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CANAPISA All Stars – Benefit Canapisa + Lab57, Ven 22/3, Xm24, Bologna

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Venerdì 22 Marzo,
ore 22.30
Xm24
via Fioravanti 24
Bologna

Serata di auto-finanziamento per:

—>CANAPISA 2013
– STREET PARADE ANTIPROIBIZIONISTA
Sabato 18 maggio 2013, Pisa

—> Lab57 – Alchemica
– Laboratorio Antiproibizionista Bologna –

APPELLO CANAPISA  2013

E’ dal 2001 che l’Osservatorio Antiproibizionista porta avanti un lavoro di ricerca, divulgazione e diffusione di pratiche di riduzione del danno, finalizzate allo sviluppo di una cultura consapevole e critica nell’affrontare la realtà del consumo di sostanze proibite e la repressione attuata dalle politiche ultra proibizioniste “made in Italy” in materia.

Lo scenario che abbiamo di fronte, dopo cinquanta anni di proibizionismo planetario, è quello di un campo minato dove non ci si può muovere per paura di fare la mossa sbagliata e vedersi rovinare la vita solo perché si è scelto di consumare sostanze proibite.

Mentre da una parte c’è un consumo diffuso in tutta la società, molte volte non problematico, dall’altra viviamo circondati da controlli di polizia pronti a stravolgere la vita dei malcapitati, anche ad uccidere come nei casi di Stefano Cucchi, Federico Aldrovandi, Aldo Bianzino e di molti altri.

Il proibizionismo con il suo espandersi ha prodotto una sorta di apartheid, che in Italia si concretizza, anche a causa degli sbandierati allarmi securitari, nell’incarcerazione e nella persecuzione di massa messa in campo nell’applicazione della Legge Fini-Giovanardi.

Inoltre si continua a parlare di togliere le patenti a tutti i consumatori, di togliere i bambini alle madri e di licenziare coloro che usano sostanze proibite, insomma di togliere tutti i più elementari diritti a coloro che abitualmente sono chiamati “drogati”, quando le politiche sociali in Italia praticamente non esistono più, mentre aumentano le strutture e i sistemi per contenere le persone.

Non è con la repressione, con le carceri, con le cliniche, con la forza che si affronta un fenomeno di tale entità e portata storica. Fino ad ora questa strada ha portato solo disastri. Mentre la gente continua a morire nelle carceri, all’esterno il consumismo di sostanze legali ed illegali si sta diffondendo a dismisura e tutto ciò avviene in una ignoranza spaventosa dovuta ad anni di proibizionismo, che con il suo porre muri di gomma, ostacoli e paure si pone a perfetto emblema di una società totalitaria avanzata: libertà per chi ha molto denaro e prigione per chi non detiene abbastanza ricchezze. Società imperialista in cui gli affari vengono prima di tutto e dove farmaci e droghe, come due facce della stessa medaglia, non a caso rappresentano i mercati più fiorenti al mondo. Per questo, come era immaginabile prevedere, a Vienna 2012 (Conferenza Mondiale sulle Droghe) la tanto attesa fine del mondo proibizionista purtroppo non è ancora arrivata, nonostante nel corso dell’ultimo anno, a livello internazionale, diversi sono stati i tentativi anche istituzionali di dichiarare fallite le politiche proibizioniste!

Canapisa, oltre a rappresentare una forma di resistenza collettiva alle politiche proibizioniste, per istinto di sopravvivenza propone e pratica delle possibili alternative al sistema culturale, sociale ed economico del pensiero unico. Per questo dal 2005 entra a far parte del Progetto Rebeldia, condividendo  non solo un semplice spazio, ma laboratori di idee e socializzazione, nel quale negli anni si sono verificate diverse interessanti contaminazioni politico-culturali che hanno dato vita ad un movimento di trasformazione sociale della città. La politica di proibizionismo degli spazi adottata dal Comune di Pisa, come dimostrano ad esempio lo sgombero di via La Pergola, la mancata assegnazione diretta di spazio al Progetto Rebeldia e il bando per la Leopolda, è un tentativo di annientare ogni forma di pensiero critico e di opposizione sociale di tutti i movimenti cittadini di rivendicazione di spazi abitativi, sociali e culturali di libera aggregazione. Al bisogno di cambiamento le istituzioni rispondono rigidamente con un restringimento dei diritti e degli spazi di libertà, escludendo i progetti non convenzionali, non autorizzati e non omologati. Da tutti i fronti vengono poste barriere!

Canapisa può essere interpretata come il tentativo locale di resistere ad un mondo sempre più claustrofobico e senza vie d’uscita.

Nel dar vita alla dodicesima edizione di Canapisa i propositi dei promotori sono quelli di riconnettere e socializzare esperienze, saperi,  ricchezze materiali ed immaginarie e rivendicare DIGNITA’ E RISPETTO per tutte e per tutti.

Si denuncia quindi con forza il lascito concesso dallo Stato alle  organizzazioni mafiose nella gestione del mercato nero delle droghe e gli enormi profitti esentasse di queste ultime. Il risultato è di fatto la persecuzione di migliaia di consumatrici e consumatori, repressione di forme di socializzazione e diffusione di una falsa informazione sulle sostanze legali e illegali in un contesto di totale assenza di strategie concrete di riduzione  del danno.

E’ importante lottare contro la formazione di pregiudizi culturali e  istituzionali, che giustificano terapie forzate, negando la libertà individuale di scegliere o rifiutare determinate cure. Sostenere Canapisa è scegliere la logica del bene comune piuttosto che quella della persecuzione di massa di  individui colpiti soltanto per il loro stile di vita. Viene naturale, è una questione di logica.

 

IL PROIBIZIONISMO HA FALLITO!
SCENDI IN PIAZZA PER DIRE BASTA!

MANIFESTAZIONE ANTIPROIBIZIONISTA CANAPISA
SABATO 18 MAGGIO 2013
ORE 17 PIAZZA SAN ANTONIO – PISA

 

Osservatorio Antiproibizionista
Canapisa Crew

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Assemblea nazionale Cannabis Club, 2 Marzo, EX-Colorificio Liberato Rebeldia, Pisa

usi canapa mappaCannabis Social Club
Un approfondimento indispensabile

Sabato 2 Marzo 2013
dalle ore 11
EX-Colorificio Liberato Rebeldia
Pisa, in via Montelungo 70

 Sono invitati tutti , singoli e collettivi, pazienti e impazienti, chiunque sia interessato a dare una svolta dal basso a questa situazione e ad abbracciare il modello dei CSC !

Osservatorio Antiproibizionista Canapisa

Le sostanze psicoattive accompagnano la storia umana fin dall’antichità e i danni di mezzo secolo di proibizionismo planetario sono sotto gli occhi di tutti, nonostante i tentativi di occultamento da parte di chi, dietro a“indiscutibili principi ideologici”, contribuisce alla perpetrazione di gravissime violazioni dei diritti umani nei confronti dei consumatori di qualsiasi sostanza considerata illegale. Questo è ciò che hanno fatto le politiche proibizioniste in tutto il pianeta !
Il fallimento è certo, non solo perché non si è raggiunto l’obiettivo di un mondo libero dalle droghe, in origine sancito in seno alle organizzazioni mondiali, ma soprattutto per le conseguenze delle azioni poste in essere dal proibizionismo. Si è man mano assistito al consolidamento e all’accrescimento nel numero delle organizzazioni dedite al narcotraffico (Ma’NdraCa&Co), all’indebolimento delle comunità attraverso la corruzione, agli aumentati problemi di natura sanitaria conseguenti a politiche errate e ad una sempre maggiore diffusione di sostanze utilizzate in maniera inconsapevole ed irresponsabile. Al contempo, la violazione dei diritti umani perpetrata a più livelli ed in maniera differente nelle comunità – ancor più se povere, con maggior ferocia – generata dalle azioni di intelligence e polizia, ha tradito i principi su cui si fondano le organizzazioni mondiali (ONU) e ha invalidato qualsiasi supposta liceità della Guerra alla droga.
L’idea di adottare il Cannabis Social Club (CSC) quale modello per la produzione ed il consumo delle cosiddette droghe leggere va in direzione opposta al proibizionismo. Il CSC si pone l’obiettivo di sperimentare e sviluppare nuove forme e relazioni sociali,di Genuina Qualità, che si tengano alla larga dal narcotraffico, grazie all’autoproduzione consapevole e pacifica.
All’interno del club non circoleranno soldi, al di fuori di quelli necessari al processo di autoproduzione. L’obiettivo è quello di creare un circolo co-operativo dove i pericoli di uso e abuso vengano neutralizzati da tecniche di produzione biologica e da una distribuzione partecipata e condivisa, fondata sulla effettiva necessità dei soci; quest’azione collettiva mira ad accrescere e consolidare elementi di protezione individuale dai molteplici rischi presenti nel mercato nero e nella cultura consumistica.
Sabato 2 Marzo 2013
ore 11
EX-Colorificio Liberato Rebeldia
Pisa, in via Montelungo 70

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