31 AGOSTO 2004

dal Giornale di Vicenza

Allarme per un'altra nube tossica.
E' in arrivo lo sportello "zingari".
Gay PArty, pioggia guastafeste.
BASSANO.Largo alle nuove generazioni, apre lo sportello giovani.

A Torri di Quartesolo verso le 3 di ieri notte una guardia giurata in servizio all’Unichimica ha dato l’allarme perché sopra una vasca c’era del fumo. Pompieri, Arpav e Cc in allerta fino alle 6
Allarme per un’altra nube tossica
Da una cisterna escono 50 litri di acido cloridrico. Dubbi sulle cause

di Ivano Tolettini

Un altro incidente che coinvolge l’Unichimica. Che cosa sta succedendo? A provocarlo è stata la rottura accidentale di una cisterna con la fuoriuscita di 50 litri di acido cloridrico diluito al 30%, suscitando subito allarme, oppure è avvenuto dell’altro? Cioè dietro la breccia si potrebbe nascondere qualcosa di ben più inquietante, un sabotaggio?
L’interrogativo rimane sospeso in attesa delle indagini dei carabinieri, mentre di certo c’è, e la circostanza non può che suscitare interrogativi, che a distanza di 60 ore dall’incidente alla Vimet di venerdì pomeriggio nel quartiere di San Pio X, Vicenza e il suo territorio circostante sono stati alle prese con un secondo allarme, stavolta notturno, il quale per fortuna si è rivelato ben poca cosa sotto l’aspetto sostanziale, ma ha fatto scattare molte antenne sensibili.
A destare perplessità è che per la seconda volta a finire all’attenzione della cronaca è come detto l’Unichimica, nota azienda di prodotti chimici industriali, con sede a Torri di Quartesolo in via Roma 292. Se venerdì era stato un suo autista, che per quanto fosse preparato, ha commesso un errore palese alla Vimet immettendo acido cloridrico nella vasca dell’acido nitrico scatenando la nube che ha interessato la Ederle, ieri notte è stata una cisterna a creparsi.
Ma è stato anche questo un fatto accidentale, come pareva in un primo momento, oppure lo scenario è di tutt’altro tipo, dopo che nel corso della giornata sono emerse due circostanze sconosciute? Vale a dire, che nonostante nessun organo di stampa avesse riportato il nome dell’autista che ha commesso l’errore alla Vimet, egli è stato minacciato per telefono da più persone. Inoltre, sabato notte la vigilanza armata dell’Unichimica ha sorpreso un individuo che cercava di entrare nel perimetro dell’azienda e l’ha messo in fuga dopo un movimentato inseguimento.
«In effetti quello che sta avvenendo è un po’ strano - analizza l’avv. Andrea Benedetti, legale della società - e siamo in attesa della documentazione completa prima di esprimere giudizi. L’episodio di ieri notte di per sé è stato di portata limitata, ma che è stato in qualche modo trainato da ciò che è successo venerdì. Ci sono cose che fanno riflettere».
L’allarme di ieri è scattato intorno alle 3. Una guardia giurata durante il giro di perlustrazione ha visto una nuvola alzarsi da una cisterna ed ha informato subito la centrale. Sono stati avvisati i carabinieri del radiomobile e i vigili del fuoco. Sono intervenuti i tecnici dell’Arpav che hanno eseguito prelievi di campioni in atmosfera e sono arrivati anche i militari del Noe di Venezia, speciliazzati in indagini ambientali.
I vigili del fuoco sono stati molto celeri e con potenti getti d’acqua hanno diluito l’acido, il quale dopo essere uscito da una cisterna di resina era finito nella vasca di contenimento, dalla quale è uscita in atmosfera una mini nube tossica.
A differenza di venerdì, però, non c’è stata alcuna reazione chimica e le conseguenze sono state di portata limitata.
I pompieri della squadra Nbcr, i carabinieri e i tecnici dell’Arpav sono rimasti per oltre due ore all’Unichimica per quella che alla prova dei fatti si è rivelata poco più di un’esercitazione ben riuscita.
Alle 6 è stato verificato di nuovo che la soglia della presenza dell’acido cloridrico - che è un composto corrosivo - era ben al di sotto della soglia prevista dalla legge ed è cessato l’allarme.
Una nota di colore, nel corso della notte, ad allentare la tensione. Quando è partito il sistema d’allarme nell’azienda, sono arrivati carabinieri e pompieri con i lampeggianti accesi. In un vicino locale notturno si è equivocato sulle prove tecniche di una retata e c’è stato il fuggi fuggi dei clienti che non desideravano imbarazzanti incontri.

"Perplesso per le cose strane successe"
Il titolare dell’azienda ha incaricato il proprio legale di vagliare la situazione
Alberto Filippi da buon imprenditore qual è, vede il bicchiere mezzo pieno. È ottimista e non potrebbe essere diversamente dal suo punto di vista. Infatti, al di là di quello che è effettivamente successo ieri notte, i sistemi di sicurezza e di controllo hanno operato con tempestività.
«In qualsiasi mestiere - spiega - ci possono essere errori o incidenti, del resto fanno parte delle cose come tutti sappiamo. L’importante è quali sono le risposte. Sia sotto il profilo sostanziale che sotto quello temporale. Sia venerdì alla Vimet che ieri notte non ci sono stati particolari contraccolpi perché le ditte che maneggiano prodotti chimici hanno raggiunto elevati livelli di sicurezza. Inviterei l’opinione pubblica a guardare a quello che succede da questo punto di vista. Ritengo che possiamo essere tutti tranquilli».
Alberto Filippi che con il padre Carlo e il fratello gestisce l’azienda, elogia l’operato della macchina dei soccorsi. «Sia venerdì che ieri notte - aggiunge - tutti hanno lavorato con professionalità, dai vigili del fuoco ai tecnici dell’Arpav e ai carabinieri, risolvendo i problemi in breve tempo. Ci rendiamo conto che la chimica può spaventare, ma la chimica è fondamentale per la nostra società e le misure di sicurezza sono molto rigide. Unichimica è un’azienda molto scrupolosa sotto questo aspetto. Del resto, anche la Vimet, la quale peraltro è una ditta orafa, venerdì ha dimostrato di essere molto sicura e attrezzata».
In passato, qualcuno a Torri di Quartesolo aveva sollevato anche perplessità sul fatto che fosse stata autorizzata l’apertura di un negozio di giocattoli adiacente a uno stabilimento di prodotti chimici.
Ma Filippi osserva che la sicurezza è uno degli obiettivi di Unichimica. Tra l’altro, egli nutre perplessità sia sulle minacce pervenute al loro autista che sull’incursione sventata sabato notte dalla vigilanza armata. «È ovvio - conclude - che quando succedono certi fatti nello spazio di così pochi giorni le pensiamo tutte. Per questo abbiamo dato mandato al nostro avvocato di verificare tutte queste circostanze e poi faremo un’attenta valutazione».
Come dire, se quello di ieri notte è stato davvero un incidente capire i motivi del cedimento della vasca, in caso contrario accertare che cosa è realmente avvenuto e comprendere chi possa avercela con Unichimica.
La procura di Vicenza su entrambi gli episodi ha avviato un’inchiesta per stabilire le eventuali responsabilità penali.


Pronte al varo norme più rigide a tutela dei minori contro l’accattonaggio e la fuga dalle scuole
È in arrivo lo sportello "zingari"
Rilascerà concessioni e incasserà cauzioni per l’uso delle piazzole nei campi nomadi
di Gian Marco Mancassola

Ironia della sorte: anche chi ha fatto del nomadismo uno stile di vita, fuggendo da certificati e file agli sportelli, si troverà presto ad avere a che fare con il simbolo della burocrazia, un ufficio. Per razionalizzare i controlli ai campi di sosta cittadini, infatti, e per creare un coordinamento fra i tanti assessorati coinvolti, il Comune si appresta a dare alla luce lo sportello “Nomadi”. È questo uno degli accorgimenti introdotti nel testo del nuovo regolamento sui campi di sosta comunali di viale Cricoli e viale Diaz, che torna all’esame della Giunta dopo lo stop incassato in commissione.
«Credo che così impostato il regolamento abbia una sua coerenza e un equilibrio, che mi auguro non vengano stravolti da raffiche di emendamenti in consiglio comunale», è il commento dell’assessore agli interventi sociali, il leghista Davide Piazza, che più di altri ha premuto per varare le nuove regole con l’obiettivo di farle rispettare.
«Non abbiamo trascurato nulla - aggiunge Piazza - puntando a disciplinare la vita all’interno dei campi, senza essere persecutori e anzi applicando un chiaro principio di tolleranza».
L’impianto di fondo non è cambiato: resta per le famiglie nomadi l’obbligo di richiedere una concessione per l’occupazione di una piazzola di sosta, dietro pagamento di una cauzione, che servirà da garanzia per eventuali danneggiamenti e incurie. Resta anche il numero chiuso, con l’elenco delle famiglie autorizzate.
Per il disbrigo delle varie pratiche viene quindi individuato un apposito ufficio di riferimento, sia per i nomadi, sia per i cittadini, sia per la stessa macchina comunale. Prossimamente la Giunta dovrà stabilire dove l’ufficio andrà collocato e stabilire l’ammontare delle cauzioni.
Nella lista dei divieti, viene specificato che non potranno essere costruite strutture non autorizzate, come le verande che, agganciandosi alle roulotte, di fatto creano piccoli ambienti abitativi, ovvero piccoli abusi edilizi.
Un capitolo a parte, come richiesto da molti consiglieri comunali, anche di maggioranza, è poi dedicato ai minori e ai doveri dei genitori e del Comune. «I genitori - spiega Piazza - non solo dovranno evitare che i propri figli provochino disturbo o danni all’esterno del campo, ma dovranno vigilare perché non siano sfruttati per l’accattonaggio. Inoltre, si dovranno curare che i figli frequentino regolarmente la scuola fino alla terza media. Da parte nostra, l’Amministrazione comunale si impegna a offrire alle famiglie le medesime opportunità educative, di socializzazione e di accesso ai servizi. Il Comune, poi, si attiverà per dare informazione e sostegno alle famiglie con minori per assicurare la frequenza scolastica e di attuare tutte le azioni per impedire ogni forma di sfruttamento».
Le giostre non potranno essere parcheggiate all’interno dei campi, mentre si prevedono sanzioni da 25 a 500 euro in caso di danneggiamenti e violazioni. Vale la pena ricordare, tuttavia, che il nuovo regolamento sarà applicato ai due campi attuali. Nel momento in cui verrà attivato il campo unico dovrà essere studiato un nuovo regolamento.
Ora il testo ripartirà dall’esame in giunta, quindi passerà al vaglio della quinta commissione e alla fine approderà in consiglio comunale. L’obiettivo di Piazza è di arrivare in sala Bernarda entro settembre, con la speranza che durante il dibattito in aula finalmente venga indicata un’area per il campo unico. Area per la quale si stanno profilando addirittura candidature da parte di privati.
E a proposito di aree, continua a tenere banco il contorto caso del campo abusivo di via Nicolosi. Dopo che la relazione “leggera” dell’Ulss ha fatto venir meno i presupposti per un’ordinanza di carattere sanitario, il Comune ha emesso una nuova ordinanza per abuso edilizio: «Entro 90 giorni - conclude l’assessore Piazza - dovrà essere demolito quanto realizzato e ripristinato il campo agricolo. In caso contrario, il Comune si riterrà proprietario della superficie».


Gay party, pioggia guastafeste
L’unico sabotaggio "discriminante" l’ha messo in atto il maltempo
di Silvia Maria Dubois

Avevano ragione: è stata solo una festa. E chi è venuto con l’intento di trovare chissà quale polveriera di rivoltosi in piena mobilitazione sessual-ideologica non ha trovato ciò che credeva.
Sì, era solo una festa. Era solo una festa il cui tema si è divertito a svegliare il sonno vicentino, a rovesciare qualche breviario impolverato, ad agitare qualche autorità troppo assuefatta alla routine, al fine di provocare un dibattito, di costringere tutti a misurarsi con la realtà che corre verso nuove trasformazioni, condivise o meno.
Perturbazioni e rovesci al Dirty Mary: Avevano fatto i conti con tutte le polemiche, gli ostacoli e i sabotaggi del caso, ma non con il maltempo: il vero guastafeste è stato lui, quando le minacce dei tuoni serali si sono trasformate in pioggia battente che ha segnato rovinosamente il destino della festa, prevalentemente organizzata all’aperto.
Molte persone hanno preferito andarsene, altre non sono mai arrivate. Risultato: per la Digos i partecipanti non sfioravano i 300, per gli organizzatori, a tempesta finita, sono saliti ad almeno 500. Nulla a che vedere, però, con le migliaia di persone previste dallo staff del Dirty nei giorni scorsi . E pensare che la serata prometteva bene: alle 22 l’autostrada aveva perfino aperto altre due corsie in uscita ai caselli di Thiene e Chiuppano in previsione dell’alta affluenza.
Salotti chic e star system : Un ambiente da mille e una notte dentro un’atmosfera orientaleggiante, fra veli, incensi e candele. Una girandola di gazebo con divanetti e tavolini in mogano arredati da morbidissimi cuscini in raso rossi.
Non c’è nulla da dire: chi ha curato l’immagine del party ha azzeccato tutto nei minimi dettagli, creando un locale raffinato che ben si alternava alle più moderne piste da ballo, nella parte est del giardino. Scatenati in pista Lorenzo Battistello, del GF1 e Maurizio Rossi ex giocatore del Vicenza calcio. In nottata sono arrivati altri giocatori del Verona. Ha dato forfait, invece, Donatella Rettore, intimidita dal tempaccio che l’ha convinta a rimanere a casa.
La gente: Niente stranezze, niente clamori o tendenze ostentate. Il popolo del gay party, ieri, era misto e composto. Solo qualche ultra minigonna e qualche tacco fluorescente, ma nulla di più. La maggior parte delle persone era in t-shirt o camicia e giacca, dentro piacevolissime scie di olezzi da doccia appena fatta. Coppie discrete, niente volgarità, solo tanta voglia di ballare e di riuscire, almeno per una volta, a non nascondersi nella propria città: Vicenza.
The show (must go on?): La pioggia ha cancellato buona parte degli spettacoli in programma e ne ha drasticamente ridotti degli altri. I due cavalli che dovevano aprire in pompa magna la serata, sono stati velocemente riportati nel maneggio adiacente, mentre drag queen, cantanti e ballerini hanno dovuto trasferire la loro esibizione dal prato centrale alle più piccole piste da ballo interne. Sempre attivo, invece, l’abile mangiafuoco che si è esibito ininterrottamente all’entrata, mentre la musica cresceva di decibel e di ritmo.
Ora, gli organizzatori promettono che per il lesbo-gay party ci sarà un bis a breve, magari coinvolgendo altri locali della provincia. Nel frattempo, a quella che inizialmente era stata additata come cittadinanza bigotta, si è dato modo di metabolizzare il primo evento di genere. Un’operazione indolore, a quanto sembra. Forse si sottovaluta la lungimiranza dei vicentini.

Dal Kenia Zanella chiama tutte le redazioni: Chimetto non gli aveva raccontato la verità
Bugie e smentite sul capitolo beneficenza: sola, autentica vergogna di tutta l’iniziativa

(s. m. d.) La lesbo-gay night non è stata rovinata solo dal maltempo. L’evento, purtroppo, è stato avvolto da annunci, smentite e qualche leggerezza di troppo. Non ci riferiamo a tutte le polemiche nate e consumate alla luce del sole e dei giornali, forse addirittura parte più fertile dell’intero dibattito in corso.
Il riferimento va, invece, ancora una volta al capitolo beneficenza che ora presenta dei risvolti tanto squallidi quanto tristi. Gli organizzatori del party, in conferenza stampa, avevano annunciato che una parte dell’incasso sarebbe andato alla fondazione di Tiziano Zanella, già preventivamente avvisato del tema della festa e delle intenzioni del figlioccio, Mauro Chimetto. A riprova del tutto Chimetto in persona aveva fornito alla stampa la risposta entusiasta by mail del padrino che augurava, addirittura, la riuscita di un buon raccolto. Peccato, però, che ieri a tutte le redazioni vicentine sia arrivata una telefonata dallo stesso Zanella che, dal Kenia, smentisce di essere stato messo al corrente del vero tema del party e si ritiene amareggiato di essere stato strumentalizzato così. Zanella rifiuta, dunque, il denaro raccolto dalla festa e prende le distanze da qualsiasi iniziativa in merito.
Insomma, la bugia c’è stata e lascia a tutti l’amaro in bocca, e qui la discriminazione verso i gay non c’entra un bel nulla. Forse era meglio che da parte di qualcuno ci fosse stata meno smania di pubblicità, meno bluff e meno paura di mettersi in gioco.


L’assessore al sociale e alle politiche giovanili Finco lo aveva anticipato: più sostegno e spazio alle proposte dei giovani. Un orario di ricevimento dedicato e iniziative come “Undercity day” sabato in parco “Ragazzi del ’99” all’insegna delle diverse espressioni della cultura hip hop
Largo alle nuove generazioni Apre lo sportello per i ragazzi

di Raffaella Forin

L’aveva anticipato all’indomani del suo insediamento alla guida degli assessorati ai servizi sociali e alle politiche giovanili. Tra i numerosi interventi che rientrano nei suoi referati, Federica Finco intende riservare ai giovani uno spazio ben definito, nonché favorire quelle occasioni che permettono loro di esprimersi. «Che poi significa sostenerli, prendere in considerazione le loro proposte, garantire quell’attenzione che meritano», tiene a precisare l’assessore.
Innanzitutto ha affiancato al consueto orario di ricevimento del pubblico, una fascia destinata esclusivamente ai ragazzi. Una sorta di sportello a cui le nuove generazioni possono rivolgersi per sottoporre all’attenzione della pubblica amministrazione un’idea, un progetto, per verificare se vi siano possibili strade da percorrere per dare corso ad una proposta. Una disponibilità del tutto nuova per l’ente pubblico cittadino, che Federica Finco concede ogni martedì dalle 15 alle 17.
In seconda battuta, l’assessore intende appoggiare le iniziative che portano la firma anche dei gruppi informali di ragazzi, ossia quelle compagnie che si ritrovano per condividere, ad esempio, una passione. «Molti ragazzi sanno essere propositivi, sensibili, creativi e generosi», sottolinea.
È in quest’ottica che per sabato è fissato il debutto di "Undercity day", manifestazione all’insegna delle diverse espressioni della cultura hip hop, tanto di tendenza fra le nuove generazioni. L’evento si terrà dalle 15 alle 23,30 in parco Ragazzi del ’99 (in caso di maltempo sarà rinviato a sabato 11). L'intuizione spetta ad un gruppo di giovani bassanesi di età compresa tra i 17 e i 19 anni, ribattezzatosi "Tre cuori tre pikke crew". Costituitosi nel 2002 ha come punto di ritrovo il Centro giovanile, dove i partecipanti condividono la passione per la cultura "hip hop". Musica rap, break dance, writing e Mcing (d.j.che commenta la musica cantando) costituiscono gli ambiti nei quali si concentra l’interesse di questi ragazzi del terzo millennio.
Il programma del rendez-vous, autogestito, prevede dalle 15 alle 18 una parentesi con attività di writing («intendendo la tecnica artistica che non ha nulla a che fare con chi imbratta i muri», tiene a precisare l’assessore Finco), di breaking e Mcing per chiunque voglia avvicinarsi a queste originali e moderne espressioni artistiche; dalle 18,15 alle 21 si svolgerà una gara di break dance fra quattro formazioni. Gran finale con uno spettacolo musicale curato dal gruppo "Gente guasta". A margine del programma, sarà allestita una mostra fotografica.