27 MAGGIO 2005

dal Giornale di Vicenza

SCHIO. “Libera Zone” illustra il progetto del centro sociale
BASSANO.I “Cantieri” sono aperti
THIENE.Il traliccio allerta il Consiglio

In palazzo Toaldi Capra
“Libera Zone” illustra il progetto del centro sociale
Lo spazio autogestito conterrà la sala concerti la biblioteca e altri ambienti per l’aggregazione «La Giunta dimostra sensibilità alla proposta»

di Anna Lirusso

Il coordinamento Libera Zone ha presentato a palazzo Toaldi Capra il progetto per la creazione di uno spazio sociale autogestito a Schio, incassando il consenso da una parte della maggioranza. Verdi e Ds, con l’aggiunta di Rifondazione Comunista, hanno elogiato l’ambizioso progetto, facendosi carico di sostenerlo in sede amministrativa. Libera Zone ha esposto, in una sala gremita, quello che è stato definito «un’alternativa al disagio dei nostri giorni». Il centro sociale prevede uno spazio di aggregazione, discussione e informazione, una sala prove per i gruppi musicali, una sala concerti, una biblioteca e un cineforum, uno sportello di consulenza per soggetti senza diritti, e un laboratorio artistico e multimediale per dare sfogo a forme di cultura diverse. L’idea è di sviluppare attraverso un lavoro in progress una serie di attività culturali autofinanziate e autogestite che non siano in contrasto con le strutture già esistenti sul territorio e siano slegate dall’attivismo politico. «Il progetto è stato consegnato e protocollato in comune - ha spiegato Cristian Moresco, portavoce del collettivo e moderatore del dibattito -. Dagli incontri con il sindaco Luigi Dalla Via e con gli assessori Emilia Laugelli e Flavio Bonato è emersa una certa sensibilità alla nostra proposta ma non abbiamo ancora parlato di siti precisi». Se e dove sorgerà questo spazio sociale autogestito è quindi ancora da definire e il percorso da affrontare rimane lungo. In città sono ancora scottati dall’esperienza fallimentare di qualche anno fa nel capannone di via Martiri della Libertà.


Taglio del nastro col sindaco Bizzotto e l’assessore Finco. Attorno alla sede una fitta rete di collaborazioni fra privati, aziende e associazioni che hanno fornito il loro contributo. Il primo cittadino: «Un luogo inutilizzato diventa punto di incontro e centro vitale per i ragazzi. Fatene un buon uso»
I “Cantieri” sono aperti
Inaugurati a Ca’ Baroncello i nuovi spazi autogestiti

(r. f.) Battesimo ufficiale ieri per la "casa" dei giovani. Ricavata nell’appartamento dismesso del custode del mercato ortofrutticolo di Ca’ Baroncello, la sede del Progetto Giovani del Comune è stata di fatto consegnata ai ragazzi che la autogestiranno. Lo spazio si sviluppa su circa 120 metri quadrati di superficie, rallegrati dalle vivaci pennellate di colore alle pareti eseguite dagli stessi fruitori, che hanno contribuito materialmente alla sistemazione dell’alloggio. Prima di loro, però, erano intervenuti i volontari dell’associazione Costruire Insieme Onlus che hanno ristrutturato e messo a norme i locali offrendo la manodopera. Il taglio del nastro è stato effettuato nella tarda mattinata di ieri, alla presenza di numerosi amministratori pubblici, di alcuni sponsor senza il contributo dei quali non sarebbe stato possibile ultimare l’intervento in soli cinque mesi, del parroco di Ca’ Baroncello, don Ernesto Cabrele che ha benedetto la sede («che sia un luogo di incontro», ha detto), e di un gruppo di "inquilini" che ha fatto gli onori di casa. «Quello che fino a pochi mesi fa era uno spazio dismesso, inutilizzato è ora un centro vitale - ha sottolineato il sindaco Gianpaolo Bizzotto - funzionale alle esigenze delle nuove generazioni. Alle quali ora affidiamo questo locale con l’augurio che sappiano usarlo al meglio». «È una prima risposta concreta alle carenze di spazi per giovani - ha aggiunto l’assessore ai servizi alla persona Federica Finco che, armatasi di pennelli, nei giorni scorsi ha affiancato i ragazzi nell’operazione di tinteggiatura di porte e pareti -; qui i ragazzi potranno esprimersi secondo le loro modalità e i loro linguaggi assieme all’equipe di operatori guidati dall’assistente sociale Valeria Cerantola. Sperimenteranno progetti e attività, favorendo occasioni di ritrovo e di socializzazione». L’assessore ha poi spostato l’attenzione sulla straordinaria rete di collaborazione creatasi attorno a "Cantieri giovani", nome con cui è stato ribattezzato il progetto. «Privati, aziende, associazioni ci hanno dato un contributo prezioso», ha ringraziato Federica Finco prima di leggere un’intensa poesia su Alan Bech dedicata ai ragazzi. Anche il Lions Club Bassano Ost guidato da Alberto Roviaro ha lasciato la propria firma sull’intervento donando tre computer di ultima generazione un tavolo da ping-pong e un calcetto. Altro materiale per gli arredi è stato offerto da mobili Frighetto e da Alpes Inox.


Il comitato civico “Ponte dei quarei” contesta le affermazioni dell’assessore Derugna e le opposizioni chiedono se il comune abbia interpellato l’Arpav. La risposta del sindaco: «Abbiamo i dati ed è tutto ampiamente nella norma»
Il traliccio allerta il Consiglio
Interrogazione sulle emissioni del ripetitore vicino al cimitero

di Silvia Dal Maso

Il ripetitore telefonico del cimitero continua a scaldare gli animi, soprattutto quelli del comitato civico "Ponte dei Quarei", convinto che il traliccio sia stato potenziato ed emetta livelli elettromagnetici superiori alla norma. La questione è tornata prepotentemente a galla tanto da essere affrontata nell'ultimo consiglio comunale in seguito ad una interpellanza dei consiglieri di minoranza Giovanni Tessari e Francesco Luca di Alternativa Democratica e da Giovanni Cattelan della Margherita. L'interrogazione, seguita alle dichiarazioni dell'assessore ai lavori pubblici Carlo Derugna, il quale aveva affermato che il comune disponeva di dati rilevati dall'Arpav, sia precedenti che successivi alla recente installazione di un secondo impianto, puntava a conoscere il contenuto di quelle misurazioni. Anche perchè le stesse affermazioni dell'assessore sono state duramente smentite dai componenti del comitato "Ponte dei Quarei". La risposta in sede consiliare è toccata al sindaco che ha ricordato come nel caso dell'antenna in questione, i valori di campo elettromagnetico, secondo il parere Arpav del 29 aprile 2004, risultano tutti inferiori a quelli prescritti dalla normativa, sia per punti accessibili alla popolazione nei quali non vengono superate le 4 ore di permanenza di persone, sia in quelli in cui questo limite viene superato. «In ogni caso - ha aggiunto il sindaco - si è recentemente concordato con l'Arpav una campagna di rilievi mediante il posizionamento di una centralina di rilievo con misurazioni effettuate ogni minuto nell'arco delle 24 ore. La centralina verrà ubicata nelle abitazioni più prossime all'antenna del cimitero e le rilevazioni dovrebbero iniziare il prossimo 1 giugno». Il consigliere di minoranza Tessari ha, inoltre, chiesto di sapere se fossero state presentate altre domande per l'installazione di nuove antenne o nuovi impianti sui tralicci esistenti e a che punto fosse la pratica riguardante l’annunciato ripetitore di via Colleoni. «Recentemente - ha risposto il sindaco - le società Vodafone e Tim hanno richiesto di poter concordare con il comune nuove postazioni per l'installazione di impianti Umts. Anche Wind, pur non avendo presentato alcuna domanda, si è recata allo sportello unico per le attività produttive per assumere informazioni, manifestando la volontà di installare un imprecisato numero di impianti. In alcune riunioni tra l'amministrazione e i rappresentanti di Vodafone e Tim, è stato richiesto in via preventiva che le società verificassero la possibilità di ridurre o concentrare le postazioni richieste». Attualmente in città ci sono 7 postazioni che potenzialmente potrebbero ospitare ripetitori: 4 comuni, 2 Tim e 1 Vodafone. La postazione Vodafone in centro storico è stata individuata in aggiunta a quella già esistente in via Colleoni e questa è l'unica per cui è stata effettivamente presentata richiesta di permesso di costruire, ma il parere Arpav non è ancora pervenuto. Infine, è stata individuato come possibile terreno per l'installazione di un'antenna comune, l'area comunale nella 3^ zona industriale artigianale per la quale è stato predisposto uno studio di fattibilità.