Report Assemblea Trivelle Zero Marche sabato 23 febbraio

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Un’assemblea generale molto partecipata e attesa dopo un periodo convulso di incontri e iniziative messe in campo, per rifare il punto di quanto già seminato e determinare un passaggio di fase in avanti.

Attivisti provenienti dalle diverse province marchigiane sono intervenuti e hanno dibattuto sullo stato della rete regionale che, a quasi quattro anni dalla sua fondazione, rappresenta un patrimonio unico e senza eguali nel territorio marchigiano, capace di creare un tessuto di relazioni locali, regionali e nazionali, alla ricerca di un avanzamento continuo sul terreno delle lotte ambientali, per la giustizia climatica.

La dimensione organizzativa strutturale della rete, data su nodi territoriali e/o cittadini, si è ritenuto necessario, nei diversi interventi, rinnovarla e adeguarla ad una fase di accresciuta complessità dell’intervento che si articoli su più fronti. Sono state valutate diverse proposte e infine si è deciso di individuare uno o più referenti locali per costituire gruppi di lavoro permanenti sulle tematiche specifiche e rendere più veloce la consultazione ogni qualvolta sia necessario prendere decisioni urgenti.

Anche la dimensione mediatica andrà ricalibrata e dovrà essere in grado di confrontarsi con le continue sollecitazioni che ci provengono dall’esterno. Un terreno a volte scomodo ma che va percepito anche come opportunità. In questi anni è riconosciuta nonostante tutto una grande capacità attrattiva nei social network che anche nel presente ha saputo bucare lo schermo dei media nazionali.

Al netto di un dibattito critico e necessario, che ha rianalizzato anche la fase dell’impegno della rete sul terreno referendario evidenziando limiti e contraddizioni di quell’azione da vari punti di vista, l’assemblea ha rinnovato l’impegno ad attivarsi su diversi livelli di conflittualità e propositività che ora dovranno essere socializzati e coordinati al meglio.

Un dato, ora riconosciuto di lungimiranza, è quello di essere stati tra i protagonisti della prima contestazione pubblica, nel lontano maggio 2018, nel farsi del nuovo governo, in piazza, al comizio di Di Maio ad Ancona: gli effetti nefasti e distruttivi del contratto giallo-verde, della svendita del patrimonio di lotte ambientali e territoriali in nome di un paradigma securitario sempre più autoritario e demagogico, si stanno velocemente materializzando.

È stata ribadita la necessità di impegnarsi per lo sviluppo di un movimento indipendente, a livello locale e nazionale, che attraverso le mobilitazioni per la salvaguardia del clima e dell’ambiente, per la salute e la messa in sicurezza dei territori, sappia mettere in discussione un modello di sviluppo che oggi va assolutamente superato.

 Sono stati quindi decisi i seguenti punti:

  1. Partecipazione alla manifestazione nazionale a Roma del 23 marzo “Marcia per il clima e contro le grandi opere inutili
  2. Partecipazione allo sciopero del prossimo 15 marzo con la chiamata Climatestrike, sciopero mondiale per il clima e il futuro, con manifestazione ad Ancona.
  3. Diffusione in tutto il territorio regionale della campagna “Per il clima, Fuori dal fossile!” nata dall’assemblea interregionale dei movimenti contro la deriva petrolifera che abbiamo contribuito ad organizzare a Termoli lo scorso 3 febbraio, a fronte del tilt governativo sull’ondata di rilascio di nuovi titoli e permessi di perforazione e ricerca seguita da una repentina marcia indietro che prevede uno stop momentaneo e temporale breve legato alla definizione dei piani d’area. E’ stato deciso il massimo impegno della rete marchigiana per la riapertura di una vertenza generalizzata sul tema energetico e contro la deriva petrolifera.
  4. Mobilitazione contro i piani di realizzazione del gasdotto SNAM che intende squarciare il territorio dell’entroterra umbro-marchigiano e nello specifico del maceratese già colpito dal terremoto, contro la politica energetica dei gasdotti e degli stoccaggi che vuole un’Italia anacronistica Hub del gas. L’assemblea ha deciso di partecipare al Festival organizzato a Fabriano da TERREINMOTO dal 15 al 31 marzo e, in particolare, di intervenire all‘Assemblea verso una carta dell’Appennino che si terrà il 30 marzo.
  5. Adesione alla petizione in opposizione al progetto EastMed-Poseidon, il gasdotto più lungo del mondo che dovrebbe attraversare Italia Grecia Cipro e Israele.
  6. Avvio di una nuova campagna per la chiusura e bonifica del Petrolchimico API di Falconara. Da tempo e nello specifico dopo l’incidente dello scorso aprile, anche grazie ad alcuni attivisti, falconaresi e non, che da decenni si battono contro il petrolchimico Api, la rete Trivelle Zero ha approfondito le relazioni con i comitati locali e sostenuto lo snodarsi delle tante iniziative assembleari e di piazza, con la convinzione che partendo dal piano rivendicativo circa i monitoraggi delle esalazioni e le forme di controllo sull’operato della raffineria e lo stato di salute della popolazione, sia impellente riaprire il dibattito sulla conversione industriale e la messa in sicurezza del territorio, superando l’aspetto localistico del problema e facilitando l’incontro di questo movimento cittadino con i tanti movimenti in lotta e in rete lungo la penisola. In questa fase il grande lavoro dei comitati cittadini e la mobilitazione popolare che ne segue può davvero rappresentare un caso emblematico di uscita dalla deriva petrolifera.
  7. Sul piano regionale la rete Trivelle Zero continuerà a seguire le vertenze locali nel pesarese, nell’anconitano e nell’asse ascolano/sambenedettese relative alle trivellazioni e alle ricerche in mare con airgun.

Trivellazioni-Petrolchimico Api-Gasdotti: oggi abbiamo un’occasione unica per massimizzare tutto il portato della nostra rete nelle prossime scadenze, il cui esito può riaprire una nuova fase delle lotte ambientali in questo paese.

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