Chi siamo

 

LA LIBERTÀ NON CADE DAL CIELO, SI STRAPPA!

Siamo compagni e compagne da tempo impegnate/i in percorsi politici di lotta: i nostri nemici sono il capitalismo e le istituzioni autoritarie che lo sostengono.

Ciascuna/o di noi è portatrice e portatore di una propria specificità di pensiero e di azione.

Siamo accomunate/i dall’idea che la solidarietà sia un’arma per scardinare l’isolamento, l’indifferenza e la paura che i poteri infondono nelle vite di gruppi e individui.

Siamo consapevoli dell’importanza oggi di sostenere e consolidare relazioni di confronto e condivisione sulle tematiche del controllo, della repressione e della reclusione, sia che si tratti di un carcere, di un cie o di un opg.

Pensiamo che porre delle solide basi per non essere impreparate/i nel momento in cui l’accanimento giudiziario dello stato si fa sentire sia di aiuto all’avanzamento delle lotte sociali e di liberazione che si portano avanti.

Pensiamo che organizzarsi sia necessario.

Abbiamo intenzione di portare avanti progetti di sensibilizzazione sulle tematiche anticarcerarie, con l’obiettivo di informare e di sviluppare pensiero critico, mettendo a disposizione gli strumenti necessari a saper fronteggiare le diverse situazioni che ci si possono porre davanti.

Non vogliamo essere né specialiste/i, né delegate/i delle tematiche antirepressive e di chiunque lotta per un mondo senza classi e senza autorità: pensiamo sia opportuno creare e diffondere responsabilità comuni, affinché nessuna persona colpita dalla repressione si senta né rimanga sola.

Siamo convinte/i che le migliori risposte alla repressione restano e sono in ogni caso la solidarietà e il proseguimento delle lotte.

Abbiamo scelto il nome “Evasioni” per affermare le tensioni di liberazione che animano ciascuna/o di noi e abbiamo trovato nella forma rete la modalità dinamica ed aperta a tutte e tutti, per condividere, autogestirci e interagire: questi per noi sono gli strumenti con cui poter far fronte alla controrivoluzione dello stato e un modo efficace per tracciare cammini verso la costruzione di un mondo libero dal capitale e dall’autorità.

Viviamo tempi di indifferenza e rassegnazione, isolamento e solitudine. La repressione avanza e colpisce ogni germoglio di ribellione affinando i suoi dispositivi. Il controllo si fa sempre più invasivo. Praticare qui ed ora forme di solidarietà antirepressiva è il primo passo necessario: non basta immaginare un mondo libero, bisogna praticarlo nella lotta. Ma viviamo anche un tempo in cui nuove possibilità si profilano all’orizzonte, bisogna saperle cogliere e alimentarle.

Se evadere è un istinto naturale per ogni prigioniera e prigioniero che non vuole farsi addomesticare, lottare è una scelta consapevole per rompere le catene dell’oppressione e dello sfruttamento