Libro bianco

testimonianze dei lucchesi sui fatti di Genova


 Testimonianza di Fabio Lucchesi

[trascrizione di un racconto orale]

Ho tre testimonianze da fare, la prima è politica ma credo sia importante. Io sono stato a Genova fin dal lunedì. Vorrei ricordare a tutti il clima che fino a giovedì si è creato con le mobilitazioni, quello che abbiamo creato nei mesi precedenti: un clima in cui la legittimità del G8 e delle sue politiche era profondamente in crisi quindi sbaglieremmo probabilmente a pensare che quello che è successo a Genova il venerdì e il sabato sia soltanto il frutto di un governo che ha il fascismo nel suo DNA. Anche questo ma non solo. Probabilmente anche di un potere che è in crisi, non ammette nessuna critica e giunge a fare quello che ha fatto. La seconda testimonianza riguarda venerdì. Io ero in una delle zone più calde, con molti della rete Lilliput a fare sit-in fuori della zona rossa. Questo sit-in è stato rotto, ad un certo punto, quando abbiamo capito che c'era un centinaio di persone, black bloc, che stava venendo verso quelle zona. In quella situazione siamo riusciti ad impedire loro di venire nella nostra zona facendo un cordone a mano: ci siamo messi uno a fianco all'altro e li abbiamo costretti a defluire ai lati. Quando di queste persone erano rimaste circa una quindicina è partita la carica della polizia, su di noi ovviamente, perché a quel punto eravamo rimasti quasi solo noi. Alcuni si sono infilati giù lungo la via, e per un pelo siamo riusciti ad evitare che partisse di nuovo una carica della polizia. Dobbiamo tenerlo presente perché io credo che abbiamo evitato situazioni peggiori: io ho visto un poliziotto scendere dalla camionetta con la mitraglietta in mano, la polizia stava per caricare ma non c'era assolutamente nessuna situazione di pericolo grave. Ho detto a quel poliziotto "che cazzo fai?" Lui mi ha risposto "che cazzo vuoi?" dopo di che tre di loro mi sono venuti davanti "che cazzo vuoi, sei matto!" e mi hanno portato via. Ritengo che si debba stare veramente molto attenti perché quando si da inizio alla violenza è discutibile se ci sia una fine. L'ultima testimonianza riguarda la scuola Diaz. Io ci sono arrivato dopo l'inizio della cosiddetta perquisizione perché uno dei nostri era nell'ufficio stampa e mi ha avvertito subito. Tre cose credo siano importanti da sapere: anzitutto che non è affatto vero quello che ha detto De Gennaro: non c'era stata nessuna sassaiola e per strada non c'era assolutamente niente. La gente in quella scuola dormiva finché non è arrivata la polizia. La seconda cosa è che la polizia non è andata a fare una perquisizione ma ha chiuso completamente la scuola, con gli agenti in assetto di sommossa, con scudi e caschi. Si sentivano arrivare da dentro le urla delle persone mentre per noi, da fuori, era impossibile raggiungerli perché venivamo respinti dalla polizia. La terza cosa è che quando siamo arrivati io credevo che fosse già successo un macello perché c'erano quattro cellulari della polizia e otto ambulanze dietro i cellulari. I feriti sono cominciati ad uscire dopo una ventina di minuti, questo vuol dire che le ambulanze erano state fatte venire preventivamente perché scientemente, a freddo, si era deciso di fare feriti e si rischiava di fare anche peggio. Allora io credo che noi abbiamo il dovere, prima di tutto, in questo momento, di riaffermare perché sta avvenendo questo e di chiedere che si faccia luce su atti come quello che ho visto.

Fabio Lucchesi

 

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