Raddoppiati gli anni per le antenne sui terreni comunali
Più tempo alle antenne installate su proprietà pubbliche. Lo ha deciso ieri la Giunta su proposta degli assessori all’ambiente Valerio Sorrentino e all’edilizia privata Michele Dalla Negra, che hanno ottenuto l’approvazione di una delibera che modifica il tariffario elaborato nel 2005 e destinato all’installazione di antenne per i cellulari.
Nella prima versione del documento, era stato stabilito che i canoni di affitto avessero una durata di tre anni, quattro (con esenzione dal pagamento per il primo anno), nel caso in cui il gestore accetti di trasferire su siti comunali antenne già installate in siti privati. La durata viene ora invece raddoppiata, portandola a sei anni, sette nel caso in cui il gestore accetti di trasferire un impianto esistente da un sito privato a uno comunale, con esenzione dal pagamento dell’affitto per il primo anno.
L’obiettivo, infatti, è di persuadere i gestori delle reti di telefonia mobile a spostare impianti già esistenti o a installare impianti nuovi all’interno di siti pubblici, per evitare il proliferare di antenna-selvaggia su siti privati senza pianificazione. Perché ciò avvenga, tuttavia, è necessario che l’opzione offerta dal Comune sia almeno concorrenziale.
I gestori avevano segnalato all’Amministrazione la necessità di ampliare la durata dei contratti. La durata di tre o quattro anni, infatti, è ritenuta svantaggiosa rispetto alle prospettive garantite nei contratti stipulati con i privati.
Alternativa Sociale in piazza Non ci sarà il contro corteo
Alla questura non risultano manifestazioni indette dagli avversari
di Federico Ballardin
Non sono previste contromanifestazioni al presidio organizzato domani sera in via Torino da Alternativa Sociale, per manifestare il proprio dissenso sulla situazione di degrado della zona, che comprende anche un tratto di corso S. Felice e via Napoli. Dalla questura fanno sapere che non ci sono segnali, né ufficiali, né ufficiosi, di azioni volte a boicottare o rovinare il presidio. Fonti vicine all’estrema sinistra cittadina confermano questa tesi.
Da parte sua il coordinatore regionale di Azione sociale con Alessandra Mussolini, Alex Cioni, ai primi sentori di polemica, ha precisato in un comunicato che quella organizzata dal Alternativa sociale non è una manifestazione e nemmeno un corteo, ma un presidio statico che non viola, quindi, gli accordi stabiliti davanti al prefetto dai partiti per il periodo pre elettorale.
«Le polemiche di queste ore - recita la nota di Azione Sociale - che la sinistra sta tentando di montare ad arte, sono l’ennesimo disperato tentativo di impedire che una forza politica, tra l’altro presente alle elezioni, possa espletare il proprio diritto di manifestare. Inoltre ci preme sottolineare che non è nostra intenzione coinvolgere in puerili scontri tra opposti estremismi i residenti del quartiere e tutti coloro che ci hanno fatto pervenire il proprio plauso per l’iniziativa».
A scatenare la polemica è stato certo il comunicato di presentazione del presidio, scritto con toni piuttosto duri ma che ha incontrato il plauso di una parte dei residenti della zona che, dicono gli organizzatori della manifestazione di domani sera, sono stati i primi a chiedere un intervento deciso per denunciare i problemi della zona.
«Alternativa Sociale si mobilita per affiancarsi alle legittime richieste di tranquillità e sicurezza dei nostri connazionali - sono le parole di Alex Cioni contenute nel documento -. Il razzismo non c’entra nulla, ma allo stesso tempo non vogliamo che intere zone della città si trasformino in ghetti, ma al contrario desideriamo una città aperta, sicura e trasparente. Gli stessi stranieri devono comprendere le nostre ragioni, che poi appartengono a tutti coloro che vogliono vivere in armonia, e prenderne atto una volta per tutte se aspirano ad una convivenza pacifica e rispettosa».
Segue poi l’invito a tutta la cittadinanza a partecipare al presidio che è stato regolarmente autorizzato.
È chiaro che viste le premesse le forze dell’ordine saranno comunque sul chi vive, anche se, dopo le polemiche delle prime ore, da quello che si poteva apprendere ieri fino a tarda sera il pericolo di una contromanifestazione, o addirittura di scontri di piazza, sembra davvero molto remoto.