« Siamo tuttavia coscienti che il pro­blema della nostra sede potrebbe riaf­fiorare se l’autorità politica dovesse decidere un’altra destinazione per que­sto spazio – prosegue Tazio –. Finora abbiamo sentito parlare di alcuni pro­getti che riguardano l’ex Macello. Ma il Municipio non ci ha mai comunicato niente. Noi siamo comunque sempre disponibili a incontrare le autorità. Ma il Consiglio di Stato si è oramai de­filato da tempo, mentre il Municipio sta manifestando un atteggiamento di chiusura ». Incontri tra rappresentan­ti del Csoa e l’Esecutivo non ce ne sono più stati da oltre tre anni. Così, quella che inizialmente era stata pen­sata come una sede provvisoria sta sempre più assumendo i contorni di una dimora definitiva. « Inoltre, sia con la scuola che con il vicinato e con i locali pubblici della zona abbiamo in­staurato discrete relazioni – aggiunge Tazio –. Non ci sono più eccessivi recla­mi, a parte ogni tanto alla fine dei con­certi quando le persone tornano a casa. Ma questo avviene anche all’u­scita di altri locali notturni ».
Ieri sera si è tenuta una serata sul ‘ Futuro del Molino nella cittadella della solidarietà’. Serata in cui è stato dibattuto un progetto per trasporma­re l’area in un luogo di ritrovo per realtà per associazioni che operano al di fuori dei canali istituzionali. Per tornare ai festeggiamenti, stasera dopo l’aperitivo sono in programma i concerti dei Ninfea Blues Band, dei Tommy Guns e dei Fleishckäse. Do­mani, venerdì suoneranno invece i Metro Stars e i Sakarabazoo. Sabato 14 ottobre dalle 14.30 in piazza San Carlo, con la presenza di Sugo d’in­chiostro e Confabula, sarà organizza­to un mercato.
Intanto martedì sera è stata inau­gurata l’esposizione di tutto il mate­riale raccolto negli ultimi dieci anni, dall’occupazione degli ex Mulini Ber­nasconi alle più recenti attività orga­nizzate. Un’occasione per rievocare molti ricordi piacevoli, alcuni spiace­voli e altri divertenti. Come la contro­versa vicenda delle telecamere posate cinque anni fa dalla Polizia cantonale sulla strada d’accesso del Maglio di Canobbio, allora sede dell’autogestio­ne. Una di queste era stata smontata dagli autonomi che non l’hanno mai più restituita. Ebbene, mi è stato rac­contato martedì sera, dopo qualche tempo dalle autorità sarebbe giunta una proposta di scambio: ‘restituiteci la telecamera e in cambio avrete i fil­mati registrati’. Ma il Molino non ha accettato. A.R.

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