Tir, stop notturno dal 4 aprile
Troppo rumore: deciso il blocco dalle 22 alle 6 fino al 30 giugno
di Gian Marco Mancassola
Promessa e questa volta mantenuta: l’ordinanza anti-tir è stata firmata ieri nel tardo pomeriggio. Il provvedimento era stato annunciato a febbraio per il primo marzo, ma un supplemento di rilievi sui livelli di rumorosità aveva portato a far slittare i tempi. Mercoledì scorso il sindaco Enrico Hüllweck, di fronte al pressing dei comitati, l’aveva detto chiaro e tondo: «Hanno ragione a essere arrabbiati. Non ci sono più scuse, l’ordinanza si deve fare e si farà martedì». E così è stato: ieri, all’ora del consiglio comunale, sono state rese note le quattro paginette che fermeranno i tir all’Albera. Il divieto di transito interessa i veicoli, non adibiti al trasporto di persone, di massa a pieno carico superiore a 7,5 tonnellate. Lo stop varrà dalle 22 alle 6, dal 4 aprile al 30 giugno. Queste le strade proibite: viale del Sole, dall’incrocio con Brigata Granatieri di Sardegna fino all’incrocio con strada Pasubio; strada Pasubio, da viale del Sole a strada di Costabissara; strada Biron di sotto, da Cattane in direzione Brigata Granatieri di Sardegna; via Ambrosini, dai confini con Monteviale in direzione di via Monte Crocetta; strada Pian delle Maddalene, dai confini di Monteviale in direzione di strada del Monte Crocetta; strada di Lobia, da Maglio di Lobia in direzione di strada Pasubio. Sono esentati gli autocarri dei residenti nelle vie interdette e di quanti debbano compiere operazioni di carico e scarico merci nell’area interessata dal provvedimento, oltre ai veicoli degli enti locali, di Aim, Amcps, Ulss, Poste, Enel e i veicoli in servizio di emergenza.
Nei prossimi giorni verrà installata la segnaletica, con l’invito rivolto alla direzione autostradale dell’A4 e dell’A31 di predisporre all’entrata e all’uscita dei caselli (in particolare Vicenza ovest e la zona di Thiene e Schio), «precisando che a ovest, a sud e a est del Comune di Vicenza ci sono itinerari alternativi alla strada a pagamento».
Di fronte agli annunciati ricorsi da parte delle categorie degli autotrasportatori, il sindaco Hüllweck accenna a qualche chance in più rispetto al primo tentativo, respinto dal Tar: «Così com’è dovrebbe reggere - dice - e poi il tempo di tre mesi dovrebbe servire proprio per accogliere eventuali osservazioni o approntare correzioni».
«Durante il periodo in cui sarà in vigore il provvedimento - aggiunge l’assessore alla mobilità Claudio Cicero - proseguirà il monitoraggio, soprattutto dei livelli di rumore, per verificare se effettivamente seguiranno dei miglioramenti. I tempi lunghi per emanare l’ordinanza? I dati sulla rumorosità ci sono stati consegnati soltanto il Venerdì Santo».
La campagna di rilevamenti sulla rumorosità è stata affidata all’Arpav dal 10 al 23 marzo. Dai dati «risulta che i valori medi diurni superano di due decibel (72 su 70) i valori consentiti, mentre i valori medi notturni si discostano notevolmente (68 su 60) da quelli consentiti - come si legge nelle premesse dell’ordinanza -. Il traffico dei mezzi pesanti che si concentra quotidianamente sull’asse viario viale del Sole - strada Pasubio è quantificabile in un transito medio giornaliero di circa 2.500 autocarri con o senza rimorchio, autoarticolati, etc, con punte massime di circa 200 veicoli all’ora. I mezzi pesanti di trasporto contribuiscono prevalentemente a causare il superamento dei limiti assoluti di inquinamento acustico e atmosferico».
Nella bilancia degli interessi pubblici, si legge ancora nel dispositivo, «quello diretto a ridurre le condizioni di specifica nocività in danno e pericolo della salute dei cittadini residenti nella zona interessata prevale su quello della libera circolazione dei veicoli, anche perché il sacrificio di questo valore può trovare soluzione alternativa, mentre il primo è non solo prioritario, ma, una volta inciso, non reversibile».
«È un risultato, pur parziale, cui si è arrivati solo grazie alla grande mobilitazione dei cittadini - commenta il consigliere comunale Giovanni Rolando, uno dei portavoce dei comitati -. Speriamo di poter arrivare al blocco 24 ore su 24». Oggi i comitati si ritrovano: per ora resta confermato il sit-in in strada del 31 marzo
Il Comitato bacchetta la Qualarsa
L’accusa: «Siamo apartitici». La difesa: «Li ho sempre aiutati»
di Eugenio Marzotto
«L'Associazione No alla Centrale vista una foto utilizzata come materiale elettorale dalla candidata Nadia Qualarsa, si dissocia decisamente e diffida chiunque altro faccia un utilizzo improprio di immagini di alcuni componenti l'associazione anticentrale come materiale propagandistico per la propria campagna elettorale». Il presidente dell’associazione (a suo tempo coordinamento comitati anticentrale) Paola Nardi ha diffuso un comunicato che prende le distanze da una foto usata per la propaganda elettorale, invitando senza mezzi termini a non utilizzare l'immagine del movimento ambientalista, per scopi elettorali: «Siamo sempre stati apartitici», è stata la chiusura della presidente.
La dura reazione arriva in piena campagna per le regionali dopo che la settimana scorsa su due mensili diffusi nell'ovest vicentino e su un migliaio di volantini, appariva una foto che ritrae la candidata alle regionali di Forza Italia, insieme ai capi del comitato che si batte da anni contro la centrale, vale a dire Stefano Pagani, Pierangelo Carretta e Claudio Meggiolaro, anch'esso candidato per Venezia tra le file della Lega Nord. Volti noti del comitato che in foto fanno gruppo anche con l'assessore regionale all'ambiente Chisso, il consigliere comunale di Montecchio Graziano Meneghini e altri esponenti di Forza Italia della zona. La foto risale al 23 febbraio del 2003, quando la Qualarsa si fece promotrice dell'incontro tra il comitato e l'assessore regionale, per avere chiarimenti e assicurazioni sulla questione centrale che tiene banco nell'ovest vicentino da almeno quattro anni. È quasi sorpresa dalle reazioni, Nadia Qualarsa, che spiega: «L’idea è stata concertata con i miaie collaboratori della zona a cui premeva ribadire l’impegno svolto e da confermare anche in futuro contro la centrale, del resto è stata fatta la stessa cosa a Thiene con l'ospedale. Lo stupore deriva dal fatto che furono proprio i comitati a chiedermi a gran voce l’incontro con l’assessore all’ambiente Chisso e la foto già utilizzata in altre occasioni pubbliche, non fa altro che immortalare quell’occasione. Mi stupisce che ora ci si infastidisca per una foto che allora immortalava un momento di vittoria. Leggendo attentamente la pubblicazione contestata non si può essere tratti in inganno sul ruolo dei protagonisti ritratti».
Tutto tranquillo dunque? Niente affatto, è imbarazzato Claudio Meggiolaro candidato leghista, che si è visto sul volantino senza essere prima avvisato: «È di certo una forzatura, ma siamo in campagna elettorale e preferisco forzature di fondo veritiere piuttosto che calunnie o attacchi strumentali o personali».
Il disagio maggiore invece l’ha provato Pierangelo Carretta, se Meggiolaro infatti milita nella stessa area della Qualarsa, lui oggi si trova invece impegnato a fare campagna elettorale per il candidato ulivista Massimo Carraro per le regionali. "Quella foto è di due anni fa - spiega il consigliere comunale dei Ds - e noi tre eravamo a capo del comitato, ho trovato scorretto usare le nostre facce per farsi propaganda. Il risultato è che in questi giorni la gente mi ferma e mi chiede se sono passato dall'altra parte, mentre resto avversario politico della Qualarsa".
Aumentano gli stranieri e la tolleranza nella scuola
I più numerosi sono gli slavi, poi albanesi, indiani e ghanesi
di Anna Molon
Educare alla tolleranza, nel rispetto delle differenze: questo l'obiettivo del progetto "Integrazione degli alunni stranieri" che ha coinvolto tutti gli studenti della scuola media "A. Giuriolo".
«Negli ultimi anni l'inserimento sempre più numeroso nelle classi di ragazzi stranieri - afferma la dirigente scolastica Donata Albiero - ha contribuito ad accentuare alcune problematiche connesse con la difficoltà di comunicare, che spesso crea emarginazione e disagio».
«Proprio perché anche nell'ambiente scolastico - prosegue - si riflette una generale tendenza al ripiegamento sulla propria identità culturale, si è voluto dedicare più tempo alla promozione della cultura della conoscenza e dell'incontro con l'altro».
A questo proposito il linguaggio universale del
teatro è stato ritenuto il più adatto per far prendere coscienza ai ragazzi che nelle migrazioni non si incontrano culture in astratto, ma persone concrete con il loro bagaglio di relazioni e memorie.
La compagnia teatrale "Il Mondo alla Rovescia" ha presentato nel plesso di Montorso e in quello di Arzignano, "Kaliban", uno spettacolo giocato con il ritmo vivace della commedia dell'arte, ricco di momenti di comicità ma anche di vari spunti di riflessione, trattando i temi della fratellanza e della solidarietà nelle relazioni umane.
È stato proprio il protagonista, Kaliban, una sorta di "mostro" buono e pieno di saggezza, parente di altri famosi brutti del teatro e della letteratura europea, dal Gobbo di Notre Dame a Cyrano de Bergerac, a far scoprire il valore della convivenza, non più vissuta come sacrificio, ma come coraggiosa avventura umana.
Alla visione della rappresentazione teatrale, sono seguite le altre due fasi del percorso inteso a combattere la "cultura del razzismo": il dibattito in classe circa i temi proposti dallo spettacolo, con l'ausilio di schede didattiche per la riflessione guidata, e infine la visione di un film e la successiva discussione.
Questi, Stato per Stato, gli alunni presenti: Belgio 1, Spagna 1, Albania 29, Romania 3, Jugoslavia 44, Macedonia 1, Bosnia-Erzegovina 1, Marocco 6, Sierra Leone 1, Costa D'Avorio 1, Ghana 11, Nigeria 1, Benin 1, Argentina 1, Brasile 1, Ecuador 1, Bangladesh 10, India 24, Camerun 2, per un totale di 140 stranieri, su un totale di 886, pari al 15,8%.