Giovedi’ 10 novembre 2005 (21’00)
entrata libera
cena popolare alle 19’00

Regia: Paolo Sorrentino Con: Toni Servillo e Andrea Renzi

Primo lungometraggio del giovane regista napoletano Paolo Sorrentino, “L’uomo in più” rientra nella rosa dei sei titoli italiani approdati all’ultimo Festival del Cinema di Venezia. Ambientato a Napoli negli anni Ottanta, quelli dell’esagerazione e del divertimento a tutti i costi, nasce e si costruisce sull’omonimia tra due uomini le cui vite, parallele per tanti aspetti, si incrociano per un breve ma significativo istante. Li conosciamo all’apice del successo, li seguiamo nelle prodezze della gloria, assistiamo ai loro incidenti di percorso, ne condividiamo il triste declino. Uno, Tony Pisapia, è un cantante acclamato dalle folle e amato dalle donne, egocentrico, sbruffone, sicuro di sé, invincibile. L’altro, Antonio Pisapia, è lo stopper di una squadra di serie A, autore di un memorabile gol in rovesciata, riservato, ingenuo, riflessivo, con il sogno di uno schema ideale da adottare in campo una volta diventato allenatore – quello dell’uomo in più, per l’appunto. Il destino vuole che il primo paghi la sua passione per il genere femminile in una relazione scoperta con una sedicenne, e che l’altro subisca la frattura dei legamenti del ginocchio. Porte chiuse quindi per entrambi e un lungo periodo di oblio, un lento scorrere del tempo, un trascinarsi degli eventi che sempre più li porta ad uno stato di completa apatia. E infine l’incontro tra i due, solo uno sguardo interminabile, che si rivela però liberatorio, con esiti differenti, per entrambi. Poetico, sinuoso, a tratti enigmatico, “L ‘uomo in più” è un film che non lascia indifferenti ma suscita nello spettatore una sensazione di incompiuto. Costruito su una serie di flash-back dai toni surreali in cui un doloroso passato fa capolino nei sensi di colpa del protagonista, il film è incentrato sulla difficoltà di rigenerarsi, sull’impossibilità di trovare una collocazione quando si diventa “uno in più”, sull’inutilità che pervade le vite dei due protagonisti. Non è un film sul calcio nonostante le partite, gli imbrogli, gli allenamenti. Né sullo spettacolo, anche se ci ritroviamo a ballare nelle discoteche frastornati dalla disco music dell’epoca, tra cocktail colorati, sesso e cocaina. Né ancora sulla spietata opulenza degli anni Ottanta, nonostante la vacuità che sembra riempire ogni aspetto delle loro vite. “L’uomo in più” è un ritratto nitido dell’imprevedibilità dell’esistenza, delle coincidenze che legano persone e fatti apparentemente lontani. A renderlo intenso contribuisce senza dubbio la febbrile recitazione di Toni Servillo, attore preso in prestito dal teatro, e di Andrea Renzi.

> Il programma ottobre-novembre 2005
> La locandina da stampare e diffondere (.pdf)

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