GLI
SFRATTATI OCCUPANO UNA SCUOLA
Otto famiglie da un mese in piazza Pretoria si sistemano
in via Giafar
di Sara Scarafia
Avevano giurato che
non avrebbero mai più occupato nessuna struttura in attesa di una casa
vera. Ma dopo un mese passato all´addiaccio a piazza Pretoria non hanno
più resistito. La notte scorsa le otto famiglie che dopo essere state
sgomberate dagli hotel hanno dormito in macchina davanti al Comune, hanno
occupato la scuola elementare "Cavallari" di via Giafar, chiusa
in attesa di ristrutturazione.
«Non sapevamo più cosa fare - racconta Emanuela Sacco, mamma
di due bambini, Domenico, 9 anni, e Litterio di uno - Dal Comune ci hanno
ignorato per un mese intero. Abbiamo aspettato che scadesse il bando pubblicato
per affittare le case. Ma non ha risposto nessuno. Cosa dovevamo fare? Tenere
i bambini ancora per strada?». Le famiglie si sono accampate su materassini
e coperte. «Qui non c´è luce - continua mamma Emanuela
- stiamo a lume di candela».
I senzatetto non sono stati ben accolti dal quartiere. «La gente si
è avvicinata per guardare - continua - hanno protestato. Pensavano
fossimo zingari. Poi una donna si è avvicinata e le ho spiegato la
situazione. Mi ha detto che dobbiamo andarcene, perché occupando la
scuola non risolviamo niente. Ma noi non sappiamo dove andare». I senza
casa fanno parte del gruppo di famiglie che nel 2004 sono state sfrattate
dalla case popolari che occupavano abusivamente in via Mozambico. Dopo lo
sgombero, l´inizio del calvario. Prima due mesi passati in piazza Pretoria,
poi l´occupazione di villa Pignatelli, durata due anni.
Poi, dopo l´ennesimo sgombero, la protesta dentro Sala delle Lapidi
e infine la sistemazione in albergo. «I nostri figli vivono come giramondo
- dice Emanuela Sacco - ho paura per il loro futuro. L´amministrazione
comunale, che prima ci ha sistemati in albergo, ora ci ignora». Ieri
mattina le forze dell´ordine hanno fatto visita alle famiglie. «Non
ci hanno detto niente - dice Manuela Mazzola, un´altra mamma - speriamo
che non ci mandino via. Siamo qui solo per ripararci». Il gruppo che
ha occupato la scuola di via Giafar si è staccato dalle famiglie che
invece da un mese occupano l´ex opera pia per anziani di via Valverde,
nei pressi delle Poste centrali di via Roma.E che ieri sono tornate a protestare
all´assessorato Interventi abitativi. Un sit-in durato poco, giusto
il tempo di apprendere che l´assessore Giampiero Cannella a giorni lascerà
la delega alla Casa nelle mani del forzista Stefano Santoro (Cannella dovrebbe
prendere la Cultura, mentre Raoul Russo il Centro storico finora nelle mani
di Francesca Grisafi che lascerà la giunta, ndr). Tornate nella struttura
di via Valverde dopo il sit-in, le famiglie hanno cenato grazie ai Comunisti
italiani che hanno offerto pasta e fagioli e una grigliata mista di carne,
dalla salsiccia alle alette di pollo.
«Siamo solidali con le famiglie che hanno occupato la scuola - dice
Tony Pellicane, del Comitato lotta per la casa - ma noi continuiamo a credere
nell´autorecupero. Abbiamo chiesto l´assegnazione del bene, ma
non ci sono arrivate risposte. Aspettiamo che si insedi il nuovo assessore
per tornare a farci sentire». Nella struttura di via Valverde le famiglie
ricevono tanta solidarietà: in occasione dei Morti la consigliera comunale
Antonella Monastra insieme con un gruppo di mamme e i laici comboniani hanno
portato in dono giocattoli ai bambini.
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