LA FAMIGLIA BRESCI E L'AUTORECUPERO

L’autorecupero è un’esperienza collettiva in cui si mette in gioco una forte coscienza individuale.
È un’esperienza di autodeterminazione della propria vita quotidiana che nasce dal bisogno di garantire dignità alla propria esistenza.
Il bisogno di vivere in una casa è un diritto fondamentale e inalienabile di ogni individuo, indipendentemente dalle regole che controllano il funzionamento di una comunità, se queste regole non garantiscono più questo diritto, l’individuo si trova nella necessità di garantire dignità alla propria esistenza, trasformando e incidendo la realtà meschina che gli sta di fronte.
Occupare stabili vuoti, spesso abbandonati dall’incuria statale nella logica della speculazione edilizia, è una necessità e un dovere di ogni individuo nella sua ricerca quotidiana di una forma dignitosa di esistenza.
Con l’esperienza dell’autorecupero, non solo si garantisce attraverso l’autodeterminazione un bisogno che le strutture sociali non riescono a soddisfare (e in taluni casi negano), ma si mette anche in marcia un processo dalle importanti rilevanze sociali e urbanistiche.
Autorecupero significa riformulare una collocazione sociale per edifici e spazi pubblici abbandonati che stavano gradualmente perdendo qualsiasi senso di esistenza comunitaria, introdotti ormai solo all’interno delle logiche di una speculazione edilizia che garantisce sempre e solo gli interessi privati.
Attraverso questo processo di ricollocazione questi spazi ritornano a vivere, cioè a produrre senso all’interno di una comunità: riacquistano un valore sociale forte in quanto contribuiscono a garantire diritti e dignità ai cittadini.
Infine da un punto di vista urbanistico, autorecupero significa riqualificazione degli spazi urbani degradati come lo sono quelli in cui sono presenti spazi ed edifici abbandonati: trasformare il paesaggio per reinserirlo nel contesto della fruizione urbana.
L’autorecupero in definitiva è un processo di autodeterminazione che permette di costruire un rapporto diverso tra gli individui e la collettività.
Un processo in cui l’individuo si mette in gioco in prima persona per dare una garanzia di dignità alla propria esistenza e in questo modo partecipa di una forma attiva e cosciente allo sviluppo sociale della comunità in cui vive, verso un processo di reale trasformazione dell’esistente.


 



 

 

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