La Ederle piange il quinto parà
Muore in Afghanistan a 19 anni
Era arrivato a Vicenza all’inizio dell’anno
Pochi giorni prima in una missione aveva
messo in fuga alcuni estremisti islamici
(ma. sm.) Aveva da poco compiuto 19 anni. Era di pattuglia, operazione apparentemente di routine, a Shinkay, Afghanistan, 400 chilometri a sud est di Kabul. Steven Tucker si era unito alla 173ª Brigata (2° Battaglione del 503° Reggimento) all’inizio dell’anno: poche settimane di esercitazione alla caserma Ederle, training specifico in Germania, e poi via con la missione Enduring Freedom. L'altra notte una bomba è esplosa al passaggio dell’Humvee su cui Tucker viaggiava insieme ad altri tre commilitoni. Il giovane soldato di Grapevine (Texas) è morto, gli altri tre sono rimasti feriti, uno dei quali in modo molto grave.
Un bollettino come tanti, di quelli che ogni giorno filano via nei notiziari come notizie di poco conto, ritenute normali, fisiologiche. Ma se la morte colpisce qualcuno che conosci, qualcuno che, fino al giorno prima, era un amico, un collega, un vicino di casa, ecco che non è più una notizia normale: è una tragedia. Così è per la comunità della Ederle, arrivata a contare il 5° morto dall’inizio della missione afgana. E fanno 14, se il bilancio si estende al death toll, il bilancio della morte, dell’anno passato dalla 173ª Brigata nel nord dell’Iraq.
Si era appena diplomato alla Colleyville Heritage High School e, nonostante la passione e il talento per la musica e lo sport, Tucker ha deciso di seguire l’esempio del padre, ex soldato, e di due fratelli più vecchi, che fanno parte dell’Air Force. Sì, aveva scelto di far parte dell’esercito americano, con orgoglio e convinzione.
Il papà, Charles, e la mamma, Rowena, erano molto fieri di lui. Si era già distinto in Afghanistan per la preparazione e il coraggio. In una recente missione si è reso protagonista di uno scontro a fuoco con le forze fedeli all’ex regime talebano, mettendo in fuga il nemico.
L’altro giorno, alla caserma Ederle, è stata tenuta una funzione religiosa alla cappella per ricordare il parà scomparso in Afghanistan. «Era arrivato da poco tra noi - ha ricordato John Catlett - ma si era subito inserito e fatto benvolere da tutti». «Era la quintessenza del paracadutista - ha aggiunto il capitano Robert Curtis -. Combattete la battaglia che Tucker ha combattuto - ha detto rivolto agli altri soldati presenti - così il suo sacrificio non sarà stato inutile».
Dalla fine del 2001, quando iniziò l’operazione Enduring Freedom in risposta all’attacco terroristico alle Torri Gemelle, Tucker è la vittima numero 144 nelle file dell’esercito americano