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                |    COS'E' 
                  Per 
                    questo particolare gruppo di droghe sono state coniate diverse 
                    denominazioni: allucinogene, psichedeliche, fino al più 
                    recente e scientifico enteogene.  
                    Queste sostanze producono effetti psicoattivi modificando 
                    principalmente la percezione “della realtà esterna 
                    della materia e quella interna dello spirito”.  
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                 Possono 
                    essere: 
                    - Naturali, come i cosiddetti 
                    funghetti allucinogeni (psilocybe); 
                    alcune piante e fiori come la salvia 
                    divinorum, il peyote e la belladonna; alcune secrezioni 
                    animali come quelle che secernono certe specie di rospi. 
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                - 
                    Semisintetiche o di sintesi, presenti 
                    in natura, ma ricavate grazie a processi chimici, come l’LSD 
                    (forse l’allucinogeno più diffuso e famoso).  | 
               
               
                - 
                    Chimiche o sintetiche, ricavate 
                    solo grazie a processi chimici, come la ketamina 
                    (anestetico generalmente utilizzato in veterinaria).  | 
               
               
                 La 
                    molecola LSD, l’alcaloide 
                    mescalina e la psilocibina sono i principi attivi più 
                    diffusi e conosciuti. Interessante osservare come tutte queste 
                    sostanze allucinogene siano in relazione con piante usate 
                    per millenni in ambito religioso e nelle pratiche magiche 
                    di guarigione in Messico e nelle adiacenti regioni del Centro 
                    America, dove ancora oggi sono utilizzate secondo tradizione. | 
               
               
                 
                     “I 
                      peculiari effetti psichici delle sostanze psichedeliche 
                      consistono in una radicale modificazione di coscienza, in 
                      cui il mondo esterno e lo sperimentatore subiscono una profonda 
                      trasformazione che può colmare di gioia ma anche 
                      di sgomento. (…) I pericoli connessi ad un impiego 
                      incontrollato e sconsiderato di queste sostanze consistono 
                      nel fatto che l’esperienza profondamente trasformata 
                      del mondo interiore ed esterno non può essere assimilata 
                      e integrata nel contesto della realtà ordinaria; 
                      ciò può causare uno shock psichico fino al 
                      crollo psicotico con perdita del senso di realtà, 
                      con i rischi connessi di incidenti, e nel peggiore dei casi 
                      un danno psichico permanente. Gli indiani hanno ben presto 
                      compreso questi pericoli, per cui hanno inserito l’uso 
                      di questo tipo di droghe entro un contesto religioso cerimoniale, 
                      in cui l’esperienza straordinaria è raccolta 
                      e utilizzata in modo sensato. Per costoro gli psichedelici 
                      sono droghe sacre.  
                      Chiunque le prenda senza preparazione interna o esterna, 
                      senza devozione e digiuno, senza sorveglianza dello sciamano, 
                      del curandero, come viene chiamato il sacerdote-guaritore, 
                      sarà reso pazzo dalle stesse sostanze, o addirittura 
                      verrà ucciso; così pensano gli indiani. Il 
                      saggio impiego che gli indiani, basandosi su un’esperienza 
                      millenaria, fanno di queste sostanze per loro sacre, dovrebbe 
                      servirci da modello per l’uso delle droghe psichedeliche 
                      nella nostra società. Con queste non c’è 
                      permesso giocare; debbono essere prese sul serio.” 
                      Albert 
                      Hoffman, Novembre 1991 
                   
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