In distribuzione da oggi il modulo per iscriversi
Il bando della “vicentinità” entra nel vivo, passando dalle polemiche fra partiti alla presentazione delle candidature da parte delle famiglie in cerca di case popolari.
Da oggi è in distribuzione il modulo del bando di concorso per l'assegnazione di alloggi di Edilizia residenziale pubblica (Erp) per il 2006.
La domanda deve essere redatta sul modulo originale, bollato con marca da 14,62 euro, che va ritirato al Settore servizi abitativi, Ufficio Casa, in contrà Morette 17, terzo piano, dal lunedì al venerdì dalle 10 alle 12.30 e martedì e giovedì anche dalle 16 alle 18.30; all’Ufficio relazioni con il pubblico, al piano terra di Palazzo Trissino, in corso Palladio 98, da lunedì al venerdì dalle 9 alle 12.30 e martedì e giovedì anche dalle 15 alle 18.30; in tutte le circoscrizioni dalle 9 alle 12.30.
Le domande per la partecipazione al bando vanno presentate a partire da oggi fino al 30 giugno 2006 (la scadenza slitta al 15 luglio 2006 per i residenti all'estero).
I moduli, compilati e corredati dalla documentazione richiesta, vanno consegnati a mano al Settore servizi abitativi, oppure inviati per posta, tramite raccomandata a/r. Farà fede la data del timbro postale.
Alla domanda va in ogni caso allegato 1 euro per le spese di istruttoria.
All’Ufficio Casa è possibile usufruire di un servizio di consulenza per la compilazione, dal lunedì al venerdì dalle 10 alle 12.30; martedì e giovedì anche al pomeriggio dalle 16 alle 18.30. La consulenza va prenotata ritirando l’apposito numero a partire da un’ora prima dell’apertura del servizio.
Non è previsto un servizio di consulenza telefonica. Nel sito internet del Comune, www.comune.vicenza.it, seguendo il percorso: ente municipale - Servizi Abitativi, sono pubblicate le istruzioni per la compilazione della domanda e l’elenco dei documenti da presentare.
Si ricorda che quest’anno sono cambiati alcuni criteri di attribuzione dei punteggi e, di conseguenza, l’elenco dei documenti richiesti.
In particolare, quest’anno andranno prodotte autocertificazioni relative all’eventuale iscrizione all’anagrafe di un Comune della provincia di Vicenza o all’Aire di Vicenza e si dovranno dichiarare e documentare anche i redditi esenti (pensioni sociali, di invalidità civile, assegni di accompagnamento, sussidi, borse di studio)
Comune e sindacati uniti «La Marzotto sia il perno di sviluppo e occupazione»
(m. sc.) «Lo sviluppo della città non può prescindere dalla Marzotto». È questa, in sintesi, l’opinione condivisa dal sindaco Alberto Neri e dalle organizzazioni sindacali che l’altra sera si sono incontrati per discutere del futuro della storica manifattura e più in generale delle prospettive economiche ed occupazionali del territorio.
L’incontro, fissato da tempo per fare il punto sullo stato della trattativa tra azienda e sindacati, ha visto la presenza di Maurizio Ferron, Mario Siviero e Antonio Visonà, rispettivamente delegati locali di settore di Cgil, Cisl e Uil; insieme a loro anche le Rsu della Marzotto.
Come noto, la vertenza sull’organizzazione produttiva è tutt’ora aperta. Da un lato, l’azienda ha aperto la procedura di mobilità per circa 170 dipendenti dei reparti di filatura, tintoria e mistificio. Dall’altra, la stessa dirigenza ha manifestato la disponibilità a rivedere alcuni aspetti del piano industriale. In gioco, in questa fase, ci sono soprattutto le prospettive di ricollocazione della manodopera. «Vorremmo fosse all’interno del gruppo Marzotto», afferma Antonio Visonà, della Uil. Sta di fatto che la riduzione della pianta organica è stata finora un percorso a senso unico: nello “scatolone” Marzotto gli occupati sono scesi nei decenni dalle 6-7 mila unità alle 700 attuali.
Con questa premessa era inevitabile che nella riunione dell’altra sera si focalizzasse presto l’attenzione su un livello più ampio, quello delle prospettive generali di sviluppo della zona. Il sindaco ha ribadito la «volontà di far partire al più presto il gruppo di lavoro che dovrebbe coinvolgere le parti sociali». L’obiettivo è «riuscire a utilizzare gli spazi vuoti della Marzotto», ospitando magari altre realtà produttive.
«Questo - spiega Visonà - avrebbe un doppio vantaggio: liberare degi spazi che oggi pesano totalmente sulla Marzotto e dare respiro all’occupazione.
«Rimane il fatto - conclude Ferron - che il perno dello sviluppo deve essere il mantenimento della Marzotto con un ruolo chiave».
Oggi, intanto, in casa Marzotto proseguirà il confronto tra dirigenza e sindacati sulle prospettive dello stabilimento.