solo che amano starci vicine. Gli Indiani chiamavano la piantaggine... il passo dell'uomo bianco... Da utilizzare i giovani germogli come grossi asparagi.

#10

Zattera di salvataggio urbano

#9

Io sono qui

Io sono qui perchè ci sono le ortiche e gli ailanti.

Le quercie, infatti, come le ortiche, in agricoltura biodinamica hanno un ruolo importante nell'apporto vitale alla terra 1, mentre dai territori nostrani viene soppiantata dagli ailanti. Con questo io, personalmente, provo simpatia per l'ailanto, ma la sua, diciamo cosi, esuberanza, sarebbe interessante farla "dialogare" con 1 o 2 quercie.

1. La quercia è protettrice verso gli altri alberi e li aiuta... La copertura fatta con foglie o corteccia di quercia respinge i lumaconi, l'agrotide e le larve di fillofaga... Il preparato biodinamico 505... ha l'effetto di stimolare la resistenza delle piante alle malattie.

#8

Giardino Comunitario ScaldaSole

  Questo luogo, riconquistato tenacemente dalla natura,
  rivendica il diritto d'esistere
  come spazio di valorizzazione del quartiere
  attraverso un'autogestione
  cosciente consapevole e critica
  di ogun[o|a] di noi

#7

rimuginando dopo il giorno della liberazione vegetale

questa è una riflessione che sto facendo dopo la bella e conviviale sbornia clorofillica, pollinica.

il continuo scambio di battute che c'è stato e i modi di relazionarsi con lo spazio delle varie persone che si sono attivate mi fa pensare che l'iniziale ambizione di "escludere" quanto piu' possibile la finalità sociale dell'azione, cioè di orientare tutta l'azione all'esclusiva valorizzazione del verde spontaneo, cioè del TerzoPaesaggio, debba essere ricalibrata su tutte quelle pulsioni e volonta' di partecipazione che si sono dimostrate straripanti...

c'era chi si aspettava un orto, chi estirpava "erbacce" allergizzanti, chi pensava ai topi e chi ai "drogati", chi ha portato ortiche e chi vorrebbe portare altra vegetazione da altri luoghi...

direi che, per questo luogo, puntare esclusivamente al "selvatico" impedisce di poter valorizzare l'apporto attivo di tante diversità che probabilmente, se ben incanalato e stimolato, potrebbe generare alchimicamente qualcosa di più profondamente e capillarmente radicato a vari livelli, che non per forza dovrebbero escludere completamente l'obiettivo iniziale.

forse si può intravvedere la dinamica generativa di un... Quarto Paesaggio.

#6

Ortinconca writes:

Ciao Schizo,
la bella idea

(delle ortiche disposte come recinzione della zattera di salvataggio urbano)

è stata di Alberto che si è dedicato anche al trasporto.

santo alberto

ieri sera abbiamo pensato che le ortiche avrebbero fatto molto bene a quel giardino.
così abbiamo anche salvato le piante dell'esposizione e la buona terra che hanno fra le radici.
Quelle piante arrivano da Canzo e portano buona energia al nostro quartiere.

ottimo

energia++

Ovviamente tutti possono raccoglierle per pacciamare i propri vasi oppure prenderne una pianta
da mettere sul terrazzo per fare sana compagnia alle rose e ai pomodori...

e gia' qui iniziamo ad entrare nel comunitario

Magari nei prossimi giorni le trasferiremo direttamente nella terra
in modo che possano radicare e dare tutti i loro benefici.

anche per questa occasione sarebbe bello fare una adunata collettiva,

che anche se non tutt[i|e] agiscono

e' bene che tant[i|e] siano partecipi

e apert[i|e] alla contaminazione desiderante

Che ne direste di fare una festa comunitaria
in una data in cui saremo tutti a Milano ovvero il giorno delle elezioni?

io direi che tutto fa brodo... o humus

#5

SchiZo writes:

mi vien da pensare, al posto del terrazzo con ringhiera affacciato,
ad una passerella longitudinale,
parallela al marciapiede,
che crei un "filtro" sia fisico che psicologico

ah,

tra l'altro

l'orto lungo il naviglio e' saltato...

che la cristina e' rimasta sconvolta dal rumore del traffico che c'era,

quindi non mi compro il falcetto,

quindi la potatura dell'erba nella mia immaginazione salta,

quindi la mia attenzione si concentra sulla pulizia

e sulla reinterpretazione della staccionata...

porto una mazzetta, una sega e un paio di forbici da orto

#4

"Ingrid Emma" writes:

ciao,
non mi hai detto niente quando ci siamo visti ieri in conca del
naviglio!

beh, era informazione ridondante,

ti avevo gia' spedito il messaggio

:)

a me interessa! spero di riuscire a venire...
ma poi potremo piantare quello che ci pare?

per come la vedo io,

come puntualizzo anche nel comunicato che ho inviato,

ora si tratterebbe solamente di pulirlo

e, magari, fare una qualche "installazione"

che ne valorizzi la sua qualita' di luogo inselvatichito.

in un eventuale futuro,

a fronte di un coinvolgimento effettivo della gente del quartiere

da portare avanti anche con riunioni/dibattiti

(che a pensarci adesso definirei improbabili)

potrebbe pure diventare un classico giardino comunitario

in qualche modo "coltivato".

dico potrebbe perche' al momento

direi quasi che non ci penso neppure ad una eventualita' del genere.

vorrebbe dire che gli eventi si accavallano in una tal maniera

che la questione "sociale" acquista prevalenza su quella "paesaggistica"

lasciando galoppare la fantasia

su questo sentiero mi vedrei una raccolta firme nel quartiere

con l'obiettivo di chiudere via scaldasole al traffico automobilistico

(eccetto per i residenti)

per riappropriarsi addirittura della strada

con fulcro centrale l'abbinata giardino e centro sociale

e per l'acqua delle innaffiature come si fa?

e' un problema che non e' attualmente al vaglio dei miei neuroni,

le piante selvatiche che lo infestano

stanno ben bene cosi

#3

"MM" writes:

per ora la chiusura sara solo quella del comune
penzo

>

e secondo me, terra cmq le persone sul chi va la

>

forse la pedana centrale e la cosa piu facile e poetica che possiamo fare
la prima domenica... poi si vedra'

>

l'idea del recinto basso e molto bella me secondo me ci si deve pensare un
po prima di farla...

a fronte di quello che dici,

e cioe' della "chiusura del comune"

che dovrebbe essere lei a disincentivare l'invasione,

la questione de "la cosa piu facile"

e il fatto che "l'idea del recinto basso e molto bella"

mi vien da pensare, al posto del terrazzo con ringhiera affacciato,

ad una passerella longitudinale,

parallela al marciapiede,

che crei un "filtro" sia fisico che psicologico

#2

Foto del 2009.05.04

#1

Aldo dice 26 x 1

siamo giunti al momento dell'azione.

e' giunto il momento di sporcarci mani & piedi
con la terra dello splendido fazzoletto vegetale in via scaldasole

convochiamo la giornata di glorificazione
del nascente Giardino ScaldaSole,
domenica 10 maggio 2009,
a partire dalle ore 10,00

alcuni appunti

pensare alla "modularita'" temporale delle varie azioni.

ogni fase dell'operazione deve essere pensata come autonoma in se
in modo tale da non creare aspettative "future"
che spessatamente vengono disilluse.

il primo obiettivo minimo sara' quello della pulizia,
realizzabile in una sola giornata.

sarebbe bello
pensare alla "pulizia" come un nostro intervento
teso a risanare il luogo dall'immondizia sparsa dall'uomo
e piccoli "ritocchi" di arieggiatura
cioe' eliminazione della vegetazione secca
(che sarebbe non da gettare ma da accumulare in qualche modo)
piu' qualche potatura "invisibile"
da fare con lo scopo di valorizzare alcune piante
che si desidera risaltare.
questo giardino dovrebbe essere un luogo
di valorizzazione della vegetazione spontanea
piu' che di bivacco umano.
uno spazio per il verde,
non per gli umani.
luogo di valorizzazione del Terzo Paesaggio,
cioe' di quella parte di territorio
che sfugge allo sfruttamento antropico.
a questo proposito sarebbe opportuna una recinzione bassa
che permette di vedere,
ma che disincentiva l'ingresso volto soprattutto allo svacco
irresponsabile?
per come la penso io
sarebbe da realizzarsi con le assi che son cadute,
riciclate in modo tale da ricreare una sorta di "terrazzo",
con tanto di ringhiera,
affacciato su questo spazio verde.

dopo una perlustrazione iniziale,
avevamo pensato alla creazione di
un corridoio centrale fatto con le assi della recizione caduta
che porta al centro del giardino
dove, secondo me, in quanto cuore dello spazio,
poter ammassare il materiale organico
per la generazione dell'humus
(il compost lo si inizierebbe a fare solo in una fase successiva,
giusto per non "schokcare" troppo le persone che abitano li intorno
e che, mooolto probabilmente, c'hanno la fobia degli "animali").
oppure il cuore dello spazio potrebbe essere una piattaforma
sulla quale sdraiarsi per guardare il cielo.
solo che questa soluzione porterebbe, probabilmente,
ad una distorta interpretazione
e cioe' ad un invito alla penetrazione,
all'impossessamento dello spazio.

ad ogni modo,
chiunque desideri esprimere opinioni
puo' spedirle a me
che provvedero' a pubblicarle nell'apposita pagina teste' creata


Rimbocchiamoci le maniche e riprendiamoci la città!
Facciamola rifiorire!