DarsenaPioniera
Nucleare? No, grazie!
Sito denuclearizzato



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Elevare l'improduttività fino a conferirle dignità politica.
— Gilles Clément - Manifesto del Terzo paesaggio (Sul rapporto con la società)

http://darsenapioniera.wordpress.com/

Tasks

  • B _ linkare l'elenco degli uccelli alle registrazioni audio (2010.06.01)
  • B _ documentare fotograficamente l'elenco delle piante (2010.06.01)

Schedule

Diary


Notes

#11

Folli giardinieri: storie d'amore e di verde

05:09
Noi stiamo vestendoci per andare...
Il telefono di Silvia non và più

05:14
Io son vestito,
la Cristina s'è alzata ora da letto,
Ada dorme come fossero le 11
e il mio telefono semra reagisca agli stimoli.
Che La Forza sia con noi.

05:17
Passiona a prendervi in furgone

05:19
No!
Facciamo un assalto di fanteria attaccando dalla sponda opposta
con movimento a tenaglia

05:34
Siamo dove abbiam fatto bottiglie

... e s e c u z i o n e ...

09:08
Noi siamo rientrati solo ora,
che abbiamo intrattenuto relazioni sociali multiple
durante il soleggiato attraversamento urbis

oggi, dopo l'alba del simpatico ConcertoPerSolePiante che abbiamo realizzato alla darsena m'è capitato di ascoltare per radiotre la puntata "Bruno Vaglio, Giardino Tre pietre, tra Nardò e Galatone Lecce". sono rimasto colpito dalla completa adesione di vedute con questo bruno vaglio per cui mi appunto la serie radiofonica di cui non mancherò di ascoltare le puntate precedenti e programmare le future...

Racconti a partitura naturale con alcuni dei più interessanti artisti giardinieri nel nostro Paese

di Maury Dattilo
con la regia di Cettina Flaccavento

Folli giardinieri ha l'obbiettivo di fare conoscere alcuni straordinari giardini italiani la cui storia, valenza culturale, civica e ambientale é specchio dell'evoluzione antropologica avvenuta nel nostro Paese nel corso dei secoli, ma non è mai stata divulgata al grande pubblico per lo spirito defilato e assolutamente scollato dalle mode dei suoi visionari giardinieri, folli maestri della natura e devoti padroni di casa.

Leggi tutto...

#10

Concerto di musica eco-acustica

oggi, su radio3, ho sentito dei

Frammenti di un Mondo Sonoro in Estinzione, Musiche di David Monacchi e non ho potuto non andare con la mente alla proposta, fatta a suo tempo, di concerto per piante...

#9

Diario dei 60 giorni

Silvia Makita

diario dei sessanta giorni che sconvolsero la darsena

#8

ecco qua il post-it di rusco scaula a darsenapioniera

provo a vedere se riesco a sviscerare quel qualcosa che sta li, indefinito, come un'indigestione

dunque cosa ruota, in orbite differenti, intorno alla "darsena"?

  • una indifferente, esuberante, rigogliosa manifestazione della forza vitale, creatrice, trasformatrice della "natura"
  • una nebulosa sociale (DP) smaniosa di interagire con questo fantastico luogo
  • il comune

alla natura non importa nulla di nulla, DP vuole fare qualcosa per valorizzare questa natura, il comune ha una gigantesca patata bollente.

quello che DP voleva fare, agli inizi, era un progetto semplice ma piuttosto "importante" di risistemazione di tutta l'area che portasse con se una certa partecipazione "dal basso"; sembrava pero' necessario, per un intervento del genere, dialogare con la scellerata amministrazione che domina questa supina citta'. al comune non e' parso vero che saltasse fuori una cosi ghiotta opportunita' di riciclaggio di indecente, spudorata amministrazione, per trasformare la merda in caviale.

secondo me, dal momento in cui, con la manifestazione di svariate idee, hanno iniziato a delinearsi relazioni multiple con la darsena, si sono rivelati diversi livelli di interazione con essa. DP, sino ad ora, continua a pensare a se come un soggetto specifico mentre l'evolversi degli eventi ne richiederebbe una trasformazione o un atteggiamento differente. DP cosa e'? e' quel soggetto decisamente individuabile dal quale e' nata la proposta di risistemazione (con la quale si identifica) oppure desidera, ammesso che cio' abbia senso, sia realizzabile e utile, diventare una sorta di laboratorio sperimentale ad uso e abuso di quella molteplicita' sfuggevole, difficilmente identificabile che sembra esplodere creativamente di fronte al fascino della darsena?

ammesso che la questione della risistemazione di questo luogo sia unicamente da sindacare con l'amministrazione compromettendo in tal modo l'ecologicita' sociale del progetto, direi che senz'altro il resto delle manifestazioni creAttive, relazionali, non ha assolutamente bisogno di alcuna autorizzazione, benedizione e contagio con i burocrati del potere e del controllo sociale, anzi.

insomma, si delineano minimo due livelli di interazione, due visioni, decisamente differenti, una progettuale, burocratico, amministrativa di impatto "urbanistico" e una creAttiva, anarchica esistenziale che non puo' assolutamente essere sussunta dalla precedente.

DP direi in sostanza che e' UNA idea che sta venendo portata avanti attraverso un dialogo con il comune e che le persone che da questa idea si sono lasciate stimolare sono un'altra cosa, piu' complessa che non puo' che essere snaturata e castrata da una sua burocratizzazione.

(rusco scaula)

#7

NARIMAKI 4 - l'essenza dell'assenza

colonna sonora: Antonio Vivaldi - Le quattro stagioni - Primavera Allegro & Estate Allegro

NARIMAKI d'ombra, la violinista nella mente-memoria...? rappresentabile con sola musica.... o ombre.. ..

"E' l' individuo che ha bisogno di manifestarsi e non la societa' che ha bisogno della manifestazione dell' individuo, cioe' dell' oggetto."

.......ovvero...

non tutte le idee hanno bisogno di divenire oggetto, per la nostra auto-celebrazione, ci sono, nel mondo delle idee, immagini che e' bello rimangano li', inconsumabili in quanto oggetti, come gli archi dei violini che ci risuonano nella mente.

(narimaki 4)

Si dice che il dio Krishna...
... usasse la musica
per favorire la produzione e la vegetazione...
Molto dopo, Mian Tan Sen, uno dei saggi di Akbar, famoso imperatore mongolo,
ebbe fama di compiere tali miracoli con le sue canzoni da...
... accelerare lo sviluppo delle piante fuori stagione,
portandole alla fioritura,
semplicemente intonando canti devoti o "ragas"...
Tutto cio' era ben noto al dottor T. C. Singh...
Tale fu il suo interesse in quelle vecchie leggende,
da voler condurre esperimenti per suo conto...
... osservo' che la nota del diapason,
emessa per mezz'ora, PRIMA DELLE SEI DI MATTINA,
faceva fluire il protoplasma a una velocita'
che normalmente era raggiunta molto piu' tardi,
dopo il levarsi del sole.
La medesima reazione si registrava quando vicino alle piante
suonava un violino,
e dopo due settimane esse erano molto piu' alte e robuste
delle piante di controllo...
Per parecchie settimane,
PRIMA DEL SORGERE DEL SOLE,
ogni specie veniva assoggettata a "ragas" distinti,
uno per esperimento,
suonati al flauto, al violino, all'armonium e al veena;
la musica durava per mezz'ora ogni giorno
ed era regolata su una tonalita' alta
con media di quattro-cinque frequenze principali
fra 100 e 600 cicli al secondo...
... aveva dimostrato senza ombra di dubbio che le onde sonore armoniche influenzano la crescita, la fioritura, la produzione di frutti e di semi delle piante...

(questa e' una citazione del capitolo "La vita armonica della piante" della sezione "In sintonia con la musica delle sfere" del libro "La vita segreta delle piante" - Peter Tompkins e Christipher Bird)

per la sua riuscita sono necessari e sufficenti:

  • un[o|a] o piu' esecut[ori|rici] (magari una violoncellista solitaria)
  • le piante

    nessuna preoccupazione riguardante il riscontro di "pubblico", quindi indubbiamente semplice

    e' fondamentale pensare che questa azione umana e' rivolta alle piante, non agli umani, almeno non direttamente.

    gli sforzi ideativi dovrebbero partire da questa consapevolezza dalla quale e' estremamente facile discostarsi.

altro che suoni di rane!!! qua si vanno contrattando pedane per eventi, wc chimici, niente di piu' orrido sviluppato da mente umana!!! insomma stampelle e infrastrutture.........tavoli e sedie ......apparecchi, apparecchi.......cultura per corpi malati....

invece

solo ordine, cura, e spazio-silenzio basterebbero....questa natura ama la liberta' , ....si sviluppa solo nella liberta',.......noi ....... se la imitiamo, la rispettiamo..... ......agiamo solo nella liberta'.........quak quak quak .......gra gra graa..... manifesto NARIMAKI......

la violinista nella selva, essenza d'assenza (alle 11.28 del 21 giugno momento del solstizio d'estate)

questa e' un'immagine cara che terremo dentro di noi

rusco scaula

#6

narimaki 1++

pure stamattina abbiamo continuato il nostro gaio lavorio di "riscrittura" della darsena:

  • l'infilata di bottiglie è notevolemente cresciuta ed è stata aggraziata dall'aggiunta di fiori
  • è stato realizzato un fiore di lattine
  • con i culi di bottiglie si è "delineata" la discesa verso l'acqua

rusco scaula

#5

NARIMAKI manifesto

I NARIMAKI sono segni lasciati su campi urbani "in attesa di prendere forma".

Con un semplice cambio di ordine di materia i NARIMAKI inducono un nuovo stato mentale e fisico.

Il nome deriva da una combinazione dei cognomi, presenti sul campo alla prima accumulazione-apparizione fatta nella darsena milanese il 6 giugno.

  • MAKI: in attesa
  • NARI: di prendere forma

    I NARIMAKI si sviluppano nella non-identita', nel non-luogo, nell' immanenza delle parole, nella non-appartenenza. Mentre, per definizione, perdono il loro stato tra confini formali.

    I NARIMAKI sovrappongono livelli:

  • la naturalita' del "terzo paesaggio",
  • la naturalita' del "fare ruffo",
  • la naturalita' del " fare riordini ad arte".

NARIMAKI 1 "accumulazione-apparizione del 6\6"

NARIMAKI 2 "il fiore di loto"

NARIMAKI 3 "il silenzio nell' aia"

NARIMAKI 4 "l'essenza dell'assenza"

NARIMAKI 5 "eco-trattamento urbano"

NARIMAKI 6 "filo-fiore da campo"

NARIMAKI 7 "tessiture a sbarre"

NARIMAKI 8 "dimenticammo la scala"

#4

NARIMAKI 2 - fiore di loto

(narimaki 2)

anche oggi una bella domenica shintoista!!!

ecco qua il narimaki "fiore di loto"

mentre la accumulazione del 6 giugno cresceva...

e pure le idee di fiori in bottiglia e ridistribuzione di ricchezze lievitavano...

rusco scaula

#3

rusco scaula e l'arte del ruffo

"Noi siamo coloro che vengono dopo"

E' cosi' che "s'avanza uno strano soldato", calpestando le macerie del Sogno Romantico, riducendo gli elementi di drammaticita' con un elemento di scoperta fondamentale: la frantumazione della propria identita'.

All'orizzonte si delinea l'arrivo di una entita' collettiva, assunta da chiunque alla sua azione si riconosca e il cui nome e' RUSCO SCAULA.

Una volta avvistata, questa entita' antagonista produce l'urgenza di collocarla e prevederne la prossima mossa. Ma e' qui, nell'incollocabilita' e nell'atto della sorpresa, che RUSCO SCAULA avvince e scompiglia fomentando il panico, il confondimento, la disarticolazione delle analisi. L'impossibilita' di "possedere" la creatura una e multipla il cui nome - oggi - e' RUSCO SCAULA permette soltanto di indicarne l'arrivo come tromba d'aria i cui effetti potranno venir quantificati e "storicizzati" soltanto quando sara' transitata.

"... Noi vogliamo saccheggiare il valore degli spazi per mostrare che ne sono possibili altri non fissati da attraversare come fomentatori anonimi di caos".

per tanto tempo ho pensato che sarebbe interessante la formazione di un gruppo di persone avente come obiettivo la valorizzazione delle aree urbane momentaneamente in disuso; dopo la prima NARIMAKI ('in attesa di prendere forma') di rusco scaula mi sto simpaticamente immaginando la nascita di un artista collettivo specializzato in manipolazione paesaggistica del ruffo

riflettendo sulla cosa mi vien da dire che, magari, imparando a guardare il degrado urbano come ad un materiale di creAzione può diventare un interessante atteggiamento di sopravvivenza urbana rivolto alla trasformazione attiva di un paesaggio che, diversamente, risulterebbe psicologicamente insopportabile...

#2

NARIMAKI 1 - accumulazione-apparizione del 6 giugno

(narimaki 1)

ieri, insieme a silvia, cosi, seriamente, per gioco ci siamo ritrovati in darsena dopo una serie di scambi stimolatori; avevamo voglia di provare ad orientare creativamente l'accumulo di immondizia che regolarmente "sfregia" questo fantastico luogo, o, forse, sarebbe meglio dire, porta di attraversamento tra mondi. messi i panni di "addetto alle macchine dell'universo" volevamo vedere di innescare la nostra interazione sensibile con questo "materiale" espressivo, creAttivo.

e' stato molto bello... land art da spiaggia. a ridere e scherzare abbiamo messo in azione i nostri corpi e le nostre passioni segnando, dando forma, attenti ad un'armonia che puo' nascere solo dalla coesistenza, da uno stretto contatto con l'ambiente, da un relazionarsi con il flusso vitale che sprigiona da tutte le cose, da tutti i luoghi

amici che disegnano il proprio spazio di esistenza semplicemente immergendovisi

quello che segue è il commento di silvia

From: Silvia
To: SchiZo
Date: Sun, 6 Jun 2010 22:02:14 +0200

        

ne ho altri di scatti...

penso ai beati del terzo paesaggio..!!!!.
ai paesaggisti inglesi.!!..

penso a valeria che mi riferisce conferenze geriatriche,
gli amanti del paesaggio in italia?
tutti in pannoloni fioriti!!!..

ma a noi,
in pura realta' giovanile,
pieno centro vitale milanese,

        

a noi,
l' onore di IV paesaggi!!!

detto cosi' tra un sms e l' altro sembrava un gioco,
ma
come insegna la pederiva
i giochi sono serisssssimi..

... [L'elemento di competizione dovrà scomparire a vantaggio di] una concezione davvero più collettiva del gioco: la creazione comune degli ambienti ludici scelti. La distinzione centrale che bisogna superare è quella che si stabilisce tra il gioco e la vita corrente... La perfezione non può essere la sua fine, almeno nella misura in cui questa perfezione significa una costruzione statica contrapposta alla vita. Ma ci si può proporre di spingere alla sua perfezione la bella confusione della vita... L'unica riuscita che si possa concepire nel gioco è la riuscita immediata sul proprio ambiente e l'aumento costante dei propri poteri... il suo scopo deve essere perlomeno quello di provocare delle condizioni favorevoli per vivere direttamente. In questo senso è ancora lotta e rappresentazione: lotta per una vita a misura di desiderio, rappresentazione concreta di una simile vita... (da CONTRIBUTO AD UNA DEFINIZIONE SITUAZIONISTA DEL GIOCO - Internazionale Situazionista)

        

mi piacerebbe passare questi scatti agli altri pionieri,
ma anche:
non mi piacerebbe passare questi scatti agli altri pionieri.

secondo me non è un obbligo, nel senso che questo tipo di azioni ha la sua autonomia di significato, è una azione SituAzionista che si relaziona con il contesto, con tutto quello che ciò comporta.

ma non è neppure una cosa che deve rimaner nascosta, anzi, darne ulteriore corpo attraverso una comunicazione gestita da noi è un modo per continuare l'azione secondo modalità differenti.

tra l'altro, una comunicazione nostra la si potrebbe pensare pure orientata alla stimolazione di altre SituAzioni, scatenare il biSogno di scrivere una città diversa da parte di chi lo desidera... trasmettere questo desiderio, questo impulso creAttivo.

ci puo' stare un co- testo, un bi- testo, un testo a due teste.
ma anche:
ci puo' stare silenzio e punto.

mi piace anche l' idea di proseguire in liberta',
varie serie di accumulazioni...apparizioni

fino ad esaurimento delle ispirazioni esecutive...
        

e' funzionale un po' di demenza,
un po' di assenza,
un po' di anonimato attivo.

potremmo addirittura sbizzarrirci e attribuire il tutto ad un nuovo nome multiplo (sull'esempio di Graziano Predielis, al quale la nostra amata città ha dedicato pure una piazza, oppure della stella Luther Blissett) utilizzabile da chiunque metta in piedi nuove SituAzioni di questo tipo (sullo stesso luogo o con lo stesso spirito)

anche andrea ha scatti bellissimi...

#1

Darsena Pioniera

ieri sono passato dalla darsena [TerzoPaesaggio#11]

era una giornata molto bella, il sole, l'aria tersa, la luce intensa, i colori brillanti

in questa atmosfera osservavo la maestosa e indifferente bellezza delle piante che esuberantemente stanno affacciandosi nella dimensione urbana umanamente alienante da questa specie di "buco nero" che è diventato questo misterioso luogo, questo straordinario scorcio di TerzoPaesaggio incorniciato nella città

... Pensava che essere toccati dalla vita profonda di ogni forma,
avere un'anima per tutte le pietre, i metalli, l'acque e le piante,
accogliere in sé tutti gli oggetti della natura, fantasticando,
come i fiori assorbono l'aria con il crescere e il calare della luna,
doveva essere un sentimento d'un'infinita beatitudine...

la parte più accessibile all'uomo, perchè meno protetta da recinzione, è nuovamente invasa da antroporifuti

mentre me ne sto a guardare mi si affiancano tre turisti stranieri... mi sento imbarazzato

questa mancanza di cura nei confronti dell'ambiente, questa disgustosa mancanza di "rispetto", indiubbiamente legata alla trascuratezza responsabilmente collettiva mi fanno sentire indegno, miserevole nei confronti di questo sguardo intimamente indagatore

poi, riflettendo...

ma questa è natura antropizzata o umano naturalizzato? è uno sgarbo che l'uomo compie nei confronti degli altri esseri a lui alieni oppure è una maestosa espressione della superiorità inclusiva, assorbente della "natura"?

... L'essenza umana della natura e l'essenza naturale dell'uomo
s'identificano nella natura come produzione o industria, cioè anche
nella vita generica dell'uomo...

forse questi sono semplici termini contrapposti che, per dirla con fukuoka (di cui sto in questo momento leggendo l'ultimo libro postumo), non fanno altro che dilazionare l'atteggiamento (conoscitivo) relativo (umano) discriminante, sezionatore, adduttivo, che soffoca, non dando spazio all'intuizione "unificatrice", che con uno sguardo... sente lo spessore dell'esistenza... uno sguardo a suo modo, forse, creatore, manipolatore, ma cosciente...

dunque, provando a lasciar cadere queste dicotomie su cosa può andare a posarsi l'attenzione?

direi sulla sensibilità.

è la capacità dell'uomo di sentirsi parte di un tutto che lo comprende intimissimamente che fa la differenza; ciò che può valer la pena è la coltivazione di un atteggiamento comprensivo, che comprende comprendendo, rendendo cosciente l'inscindibile fusione di tutte le cose, molteplici espressioni di un unico fluire della vita.

ecco ciò che è importante, la ricerca di un flusso vitale armonico all'interno del quale...

L'industria non è più presa allora
in un rapporto estrinseco d'utilità, ma nella sua identità
fondamentale con la natura come produzione dell'uomo, tramite
l'uomo. Non tanto l'uomo in quanto re della creazione, ma piuttosto
colui che è toccato dalla vita profonda di tutte le forme e di tutti
i generi, che s'incarica delle stelle ed anche degli animali, e che
non cessa di innestare una macchina-organo su una macchina-energia,
un albero nel suo corpo, un seno nella bocca, il sole nel culo:
eterno addetto alle macchine dell'universo...

anche se possono apparire in contrasto questo "eterno addetto alle macchine dell'universo" e la posizione del "non fare" di fukuoka, penso che in realtà si incontrino alla deriva, nel fluire potentemente in armonia con l'esistente, tessendo continue relazioni

la darsena [TerzoPaesaggio#11] è li, dimessa, e ci offre l'opportunità di ascoltare il suo maestoso apparente silenzio, fintanto che le ottuse ruspe dell'uomo non la sommergeranno con il loro stupido fracasso

decido così di rendere DarsenaPioniera una SchiZo e aprirne una pagina specifica dalla quale far derivare eventuali nuovi "processi"