È in arrivo lo sportello "zingari"
Rilascerà concessioni e incasserà cauzioni per l’uso delle piazzole nei campi nomadi
di Gian Marco Mancassola
Ironia della sorte: anche chi ha fatto del nomadismo uno stile di vita, fuggendo da certificati e file agli sportelli, si troverà presto ad avere a che fare con il simbolo della burocrazia, un ufficio. Per razionalizzare i controlli ai campi di sosta cittadini, infatti, e per creare un coordinamento fra i tanti assessorati coinvolti, il Comune si appresta a dare alla luce lo sportello “Nomadi”. È questo uno degli accorgimenti introdotti nel testo del nuovo regolamento sui campi di sosta comunali di viale Cricoli e viale Diaz, che torna all’esame della Giunta dopo lo stop incassato in commissione.
«Credo che così impostato il regolamento abbia una sua coerenza e un equilibrio, che mi auguro non vengano stravolti da raffiche di emendamenti in consiglio comunale», è il commento dell’assessore agli interventi sociali, il leghista Davide Piazza, che più di altri ha premuto per varare le nuove regole con l’obiettivo di farle rispettare.
«Non abbiamo trascurato nulla - aggiunge Piazza - puntando a disciplinare la vita all’interno dei campi, senza essere persecutori e anzi applicando un chiaro principio di tolleranza».
L’impianto di fondo non è cambiato: resta per le famiglie nomadi l’obbligo di richiedere una concessione per l’occupazione di una piazzola di sosta, dietro pagamento di una cauzione, che servirà da garanzia per eventuali danneggiamenti e incurie. Resta anche il numero chiuso, con l’elenco delle famiglie autorizzate.
Per il disbrigo delle varie pratiche viene quindi individuato un apposito ufficio di riferimento, sia per i nomadi, sia per i cittadini, sia per la stessa macchina comunale. Prossimamente la Giunta dovrà stabilire dove l’ufficio andrà collocato e stabilire l’ammontare delle cauzioni.
Nella lista dei divieti, viene specificato che non potranno essere costruite strutture non autorizzate, come le verande che, agganciandosi alle roulotte, di fatto creano piccoli ambienti abitativi, ovvero piccoli abusi edilizi.
Un capitolo a parte, come richiesto da molti consiglieri comunali, anche di maggioranza, è poi dedicato ai minori e ai doveri dei genitori e del Comune. «I genitori - spiega Piazza - non solo dovranno evitare che i propri figli provochino disturbo o danni all’esterno del campo, ma dovranno vigilare perché non siano sfruttati per l’accattonaggio. Inoltre, si dovranno curare che i figli frequentino regolarmente la scuola fino alla terza media. Da parte nostra, l’Amministrazione comunale si impegna a offrire alle famiglie le medesime opportunità educative, di socializzazione e di accesso ai servizi. Il Comune, poi, si attiverà per dare informazione e sostegno alle famiglie con minori per assicurare la frequenza scolastica e di attuare tutte le azioni per impedire ogni forma di sfruttamento».
Le giostre non potranno essere parcheggiate all’interno dei campi, mentre si prevedono sanzioni da 25 a 500 euro in caso di danneggiamenti e violazioni. Vale la pena ricordare, tuttavia, che il nuovo regolamento sarà applicato ai due campi attuali. Nel momento in cui verrà attivato il campo unico dovrà essere studiato un nuovo regolamento.
Ora il testo ripartirà dall’esame in giunta, quindi passerà al vaglio della quinta commissione e alla fine approderà in consiglio comunale. L’obiettivo di Piazza è di arrivare in sala Bernarda entro settembre, con la speranza che durante il dibattito in aula finalmente venga indicata un’area per il campo unico. Area per la quale si stanno profilando addirittura candidature da parte di privati.
E a proposito di aree, continua a tenere banco il contorto caso del campo abusivo di via Nicolosi. Dopo che la relazione “leggera” dell’Ulss ha fatto venir meno i presupposti per un’ordinanza di carattere sanitario, il Comune ha emesso una nuova ordinanza per abuso edilizio: «Entro 90 giorni - conclude l’assessore Piazza - dovrà essere demolito quanto realizzato e ripristinato il campo agricolo. In caso contrario, il Comune si riterrà proprietario della superficie».
L’unico sabotaggio "discriminante" l’ha messo in atto il maltempo
di Silvia Maria Dubois
Avevano ragione: è stata solo una festa. E chi è venuto con l’intento di trovare chissà quale polveriera di rivoltosi in piena mobilitazione sessual-ideologica non ha trovato ciò che credeva.
Sì, era solo una festa. Era solo una festa il cui tema si è divertito a svegliare il sonno vicentino, a rovesciare qualche breviario impolverato, ad agitare qualche autorità troppo assuefatta alla routine, al fine di provocare un dibattito, di costringere tutti a misurarsi con la realtà che corre verso nuove trasformazioni, condivise o meno.
Perturbazioni e rovesci al Dirty Mary: Avevano fatto i conti con tutte le polemiche, gli ostacoli e i sabotaggi del caso, ma non con il maltempo: il vero guastafeste è stato lui, quando le minacce dei tuoni serali si sono trasformate in pioggia battente che ha segnato rovinosamente il destino della festa, prevalentemente organizzata all’aperto.
Molte persone hanno preferito andarsene, altre non sono mai arrivate. Risultato: per la Digos i partecipanti non sfioravano i 300, per gli organizzatori, a tempesta finita, sono saliti ad almeno 500. Nulla a che vedere, però, con le migliaia di persone previste dallo staff del Dirty nei giorni scorsi . E pensare che la serata prometteva bene: alle 22 l’autostrada aveva perfino aperto altre due corsie in uscita ai caselli di Thiene e Chiuppano in previsione dell’alta affluenza.
Salotti chic e star system : Un ambiente da mille e una notte dentro un’atmosfera orientaleggiante, fra veli, incensi e candele. Una girandola di gazebo con divanetti e tavolini in mogano arredati da morbidissimi cuscini in raso rossi.
Non c’è nulla da dire: chi ha curato l’immagine del party ha azzeccato tutto nei minimi dettagli, creando un locale raffinato che ben si alternava alle più moderne piste da ballo, nella parte est del giardino. Scatenati in pista Lorenzo Battistello, del GF1 e Maurizio Rossi ex giocatore del Vicenza calcio. In nottata sono arrivati altri giocatori del Verona. Ha dato forfait, invece, Donatella Rettore, intimidita dal tempaccio che l’ha convinta a rimanere a casa.
La gente: Niente stranezze, niente clamori o tendenze ostentate. Il popolo del gay party, ieri, era misto e composto. Solo qualche ultra minigonna e qualche tacco fluorescente, ma nulla di più. La maggior parte delle persone era in t-shirt o camicia e giacca, dentro piacevolissime scie di olezzi da doccia appena fatta. Coppie discrete, niente volgarità, solo tanta voglia di ballare e di riuscire, almeno per una volta, a non nascondersi nella propria città: Vicenza.
The show (must go on?): La pioggia ha cancellato buona parte degli spettacoli in programma e ne ha drasticamente ridotti degli altri. I due cavalli che dovevano aprire in pompa magna la serata, sono stati velocemente riportati nel maneggio adiacente, mentre drag queen, cantanti e ballerini hanno dovuto trasferire la loro esibizione dal prato centrale alle più piccole piste da ballo interne. Sempre attivo, invece, l’abile mangiafuoco che si è esibito ininterrottamente all’entrata, mentre la musica cresceva di decibel e di ritmo.
Ora, gli organizzatori promettono che per il lesbo-gay party ci sarà un bis a breve, magari coinvolgendo altri locali della provincia. Nel frattempo, a quella che inizialmente era stata additata come cittadinanza bigotta, si è dato modo di metabolizzare il primo evento di genere. Un’operazione indolore, a quanto sembra. Forse si sottovaluta la lungimiranza dei vicentini.
Dal Kenia Zanella chiama tutte le redazioni: Chimetto non gli aveva raccontato la verità
Bugie e smentite sul capitolo beneficenza: sola, autentica vergogna di tutta l’iniziativa
(s. m. d.) La lesbo-gay night non è stata rovinata solo dal maltempo. L’evento, purtroppo, è stato avvolto da annunci, smentite e qualche leggerezza di troppo. Non ci riferiamo a tutte le polemiche nate e consumate alla luce del sole e dei giornali, forse addirittura parte più fertile dell’intero dibattito in corso.
Il riferimento va, invece, ancora una volta al capitolo beneficenza che ora presenta dei risvolti tanto squallidi quanto tristi. Gli organizzatori del party, in conferenza stampa, avevano annunciato che una parte dell’incasso sarebbe andato alla fondazione di Tiziano Zanella, già preventivamente avvisato del tema della festa e delle intenzioni del figlioccio, Mauro Chimetto. A riprova del tutto Chimetto in persona aveva fornito alla stampa la risposta entusiasta by mail del padrino che augurava, addirittura, la riuscita di un buon raccolto. Peccato, però, che ieri a tutte le redazioni vicentine sia arrivata una telefonata dallo stesso Zanella che, dal Kenia, smentisce di essere stato messo al corrente del vero tema del party e si ritiene amareggiato di essere stato strumentalizzato così. Zanella rifiuta, dunque, il denaro raccolto dalla festa e prende le distanze da qualsiasi iniziativa in merito.
Insomma, la bugia c’è stata e lascia a tutti l’amaro in bocca, e qui la discriminazione verso i gay non c’entra un bel nulla. Forse era meglio che da parte di qualcuno ci fosse stata meno smania di pubblicità, meno bluff e meno paura di mettersi in gioco.
Largo alle nuove generazioni Apre lo sportello per i ragazzi
di Raffaella Forin
L’aveva anticipato all’indomani del suo insediamento alla guida degli assessorati ai servizi sociali e alle politiche giovanili. Tra i numerosi interventi che rientrano nei suoi referati, Federica Finco intende riservare ai giovani uno spazio ben definito, nonché favorire quelle occasioni che permettono loro di esprimersi. «Che poi significa sostenerli, prendere in considerazione le loro proposte, garantire quell’attenzione che meritano», tiene a precisare l’assessore.
Innanzitutto ha affiancato al consueto orario di ricevimento del pubblico, una fascia destinata esclusivamente ai ragazzi. Una sorta di sportello a cui le nuove generazioni possono rivolgersi per sottoporre all’attenzione della pubblica amministrazione un’idea, un progetto, per verificare se vi siano possibili strade da percorrere per dare corso ad una proposta. Una disponibilità del tutto nuova per l’ente pubblico cittadino, che Federica Finco concede ogni martedì dalle 15 alle 17.
In seconda battuta, l’assessore intende appoggiare le iniziative che portano la firma anche dei gruppi informali di ragazzi, ossia quelle compagnie che si ritrovano per condividere, ad esempio, una passione. «Molti ragazzi sanno essere propositivi, sensibili, creativi e generosi», sottolinea.
È in quest’ottica che per sabato è fissato il debutto di "Undercity day", manifestazione all’insegna delle diverse espressioni della cultura hip hop, tanto di tendenza fra le nuove generazioni. L’evento si terrà dalle 15 alle 23,30 in parco Ragazzi del ’99 (in caso di maltempo sarà rinviato a sabato 11). L'intuizione spetta ad un gruppo di giovani bassanesi di età compresa tra i 17 e i 19 anni, ribattezzatosi "Tre cuori tre pikke crew". Costituitosi nel 2002 ha come punto di ritrovo il Centro giovanile, dove i partecipanti condividono la passione per la cultura "hip hop". Musica rap, break dance, writing e Mcing (d.j.che commenta la musica cantando) costituiscono gli ambiti nei quali si concentra l’interesse di questi ragazzi del terzo millennio.
Il programma del rendez-vous, autogestito, prevede dalle 15 alle 18 una parentesi con attività di writing («intendendo la tecnica artistica che non ha nulla a che fare con chi imbratta i muri», tiene a precisare l’assessore Finco), di breaking e Mcing per chiunque voglia avvicinarsi a queste originali e moderne espressioni artistiche; dalle 18,15 alle 21 si svolgerà una gara di break dance fra quattro formazioni. Gran finale con uno spettacolo musicale curato dal gruppo "Gente guasta". A margine del programma, sarà allestita una mostra fotografica.