«Basta con le brutte figure
Il Consiglio non è “Zelig”»
Sorrentino: «Verifichiamo su quanti consiglieri possiamo contare»
di G. M. Mancassola
«Non ci possiamo permettere di collezionare altre pessime figure. Il Consiglio comunale non è Zelig». La maggioranza di centrodestra non si era lasciata bene nell’ultima seduta prima della pausa estiva: il numero legale che salta a tarda ora, il bilancio consuntivo che slitta a settembre, veleno fra partiti e fra consiglieri, provocazioni e reazioni. Ora, a distanza di una settimana dall’ultimo tonfo, Alleanza nazionale prova a rinserrare le fila e a lanciare un messaggio agli alleati. E lo fa con una lettera firmata da Valerio Sorrentino, vicesindaco e segretario cittadino del partito, che invita i colleghi della Casa delle libertà a verificare la tenuta dei propri gruppi consiliari: «guardiamoci in faccia - ammonisce Sorrentino - e verifichiamo su quanti voti certi e fedeli possiamo contare».
«Purtroppo - scrive il leader cittadino di An - la seduta del Consiglio del 20 luglio si è conclusa con l’ennesima brutta figura, chiudendo una stagione politica da dimenticare. È sotto gli occhi di tutti l’atteggiamento provocatorio della minoranza, che di fatto riesce a condizionare, a proprio piacimento, lo svolgersi dei lavori consiliari, a dettarne i tempi, a paralizzare l’azione».
«An è la prima a fare mea culpa», spiega il segretario, che conferma l’assunzione di provvedimenti disciplinari per richiamare all’ordine Giuseppe Tapparello, il consigliere reo di aver fatto mancare il numero legale nell’ultima riunione per ragioni di «etica politica».
Secondo Sorrentino, al di là di giustificazioni e recriminazioni, «appare improcrastinabile verificare se il collegamento tra i consiglieri di maggioranza e i rispettivi partiti funziona, o invece è, se pur parzialmente, minato. È evidente, infatti, che il singolo consigliere che per autonoma decisione di non partecipare al voto, o colui che acconsente a un inutile ed estenuante dibattito, sapientemente richiesto dalla sinistra più radicale, forse guadagna in notorietà, ma espone a pessima figura il partito che rappresenta».
Il riferimento, oltre che all’episodio che ha visto protagonista Tapparello contro i presunti accordi sottobanco imbastiti da una parte di Forza Italia, è diretto al dibattito sulla nuova base Usa all’aeroporto “Dal Molin” richiesto dal centrosinistra e avviato a sorpresa con il determinante voto di alcuni esponenti del centrodestra. La conseguenza è stata che il dibattito ha assorbito cinque ore filate di interventi al microfono concludendosi con un nulla di fatto e relegando all’ultima seduta disponibile calendario alla mano l’esame del rendiconto.
Serve più disciplina, quindi, e più rispetto per gli ordini di scuderia. L’alternativa è la crisi strisciante che mette a repentaglio ogni seduta di Consiglio e l’anarchia al momento clou delle votazioni.
«Ecco perché - prosegue il vicesindaco - è auspicabile che ognuno di noi possa impegnarsi al fine di scoraggiare all’interno del proprio partito iniziative consiliari non coordinate con il proprio capogruppo. Credo infatti che sia evidente che, piuttosto di continuare con uno stillicidio di brutte figure, sia preferibile mettere ognuno davanti alle proprie responsabilità».
«Da parte mia - dichiara ancora il segretario aennista - non ho alcuna difficoltà nell’assicurare sin d’ora la linea coesa del gruppo consiliare di Alleanza nazionale. Confido vivamente in un analogo riscontro degli altri segretari di partito, certo che converranno che nei prossimi mesi nessuno di noi possa permettersi passi falsi».
L’ultimo spunto è dedicato al presidente del consiglio comunale Sante Sarracco, di An come Sorrentino: «Allo stesso modo auspico una direzione dei lavori meno tollerante nei confronti di chi assume atteggiamenti prevaricatori in Consiglio, spesso con interventi che il regolamento non prevede».
Un’ora di silenzio per urlare la pace
Ieri un presidio in piazza Castello contro la guerra in Medio Oriente
(m. e. b.) Un’ora di silenzio per gridare un forte “no” alla guerra in Medio Oriente. Ieri sera sono state un centinaio le persone che hanno partecipato al presidio organizzato dall’associazione Salaam ragazzi dell’olivo, tra cui diversi rappresentanti della sinistra cittadina.
Una manifestazione che si è svolta contemporaneamente a quella più ampia di Roma, promossa dal Forum per la Palestina. «No all’aggressione israeliana di Libano e Palestina», «tacciano le armi», «Israele e Palestina una terra, due popoli in una pace giusta e in sicurezza», «fuori la guerra dalla storia» alcuni degli slogan che campeggiavano sugli striscioni esposti dai manifestanti che, al posto di proclami e cori hanno scelto un’ora di silenzio per «dire un no decisissimo alla guerra e dimostrare la nostra vicinanza a chi da decenni sta soffrendo e ha perso o sta perdendo tutto, anche la vita».
«Siamo molto contenti del risultato - sottolinea Miriam Gagliardi, dell’associazione Salaam - siamo in pochi, ma in tre giorni siamo riusciti a mobilitare un centinaio di persone sensibili a questo dolore. Non abbiamo infatti voluto bandiere e sigle che non fossero la bandiera della pace, perché in un periodo di divisioni non volevamo crearne di ulteriori e il nostro scopo era di mettere insieme il nostro sgomento contro qualcosa di terribile, tanto che mi spaventa pensare a quello che lasceremo a quelli che verranno dopo di noi, perché un mondo basato sull’odio non può andare da nessuna parte».
Cade da una palazzina della Ederle
Grave artigiano volato per 5 metri
(d. n.) Una raffica di infortuni sul lavoro. Sono quelli avvenuti nelle ultime ore fra la città e l’hinterland, che hanno visto finire in ospedale quattro fra artigiani e dipendenti. È una delle conseguenze del caldo, che rende più difficile lavorare all’aperto sotto un sole africano e con temperature molto elevate.
L’incidente più grave è avvenuto ieri mattina verso le 9 all’interno della caserma Ederle. Un artigiano, che aveva ricevuto dopo vari subappalti l’incarico dalla Siemens Italia di compiere dei lavori sul tetto della palazzina adibita a mensa della caserma Ederle di viale della Pace, è caduto da un’altezza di cinque metri. È stato soccorso e trasportato al pronto soccorso del S. Bortolo, dove è stato ricoverato. Ha subito varie lesioni e i medici hanno per il momento sciolto la prognosi, anche se non sarebbe in pericolo di vita.
Gli accertamenti, seguiti dai carabinieri della Setaf e dallo Spisal, hanno messo in luce che l’uomo si sarebbe sporto oltre il parapetto che circondava la cima della torretta su cui lavorava. I tecnici dello Spisal verificheranno l’effettiva possibilità dell’artigiano di ricevere il subappalto e di lavorare di conseguenza in sicurezza. Inoltre dovranno valutare se la caduta è stata provocata da un errore del ferito (e quindi dovrà essere analizzata la sua formazione alla sicurezza), o se vi siano state omissioni da parte di altri, committenti o altre aziende impegnate nelle opere all’interno della base americana.
Un altro infortunio era avvenuto poco prima in un cantiere edile di viale Trissino, a due passi dalla sede cittadina dell’Arpav, seguito dall’impresa edile “De Facci” di Vicenza. In base ad una prima ricostruzione, il muratore era salito su una scala portatile quando ha messo un piede in fallo, ha perso l’equilibrio ed è caduto da circa due metri restando intontito al suolo. Inizialmente le sue condizioni parevano molto serie, poi fortunatamente si è in parte ripreso. È stato soccorso dai colleghi di lavoro che hanno avvisato il Suem; un’ambulanza del 118 inviata dalla centrale operativa lo ha portato in ospedale con un codice di media gravità.
«Le nuove normative permettono l’uso di scale portatili solo quando il datore di lavoro valuti che non è possibile usare attrezzature più sicure - spiega la dottoressa Emanuela Bellotto dello Spisal - ma quelle scale comportano rischi consistenti, e serve formazione per chi le utilizza».
Sempre ieri Maria Rosa Cervato, 37 anni, residente in città, mentre lavorava in una ditta di Isola è entrata in contatto con dell’ossicloruro di rame, restando lievemente ferita. È stata medicata all’ospedale S. Bortolo, se la caverà in pochi giorni.
Infine, l’altra mattina era rimasto ferito Giovanni Villanova, 62 anni, residente a Zugliano. Per cause da accertare, mentre lavorava con un muletto a Camisano in via dell’Industria, è rimasto schiacciato con la gamba sinistra. Trasportato in ospedale, è stato ricoverato in chirurgia e ne avrà per alcune settimane.