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VOGLIAMO DIRE LA NOSTRA E VOGLIAMO CHE SI SENTA


In un territorio già saturo e oggi devastato dalle "grandi opere", dove convivono residuati di fabbriche chimiche e non, che ci inebriano col loro odore, e innovazioni tecnologiche "obsolete" (le antenne..) vivere non è proprio il massimo della vita!!
Se poi si aggiungono le questioni economiche e sociali comuni a tutto il Paese, il futuro per noi giovani non è certo roseo ma di quel colore incatalogabile del cielo metropolitano.
Caratteristica saliente della nostra condizione attuale è quella famosa precarietà di cui tanto si parla, che investe diversi aspetti della vita e comporta pesanti incertezze per la costruzione di un futuro.
Il lavoro, che non è mai piaciuto a nessuno, è ormai un lusso "a tempo" che non ti permette di sognare l'indipendenza; l'abbandono della casa materna è un'utopia realizzabile, se esistono le condizioni, solo a patto di entrare nel circolo vizioso lavoro/mutuo/sottomissione..altrimenti perdi il posto! Per non parlare della possibilità di metter su famiglia..
I servizi essenziali, che vanno dalla sanità all'istruzione, sono gestiti in stile impresa con le conseguenti difficoltà d'accesso e con l'utilizzo di personale precario.
E per favore non toccateci l'acqua che è, e deve rimanere, bene di tutti!
La mobilità è ancora indissolubilmente legata al trasporto privato con i logici problemi d'inquinamento e la messa in conto di ore di coda per raggiungere il posto di lavoro!! Il prolungamento della metropolitana, in mezzo ad un deserto fieristico/industriale, e l'arrivo dei treni suburbani offrono servizi scadenti (mezzi diroccati, ritardi diffusi e carenza di parcheggi d'interscambio) ma con biglietti molto cari!
La cultura e l'aggregazione giovanile sono lasciate al caso e gestite con l'utilizzo di collaboratori flessibili, a meno che non ci sia di mezzo l'interesse di qualche sponsor per creare l'ennesimo stile di vita irreale. La chiusura dei due cinema, la mancanza di teatri e l'assenza cronica di spazi sociali sono segnali d'emergenza che trasformano Rho in un dormitorio.
Vogliamo proporre per il comune di Rho politiche che contrastino questa tendenza, partendo dalla preservazione del territorio al non utilizzo di lavoratori atipici, garantendo l'accesso egualitario ai servizi primari.

PRECARIETA' nel lavoro. PRECARIETA' nella vita

Collaborazioni occasionali, tempo determinato, co.co.pro, lavoro nero, ecc. ecc. Esiste una giungla di contratti di lavoro che precarizza la condizione della nostra generazione (e non solo) e che comporta l'impossibilità di progettare il futuro. Uscire di casa e andare a vivere da soli. Magari studiare e fare qualche lavoro sapendo di riuscire a pagare l'affitto. Insomma la precarietà lavorativa che si fa precarietà esistenziale perché coinvolge tutti gli ambiti della propria vita. Qui a Rho con l'arrivo dell'astronave Fiera, ci avevano promesso migliaia di posti di lavoro per i giovani, benessere e ricchezza. Ma di quale lavoro parliamo? Sempre il solito! Contratti precari e lavoro nero. La Fiera è un monumento alla precarietà ed è il paradigma di quello che ci aspetta per il futuro: assolutamente niente! Sconfiggere la precarietà, se da una parte significa lottare per una riforma della legislazione sul lavoro che elimini gli abusi ed estenda diritti e tutele a tutti/e, dall'altra significa anche lottare per una riforma del welfare, nazionale e locale, che garantisca l'uscita dalla povertà, la non ricattabilità, nonché l'autonomia e la possibilità di scegliere e determinare il proprio futuro, a una serie di soggetti sociali deboli, non garantiti da un modello di welfare ormai inadeguato. Nella lotta alla precarietà lavorativa e sociale il Comune di Rho può fare molto.
Il nostro obiettivo centrale è la continuità di reddito attraverso la costituzione di un fondo comunale per garantire un reddito a lavoratori e lavoratrici precari/e, che deve essere integrato da un pacchetto di servizi quali: tariffe sociali su servizi essenziali (luce, gas, telefono casa, ecc.), agevolazioni per i trasporti, la fruizione di beni e servizi culturali/artistici e facilitazioni per l'accesso al credito.

AAA cercasi CASA disperatamente

La casa è un diritto affermato dalla «Carta Universale dei diritti dell'uomo» e recepito come tale con una legge del '76 dallo Stato Italiano. Dalla seconda metà degli anni '90, invece, i governi che si sono succeduti hanno di fatto eliminato o svuotato la legislazione precedente che almeno in parte garantiva tale diritto alle fasce di cittadini meno abbienti. Ed hanno delegato al «Dio-Mercato» il soddisfacimento di questo fondamentale diritto. A Rho il costo delle case e degli affitti ha subito e continua a subire una costante crescita. E' impossibile per chiunque andare a vivere da solo, di iniziare a costruirsi una vita per conto proprio.
Vogliamo utilizzare gli introiti dell'ICI della Fiera, che attualmente si rifiuta di pagare sui padiglioni espositivi, per sostenere chi è precario e si ritrova a pagare affitti spropositati o magari si cimenta nell'apertura di un mutuo. Sempre con la leva dell'ICI è possibile premiare il fitto a certe condizioni e penalizzare le case sfitte da tempo.

Per un'AltraMOBILITA'

L'insediamento del polo fieristico di Rho- Pero ha portato a ridisegnare la mappa della mobilità, costruendo con finanziamenti pubblici infrastrutture viabilistiche unicamente sulla base delle esigenze del mercato, senza tenere in alcun conto i bisogni e i diritti dei cittadini. I livelli di inquinamento da polveri sottili generati dal traffico in questa zona (tra le più "industrialmente" popolate d'Europa) sono tra i più alti d'Italia e
costituiscono un grave pericolo per la salute dei cittadini. E' necessario e fondamentale favorire l'utilizzo dei mezzi pubblici per gli spostamenti,
anche e soprattutto di piccola e media distanza. A tale fine bisogna che questi siano realmente "pubblici", economici, efficienti, frequenti e diffusi in modo capillare sul territorio. Le esigenze di trasporto e di mobilità nella nostra zona sono sempre state, e diverranno, sempre più incisive per quanto riguarda la qualità della vita delle persone. Per l'odissea del quotidiano viaggio verso il luogo di lavoro o di studio, per le modalità di trasporto (sovraffollamento, igiene, puntualità e sicurezza) per la qualità del servizio rispetto ai costi. E' necessario portare la tariffa del biglietto a 1 euro. Il prolungamento della linea metropolitana è stato pagato con finanziamenti statali e dunque è ingiustificato il principio che chi prende la metro fuori da Milano debba pagare di più di chi la prende in città (magari facendo più fermate!). Serve, inoltre, spostare la domanda dei mezzi individuali verso quelli collettivi per la rimodulazione degli spostamenti casa-lavoro in modo da ridurre le emissioni.

Scarica il materiale elettorale:
MANIFESTO A2 [PDF 2,25Mb]
PIEGHEVOLE A4 [PDF 4Mb]
FLYER A6 [PDF 3,1 Mb]

IL 27.28 MAGGIO VOTA PAPOFF PER IL CONSIGLIO COMUNALE DI RHO