banner



  lafam



    
cosa


 ancheate?

LA FAMIGLIA BRESCI E L'AUTORECUPERO

La cooperativa informale di autorecupero Famiglia Bresci da qualche tempo abita la casa di manovra sul canale Navile in via del Sostegno 84. L'edificio e il giardino adiacente, abbandonati da circa sette anni, si trovavano in uno stato di avanzato degrado. I rami degli alberi adiacenti alla casa, spostando le tegole del tetto, avevano permesso all'acqua di infiltrarsi all'interno causando il crollo di una parte del tetto e l'indebolimento della struttura di sostegno. Il giardino incolto e la stessa casa erano di fatto diventati una discarica, covo di animali parassiti come topi e nutrie, e nonostante la mancanza delle minime condizioni igienico-sanitarie, luogo di incontro e dormitorio temporaneo.

Proprio questo stato di abbandono e degrado dell'edificio ci hanno spinto a considerarlo una possibile soluzione alla grave emergenza abitativa che viviamo in una città come Bologna, dove i prezzi degli affitti sono alle stelle e la proprietà immobiliare pubblica è asservita alle dinamiche della speculazione edilizia.

Immediatamente dopo essere entrati abbiamo avviato un necessario intervento di bonifica della casa e del giardino. Come dimostra la nostra documentazione fotografica il giardino è stato ripulito dalle immondizie e liberato dalle piante infestanti che lo soffocavano con il conseguente allontanamento delle colonie di topi e nutrie.

Anche la casa è stata ripulita dalle immondizie dei bivacchi temporanei, ma immediatamente ci siamo accorti che l'edificio necessitava di interventi strutturali urgenti. La possibilità del cedimento strutturale del tetto con l'avanzare dell'inverno era un'eventualità reale e preoccupante (come dimostra la perizia dell'ing. Luigi Sallustio), sia per la nostra incolumità che per quella delle persone e dei mezzi che transitano nella strada adiacente la casa.

Con l'aiuto di ingegneri, architetti e artigiani edili professionisti abbiamo immediatamente provveduto alla messa in sicurezza del tetto dando quindi avvio alla prima fase del progetto di autorecupero con cui la cooperativa informale Famiglia Bresci intende valorizzare questa esperienza di occupazione.

L'intervento sul tetto è costituito nella sostituzione di alcune travi marcite per l'infiltrazione d'acqua e nel puntellamento del trave portante. Tutti i lavori, svolti in sicurezza e sotto la supervisione di esperti si sono conclusi nell'arco di una settimana con lavoro quotidiano e volontario dei componenti della Famiglia Bresci.

L'intervento sul tetto è stato fatto nel pieno rispetto delle tecniche di costruzione dell'edificio, senza alterare in alcun modo la specificità storica della struttura architettonica. E' nostro obiettivo, infatti, quello di salvaguardare l'importanza storica di un edificio che sappiamo risalente ai primi del secolo scorso e che fa parte di un antico complesso industriale e commerciale quale quello dei canali che attraversano Bologna.

Altro elemento di urgenza nell'intervento sul tetto è stato quello di poter arrivare ad un tavolo di trattativa con la proprietà dell'immobile, dimostrando realmente la capacità operativa e la serietà del progetto di autorecupero.

Il progetto, che verrà portato avanti sotto la supervisione di tecnici specializzati, si realizzerà grazie al lavoro quotidiano e volontario della cooperativa.

La sua importanza si dispiega su tre livelli strettamente interconnessi, uno sociale, uno architettonico e uno urbanistico.

Sul piano sociale il progetto di autorecupero costituisce una risposta concreta al grave problema dell'emergenza abitativa. Le persone che in questo momento stanno abitando la casa trovano in questo progetto la possibilità di una vita degna all'interno di una casa, in un territorio in cui le soluzioni istituzionali al problema abitativo stentano ad avere una reale ripercussione sociale.

Sul piano urbanistico l'autorecupero porta ad un risanamento di quelle aree periferiche abbandonate e degradate, anche a causa dell'incuria istituzionale, che diventano vittime della speculazione edilizia. Sottrarre al degrado strutturale e ambientale la casa di manovra sul Navile significa rivalorizzare l'area rendendola abitabile e attraversabile. Microprogetti culturali legati alla valorizzazione della storia industriale di questo edificio possono inoltre integrarsi coi progetti di rivalutazione di tutta l'area del Navile.

Sul piano architettonico l'obiettivo è quello di salvaguardare e valorizzare un edificio di importanza storica e industriale, ristrutturandolo nel rispetto delle antiche tecniche di costruzione, coadiuvate dalle   nuove tecniche dell'edilizia ecosostenibile. La costante documentazione del lavoro di autorecupero permetterà di riportare alla luce i materiali, gli espedienti tecnici, le modalità di lavoro, l'impiantistica e la funzionalità antica dell'edificio. Argomenti che possono interessare gruppi di studio universitari e inserirsi nel percorso tematico di archeologia industriale che si dirama dalla chiusa del Sostegno e dal Museo del Patrimonio Industriale poco distante.

cooperativa informale FAMIGLIA BRESCI

   

      
    
guarda
 


ascolta




leggi


dicci