26 OTTOBRE 2004

dal Giornale di Vicenza

"Perchè Vicenza ha rinunciato alle targhe alterne?"
"Troppo rumore in quella scuola"

Inquinamento atmosferico. Opposizione critica nei confronti della linea soft decisa dalla Giunta: Poletto e Dovigo (Ds) interrogano
«Perché Vicenza ha rinunciato alle targhe alterne?»
Intanto si registrano altri 6 sforamenti nei limiti del pm10. Ad ottobre 16 giorni fuori norma su 24

Sei giorni consecutivi marchiati da micropolveri fuori norma. La serie negativa è iniziata mercoledì scorso, primo giorno di sforamento del limite di 55 microgrammi di pm10 per metro cubo d’aria fissato per la protezione della salute. I picchi più alti sono stati toccati sabato e domenica, con 96 microgrammi. Nel solo mese di ottobre la centralina Arpav di viale Milano ha contato 16 sforamenti su 24 giorni. Si avvicina, nel frattempo, il debutto dei nuovi limiti al traffico, che quest’anno a Vicenza riguarderanno quasi esclusivamente i vecchi diesel e non catalizzati, fermi dalle 9 alle 18 ogni giovedì e venerdì dal 4 novembre al 25 marzo. E proprio all’emergenza polveri sottili è dedicata una domanda di attualità presentata dal capogruppo diessino Luigi Poletto e dalla compagna di partito Valentina Dovigo, che attaccano l’Amministrazione comunale e l’assessore all’ecologia Valerio Sorrentino per la decisione di non imporre le targhe alterne.
«Vorremmo sapere se questa decisione è stata assunta sulla base di severi criteri tecnico-scientifici dimostrabili inoppugnabilmente, oppure è stata decisiva la volontà di ridurre l'impatto sociale di tale provvedimento e di non recare disagi ai cittadini pur in presenza di una sequenza di dati che attestano un livello di concentrazione di pm10 gravemente pericoloso per la salute pubblica tale da configurare una vera e propria emergenza sanitaria», spiegano i due, che poi chiedono «quali provvedimenti strutturali l'Amministrazione abbia cantierato per rendere non indispensabili le targhe alterne; per quale motivo, se le targhe alterne sono perfettamente superflue e “vessano inutilmente i cittadini”, alcuni comuni capoluogo adottano tale provvedimento anche limitatamente alla dimensione territoriale urbana; se il Comune di Vicenza abbia tentato di coinvolgere altri Comuni dell'hinterland e se abbia sollecitato l'Amministrazione Provinciale; per quale motivo se si ritiene così decisivo il blocco delle auto non catalizzate, è limitato a soli due giorni alla settimana mentre a Verona, dove pur si è rinunciato alle targhe alterne, il divieto si estende per cinque giorni alla settimana». E ancora: «Non sarebbe stato più opportuno estendere l'area territoriale urbana di applicazione del blocco del traffico per le non catalizzate e le targhe alterne per le catalizzate? Non sarebbe necessario ridurre il più possibile la numerosità delle deroghe al blocco del traffico limitandole a quelle strettamente indispensabili (mezzi di soccorso, pronto intervento), preservando comunque il car pooling?».


La protesta
«Troppo rumore in quella scuola»
«Servono barriere protettive»

(g. m. m.) «Il rumore del traffico rende sempre più difficili le lezioni alla elementare Cabianca di strada Pasubio». La denuncia arriva dai consiglieri comunali di opposizione Giovanni Rolando dei Democratici di sinistra e Sandro Guaiti della Margherita. I due, già impegnati contro il transito dei mezzi pesanti nel nodo viabilistico dell’Albera, nel pomeriggio di ieri si sono prodotti in una protesta a colpi di volantini e manifesti all’uscita dei bimbi da scuola. Protocollata in municipio c’è anche un’interrogazione che chiede interventi per tutelare i «125 alunni, insegnanti e personale dell’istituto, costretti da troppo tempo in condizioni di forte disagio». Una delle ricette, secondo Rolando e Guaiti, potrebbe essere l’installazione di barriere anti-rumore.
«Le lezioni - spiegano - si svolgono in condizioni difficilissime, sia per gli alunni che per gli insegnanti, soprattutto a causa dell’inquinamento acustico causato dal traffico infernale di migliaia di mezzi pesanti, fra cui 2 mila Tir al giorno. Si rende quindi indispensabile e urgentissimo provvedere all’installazione di efficaci barriere anti-rumore. L’edificio scolastico, inoltre, necessita di interventi strutturali per la messa in sicurezza totale, come prescritto dalla normativa», aggiungono i due consiglieri, che si fanno portavoce di alcune istanze mosse in un’assemblea pubblica organizzata nei giorni scorsi. Fra le segnalazioni, anche «la mancanza di una scala esterna per l’evacuazione rapida e sicura dei bambini in caso di emergenza».
«Conosco bene il problema - replica l’assessore all’istruzione Arrigo Abalti -. In questa fase, però, si è deciso di dare priorità agli interventi per la sicurezza nelle scuole cittadine. Senza contare l’enorme costo delle barriere anti-rumore: si parla di quasi 200 mila euro. Tanto che l’Amcps ci ha fatto la proposta di rifare i serramenti, per dimezzare il rumore». E, per rimanere in strada Pasubio, Guaiti sollecita risposte sulla mancanza di strisce per attraversare l’arteria all’altezza di strada Beregane, dove fa scalo anche lo scuolabus.