2008.10.21



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Pensare al margine come a un territorio di ricerca sulle ricchezze che nascono dall'incontro di ambienti differenti.
— Gilles Clément - Manifesto del Terzo paesaggio (Sulla rappresentazione e i limiti)

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#2

C'è un TerzoPaesaggio

Gilles Clément, paesaggista filosofo, lancia il suo messaggio rivoluzionario: il "terzo mondo" bio.

Amo gli spazi incolti, non vi si trova nulla che abbia a che vedere con la morte. Una passeggiata nell'incolto è aperta a tutti gli interrogativi, quello che vi succede supera le speculazioni più avventurose.

Il TerzoPaesaggio. Cos'è in concreto?

Sono i palazzi decaduti, i terreni dove si deve ancora costruire, i ritagli di terra tra i marciapiedi, le aree urbane in stato di abbandono... Tutto ciò che in una città non è oggetto di progettazione e che diventa un rifugio di biodiversità. Un posto dove arrivano erbe e insetti e la vita si può espandere...

Il Giardino in Movimento.

Torniamo ai giardini - quelli di erba e insetti - dov'è maturato il Clément-pensiero. Lei ha rivoluzionato il mondo del verde con la teoria del "giardino in movimento". Cos'è?

Al contrario del Terzo Paesaggio, dove non c'è nessun tipo di intervento umano, nel Giardino in Movimento si agisce, ma poco e solo nel rispetto della dinamica delle varie specie e dei loro spostamenti. Ci sono delle erbe spontanee che muoiono dopo aver sparso i semi e riappaiono da altre parti a primavera, magari in una strada o in un prato dove di solito si cammina... Il Giardino in Movimento nasce dall'osservazione di queste specie vagabonde, che viaggiano di stagione in stagione, di generazione in generazione direi. Io di solito non le elimino, anche se crescono su un luogo di passaggio, preferisco rispettare il loro migrare e aspettare che completino il ciclo vitale. Si tratta di una scelta di gestione ecologica, dove il giardiniere lavora il più possibile "con" e non "contro" la vita...

(continua)

#1

Gilles Clément - Il giardiniere planetario

http://giotto.ibs.it/cop/copj13.asp?f=9788895185064

Il giardino planetario è un principio, il suo giardiniere è l'intera umanità. Il giardiniere planetario propone di guardare la diversità come una garanzia di futuro per l'umanità. Occorre conoscere, recensire e proteggere la diversità. La domanda importante posta dal giardino planetario è questa: è possibile sfruttare la diversità - dopo averla trovata e compresa seriamente senza distruggerla? E ancora: l'individuazione, la comprensione dei meccanismi che legano gli esseri tra loro, ma anche lo sfruttamento di tutti o parte di questi componenti, possono essere considerati come mezzi per salvare la diversità? [ibs.it]