Autogestione a Lugano: dopo le dimostrazioni in piazza, è il momento delle trattative finalizzate alla ricerca di uno spazio in cui insediare il popolo del Molino rimasto per la strada dopo lo sgombero del centro sociale autogestito al Maglio di Canobbio ordinato dal Consiglio di Stato. Un primo incontro si è svolto giovedì pomeriggio: due ore abbondanti di discussione in una sala di Palazzo Civico, presenti il Municipio di Lugano quasi al completo (mancava Giovanni Cansani impegnato per altri compiti di rappresentanza), il consigliere di Stato Marco Borradori e una delegazione dei sei molinari.
All’uscita non è trapelato nulla se non qualche dichiarazione di circostanza da parte del sindaco Giorgio Giudici e di Marco Borradori. Si parla poco, ma c’è la volontà di arrivare ad una soluzione, possibilmente entro il 15 gennaio. Verrà costituita una commissione.
Senza risposta, per ora, l’interrogativo che tutti si pongono: dove potrà riprendere l’attività del centro socioculturale autogestito? Il Municipio aveva riproposto il Maglio, gli autogestiti hanno rivendicato l’ex autorimessa ACT a Cornaredo, Giuliano Bignasca vorrebbe concedere l’ex gattile (poi diventato centro diurno per tossicomani in attesa di accogliere i richiedenti l’asilo recalcitranti) e nel frattempo costruire un capannone insonorizzato al Piano della Stampa. Tutte ipotesi che per il momento non trovano né conferme né smentite ufficiali. Si sa tuttavia che il Cantone difficilmente accetterà di riaprire le porte del Maglio, che sono state murate dopo l’evacuazione, e che nei piani del Municipio la vecchia autorimessa ACT (riconvertita in officina per la manutenzione dei bus della Trasposti pubblici Luganesi SA) ha altre destinazioni: dovrebbe diventare la futura sede del Dicastero servizi urbani. Questa opzione si è inoltre scontrata con l’immediata opposizione del Comune di Porza che giovedì ha messo le mani avanti: «l’eventuale attribuzione del fondo in questione ad un centro autogestito è illegale ed in netto contrasto con la situazione pianificatoria vigente» , dichiara il Municipio in una presa di posizione. Si fa inoltre presente che, quando è stata paventata la possibilità di insediare un centro autogestito sul territorio comunale, popolazione e Consiglio comunale si sono «fermamente opposti» . Da parte degli autogestiti si riscontra una cauta fiducia, tuttavia il Molino preferisce per il momento tacere. L’assemblea popolare svoltasi all’università (a porte chiuse) dopo l’incontro in Municipio ha discusso a lungo la questione (fino a mezzanotte). Una presa di posizione è annunciata per lunedì 4 novembre, in occasione della discussione generale sull’autogestione in CC a Lugano. Ma il Molino non si ferma. Oggi, dalle 14, il ritrovo è sotto il passaggio pedonale al tunnel di Besso: animazioni, film, musica, danze, cena fino a tarda sera.
i. p.

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