Data la genesi della nostra associazione, spiegata nella pagina "Chi siamo?", la nostra principale attività è quella di fondare un'associazione per la difesa dei diritti umani. il nostro punto di riferimento è la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani.
Intendiamo aiutare, anche collaborando con associazioni affini, con le autorità giudiziarie e con le forze dell'ordine, alle persone che hanno subito qualche tipo di violazione dei diritti umani, o qualche violazione della propria dignità.
L'altra strada che intendiamo seguire, in parallelo, e che non riguarda i diritti umani, è quella di fondare una cooperativa sociale che avrebbe lo scopo di aiutare le persone meritevoli (speriamo di essere anche noi tra queste), che vogliono rimboccarsi le maniche, dalle situazioni disagiate e degradanti nelle quali sono caduti. Vogliamo, dunque, aiutare le persone meritevoli a riposizionarsi nel mondo del lavoro, anche, dove necessario, aiutandoli a riqualificarsi.
Il terzo punto di riferimento delle nostre attività, che anche quello non riguarda i diritti umani, è quello di riportare alle forze dell'ordine, alle autorità giudiziarie e ai media, ogni caso che veniamo a sapere di malgestione degli aiuti umanitari e di fondi di beneficenza. Anche se questo non riguarda i diritti umani, ci viene da interrogarci perché spesso questo terzo punto viene a bracetto con il primo? Ovvero, spesso i soggetti per i quali abbiamo informazioni che riguardano la nostra attività primaria ci vengono segnalati anche per episodi che riguardano il terzo punto. Se vogliamo adottare un approccio più elastico all'interpretazione dei diritti umani, potremmo dire che se lo stato, le associazioni, o dei benefatori singoli, fanno delle donazioni in merce o in soldi destinati ad aiutare i poveri, e se queste cose non arrivano ai leggittimi destinatari, perché sono state rubate o anche vendute, allora possiamo anche dire che ci sono stati violati i diritti umani, nel senso che siamo stati privati di qualcosa che ci appariene.