28 SETTEMBRE 2005

dal Giornale di Vicenza

Il vescovo: no alla moschea
Auchan chiede 800 mila euro di danni

La posizione della Chiesa vicentina in una nota dell’Ufficio per l’ecumenismo e il dialogo Il vescovo: no alla moschea
«È il segno della conquista islamica del territorio»

In merito al problema della Moschea a Vicenza l’Ufficio per l’ecumenismo e il dialogo precisa la posizione della Chiesa vicentina. «Premesso che tra la Chiesa cattolica di Vicenza e la Comunità musulmana ci sono da tempo rapporti di dialogo e di incontro sereni e positivi si ricorda che: la libertà religiosa è un diritto primario e inalienabile di ogni persona e va salvaguardata e rispettata. Ogni persona deve poter pregare e svolgere quei riti religiosi sia individualmente che comunitariamente, propri della religione che professa. È un principio che il Concilio Vaticano II ha dichiarato con chiarezza e il magistero del Papa lo ha ribadito sempre con vigore di fronte a Stati che ostacolano l’esercizio concreto di tale diritto sia ai singoli che alle Comunità religiose. Cosa che avviene purtroppo in diversi Stati islamici nei confronti delle Chiese cristiane o delle sinagoghe ebraiche. Nel nostro Paese da sempre i fedeli di altre religioni o nuovi movimenti religiosi hanno potuto usufruire di luoghi o sale di preghiera dove riunirsi per svolgere le loro pratiche religiose. Anche i musulmani dunque hanno diritto ad avere queste sale di preghiera. La Moschea tuttavia, è bene saperlo e tenerlo presente, non è solo un luogo di preghiera ma anche centro di cultura, di propaganda islamica e di promozione politica, essendo religione e politica un tutt’uno nell’Islam. Per questo si sente a volte parlare di Iman che vengono espulsi dal Paese perché hanno approvato e incoraggiato il terrorismo durante la preghiera del Venerdì nello loro moschee. Non è questo però un fatto usuale e non bisogna per questo considerare le Moschee covi di terroristi o quant’altro essendo frequentate da molta gente semplice e popolare che vivono pacificamente tra noi. La Moschea comunque è considerata dai fedeli musulmani terra che appartiene all’Islam e in qualche modo rappresenta il segno visibile della conquista islamica del territorio in cui si costruisce. Queste considerazioni unite a ragioni di opportunità che tengono conto dell’opinione della gente in proposito, di garanzie di legalità e di inserimento più o meno numeroso della comunità islamica nel tessuto territoriale, possono guidare la scelta di concedere o non concedere il via libera alla costruzione e funzionamento di una moschea. La Chiesa di Vicenza si augura che la richiesta di Sale di preghiera sia accolta e sostenuta: per quanto riguarda la Moschea auspica, che gli Enti locali esamino e valutino tutti gli elementi che occorre tenere presenti, senza pregiudizi, ma anche con la dovuta attenzione e serietà del caso».


Ieri a Vicenza vertice con i legali nazionali della Triplice: «Troveremo una linea difensiva»
Auchan chiede 800 mila euro di danni
Dopo le denunce di presunto mobbing e molestie fatte da Cgil-Cisl e Uil

di Chiara Roverotto

I legali di Auchan, l’ipermercato cittadino, non sono andati tanto per il sottile e hanno chiesto ben 800 mila euro a titolo di risarcimento ai tre rappresentanti sindacali di Cgil-Csil e Uil. I fatti risalgono al 9 ottobre dell’anno scorso quando, nel corso di una conferenza stampa, i sindacati (allora erano rappresentati da Grazia Chisin della Uil, Costantino Vaidanis della Cisl e Sergio Baù della Filcam-Cgil) accusarono che all’interno del supermercato cittadino si erano verificati presunti casi di mobbing. Inoltre gli orari di lavoro - secondo i sindacalisti - non venivano rispettati con turni di lavoro a volte massacranti. Senza contare che in alcuni casi venivano negati i diritti semplici ed elementari come quelli di recarsi alle toilette. L’azienda, naturalmente, lo stesso giorno rimandò al mittente tutte le critiche e le accuse dichiarando che erano pure e semplici falsità e che i sindacati ne avrebbero risposto in sede legale. Detto fatto. La vicenda è andata avanti visto che, come si diceva all’inizio, gli avvocati che rappresentano l’ipermercato cittadino hanno domandato, a titolo di risarcimento, 800 mila euro alle tre confederazioni sindacali. A loro avviso, dopo quanto apparso sulla stampa, le vendite sono calate e l’immagine stessa del supermercato è stata messa sotto una luce negativa. Ieri pomeriggio all’hotel Europa si è tenuta una riunione alla quale erano presenti, oltre ai rappresentanti sindacali provinciali e regionali, anche gli avvocati nazionali di Cgil-Cisl e Uil per definire una strategia difensiva in vista delle onerose richieste arrivate dai rappresentanti della catena Auchan.