Piero Bassi - profilo biografico


Piero Bassi nasce a Casalpusterlengo (oggi LO) il 17 marzo 1949. Dopo i primi passi giovanili nel collettivo “La Comune” del Lodigiano, si trasferisce a Milano, dove milita in Sinistra Proletaria. Parallelamente agli studi di Filosofia presso la Statale di Milano, partecipa al dibattito nella sinistra rivoluzionaria (tra cui il gruppo che si riunisce attorno a Giangiacomo Feltrinelli e ai GAP) della fine degli anni ’60. In questo percorso si arrivò infine alla costituzione delle Brigate Rosse, del cui nucleo storico fece parte.

Il “Biondo”, com’era soprannominato, ebbe un ruolo decisivo in occasione della prima drammatica crisi dell’organizzazione, quando, ai primi di maggio del 1972, le delazioni di Marco Pisetta permisero ai Carabinieri di smantellare la rete logistica delle BR nel Milanese. Una cascina del Lodigiano, ignota a Pisetta, fu la “base rossa” in cui i brigatisti in fuga trovarono riparo e poterono riorganizzarsi.

Fu arrestato in una casa di Robbiano di Mediglia, il 14 ottobre 1974, dove furono catturati anche Pietro Bertolazzi e Roberto Ognibene (che in un conflitto a fuoco uccise il maresciallo del Nucleo Speciale Antiterrorismo Felice Maritano). Imputato al “processo storico” delle Brigate rosse, fu condannato a 8 anni. All’atto della scissione in seno alle BR, nel 1982, aderì al Partito Comunista Combattente. Nel 1987, in occasione di un processo a Torino, insieme con Cesare Di Lenardo e Francesco Sincich, diffuse un comunicato critico verso la “soluzione politica”, propugnata da Curcio e Moretti.

Torna in libertà nel 1991 (avendo accumulato 17 anni di carcere, tra le condanne per banda armata e quelle per proteste svolte in prigione), senza aver mai chiesto sconti di pena. Col rigore che chiunque lo abbia frequentato - anche solo di sfuggita - gli riconosce, non si è mai dissociato dall’esperienza brigatista.

Mai incline ai compromessi, ha collaborato con diversi gruppi di compagni, tra gli ultimi il Collettivo Politico Universitario della facoltà di Scienze Politiche e la rivista (prima cartacea e poi online), Il Buio, sul cui sito si possono trovare alcuni suoi interventi: Archivio Piero Bassi

Ha speso quindi gli ultimi anni della sua vita dedicandosi al dibattito interno alla sinistra rivoluzionaria e lavorando in un cooperativa sociale. Viveva in un piccolo appartamento in una casa popolare al Giambellino, il quartiere dove una importante colonna delle BR mosse i suoi primi passi, con Graziella Cattaneo, compagna di una vita e figlia di Giacomo “Lupo” Cattaneo, a sua volta partigiano e brigatista della prima ora, morto nel 1987.

La sua biblioteca, che qui consegniamo a quanti vorranno conoscerlo attraverso i libri che ha amato e le passioni di tutta una vita (Leopardi, la filosofia, Milano, la letteratura “gialla”), è solo una parte di una mole di testi ben più poderosa che è andata persa durante i sequestri, o buttata durante la sua detenzione, ma soprattutto dispersa nelle mani dei tanti compagni a cui amava regalare un volume, dietro il cui dono c’erano sempre un messaggio, un’attenzione, un implicito invito a “conoscere”.

Muore il 7 dicembre 2021, 11 anni dopo Graziella, in solitudine ma, come afferma in uno dei suoi rari interventi scritti, come “uno dei tanti che in tante epoche hanno perso ma non sono stati sconfitti. Perché non potrà mai essere sconfitto chi non ha rinunciato a lottare sempre e dovunque per la Verità, la Giustizia e la Felicità”.



Fondo Piero Bassi | Contatti | APM