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ZApOtEk VS TroubleMakers, Sabato 24/11, Lazzaretto Autogestito, Bologna

Sabato 24 novembre 2012
ore 23.00

ZApOtEk VS TroubleMakers

CONTRO OGNI REPRESSIONE, PROIBIZIONISMO,
ABUSI DI POTERE
…WE DANCE!!!!!!!!

Tribe Addicted Party!!!
The Old school Knights are ready for the Mayhem


Alla guida dei destrieri fiammeggianti della tekno ci saranno:

Fuck-mike
Se’ko
Saya
Il fRa
Bad_taste
GEo
Dregen

INFOSHOCK point by LAB57

Plz no dogs and fuck off drugs business

Chiediamo a tutti i sostenitori di questi eventi di contribuire affinché queste serate non vengano interrotte o sospese per sempre, per colpa dei “soliti noti(idioti)” che con lo spaccio e il consumo sregolato di sostanze stupefacenti alla luce del sole, non fanno altro che alimentare il livello già basso di tolleranza da parte delle forze dell’ordine.

L’uso di sostanze è una scelta personale, ma se vuoi goderti quei momenti magici, almeno cerca di farlo con la testa e con un minimo di discrezione…
Ne trarrai vantaggio anche tu…
Perchè la prossima volta potrai tornare a ballare!!!!!!!!

Lazzaretto Autogestito
via fiorini 14. Bologna

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Revolt99:from Tekno to Elektro,Benefit Lab57 & Infoshock,Sab 10/11,Xm24,Bologna

BENEFIT PARTY for LAB57  & INFOSHOCK GABRIO (TO)

Sabato 10 Novembre
ore 20.00

Assemblea contro la repressione
per rispondere alla violenza della polizia dopo Cusago, vedi Rave e Polizia: quale legalità?
–> Leggi l’ appello per la manifestazione nazionale del 24 novembre a Milano

ore 22.30

ELEKTRO – AICID – TEKNO

DJ’s from
REVOLT99 – LAB57 – GABRIO SQUAD

spazio autogestito XM 24
Via fioravanti 24
Bologna

REVOLT99 è attiva da anni nella scena free party sul territorio nazionale e internazionale. Questa crew ha sempre supportato iniziative e progetti che promuovono la cultura della riduzione dei  rischi connessi all’uso di sostanze psicoattive, come Infoshock e Lab57-Alchemica.

INFOSHOCK Torino
Da sempre il CSOA Gabrio si è distinto tanto nella lotta al proibizionismo e alla repressione sociale, quanto nell’informazione su uso e abuso delle sostanze psicotrope, dando così vita al progetto Infoshock. Tra le sue pubblicazioni da non perdere  il “Manuale di Autodifesa Legale (scaricalo!!)

Appello per l’ Assemblea pubblica del 15 novembre in vista della manifestazione contro la repressione del 24 novembre a Milano
Il 27 ottobre a Cusago un rave party viene duramente represso con un violento attacco della celere.
Il bilancio dell’operazione riporta una ragazza in coma, un cane ucciso e decine di ragazzi feriti, diversi dei quali gravi.
Nel sostanziale silenzio dei media, che si sono limitati a riportare il comunicato della questura, si è realizzato uno degli atti di polizia più violenti degli ultimi anni, che per modalità e risultati fa tornare alla memoria i bui momenti di Genova e della scuola Diaz.
L’operazione è stata ordinata direttamente dall’attuale governo, che dalla sua nomina ad oggi ha dimostrato di voler inasprire il confronto politico e sociale.
L’attacco si inserisce infatti in un contesto più ampio di crescita delle azioni repressive: lavoratori e studenti vengono aggrediti mentre manifestano per la difesa dei propri diritti, gli sgomberi si ripropongono frequenti e l’esecutività degli ordini viene garantita facendo ricorso in maniera disinvolta alla forza pubblica.
Non possiamo accettare questa deriva oltranzista e violenta. Le forze dell’ordine, lanciate allo sbaraglio in difesa degli interessi del potere, hanno dimostrato di voler agire contro ogni tipo di opposizione al sistema.
Riteniamo che questa gestione dell’ordine pubblico, condotta in maniera aggressiva e senza alcun interesse per l’incolumità delle persone, sia parte di un disegno più ampio, che mira a generare caos e ad indebolire ciò che ai loro occhi appare pericoloso e diverso.
Rivendichiamo lo strumento dell’occupazione come atto in grado di dare vita a zone autonome e liberate. Sfruttando le falle, gli sprechi ed il degrado ci sottraiamo alle logiche del potere, sperimentiamo nuove modalità di relazione tra le persone in grado di autoregolarsi e per questo diamo fastidio.

Siamo un virus nel sistema ed oggi siamo chiamati a rispondere alle loro provocazioni. La nostra indignazione deve uscire dal mondo virtuale e manifestarsi nelle strade e nelle piazze delle nostre città, per spezzare il meccanismo recriminatorio che ci circonda e per portare ai cittadini la nostra voce e il nostro pensiero.

Pertanto giovedì 15 Novembre ore 21.00 è convocata una assemblea pubblica, aperta a tutte le realtà, i collettivi, le tribe e le singole persone al fine di confrontarci sul percorso verso la manifestazione contro la violenza di stato e la repressione, per gli spazi occupati temporanei e permanenti.

L’assemblea sarà ospitata dalla Bodeguita Social, nuovo spazio occupato a Milano, in via Malipiero, 10.

Per info o adesioni: reclaimthestreets2k12@inventati.org

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ASSEMBLEA NAZIONALE ANTIPROIBIZIONISTA, Sabato 3/11, Rebeldia, Pisa

Assemblea nazionale Antiproibizionista

Sabato 3 novembre 2012
un incontro organizzato da Osservatorioantipro/Canapisacrew
per discutere di antiproibizionismo con varie realta’ esistenti in Italia, un’ occasione di analisi  e confronto su nuove idee e proposte.
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programma :
ORE 11 ACCOGLIENZA, saluti, presentazioni, valutazioni sull’anno appena trascorso
ORE 13 PRANZO
ORE 15 ASSEMBLEA generale di analisi e progettazione (proposte&idee) per il futuro
ORE 20 CENA
ORE 22 REBEL DUB CLUB djset rootsculture by
Ranking Teo,VibraOne,Brother F,Dziga
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La giornata si svolgerà presso :
EX-COLORIFICIO OCCUPATO “REBELDIA”
via Montelungo, 7 – PISA
I consumatori di sostanze, di fatto, vengono sottoposti a leggi speciali che li rende delle persone di serie B, sono una categoria di persone discriminata la cui vita può valere meno di un cittadino normale, come in un sistema di haparteid.
Di conseguenza gli antiproibizionisti ereditano un grande stigma sociale che discende dalle normative sugli stupefacenti.
Di fatto la questione proibizionismo è totalmente esclusa dallo scenario politico nazionale, lavorare a questo livello è molto difficile, pur ritrovando numerosi politici in parlamento che fanno segretamente uso di droghe.
All’interno degli stessi movimenti sociali al cui interno si consuma più o meno palesemente, spesso non viene presa in considerazione la voce degli antiproibizionisti.
Questa,dove è riuscita ad organizzarsi, ha fatto e fa fatiche enormi nell’abbattimento di pregiudizi sui consumatori di droghe.
Per non parlare di quei pezzi di movimento che, senza ragionare sui mastodontici interessi economici e di potere che ruotano intorno alla vicenda, considera gli antiproibizionisti buoni solo a divertirsi e a fare feste.
Gli attivisti antipro si ritrovano a dover fare di più di altri soggetti al fine di essere considerati credibili politicamente. Come gli ultimi degli ultimi della società, insieme a immigrati e pazzi, si ritrovano a dover lottare più di altri, anche negli ambiti di vita famigliare. È accaduto anche che la questione proibizionista abbia spaccato collettivi, centri sociali e movimenti.
È necessario fare chiarezza.
Gli antiproibizionisti affermano che le responsabilità fondamentali della degenerazione dei contesti dove si usano droghe è dovuto oggi alle politiche proibizioniste con il loro portato di ignoranza, oscurantismo e violenza insensata e sproporzionata, e che l’utilizzo di droghe è un fenomeno storicamente e geograficamente universale, mentre le leggi contro gli stupefacenti sono un’esperienza relativamente recente.
L’avvento della cultura del consumismo, abbinata al proibizionismo planetario made  in USA, ha prodotto pesanti effetti umani, economici e sociali in questo utimo mezzo secolo, favorendo la nascita di modelli di consumo e di stili di vita tendenti all’abuso ed alla dipendenza, in altre parole ad un consumo sfrenato, con il beneplacito ed il profitto delle narcomafie.
Con la censura della libera circolazione delle conoscenze e la repressione del traffico di droghe i governi, d’altro canto, hanno la possibilità di accrescere il loro potere di controllo potendo entrare violentemente nella vita privata di chiunque senza che se ne sappia molto in giro.
In questo quadro non viene lasciato spazio allo sviluppo di una cultura critica e consapevole tra le persone, anzi, con la persecuzione si costringe alla clandestinità o alla marginalità il consumatore di sostanze illegali.
La rete nazionale antiproibizionista deve essere espressione e motore di tale cultura così scomoda e l’assemblea nazionale antiproibizionista un momento di socializzazione e diffusione della cultura antiproibizionista consapevole che dovrà lottare più duramente di altri per vedere affermate nella storia le sue istanze.

 http://osservatorioantipro.org/?page_id=598


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Rave e Polizia: quale legalità?

Rave e Polizia: quale legalità? 

A Cusago (MI), la polizia sgombera free party con manganelli e lacrimogeni: 50 feriti e 22enne in coma

Dopo un giorno di pausa e di riposo, ci sentiamo in dovere di aggiungere la nostra testimonianza diretta delle ore di violenza insensata quanto gratuita che nostro malgrado abbiamo dovuto subire dalle forze dell’ “ordine” sabato scorso a Cusago, Milano.

– Non eravamo lì per caso. Stavamo tentando di montare la nostra postazione info, chill-out, primo soccorso all’interno di un free party, come facciamo gratuitamente quasi ogni sabato dell’anno da oltre 14 anni a questa parte.
Il Lab57 era stato contattato con largo anticipo mesi prima per questo evento che doveva festeggiare i 10 anni di attività di questa crew, gli Hazard Unitz, che come molti altri gruppi nel nord-centro Italia, responsabilmente si preoccupano della salute e sicurezza di questi eventi auto-organizzati richiedendo l’ intervento di personale preparato a gestire eventi simili.

Purtroppo come è stato brutalmente evidenziato da questa vicenda, l’unica risposta che le istituzioni sono capaci di dare a queste occupazioni temporanee di aree degradate e dismesse, le TAZ, è la repressione proibizionista, poliziesca e violenta, come in questo caso, in quanto ormai da anni le unità di strada istituzionali, hanno progressivamente sospeso ogni intervento nei free party, con rarissime eccezioni.

Per la nuda cronaca di questa nottata di follia vi lasciamo alla lettura del comunicato degli organizzatori, gli Hazard Unitz Crew, appunto, che condividiamo in quanto eravamo presenti prima e dopo la disastrosa irruzione degli agenti antisommossa in un capannone con oltre un migliaio di persone ignare
http://www.tgcom24.mediaset.it/cronaca/articoli/1066377/cusago-gli-organizzatori-del-rave-la-polizia-ha-preso-a-calci-una-ragazza-a-terra.shtml

–> ascolta  l’audio della nostra intervista a Radio onda d’urto di Brescia:
http://www.radiondadurto.org/wp-content/uploads/2012/10/max-su-irruzione-rave.mp3
inoltre sottoscriviamo in pieno il comunicato del Collettivo Infoshock di Torino che collabora col Lab57 stabilmente da tanti anni in questi interventi: Una storia di ordinaria follia
Possiamo e dobbiamo aggiungere dei particolari non irrilevanti per la comprensione dei fatti:
– alle 20.00 di sabato, come spesso avviene purtroppo , ci è stato vietato dai carabinieri appostati sulla strada oltre 1 km prima di entrare nel capannone del rave con la nostra auto, anche se ci eravamo identificati come personale addestrato al primo soccorso e abbiamo mostrato una dichiarazione firmata dal referente del Coordinamento regionale Unità di Strada E.Romagna, che motiva e auspica la nostra presenza in questi contesti,
quindi come altre volte , senza demordere, abbiamo portato a mano per quasi 2 km, il nostro materiale fin dentro il capannone, notando appena fuori dal cancello una squadra di pompieri che tagliava la recinzione della fabbrica  “per agevolare, ci è stato riferito, l’ingresso alle 5-6 camoinette della celere” già presenti sul posto con diverse ambulanze, almeno tre, circostanza inedita che dimostra a scanso di equivoci che lì tutta la macchina poliziesca è arrivata non con l’intenzione di tutelare la salute pubblica, ma per sgomberare in modo violento migliaia di persone che fino a prova contraria non stavano nè disturbando il vicinato, nè erano in pericolo alcuno.

La prova della condotta non violenta dei partecipanti all’ evento musicale era già evidente al nostro arrivo alle spalle del sound, dove tra i mezzi degli organizzatori erano riuniti in un capannello ben visibile con casci blu in mano,manganelli e guanti neri, poliziotti e agenti in borghese, che hanno potuto liberamente aggirarsi tra i capannoni e la folla senza essere nè aggrediti nè insultati.

– la gravità e l’insensatezza dell’ azione dell’irruzione della celere sta proprio qui: sono intervenuti a freddo, tranciando cavi, rompendo luci e frantumando stand alimentari e artigianali senza dare il tempo a quasi un migliaio di persone di evitare lo scontro con gli agenti antisommossa.

– a fatica siamo riusciti a uscire dal capannone buio e pieno di gas lacrimogeno!!!! rallentati dal peso del nostro materiale inidispensabile al nostro lavoro, (tra cui etilometro professionale)  e raccogliendo ragazzi contusi  o inciampati, anche una nostra volontaria è caduta riportando una contusione superficiale a un ginocchio, poi abbiamo dovuto assistere in strada a cariche ripetute degli agenti, con lanci di lacrimogeni persino sui pompieri e sulle ambulanze alle loro spalle, segno di poca lucidità e spregio dell’incolumità dei feriti che si stavano facendo medicare dal 118, in quanto da dietro niente minacciava i reparti schierati, solo la furia cieca di disperdere tutti subito.

– gravissima ci è sembrata inoltre la decisione di non fare entrare le ambulanze dentro la fabbrica, costringendo le decine di feriti e intossicati  a percorrere quasi un chilometro  col le loro gambe, rischiando ulteriori botte… anche la 22enne ora in coma ha dovuto faticare molto per arrivare alle ambulanze, di certo non ha migliorato il quadro clinico dell’emoraggia cerebrale contro cui sta lottando in queste ore.
Detto questo, noi ci chiediamo ORA:
– chi pagherà per tutti questi feriti? per questi danni a sound system, luci e attrezzature devastate, per le bibite rubate dalla celere al banchetto di artigianato che avevano appena devastato per niente? si veda la testimonianza video dei due ragazzi del banchetto
Facciamo nostro l’appello degli Hazard Unitz a denunciare danni e violenze subiti attraverso una causa comune presso un avvocato che presterà assistenza legale gratuita,
questa la sua e-mail: barbara.luceri@ordineavvocatilivorno.it
Non crediamo che la inossibabile impunità dello stato verso lo stato possa cedere di fronte a qualche esposto, ma un pò di ruggine e qualche pugno di sabbia nei suoi ingranaggi riteniamo siano doverosi, se non altro per il risalto mediatico che sta avendo questa vicenda, che ha fatto fallire il tentativo di oscuramento totale dei media main-stream, e forse la prossima volta che una questura si troverà a gestire un altro evento simile, ci sarà qualche timore in più prima di ordinare una nuova mattanza, lo dimostra la polemica clamorosa verso la questura di Milano scatenata poche ore dopo l’accaduto dal SIAP, sindacato provinciale di polizia di Torino, che parla di “incompetenza, irresponsabilità, etc..” di chi ha deciso quella sciagurata irruzione
Per altri articoli e molte testimonianze video e audio si veda:

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