Hanno annunciato che sarà sporta una denuncia collettiva per lesioni (si sta valutando l’ipotesi di aggressione) nei con fronti delle forze dell’ordine. Partiranno an che cinque denunce individuali e una singola, da parte di una giornalista francese, contro il militare che ha tirato un calcio alla sua teleca mera sabato sera davanti al padiglione Conza. Alla presentazione il Cpe ha mostrato le im magini riprese da un militante finché un agen te, a manganellate, non gli ha rotto la teleca mera e un braccio.
Secondo Tobia Schnebli, « occorre contestua lizzare come si è arrivati a questo punto. Abbia mo già denunciato la banalizzazione della vio lenza, con i simulatori di tiro a disposizione dei più piccoli, e la fase attuale dell’esercito in cui c’è una crescente militarizzazione dei compiti civili, dato questo che dovrebbe far riflettere per ché crea confusione istituzionale ». Sulla que stione sono in arrivo atti parlamentari anche a livello di parlamento federale. « Venerdì notte, dopo la conferenza al Molino – prosegue Schne bli – due compagni italiani sono stati fermati da una pattuglia mista composta da militari e polizia mentre stavano rientrando a casa. Sono stati perquisiti, trattenuti e interrogati per circa un’ora sul presunto arrivo di militanti italiani domenica. Sabato sera la Clown Army voleva vedere la sfilata di moda militare al Conza. L’accesso le è stato negato. Le ‘pagliacciate’ sono così avvenute fuori. Un militare ha colpito e feri to una giornalista francese (che ieri ha detto: ‘Hanno impedito di fare il mio lavoro), che, cer tificato medico alla mano, lo denuncerà alla giustizia militare ». Un altro membro del Cpe ha spiegato che l’intento della Clown Army era quello « di ridicolizzare l’esercito imitando sarcasticamente e provocatoriamente i gesti e comportamenti militari. Non si voleva bloccare la parata. Alcuni sono stati fermati e tenuti in centrale fino alla fine del corteo ». Quella che ha scatenato la carica della polizia presso la Gen darmeria di via Bossi (mostrare e muovere il posteriore ‘coperto’), prosegue « è il modo di sa lutare che usiamo sempre alla fine di rappresen tazioni. Non abbiamo mai subìto reazioni vio lente per questo, nemmeno al Wef o ai G8 ». Una carica partita « senza preavviso ».
Invece domenica, ha sottolineato un’altra rappresentante del Cpe, gli agenti della polizia « hanno reagito con la forza in maniera assur da. E il bilancio è grave: otto feriti, di cui quat tro gravi, persone con ematomi e escoriazioni ovunque, denti rotti e botte sui testicoli. Come mai questa risposta di fronte alla nostra opposi zione pacifica? ». Uno dei cinque fermati in se conda battuta (prima erano stati 11 ad essere stati portati in centrale) ha raccontato di « esse re stato picchiato senza motivo, minacciato (‘ci rivedremo in strada’), mentre ho opposto solo resistenza passiva. In centrale ho potuto assiste alle tensione e ai contrasti tra poliziotti per la carica che è partita senza preavviso ». Intanto ieri sono giunte una serie di prese di posizioni che puntano il dito contro l’agire della polizia. A cominciare dall’interpellanza Ps che chiede lumi al Consiglio di Stato sulla presenza di si mulatori di tiro a Lugano a disposizione di mi norenni. Sempre tramite un’interpellanza, Manuele Bertoli chiede invece informazioni sull’intervento sproporzionato contro una ci vile dissidenza. Partito e gioventù comunista si dicono sconcertati della reazione delle forze dell’ordine, criticate anche dal Sisa. E anche il sindacato Comedia prende posizione condan nando l’attacco della polizia al ragazzo con la telecamera (finito con il braccio rotto) e al ca meramen della Tsi a cui è stato impedito lo svolgimento del proprio lavoro. A.R.

‘Ci hanno provocato’
Le forze dell’ordine replicano Pedrazzini: ‘Verificheremo’

« Eventuali esagerazioni saranno sanzionate ». Parola del responsabile del Dipartimento istituzioni Luigi Pedrazzi ni, chiamato in causa sui disordini di ieri di fronte alla gendarmeria di via Bossi dalla Rtsi. « Sarà il Ministero pubblico a chiarire i fatti – dice Pedrazzini che non è in gra do di dare un giudizio perché non dispone ancora di ele menti per poter giudicare –. So che ci sono stati tafferugli, ma non so se gli agenti abbiano esagerato. In ogni caso ci sono state provocazioni importati, mi è stato riferito. Verife cheremo eventuali esagerazioni ».
Il consigliere di Stato non è al corrente del giovane a cui è stato spezzato un braccio mentre filmava. « Comunque, non mi risulta che la polizia abbia agito con l’intenzione di bloccare chi filmava – prosegue Pedrazzini –. Sarebbe stato ridicolo visto l’assembramento di persone che c’era. Questi fatti non possono sfuggire all’occhio di qualche telecamera e macchina fotografica. Ieri, dopo quella del Cpe, è giunto il comunicato della Polizia cantonale. Cinque le persone de nunciate. La polizia scrive che « i fermi delle prime 11 perso ne è stato applaudito dal pubblico sul lungolago. Una parte degli agenti è intervenuta sul gruppo a terra, che opponeva resistenza passiva. I fermati sono stati poi portati in gendar meria, dove si è spostata la contestazione, con una cinquan tina di persone che reclamavano il rilascio dei fermati. I di mostranti hanno provocato le forze dell’ordine che non han no reagito ». E ancora: « In seguito al rilascio dei fermati e dopo minuti di ovazioni, il gruppo si allontanava, ritornan do comunque sui suoi passi poco dopo ». Poi i manifestanti « hanno ostruito l’accesso al Posto di Polizia, perturbando il traffico su via Bossi e provocando gli agenti presenti ». Da qui i fermi delle cinque persone « per identificare tutti gli attori della protesta. Dopodiché i manifestanti hanno reagi to con violenza, lanciando pietre, sedie, biciclette e lattine di birra contro gli agenti. Gli agenti hanno quindi sgomberato l’area per un raggio di 50 metri. In questa fase è stato usato lo spray al pepe ». Poi la manifestazione si è sciolta.

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