Auchan chiede 800 mila euro di danni
Dopo le denunce di presunto mobbing e molestie fatte da Cgil-Cisl e Uil
di Chiara Roverotto
I legali di Auchan, l’ipermercato cittadino, non sono andati tanto per il sottile e hanno chiesto ben 800 mila euro a titolo di risarcimento ai tre rappresentanti sindacali di Cgil-Csil e Uil.
I fatti risalgono al 9 ottobre dell’anno scorso quando, nel corso di una conferenza stampa, i sindacati (allora erano rappresentati da Grazia Chisin della Uil, Costantino Vaidanis della Cisl e Sergio Baù della Filcam-Cgil) accusarono che all’interno del supermercato cittadino si erano verificati presunti casi di mobbing. Inoltre gli orari di lavoro - secondo i sindacalisti - non venivano rispettati con turni di lavoro a volte massacranti. Senza contare che in alcuni casi venivano negati i diritti semplici ed elementari come quelli di recarsi alle toilette.
L’azienda, naturalmente, lo stesso giorno rimandò al mittente tutte le critiche e le accuse dichiarando che erano pure e semplici falsità e che i sindacati ne avrebbero risposto in sede legale.
Detto fatto. La vicenda è andata avanti visto che, come si diceva all’inizio, gli avvocati che rappresentano l’ipermercato cittadino hanno domandato, a titolo di risarcimento, 800 mila euro alle tre confederazioni sindacali.
A loro avviso, dopo quanto apparso sulla stampa, le vendite sono calate e l’immagine stessa del supermercato è stata messa sotto una luce negativa. Ieri pomeriggio all’hotel Europa si è tenuta una riunione alla quale erano presenti, oltre ai rappresentanti sindacali provinciali e regionali, anche gli avvocati nazionali di Cgil-Cisl e Uil per definire una strategia difensiva in vista delle onerose richieste arrivate dai rappresentanti della catena Auchan.