02.05.2006 – La Regione – Laltro 1 ° maggio contro chi ha
A tingere di colore, soprattutto rosso, lambiente, ci hanno pensato le varie bandiere dei sindacati, della defunta Unione Sovietica e di Che Guevara. In sottofondo, per completare il tutto, qualche brano etnico e alcune canzoni di Fabrizio De André. « In questo giorno di lotta » , come sottolineato dagli organizzatori, si è scesi in piazza per combattere contro la precarizzazione che mina la società. Un fenomeno che colpisce non più solamente il mondo del lavoro ma anche gli altri ambiti dellesistenza. E questi campi ( sapere, percepire, fare, potere, avere, stare e andare) messi in pericolo secondo i promotori del corteo dal sistema neo liberista, sono stati rappresentati graficamente attraverso i chakra: nella tradizione induista i centri della vita presenti nellessere umano. Come ha sottolineato Pepi, tra gli organizzatori della giornata, « con la creazione di questo nuovo coordinamento si spera di poter lanciare un messaggio di allarme per la situazione attuale, particolarmente disastrosa: non solo a livello economico, ma anche sociale. Per noi continua la nostra interlocutrice era importante mostrare ununità di base tra i gruppi che quotidianamente lottano in ambiti diversi, ma che oggi si ritrovano assieme per evidenziare il proprio no nei confronti della società odierna. Essa tende principalmente a massimizzare il profitto, a scavalcare la dignità delle persone, a dominare gli altri » .
Nemmeno Lugano viene risparmiata dalle critiche, in quanto « città- vetrina per i businessmen.
Contano di più i turisti e gli affari e non le persone che ci vivono e vogliono fare e costruire in maniera diversa » .
Le istituzioni inoltre, in questo panorama ritenuto piuttosto tetro e desolante di decadenza capitalista, non riuscirebbero più a rappresentare la volontà popolare: « Stiamo osservando prosegue Pepi un vuoto delle istituzioni che non incarnano più il pensiero della maggioranza della gente. È quella che viene chiamata crisi delle forme di rappresentanza: un fenomeno che è tuttaltro che passeggero, anzi, è un problema di fondo » .
Armati di striscioni e cartelloni ( alcuni dei quali riportavano le immagini di Gabriele Gendotti e di Marina Masoni), i manifestanti si sono messi in marcia. Il corteo, piuttosto affollato, è passato sul lungolago e davanti al Casinò di Lugano. Da lì la sfilata ha poi imboccato viale Carlo Cattaneo sino allaltezza del Liceo per continuare il proprio tragitto lungo il Cassarate ed arrivare in Piazza Molino Nuovo.
Alla fine i manifestanti erano circa 500 sono rientrati, per così dire, alla base, ovvero nella sede del Centro sociale allex macello cittadino. A conclusione della giornata è stato offerto un aperitivo musicale. M. DRI
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