27 SETTEMBRE 2005

dal Giornale di Vicenza

I libri signori a Campo Marzo
Onde magnetiche «Quali i rischi per le antenne?»
Ex Lanerossi, sit-in di protesta «Vogliamo incontrare Maroni»

Ieri la manifestazione ideata da Matteo Quero. A disposizione c’erano oltre 1.500 fra libri, riviste, fumetti e quotidiani. Assenti gli amministratori di centrodestra
I libri signori a Campo Marzo
Secondo i promotori, i “lettori” in dieci ore sono stati duemila

di Gian Marco Mancassola

C’erano i libri, c’erano le bottiglie di acqua, c’era anche il sole. E c’erano i vicentini, qualche centinaio al mattino, molti di più al pomeriggio. Secondo gli organizzatori si sono viste, dalle 9 alle 19, non meno di duemila persone. Il grande bivacco a base di libri e plaid si è accomodato ieri per una decina di ore sul tappeto erboso di Campo Marzo. «È stato un successo», dice alla fine della giornata l’ideatore, Matteo Quero: «Abbiamo lanciato un segnale». Il liberale dei repubblicani europei che sta a suo agio con gli amici riformisti del centrosinistra, l’appassionato di jazz che nel 2003 faceva comizi a ritmo di blues, si ispira a Rudolph Giuliani, l’ex sindaco di New York, il paladino della Zero tolerance. Il groviglio di contraddizioni che ha accompagnato fra polemiche e invettive la vigilia della manifestazione, si è dipanato ieri sul lato est dei giardini di fronte alla stazione. All’appello hanno risposto in tanti, cittadini comuni, uomini e donne di cultura, attori e intellettuali. E giacché la vigilia si è giocata soprattutto sul ping-pong politico, va detto subito che si sono visti i volti più noti del centrosinistra cittadino, soprattutto dell’ala moderata dell’Ulivo, con una folta rappresentanza della Quercia. Non si è visto nessuno, invece, del centrodestra in una manifestazione disertata sia da chi regge il Comune, sia da chi governa la Provincia. Tanti o pochi, successo o flop, sarà materia di dibattito nei prossimi giorni. La cronaca della giornata si limita invece a registrare qualche numero: ai banchetti allestiti dai promotori c’erano circa 1.200 fra libri, fumetti, riviste e quotidiani, messi a disposizione a vario titolo da librerie, associazioni e cittadini. Da mane a sera, i banchi sono stati spazzolati. Esaurita anche buona parte della scorta di acqua, che contava 1.500 bottiglie. Il resto dello sforzo economico investito dai promotori è stato speso per i volantini e l’attività di promozione. Al mattino sono stati due, in particolare, i poli di attrazione. Al centro del parco era stato ricavato lo spazio dedicato ai più piccoli, con letture di favole e storie ad alta voce, disegni, giochi. Accanto all’esedra che si affaccia su viale Roma, invece, era stata imbastita l’arena per le letture dedicate agli adulti. Sul palco erboso, davanti a una platea di stuoie e coperte di lana, si sono avvicendate voci che hanno proposto inviti alla lettura da segnarsi. Valter Voltolini, ex assessore alla cultura di Malo, ha scommesso su un cavallo di razza garantito, il Luigi Meneghello di “Libera nos a malo”, “Pomo pero”, “Piccoli maestri”. L’attore Carlo Presotto ha sfoderato il Giufà delle “Fiabe italiane” affrescate da Italo Calvino. Titino Carrara ha letto alcuni passi da “Il maestro magro” di Gian Antonio Stella, inviato del Corriere della Sera. L’avv. Paolo Mele si è autoproposto, spulciando qualche verso dal suo libro di poesie, e indugiando poi sul Bertold Brecht di “Contro la seduzione” e sui salmi di Ernest Cardenal. Aristide Genovese ha letto Ezra Pound, autore caro alla destra, mentre Arturo De Ceccon ha proposto Arthur Schnitzler. Nel pomeriggio il “Campo del libro” si è decentrato, distribuendosi a macchia su decine di coperte e mescolando i picnic delle badanti dell’est con le letture dei bimbi, i ritrovi delle famiglie indiane con i crocchi di curiosi. E tuttavia va anche segnalato che il parco, per la sua fisionomia, ha mantenuto anche separazioni fra la manifestazione sul lato est e i tanti immigrati che la domenica si danno appuntamento nell’area sul lato ovest; ma anche fra il “nord” vicino a piazza Castello più frequentato dai vicentini e il “sud” più vicino alla stazione. Come promesso dall’amministrazione comunale, non si ha notizia di multe a carico di chi ieri si è sdraiato sull’erba. «Il mio bilancio è ottimo e abbondante - dice Quero -. Da oggi si incomincia a lavorare per cambiare le cose. Bisogna coinvolgere la città: l’ordinanza anti-bivacchi andava bene per combattere l’emergenza, ma dopo tre anni bisogna uscire dall’emergenza. A mio parere è opportuno iniziare a costruire strutture che facciano da punto di riferimento, come un gazebo per distribuire libri, un’area riservata ai cani, uno spazio dedicato ai bambini con giostre gonfiabili».


Pillan (Ds) contesta l’Arpav
Onde magnetiche «Quali i rischi per le antenne?»
Dibattito in circoscrizione 1

di Chiara Roverotto

Le antenne per la telefonia mobile continuano a far saltare i nervi in circoscrizione 1, dove nell’ultimo consiglio i toni si sono di nuovo riaccesi. Da una parte il presidente Maurizio Finizio che accusava il consigliere Mattia Pilan dei Democratici di sinistra di essere un allarmista e, dall’altra, lo stesso Pilan che faceva vedere carte e documenti che testimoniavano, a suo avviso, la gravità della situazione. Senza dimenticare il pezzo forte: quando il sindaco con l’allora assessore all’Urbanistica, Franzina promise al consigliere del parlamentino del centro storico (che nel frattempo aveva raccolto oltre quattrocento firme di protesta) di far spostare le due antenne da via del Quartiere. Troppo vicine alle scuole elementare Giusti e materna S. Rocco. Il sindaco allora diede la sua parola non solo per il trasferimento, ma anche per monitorare l’area con 14 centraline in grado di rilevare i livelli di elettrosmog. «L’incontro con il sindaco risale al maggio scorso, ma da allora non è accaduto nulla - dichiara Pilan - ed anzi la situazione è peggiorata al punto che di antenne ne hanno installate altre due, fra stradella dei Filippini e contrà S. Marcello, praticamente a ridosso del liceo classico Pigafetta e dello scientifico Lioy, dove di fatto erano già installate e funzionanti altre tre stazioni radiobase delle H3G,Wind e Vodafone». Per cui in zona se ne contano cinque e anche qualcuna in più tutte adiacenti a scuole: in contrà del Quartiere (scuola elementare Giusti e materna S. Rocco) Stradella dei Filippini (licei Pigafetta e Lioy) contrà Burci (istituto Fogazzaro) e contrà Borghetto (Levis Plona). Il consigliere Ds ha riscritto nuovamente al presidente della circoscrizione del centro storico per chiedere se «la costruzione delle nuove stazioni radiobase era stata autorizzata con tutte le concessioni edilizie richieste dal Comune e se c’era stata una verifica preliminare da parte dei tecnici dell’Arpav e dell’Ulss 6 per misurare i valori dei campi elettromagnetici provocati e sugli eventuali danni alla salute dei cittadini e degli alunni delle scuole». A gettare acqua sul fuoco delle polemiche c’è la dottoressa Belleri dell’Arpav, che sostiene di avere fatto numerose misurazione in zona e non aver mai trovato livelli superiori ai 6 volt per metro, come prevede la legge. «Esiste un protocollo - prosegue Pilan - che sostiene che le antenne non devono essere posizionate nella vicinanza degli edifici scolastici». Va ricordato che il Comune, dopo l’installazione delle due antenne, fece compiere alcune rilevazioni il 28 aprile scorso nella classe 2 E del liceo Lioy alle 17.10 e i valori del campo elettrico medio erano di 1,58 Volt/metro e quello massimo 1,72 volto-metro. Non convinto Pilan si è rivolto ad Angelo Levis, docente all’università di Padova, membro della commissione tossicologica nazionale, ordinario di mutagenesi ambientale nell’ateneo patavino, consulente dell'organizzazione mondiale della sanità e dell’agenzia internazionale per le ricerche sul cancro di Lione il quale evidenzia il rischio di neoplasie con valori di esposizione fino a dieci volte inferiori alla soglia ammessa. Chi avrà ragione? L’Arpav sostiene che le misurazioni non rivelano motivi di preoccupazione anche se ammette che, sulla base dei propri dati, solo in città sono state concesse 134 richieste, tutte accolte, per l’installazione di antenne le ultime delle quali Umts. L’Arpav ha 9 centraline dislocate in tutta la provincia per controllare le emissioni delle antenne. Nel frattempo il consigliere Pilan continua la sua battaglia in circoscrizione 1 e nell’ultimo consiglio ha ottenuto che due commissioni affrontino nuovamente la questione. Sempre Pilan ricorda al sindaco le promesse di far spostare le antenne: «Non si possono prendere in giro i cittadini in questo modo. Non ci resta andare a bussare alle porte dell’assessore Zocca e ricominciare a raccogliere altre firme»


Contro Palazzo Nievo: «La Provincia ci aveva promesso un incontro col ministro»
Ex Lanerossi, sit-in di protesta «Vogliamo incontrare Maroni»

di Mauro Sartori

Sit in di protesta davanti a palazzo Nievo se l’assessore Giulio Bertinato non terrà fede all’impegno assunto con i lavoratori dell’ex Lanerossi: farli incontrare in tempi rapidi con il ministro Roberto Maroni. È questa una delle iniziative varate ieri pomeriggio dall’assemblea di fabbrica tenutasi nella sala mensa dello stabilimento di viale dell’Industria. I 125 dipendenti messi in mobilità attendono da un paio di settimane di sapere quando e come potranno confrontarsi col ministro del welfare, ma oggi contatto sinora si è rivelato inutile. Nel pacchetto di azioni di sensibilizzazione e di lotta deciso ieri c’è appunto una manifestazione fuori dalla sede della Provincia, fissata per lunedì 3 ottobre. Salvo che il faccia a faccia con Maroni non venga nel frattempo formalizzato. Intanto è prevista la presenza di una delegazione dell’ex Lanerossi allo sciopero provinciale dei metalmeccanici fissato a Vicenza giovedì 29 settembre: «Stiamo organizzando un pullman - conferma Renato Omenetto della Cgil - ed abbiamo assicurazione dai promotori in merito ad un intervento sul palco delle rsu dell’ex Lanerossi. Ma l’iniziativa più forte sarà quella che metteremo in atto nei confronti della Provincia, che si è assunta l’impegno di farci incontrare con Maroni. L’appuntamento è saltato per vari problemi». Rsu e sindacati aderiscono inoltre alla richiesta della parlamentare Lalla Trupia di aprire un tavolo di confronto con le istituzioni. In tal senso è prevista a breve una visita al Prefetto di Vicenza. Intanto è stato confermato lo sciopero di tutte le maestranze della Marzotto, fissato per giovedì 6 ottobre con manifestazione questa volta a Valdagno, dopo il corteo della settimana scorsa nel centro storico scledense. Ulteriori conferme del momento di crisi attraversato dal comparto tessile nell’Alto vicentino arrivano da da due centri limitrofi a Schio. È di ieri la notizia che la camiceria Xacus di S.Vito di Leguzzano, specializzata nella produzione e commercializzazione di capi di eccellente livello, ha aperto la procedura di mobilità per 25 dipendenti, che dimezzerebbe di fatto la consistenza delle maestranze nello stabilimento sanvitese. L’assemblea di fabbrica è stata convocata per oggi. Risale invece a qualche giorno fa la medesima procedura avviata dalla filatura Esseci di Piovene Rocchette, che lascia a casa 39 lavoratori, in pratica l’intero personale. «Quella della Esseci è una situazione complicata - ammette Gianfranco Refosco della Cisl - e la scelta aziendale arriva al termine di un periodo di difficoltà che non lasciava presagire nulla di buono. Per quanto riguarda la Xacus, tutto è accaduto nel giro di poco tempo e ci riserviamo di valutare la faccenda con la proprietà, cui oggi chiederemo un incontro. Certo, il ricorso notevole alla cassa integrazione era stato un campanello d’allarme ma serve un confronto per capire i problemi e tentare di trovare una soluzione».