Fondo Roberto Volponi
TESTIMONIANZE


Francesco Leonetti: «[...] Il compito famoso che Gramsci affida agli intellettuali, come "intellettuali organici" con la classe operaia, è di organizzare la cultura secondo la loro visione, non seguendo affatto quella degli industriali, editori, direttori di giornali, pagati dai gruppi di potere. Finanziandosi da soli, vendendo le riviste e i giornali: e il militante è proprio quella figura di giovanotto con riviste e giornali portati sul braccio, una grande figura storica che dice da sola cosa è la libertà. E io ricordo così tuo figlio, Roberto, nei duri anni Ottanta - poco prima della sua morte in un volo di ritorno da Cuba.» (Paolo Volponi - Francesco Leonetti, Il leone e la volpe. Dialogo nell'inverno 1994, Einaudi, Torino, 1994)

Ambrogio Borsani: «Alla fine degli anni Ottanta a Milano aprì un locale che sembrava progettato su misura per me. Era un bar, era una libreria, era un posto dove si tenevano letture, dove si presentavano novità editoriali, dove si testimoniava di scrittori attuali e passati. Dove si trovavano anche prime edizioni. Era un luogo di incontri, era aperto fino alle due di notte. [...] Presto si formò un ristretto gruppo di aficionados del locale, di cui facevo parte, che sedevano a chiacchierare attorno alla cassa. C'era Roberto Volponi, figlio di Paolo, c'erano Enzo Di Mauro, Oscar Mari e la cassiera, Laura. E sempre c'era Alda Merini che ronzava attorno. Roberto Volponi aveva allora poco più di venticinque anni, era un ragazzo appassionato, curioso, con una carica umana straordinaria e un candore che lo rendevano simpatico a tutti. Per questioni anagrafiche si era perso la stagione politica della ribellione giovanile ed era occupato in un intenso recupero. Collezionava tutto quello che riguardava Servire il popolo, Lotta continua, Lunga marcia, Avanguardia operaia, Potere operaio e altri movimenti alternativi. Il suo personaggio di culto comunque era Amadeo Bordiga, di cui aveva letto tutto. Roberto frequentava solo lo scaffale politico del Chimera e acquistava libri, riviste e fanzine dei movimenti alternativi. A volte per bilanciare il conto portava a Laura qualche prima edizione del padre, come Le porte dell'Appennino, che tutti ci affrettammo a comprare. Roberto sarebbe scomparso il 3 settembre del 1989 in un incidente aereo a Cuba, dove morirono 112 italiani. Fu una serata tristissima al Chimera, quella.» (Ambrogio Borsani, Il morbo di Gutenberg. Avventure e sventure di uno schiavo della carta stampata, Liguori, Napoli, 2014)

Un gruppo di amici di Roberto: «Il 3 settembre 1989 un forte temporale impedì al volo L'Avana-Bonn di prendere quota durante il decollo; nel disastro morirono tutti i 126 passeggeri e 45 abitanti delle case vicino all'aeroporto. Tra le vittime anche Roberto Volponi che tornava a Milano dopo un breve soggiorno a Cuba; un amico con cui avevamo condiviso tanti momenti durante gli anni '80. Roberto credeva in una società basata non sullo sfruttamento dei più deboli ma sui diritti dei lavoratori; negli anni successivi alla sua tragica scomparsa ci siamo spesso chiesti come lui avrebbe commentato quello che è avvenuto e sta avvenendo in Italia e nel mondo, con la sua visione lucida ed internazionalista sulla crisi dei regimi politici e sulla mutazione delle loro classi dominanti. Roberto frequentava la Libreria Calusca; leggeva molto e condivideva con Primo la passione per la raccolta dei materiali prodotti dal movimento in quegli anni, dai semplici volantini ai giornali ai libri. Ascoltava i Clash e tutta la musica che aveva ispirato lo stile di quella band. Per questo abbiamo deciso di ricordare i 20 anni dalla scomparsa di Roberto invitando in Cox 18 Don Letts, un dj che ha ispirato i Clash ed un film maker che ha documentato visivamente anche la storia di quella band. E per questo tutto l'incasso della serata va a sostegno dell'Archivio Primo Moroni, per difendere la cultura e la memoria di questa città. Siamo sicuri che Roberto Volponi, anche se stasera non può essere dei nostri, avrebbe fatto lo stesso.» ("In ricordo di Roberto Volponi", CSOA Cox 18, Milano, 18 dicembre 2009)


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