Non lo ha detto esplicitamente, ma lo ha fatto capire il sindaco di Lugano Giorgio Giudici, partecipando mercoledì sera ad un dibattito a «Teleticino» con altri protagonisti della vicenda che tiene banco in questi giorni, tra cui il cancelliere dello Stato Giampiero Gianella e due giovani del «Molino» . Tuttavia, se sulla futura possibile sede per l’autogestione Giudici è stato volutamente evasivo, lasciando comunque intendere che l’ubicazione non potrà mai essere in vicinanza di aree abitate o residenziali, mentre invece si prestano a questo scopo, come insegna l’esempio di altre città svizzere, certe aree dismesse situate in zone industriali, il sindaco di Lugano è stato invece tassativo su alcune altre condizioni a suo avviso necessarie per aprire un tavolo di trattative. La prima condizione è che la patata bollente dell’autogestione non venga rifilata tutta intera alla città di Lugano come problema unicamente locale, ma sia considerato un tema cantonale, per la composizione stessa del fenomeno, e dell’agglomerato luganese per la ricerca di una eventuale sede. E Gianella si è dichiarato d’accordo: «La soluzione va ricercata anche fuori dal territorio di Lugano e con la partecipazione degli autonomi» ha detto il cancelliere dello Stato. E proprio la presenza degli autonomi al tavolo delle trattative è l’altra condizione vincolante posta da Giudici: «Ma chiediamo il dialogo con una controparte che garantisca una continuità, senza pressioni e ricatti» ha detto il sindaco di Lugano. «Noi per adesso restiamo nelle strade e sulle piazze» hanno replicato i due rappresentanti del «Molino» presenti al dibattito. «Poi speriamo davvero che ci sia la volontà di trovare una soluzione» . Dal loro sito Internet, gli autonomi del Molino intanto informano che «le attività serali in piazza continuano e anche i preparativi per la manifestazione di sabato» che vedrà la partecipazione di autonomi provenienti anche «dal nord Italia, dalla Svizzera e da ogni altra regione» .Contrariamente a settimana scorsa, il ritrovo non sarà più all’ex- Termica, ma in un altro luogo simbolo per l’autogestione, il parco del Tassino, alle 14. La cronaca della giornata di ieri fa infine registrare un comunicato di solidarietà verso il Molino della «Comunità di Ces» , che pratica da trent’anni una sua forma di autogestione sui monti sopra Chironico.
m. m.

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