BOLOGNA:
LOTTA PER IL DIRITTO ALLA CASA.
Il 31 ottobre
scorso un impiegato dell'Azienda Casa Emilia Romagna e quattro vigili urbani
senza alcun diritto legale hanno violato il domicilio di un appartamento del
quartiere Bolognina, vuoto da tempo e ultimamente scelto come propria casa
da due ragazze. Con atteggiamento violento sono entrati, hanno chiamato rinforzi
(diverse macchine di vigili, carabinieri e digos) e hanno proceduto allo sgombero.
Di fronte alla resistenza passiva delle occupanti i vigili hanno cominciato
a minacciare la galera e le hanno portate fuori di peso. Nel frattempo diverse
persone erano sopraggiunte a portare la propria solidarietà. Secondo
i tutori dell'ordine le ragazze non avevano diritto alla casa perché
non assegnatarie nelle liste ufficiali: l'abitazione doveva andare ai legittimi
assegnatari. Peccato che poco dopo si sono curati di chiamare quattro muratori
per far distruggere i sanitari e murare la porta di accesso (così come
hanno fatto con altri due appartamenti vicini, per evitare che qualcuno vi
entrasse "abusivamente"). La famiglia Bresci, gruppo di compagne
e compagni che da anni è in lotta per il diritto alla casa, nel suo
comunicato scrive: "da oggi quindi, oltre alle due ragazze che non hanno
più un tetto, in Bolognina ci sono tre appartamenti assegnabili in
meno, con il conseguente allungamento delle liste per chi da anni ormai aspetta.
L'ACER non amministra il patrimonio statale nell'interesse del pubblico, ma
nell'interesse dei privati e dell'UPPI (Unione "Piccoli" Proprietari
Immobiliari) che hanno buon gioco nell'alzare i prezzi delle case in affitto
fintanto che l'edilizia popolare rimane paralizzata dalla mala gestione. Oggi
l'ACER e la polizia municipale rimuovendo con la forza le due ragazze dal
loro nucleo abitativo, hanno dimostrato chiaramente quanto falso e ipocrita
sia il loro muoversi per ristabilire la legalità. Accecati dal progetto
securitario e repressivo del pacchetto sicurezza del governo, recepito dalle
giunte di sinistra con entusiastico plauso, non si accorgono di calpestare
con questi atti vergognosi i più basilari principi del diritto umano.
(…) La nostra vita, la nostra creatività, i nostri desideri,
il nostro bisogno incessante di migliorare le nostre condizioni di vita, il
nostro respirare, sanciscono di momento in momento questo principio universale.
Nessuna legge può impedire la nostra volontà di costruire e
vivere un presente più dignitoso. Non ci sono muri che la nostra volontà
di libertà non potrà scavalcare". Famiglia Bresci fa parte
di un neonato coordinamento che ha l'obiettivo di estendere e riaffermare
con forza il diritto alla casa.
Per approfondire : www.inventati.org/famigliabresci/
Fonte: Umanità
Nova, 9 novembre 2008
http://isole.ecn.org/uenne/archivio/archivio2008/un36/art5529.html
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