L’on. Rauti: «Appoggeremo Berlusconi»
Il leader del Movimento idea sociale è intervenuto alla cena vicentina del 28 ottobre
(m. e. b.) «Alle prossime elezioni il Movimento idea sociale appoggerà esternamente Berlusconi». Ad affermarlo deciso è il presidente del Mis-Movimento idea sociale Pino Rauti, intervenuto venerdì sera alla cena organizzata da “Camerati ed amici” al ristorante Zemin per celebrare l’83° anniversario della marcia su Roma. Durante la serata, che ha richiamato a Monteviale circa 200 persone tra le quali l’on. Giorgio Conte e il presidente del consiglio comunale Sante Sarracco, passati per un saluto, è stata ricordata Graziella Collese, moglie del defunto consigliere comunale missino, scomparsa di recente, mentre Rauti ha consegnato una targa alla vedova del parlamentare Franco Franchi, mancato un anno fa.
«Ho incontrato il presidente del Consiglio martedì - spiega l’onorevole - e abbiamo concordato l’appoggio esterno, i cui dettagli saranno definiti a breve». Riguardo ai risultati elettorali l’onorevole sembra abbastanza ottimista. «Miriamo al 2 per cento - afferma - ed in alcune città i nostri iscritti saranno candidati a vicesindaco o potremo avere assessori e consiglieri». L’onorevole afferma invece di non conoscere la situazione vicentina, ma definisce «allarmante» la contestazione di 300 manifestanti di sinistra all’inaugurazione della sede di Alternativa sociale. «Oggi - osserva - sta rinascendo non la passione politica, ma l’odio, e lo dimostrano i recenti fatti di Bologna. Se anche a Cofferati danno del “fascista”, immaginiamo agli altri. Anche per questo sosteniamo il centrodestra. Ciò che manca, invece, da entrambe le parti è una vera progettualità».
Il prete vuole l’antenna sull’asilo
Il compenso sarebbe consistente ma i genitori si dicono contrari
di Mauro Sartori
Una stazione radiobase sul tetto dell’asilo infantile. Ma i genitori non approvano. La notizia potrebbe preludere ad una svolta nella spinosa gestione delle antenne per cellulari, sulla cui pericolosità tanto si discute senza conclusioni certe. A Schio, negli ultimi anni, sono sorti comitati spontanei per contrastarne il proliferare, tanto da indurre l’Amministrazione comunale a varare un regolamento edilizio apposito che inibiva la realizzazione di simili infrastrutture nel raggio di 100 metri da edifici o luoghi sensibili come scuole, chiese, palestre, centri assistenziali, parchi e via dicendo.
Un regolamento superato da una sentenza del Tar che, nel dare ragione ad un paio di ricorsi del gestore Vodafone Omnitel, ha stabilito che la legislazione vigente prevale su qualsiasi norma stabilita a livello locale. Tolto dunque il vincolo dei 100 metri, parte il via libera alle domande purchè vi sia il parere favorevole dell’Arpav.
Un gestore, di cui non si conosce ancora il nome, ha interpellato la parrocchia del Sacro Cuore per valutare la possibilità di installare, su uno dei suoi edifici, una stazione radiobase. Il parroco don Nereo Furlan ha l’altra sera informato i genitori dei 160 bimbi ospiti della scuola materna, durante un’assemblea, dell’intenzione di autorizzare l’azienda interpellante, dietro lauto compenso (si parla di qualche decina di migliaia di euro, che farebbero comodo per essere reinvestite in attività parrocchiali) e previa consultazione con i genitori stessi. Che non hanno accolto positivamente la faccenda e si riservano di ridiscuterla.
Si tratterebbe di un traliccio di dimensioni ridotte rispetto a quelli esistenti in città e che campeggiano tanto in centro storico come in periferia. L’Amministrazione comunale sta avviando la pratica per predisporre il piano di localizzazione delle stazioni radiobase. Solo in ottobre, alla direzione urbanistica, sono giunte 5 domande di autorizzazione per installazioni. Si tratta di 4 antenne di Tim Italia, in via Pista dei Veneti, via Monte Zebio e due in via Ss. Trinità. La quinta è di Alcatel per via Lago di Trasimeno in zona industriale.
La vicenda dell’asilo del S. Cuore, sulla quale il parroco non ha voluto rilasciare dichiarazioni, è perlomeno contradittoria. La prima protesta in città nacque proprio dai genitori di un asilo di Ss. Trinità. E il ricorso al Tar di Vodafone avvenne dopo il no del Comune a un’antenna troppo a ridosso dell’asilo ai Nani.
Ma c’è un retroscena che merita di essere svelato: secondo i rilievi di alcuni tecnici, l’area scledense più colpita da onde elettromagnetiche sarebbe quella della cittadella degli studi e il motivo sarebbe presto detto: durante la ricreazione centinaia di ragazzi accendono e usano il telefonino, facendo convergere sull’area degli istituti scolastichi una massa notevole di onde elettromagnetiche dalla più vicina stazione radiobase, che dista centinaia di metri. Se nei paraggi ve ne fossero altre più piccole, l’impatto dei campi sarebbe proporzionato e ridotto.