2007.09.12



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Notes

#1

1.00

e' l'una e come da copione la tina s'e' adoperata ad uscire di casa, io mi sono andato a fare 'na pisciatina e mi son rimesso a letto, ma non dormo, m'e' venuta un po' d'angoscia che m'ha messo le spine nel materasso, cosi ti scrivo.

il tarlo scatenante me l'hanno messo i pensieri che si sono andati a raggrumare intorno alla riflessione che, rimmettendomi a letto, ho fatto a proposito dell'articoletto "scuola materna: l'isola che non c'e'". tra me e me mi sono immaginato di riflettrci sopra insieme a te ed intanto mi si andava formando lo spunto per proseguire nei pensieri... quello che piu' m'aveva colpito.

non e' tanto la questione della scuola in se, quanto piuttosto l'introduzione sociologica che viene fatta per argomentare successivamente...

il nostro mondo e' fatto a compartimenti stagni...
non c'e' condivisione tra gli adulti e i bambini...
fino a poche generazioni fa i bambini erano nei campi con gli
adulti... nella bottega... erano partecipi del mondo degli adulti e
da essi imparavano senza bisogno di scuole...

'somma, un po' la tiritera che in altri termini tiro fuori io a ondate successive.

cosi la mente mi si e' sparata nel solito buco nero, dal quale ho iniziato a riflettere scleroticamente sulle solite cose, pero' ho deciso di scrivertele, cosi, tanto per dare uno spessore maggiore a cio' che altrimenti rimane esile sino all'incoscienza, ma anche per fare affiorare dal mio ossessivo attorcigliarmi su me stesso le cose che secondo me esprimono quel mio "pensare al futuro" che l'altro giorno tu hai superficialmente, e dolorosamente da parte mia, liquidato con un "che cos'e', andare a lugo?". ecco, mi fa tristezza constatare di tanto in tanto quanto poco le riflessioni che io ho fatto a proposito di questo "progetto", siano cosi poco considerate da te nella loro qualita' di "discorso" progettuale che prende spunto dalla constatazione di oggettive condizioni socioculturali annichilenti per cercare di delineare futuri che affrontino di petto questa condizione esistenziale. sono tutti piccoli frammenti che in parte sono anche qui tra noi, nella nostra famiglia, che cosa sono altrimenti fare il PaNe, lo yogurt, la pasta fatta in casa se non delle attivita' che contengono al loro interno dei "valori" fondativi di un'esistenza diversa da quella abbruttente delineata all'orizzonte dal nostro sistema sociale?

poco importa se l'ada nella sua vita seguira' una sua strada completamente diversa, cio' che secondo me ha senso e' appunto tutto quel lavorio di riflessione critica e il tentativo di far convergere nei piccoli gesti e attivita' quotidiane questa ricerca di valori esistenziali rivoluzionari.

e queste attivita'/valori sono anche li nelle riflessioni che ho inutilmente portato avanti per tanto tempo e che sono andate a costituire quel puzzle informe che e' il mio sito, un tentativo di riflettere sui problemi inerenti l'esistenza che sono congeniti alle condizioni di esistenza concesse all'individuo medio, alla famiglia media... ed un tentativo di delineare possibili strade da percorrere.

e tu, di fronte al mio sguardo verso un futuro diverso, da costruirci criticamente, me lo bolli come "andare a lugo?", senza vederci in questo tutti quei componenti che vi si amalgamano.

ma forse, in fondo, hai ragione tu, non tanto perche' il tuo non affrontare di petto i grossi problemi che attanagliano l'esistenza ed hanno bisogno di lotte rivoluzionarie ne affievolisca l'importanza, quanto piu' perche' forse esprime senso della realta' fondandosi sulla tragica constatazione della impossibilita' materiale a raggiungere tali obiettivi legata ad una incapacita' soggettiva congenita.

oppure, ancor piu' drasticamente, non c'e' nulla da cambiare se non me stesso.

ma se cosi e', mi vien da dire, allora non han nessun senso neppure le problematiche messe in luce dall'articoletto scatenante... neppure ha importanza il tipo di scuola materna che sceglieremo, perche' altrimenti scegliere ad esempio la steineriana se in fondo cio' che conta nella visione dell'esistente non dipende da condizioni sociali oggettive quanto piuttosto da una disposizione d'animo individuale? se poi, invece, la riflessione porta a steineriana, GAS ecc. ecc. ecco che secondo me, per una questione di coerenza analitica, la critica si fa piu' estesa ed investe drasticamnete anche il senso della quotidianita'...

e cosi' il cerchio si chiude...
torno da capo...
il senso della vita e i suoi misteri...
i flussi energetici vitali...
l'alimentazione...
il cosmo...
la terra...
temi/valori fondatori di un'esistenza rivoluzionaria
degna d'essere alla base di una famiglia