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folletto25603@inventati.org

archivio NEWS 2009

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- 26/nov/oo9

E' disponibile al Folletto25603 di Abbiategrasso
il nuovo libro a cura di R. Curcio.
(potrete trovarlo anche durante la Terra Trema al Leoncavallo il 4,5,6 dicembre www.laterratrema.org)

Per ulteriori info: folletto25603@inventati.org

Renato Curcio (a cura di)
Prefazione di Paolo Bellati

RESPINTI SULLA STRADA
La migrazione ipermoderna di minorenni e ragazzi stranieri
2009, sensibili alle foglie

Il libro è il frutto del cantiere di socioanalisi narrativa svolto con gli operatori e i ragazzi del centro Belleville.
Il centro Belleville è un progetto di Comunità Nuova onlus.
Il centro ospita giovani migranti e non che vivono nelle strade di Milano.
Sono giovani con poche possibilità di reddito che dormono in baracche, treni, fabbriche dismesse, case abbandonate. Ragazzi che arrivano, spesso da soli, dal Nord-Africa e dall'Est Europa portandosi dietro sogni difficili da realizzare nella Fortezza Europa, in questa Italia impreparata, dei decreti sicurezza, del razzismo mediatico e culturale, dei diritti negati, dei respingimenti e dei morti in mare.
In tre anni Belleville ha accolto quasi 800 ragazzi.
Questo Centro fornisce gratuitamente alcuni servizi essenziali: lavatrici, docce, ristoro, internet, consulenza legale. Alcuni dei suoi frequentatori sono minori, altri più grandicelli e comunque tutti al di sotto dei 25 anni. Col tempo e in seguito al passaparola dei suoi frequentatori, Belleville è diventato un luogo d'incontro e denso di storie. Storie spesso invisibili, ignorate. Il "cantiere Belleville" ha raccolto queste storie per conoscere meglio l’esperienza dei ”ragazzi viaggianti” e il loro impatto con le istituzioni italiane.


- 9/set/oo9

LEONCAVALLO

Bollettino n 21: sfratto rinviato al 22 settembre 2009
www.leoncavallo.org

 


- 29/lug/oo9

CIRCOSTANZE STUPEFACENTI

Sul processo in corso al Livello 57

"Siamo tutti colpevoli"

A tre anni dal blitz dei carabinieri nel Livello 57, storico centro sociale per anni punto di riferimento italiano ed europeo della battaglia antiproibizionista, si avvicina la fine del processo che vede imputati cinque attivisti. Per loro il pubblico ministero ha chisto una condanna ad una pena che va dai tre ai quattro anni. Dalle pagine di Zic.it il Livello 57 torna a far sentire la propria voce in merito al processo. Pubblichiamo il comunicato giunto in redazione.
8 luglio 2009 - Livello 57
All'interno dello spazio autogestito Livello 57 c'è stato un percorso d'avanguardia sulla riduzione del danno dalle sostanze proibite, una visione che ‘solo' 13 anni fa (1993) divenne un'esperienza riconosciuta e ripresa da istituzioni locali, nazionali e internazionali ;
Quest'esperienza nacque come risposta a quello che ancora da molti viene malamente definito ‘il problema della droga' e che si riferisce all'uso e abuso di sostanze proibite dalla legge.
Nelle ipocrisie generali nacque il laboratorio antiproibizionista, un gruppo di consumatori di sostanze legali ed illegali che si propose di elaborare un nuovo modo di affrontare i problemi di dipendenza da tutte le sostanze partendo dall'informazione ai potenziali consumatori , senza giudicarne le scelte personali.
Su quest'esperienza che fu subito finanziata dalla Comunità Europea si creò un tale interesse nazionale ed internazionale da parte degli addetti ai lavori, operatori sert, medici, consulenti in materia che divenne il fulcro di un nuovo modo di affrontare i problemi della dipendenza, dove per la prima volta i sert che fino a quel momento avevano lavorato solo sulla dipendenza da eroina distribuendo metadone, si ponevano il problema delle ‘nuove droghe' e dei nuovi modi di consumare....
il Livello 57 è stato uno spazio autogestito che oltre ha essere l'avanguardia di una pratica antiproibizionista di riduzione del danno ha portato avanti sempre è con forza una battaglia contro le leggi proibizioniste ed in particolare contro l'attuale legge Fini Giovanardi già quando era solo una proposta; questa battaglia è sempre stata culturale, a tale scopo si organizzavano iniziative pubbliche per rivendicare tra l'altro il diritto dei ‘consumatori' a non essere ricattati dalle mafie rivendicando l'autoproduzione della Canapa, una delle iniziative tra le più partecipate e discusse è la nota ‘street rave parade antiproibizionista' che arrivò a 200.000 presenze nella sua nona edizione del 2005.
Un coordinamento nazionale si formò intorno all'ipotesi di contrastare l'entrata in vigore di questa legge , dove centri sociali si misero in rete con sindacati e partiti che allora erano all'opposizione ma che quando arrivarono al governo niente fecero per cambiarla e niente fanno ora per contestarla!
Nel giugno 2005 arrivò a Bologna l'ormai tristemente famoso sceriffo Cofferati che come primi obbiettivi per ‘ripulire' la città oltre i graffiti sui muri, ebbe le baracche dei migranti lungo il fiume, i lavavetri agli incroci ed il livello 57, come dire immigrati, accattoni e drogati... per queste sue iniziative ricevette subito la tessera ad onorem della lega nord.
Questo fu l'inizio di un'accanimento politico contro il livello 57 che si evidenziò sia nel tentativo di non far più fare la street parede antipro ma anche in quello di metterci in difficoltà economiche richiedendoci di saldare oltre 24.000,00 euro in 30 gg. Tentativi che non sortirono la chiusura ne il ridimensionamento del livello 57 tanto voluto da Cofferati ma...
Il 6 maggio del 2006 passa la legge Fini Givanardi che mette sullo stesso piano tutte le droghe, che non fà alcuna distinzione tra consumo, cessione gratuita, spaccio, piantagione e che introduce il reato di agevolazione al consumo.
Solo 20 giorni dopo ecco arrivare i carabinieri nel livello 57 !
Edifici sotto sequestro e dopo tre anni oggi (luglio 2009) finalmente il processo dove viene richiesta la condanna pesante (da 3 ai 4 anni di carcere e dai 14,000 ai 20.000 euro) per spaccio e agevolazione per alcuni attivisti del centro sociale!
Condannare gli attivisti del livello 57 significherebbe condannare un lungo e fondamentale percorso politico antiproibizionista e di riduzione del danno ! Percorso che l'associazione Livello 57 , all'interno della sede del progetto H.U.B - in Via Serra 2h oltre a tutti i progetti che già si stanno avviando curati da altre associazioni, riprenderà presto, rilanciando la lotta contro la legge Fini Giovanardi che, tra l'altro, fa diventare i semplici consumatori di cannabis dei criminali e li suicida nelle prigioni; inoltre intende riaprire quel dibattito sulle criticità nei territori legata ai consumi di sostanze che da tre anni sembra non esista più in questa città con sempre meno sevizi e più morti d'overdose!

SIAMO TUTTI COLPEVOLI

Livello 57

sulla sentenza del 24 luglio AUDIO MOLTO INTERESSANTE dell'avvocato qua www.globalproject.info

 


- 8/lug/oo9

Liberi tutti liberi subito i ventuno arrestati dell’inchiesta denominata “Rewind”
con la scusa dellla manifestazione contro il summit G8 Università del 19 maggio scorso a Torino.

segui gli aggiornamenti su global www.globalproject.info

 


- 10/giu/oo9

Quanto segue è la nostra risposta all'operato delle Forze dell'Ordine del territorio nei confronti di cittadini stranieri.
Operato voluto e accompagnato dalle dichiarazioni del nostro Sindaco e del nostro Assessore alla Vigilanza e Sicurezza.
A tutta la giunta e ai nostri concittadini, a chi, che come loro, si dichiara Cristiano, consigliamo di ascoltare con attenzione le dichiarazioni della CEI - Chiesa Cattolica Italiana e le parole di Dionigi Cardinal Tettamanzi Arcivescovo di Milano. Dichiarazioni e parole completamente differenti da quelle espresse dai nostri amministratori.

"Oltre la paura e l'emergenza, serve un progetto. Ieri i migranti eravamo noi. Dobbiamo essere più coraggiosi"
(Dionigi Cardinal Tettamanzi)

“Non amano l’acqua, molti di loro puzzano perché tengono lo stesso vestito per molte settimane.
Si costruiscono baracche di legno ed alluminio nelle periferie delle città dove vivono, vicini gli uni agli altri.
Quando riescono ad avvicinarsi al centro affittano a caro prezzo appartamenti fatiscenti.
Si presentano di solito in due e cercano una stanza con uso di cucina. Dopo pochi giorni diventano quattro, sei, dieci.
Tra loro parlano lingue a noi incomprensibili, probabilmente antichi dialetti.
Molti bambini vengono utilizzati per chiedere l’elemosina ma sovente davanti alle chiese donne vestite di scuro e uomini quasi sempre anziani invocano pietà, con toni lamentosi e petulanti.
Fanno molti figli che faticano a mantenere e sono assai uniti tra di loro.
Dicono che siano dediti al furto e, se ostacolati, violenti. Le nostre donne li evitano non solo perché poco attraenti e selvatici ma perché si è diffusa la voce di alcuni stupri consumati dopo agguati in strade periferiche quando le donne tornano dal lavoro.
I nostri governanti hanno aperto troppo gli ingressi alle frontiere ma, soprattutto, non hanno saputo selezionare tra coloro che entrano nel nostro paese per lavorare e quelli che pensano di vivere di espedienti o, addirittura, attività criminali”.
La relazione così prosegue: “Propongo che si privilegino i veneti e i lombardi, tardi di comprendonio e ignoranti ma disposti più di altri a lavorare. Si adattano ad abitazioni che gli americani rifiutano pur che le famiglie rimangano unite e non contestano il salario. Gli altri, quelli ai quali è riferita gran parte di questa prima relazione, provengono dal sud dell’Italia. Vi invito a controllare i documenti di provenienza e a rimpatriare i più.
La nostra sicurezza deve essere la prima preoccupazione”.

Il testo è tratto da una relazione dell’Ispettorato per l’Immigrazione del Congresso americano sugli immigrati italiani negli Stati Uniti.
Ottobre 1912

scarica i flyer e diffondili (jpg 440KB): 00, 01, 02, 03, 04


- 22/mag/oo9

ALESSANDRO UNO DI NOI, ALESSANDRO LIBERO SUBITO!

Martedì 19 maggio a Torino migliaia di studentesse e studenti hanno dimostrato come il fuoco delle mobilitazioni di questo autunno contro il decreto Gelmini non si sia spento, andando a contestare il G8 university summit con rabbia e determinazione. Un summit che si svolge durante una crisi causata dalla stessa istituzione illegittima che di questa crisi è la diretta responsabile, riempiendosi la bocca a sproposito di termini quali sostenibilità e sviluppo, quando i fatti hanno evidenziato l'insostenibilità di questo sistema economico e all'interno di questo le misure proposte per la trasformazione delle università secondo il modello aziendale.

Delle grandi mobilitazioni che in questo autunno hanno coinvolto centinaia di migliaia di persone per la difesa di una formazione libera e accessibile a tutti e tutte è rimasta la capacità di rendere gli studenti, i lavoratori e i ricercatori degli atenei i protagonisti di un
grande cambiamento dal basso: una reale opposizione sociale che oggi ha dimostrato la maturità per riprendersi le strade di Torino e isolare i baroni e il loro insostenibile summit come un corpo estraneo da quello che è il reale mondo universitario.

Un'estraneità che si è manifestata anche nell'incredibile presenza di forze dell'ordine in assetto antisommossa a difesa del fortino dei baroni, che ha evidenziato ulteriormente la distanza tra la loro idea di formazione e l'univeristà che invece reclamano gli studenti, i
lavoratori e i ricercatori, istituendo addirittura una 'zona rossa', inaccessibile e militarizzata come ai tempi delle giornate del G8 genovese del 2001.

Nel legittimo tentativo di non accettare divieti e zone off limits, un grande corteo di studenti partito da Palazzo Nuovo, ha sfilato per le vie della città cercando di raggiungere il luogo dell'insostenibile summit, trovandosi a fronteggiare un ingente numero di poliziotti e carabinieri, che non hanno esitato a caricare la manifestazione.
All'interno di queste cariche Alessandro, un nostro compagno, amico, fratello, è stato tratto in arresto.

Chiediamo la sua immediata liberazione, rivendicandoci tutto il percorso che ci ha portato oggi a Torino a contestare il loro modello di università e tutte le pratiche che, dalle mobilitazioni di massa di questo autunno, ai blocchi metropolitani, fino alla rabbia e alla determinazione di questo corteo, hanno caratterizzato l'azione autorganizzata degli studenti in questi ultimi mesi. La nostra lotta non è finita... è appena cominciata!

Alessandro libero subito!
Domenico libero subito!

Rete Studenti Milano - Retestudenti.noblogs.org
Corsari-milano.noblogs.org

Adesioni:
Palestra popolare Milano
Uninversi.org
Kaos Bovisa (Collettivo auto organizzato studentesco)
Collettivo Città studi
Collettivo autart brera
Collettivo No Pasaran - mediazione culturale
Collettivo scienze politiche
Cordinamento dei collettivi studenteschi di Milano e provincia
Chainworkers
Leoncavallo Spazio Pubblico Autogestito
Folletto 25603

Onda anomala Torino
Onda anomala Bologna, Cua Bologna, Laboratorio autogestito Crash
Onda anomala Palermo, Cua Palermo, Csoa ex carcere
Onda anomala Padova
Onda anomala Pisa, Area antagonista pisana
Onda anomala Roma, Atelier occupato Esc

Per Adesioni: Rsm@autistici.org

 


- 19/mag/oo9

QUESTO DICEVANO DEGLI ITALIANI NEL 1912 NEGLI STATI UNITI
Immigrati italiani in Usa

“Non amano l’acqua, molti di loro puzzano perché tengono lo stesso vestito per molte settimane.
Si costruiscono baracche di legno ed alluminio nelle periferie delle città dove vivono, vicini gli uni agli altri.
Quando riescono ad avvicinarsi al centro affittano a caro prezzo appartamenti fatiscenti.
Si presentano di solito in due e cercano una stanza con uso di cucina. Dopo pochi giorni diventano quattro, sei, dieci.
Tra loro parlano lingue a noi incomprensibili, probabilmente antichi dialetti.
Molti bambini vengono utilizzati per chiedere l’elemosina ma sovente davanti alle chiese donne vestite di scuro e uomini quasi sempre anziani invocano pietà, con toni lamentosi e petulanti.
Fanno molti figli che faticano a mantenere e sono assai uniti tra di loro.
Dicono che siano dediti al furto e, se ostacolati, violenti. Le nostre donne li evitano non solo perché poco attraenti e selvatici ma perché si è diffusa la voce di alcuni stupri consumati dopo agguati in strade periferiche quando le donne tornano dal lavoro.
I nostri governanti hanno aperto troppo gli ingressi alle frontiere ma, soprattutto, non hanno saputo selezionare tra coloro che entrano nel nostro paese per lavorare e quelli che pensano di vivere di espedienti o, addirittura, attività criminali”.
La relazione così prosegue: “Propongo che si privilegino i veneti e i lombardi, tardi di comprendonio e ignoranti ma disposti più di altri a lavorare. Si adattano ad abitazioni che gli americani rifiutano pur che le famiglie rimangano unite e non contestano il salario. Gli altri, quelli ai quali è riferita gran parte di questa prima relazione, provengono dal sud dell’Italia. Vi invito a controllare i documenti di provenienza e a rimpatriare i più.
La nostra sicurezza deve essere la prima preoccupazione”.

Il testo è tratto da una relazione dell’Ispettorato per l’Immigrazione del Congresso americano sugli immigrati italiani negli Stati Uniti, Ottobre 1912

FONTE: RAINEWS 24 http://www.rainews24.rai.it/it/news.php?newsid=117881

MILANO - 23 MAGGIO 2009 - MANIFESTAZIONE NAZIONALE
CONTRO LA CRISI E CONTRO IL RAZZISMO!
Campagna Nazionale "Da che parte stare"


- 24/apr/oo9

LA FOLLETTA SCENDE IN CAMPO
Lettera dei folletti al quartiere Folletta

Gentili vicine/i di casa,

l'orto/giardino del Folletto è la nostra finestra su un quartiere che da anni amiamo frequentare. Ci piace guardare la Folletta da qui, soprattutto in questi giorni di primavera che la Folletta si apre, fiorisce, viva e vivace.
Dall’orto/giardino del Casello avvengono scambi di sguardi, consigli, battute, i buonasera e i buongiorno, le chiacchiere con chi nella Folletta ci vive, lavora, dorme, ci fa l'orto, ci gioca, ci combina danni, si arrabbia.

Tempo fa abbiamo parlato coi ragazzi che, nel parco della Folletta, ci vengono a giocare a calcio e che al Folletto25603 ci passano per bere, appena finiscono la partita, perché la fontana del parco è guasta. Con loro abbiamo parlato dello stato del quartiere e del parco e, da parte dei ragazzi, è venuta una richiesta: con l’arrivo della bella stagione provare a sistemare insieme il campetto da calcio del parco, tappare i buchi delle reti di recinzione, comprare nuove reti per le porte e, magari, mandarlo a dire alla stampa locale che, il parco della Folletta, il Comune lo ha praticamente abbandonato, che spesso è sporco, senza acqua, che ci sono buche pericolose, che l'erba per farla tagliare bisogna invocare i santi.

A noi l'idea è piaciuta, l'abbiamo accolta e fatta nostra e con questa lettera giriamo l'invito anche a voi, chiedendovi di darci una mano.
Abbiamo fissato due date: il 9 e il 10 Maggio 2009. Sabato 9 sarà dedicato ai lavori di manutenzione del campetto da calcio; domenica 10, nel pomeriggio, vorremmo festeggiare insieme il campetto auto-restaurato: abbiamo invitato
animatori, musicisti, ci saranno laboratori, mercatini del baratto e dell'usato, una pesca e premi per supportare la manutenzione del campo e un meritato torneo di calcetto: la Folletta sfida i Folletti (sono aperte le iscrizioni).

Vi invitiamo a partecipare, a portare il vostro contributo; a partecipare al torneo; al mercatino, portando cose che volete scambiare, provare a vendere, regalare; vi invitiamo a portare torte salate, dolci, specialità culinarie, portare premi per la riffa, insomma, vi invitiamo “a scendere in campetto” con noi.

Nei prossimi giorni saremo spesso al Casello, buttate un occhio dall’altra parte dell’orto/giardino del Folletto25603 e passate a parlarne.
La mail e folletto25603@inventati.org, se volete chiederci informazioni.

Vi ringraziamo per l’attenzione
I Folletti del Casello


- 28/feb/oo9

MANIFESTAZIONE NAZIONALE SABATO 28 FEBBRAIO
ORE 15 PIAZZA XXIV MAGGIO MILANO

Le mani moleste della Proprietà e del Controllo sono in grande attività:

Trasformano la salute in un affare per imprenditori.
Ci raccontano che la migliore cura è l'espulsione.

Cancellano l'edilizia popolare e trasformano in merce i bisogni.
Negano i diritti, la solidarietà
.

Per salvaguardare i loro loschi affari ingabbiano la cultura, cacciano le persone, cancellano la storia.

In città ridotte a macchine per fare soldi, vogliamo liberare spazi, luoghi in cui stare e tempi da attraversare.

Con la forza dei nostri desideri e con le armi della solidarietà vogliamo sconfiggere l'ossessione di controllo di chi nega il diritto all'esistenza e l'avidità di chi trasforma la conoscenza in un lusso.

Per la salvaguardia e l'ampliamento dei diritti, contro la meschinità del razzismo di governo e contro la cementificazione delle città e delle menti.

28 febbraio manifestazione nazionale contro le logiche securitarie, per l'autogestione e gli spazi sociali

Milano ore 15

piazza XXIV maggio

le compagne e i compagni di Milano


- 31/gen/oo9

COX18 NON SI CANCELLA
NON COSTRUIRETE UN FUTURO
DI ASFALTO E CEMENTO

Volete farci vivere in luoghi privi di un ragionare sociale e urbanistico, in citta’ costruite attorno ad interessi altri, imposti da oneri di urbanizzazione, da speculazioni, da grandi opere piovute dall’alto.
Le vostre politiche aride offendono città e campagne, i corpi che vivono e lavorano, chi coltiva la terra, chi coltiva cultura.
Avviene ad Abbiategrasso come a Milano, avviene nelle nostre campagne come in Ticinese.
Le cose, i luoghi, le priorità, hanno il vostro volto gonfio e deformato.
Volete trascinarci sotto strati di cemento, asfalto, merci da distribuire e vendere.
Nel territorio eroso che quantuplica i vostri capitali.
Nel cemento costruite città terrorizzate e rabbiose.
Nel cemento costruite panorami sempre uguali.
Nel cemento avete perso il cuore e gli occhi.

Non abbiamo bisogno di altre strade ma di poter scegliere come muoverci.
Non abbiamo bisogno di case, ma di affitti plausibili.
Non di ipermercati ma di forme nuove di consumo e produzione che sappiano rendere il
giusto valore al lavoro di produttori e di territori che resistono.
Non abbiamo bisogno di intrattenimento preconfezionato ma di culture pulsanti
come Conchetta, di luoghi di culture libere, consapevoli.
Non vivremo in periferie omologate e senza memoria,
porteremo i nostri corpi vivi nelle strade che voi avete riempito di nulla.

Cresce il malessere, cresce la rabbia.
Folletto25603 - La Terra Trema per Conchetta 18

FOLLETTO25603 e TERRA TREMA
SARANNO PRESENTI CON VINI SALUMI FORMAGGI FARINE RISO AL MERCATO di domani 1 febbraio 2009 dalle 13.00 nella strada che collega via Conchetta a via Torricelli
http://cox18.noblogs.org


- 23/gen/oo9

Appello per le iniziative in solidarietà con il c.s.o.a. Cox 18

Riprendiamoci Cox 18, la Calusca e l’archivio Primo Moroni

Il 22 gennaio 2009 alle 7.00 del mattino un centinaio di poliziotti è entrato nel Centro Sociale Conchetta, fondato più di 33 anni fa e della libreria Calusca nata nel 1971 e del prezioso e storico archivio Primo Moroni.
La risposta della città è stata tempestiva, in breve si sono radunati davanti ai blindati delle forze dell’ordine molti compagni, amici, abitanti del quartiere.
Si tratta di uno sgombero illegale che non tiene conto di una causa intentata dal comune al centro sociale nel mese di luglio 2008 per la riappropriazione dei locali, una vertenza ancora in corso. Il vicesindaco De Corato, da sempre in prima linea contro le realtà cittadine non omologate, scarica su questore e prefetto la responsabilità dell’operazione. Il Pubblico Ministero sostiene di essere stato avvisato a giochi fatti. Poco importa, tutti, invece, concordano che l’importanza dell'operazione è che il Comune non perda il valore dell’area. Si tratta di una questione “patrimoniale”, come se questo bastasse a spiegare e a giustificare tutto.
Il risultato, al momento, vede il centro sigillato e sotto sequestro con tutti i materiali dentro, compresi i libri e le riviste della libreria e dell’archivio. Il Centro Sociale Conchetta, la Calusca, l’Archivio Primo Moroni rappresentano un pezzo di storia importante, e testimoniano oggi la possibilità di eludere il principio di mercificazione. Con essi, in buona compagnia, diversi altri centri sociali, luoghi di libero accesso e libero scambio. La loro sopravvivenza deve essere la sopravvivenza della libertà di agire, di farci padroni del nostro futuro, di non essere pesati per quanto possiamo / sappiamo / vogliamo spendere.
Per quanto ci riguarda non consideriamo chiusa la partita, riconosciamo chi rifiuta l’omogeneità del pensiero unico del mercato: ci vogliono compatibili, compratori comperabili, ordinati e consenzienti, resteremo ciò che sappiamo essere, ciò che siamo: originali, comunicanti, disomogenei.

Chiediamo a tutti di farsi carico di un pezzo di questo percorso, che è percorso di tutti.

Stasera 23 gennaio '09 alle ore 18.30, nella piazza di fronte alla stazione di P.ta Genova: volantinaggio per il quartiere.

Alle 21.30 concerto sotto l’arco di piazza XXIV maggio

Domani SABATO 24 GENNAIO'09 manifestazione.
Concentramento ore 15.00 in piazza XXIV maggio.

I compagni e le compagne di Milano presenti all’assemblea cittadina del 22/01/09 presso la sede USI di viale Bligny

_______________________________________________

COX 18 - Via Conchetta 18 - Milano
02 58105688 / 02 89415976
cox18@inventati.org
http://cox18.noblogs.org

LA TERRA TREMA
IL CIELO SI OSCURA
IL COX18
NON HA PAURA!


- 21/dic/oo8

Lettera alla stampa:
Chiedete al contadino che ne pensa delle lumache

Gentile redazione,
in queste settimane è giunta voce delle polemiche che hanno attraversato l’Italia, e che in parte sono state riprese dai giornali, in seguito alle dichiarazioni coraggiose e condivisibili del Governatore di Slow Food Carlo Casti.
Il Governatore in occasione de “La Terra Trema - Vini e vignaioli autentici, agricolture periurbane, gastronomie autonome” al Leoncavallo (iniziativa organizzata dal Folletto di Abbiategrasso insieme a centinaia di vignaioli e agricoltori da tutta Italia) ha fatto delle forti dichiarazioni ma buone, pulite e giuste riguardo all’incoerenza di Slow Food e soprattutto di Città Slow (“alcune città slow sono assolutamente invivibili, per niente slow…”).
Per quel che ci riguarda non abbiamo trovato sorprendenti le dichiarazioni di Casti e, anche se le riteniamo veritiere, non crediamo abbiano colpito più di tanto la platea dei tre giorni al Leoncavallo. Altri sono stati i contenuti e le parole che hanno sorpreso e emozionato chi ha attraversato “La Terra Trema”.
Questi cinque anni di lavoro, relazioni e progettualità hanno fatto crescere un’idea critica riguardo l’agricoltura, ma soprattutto hanno dato sostanza politica e sociale a parole come territorio, enogastronomia, filiera, cucina, coltura e cultura. La Terra Trema sta rilevando una carica “eversiva” rispetto al modo e al mondo in cui viviamo. Rispetto a come si consuma, produce e distribuisce.
La Terra Trema è uno strumento in più per le battaglie che si dovranno affrontare in Italia. Come, ad esempio, nell’abbiatense, a sud ovest di Milano metropoli, dove è diventato fondamentale tenere vivo il territorio per impedirne la devastazione.
Le decine di agricoltori del Parco Agricolo Sud e del Parco del Ticino insieme alle centinaia di uomini e donne del nostro territorio che hanno attraversato il Leoncavallo a fine novembre, possono e devono difendere il luogo in cui vivono, possono e devono immaginare e costruire nuove forme di società e di economia. Si possono sperimentare progetti concreti, lo si sta già facendo.

Ciò che ci preoccupa del discorso sul vivere Slow è altro, non certo le dichiarazioni dello sfortunato Signor Casti.
Ci preoccupano le scelte intraprese dalle istituzioni, dai comuni come Milano e Abbiategrasso, da Provincia, Regione, Parco Agricolo Sud e Parco del Ticino, scelte che cadono dall’alto in nome di uno sviluppo che già sulla carta ci impoverisce, che è svilente e aggressivo, che protegge il bene di pochi a scapito di patrimoni (economici, culturali, sociali, ambientali,agricoli,gastronomici) comuni.
Ci preoccupa che sia questa condiscendenza supina tra sistema politico ed economie private il principale responsabile del degrado ambientale del territorio tutto (la T/terra trema). Che siano politiche fameliche a divorare le risorse ambientali, umane e territoriali.
Ci preoccupa la scelta di Slow Food e Legambiente di appoggiare Expo2015 (evento facilmente eleggibile a simbolo delle speculazioni di cemento e bugie).
Ci preoccupano le scelte dell’Assessore all’Agricoltura e Ambiente della Provincia di Milano e Presidente del Parco Agricolo Sud Milano di concedere al cemento troppi metri quadri di Parco Sud, avviando di fatto la svendita dei terreni agricoli, del lavoro a questo territorio legato, e il via libera ad un cambiamento radicale e difficilmente reversibile.
Ci preoccupa che la Presidentessa del Parco del Ticino nulla dica a riguardo della superstrada che devasterà di fatto il territorio abbiatense.
Ci preoccupa che il comune di Abbiategrasso voglia presto superstrada e inceneritore (a tal riguardo condividiamo le dichiarazioni del buon Casti che dice che una città che vuole l’inceneritore e la tangenziale non può essere slow). Ci preoccupano la Provincia di Milano e la Regione Lombardia perchè vogliono più inceneritori, strade, alberghi, palazzi e soldi per l’Expo2015.
Ci preoccupano i professionisti che arrivano da lontano per parlarci di economie solidali, quando dietro le facciate etiche spesso si annidano delle grosse bufale. Ci preoccupano gli agricoltori, tirati per le giacchette da tutti questi bei personaggi con promesse di futuri di vacche grasse e chiamati a partecipare ad iniziative teatrali a “tutela” dell’agricoltura e del territorio con il fior fiore delle istituzioni appena elencate. Tutto questo lo troviamo grottesco e controproducente.
Siamo molto preoccupati, ma poco rassegnati.
Uniti, lucidi e incazzati andiamo avanti.
Cibo e vino buono non ci mancano.

Folletto25603, La Terra Trema
www.laterratrema.org


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