Stella Rossa, capitolo chiuso
Quattro condanne, sette mesi la pena più pesante
(d. m.) Dopo una lunga camera di consiglio, alle 17.30 di ieri è giunto il verdetto del giudice in merito al processo sul Centro sociale occupato Stella Rossa. Come riferito nella cronaca delle numerose udienze celebrate dal dott. Gastone Andreazza a partire dal 19 settembre 2003 a ieri, gli imputati erano diciassette: D. P., 30 anni, di Cassola; M. D. A., 37 anni, di Lusiana; R. L., 36 anni, di Padova; M. T., 25 anni, di Padova; C. Z., 39 anni, di Solagna; O. T., 38 anni, di Cassola; L. O., 55 anni, di Bassano; L. V., 39 anni, di Marostica; F. D. S., 49 anni, di Marostica; L. D. P., 45 anni, di Bassano; A. M., 38 anni, di Bassano; F. L., 40 anni, di Bassano; G. C., 41 anni, di Savignano (Bo); P. T., 39 anni, di San Zenone; A. G., 38 anni, di Bassano; D. C., 39 anni, di Solagna; e, infine, P. Z., 51 anni, di Bassano.
Per tutti, l’accusa era di occupazione (in vari periodi e fino allo sgombero della polizia) dello stabile comunale di via Macello, sottrazione di energia elettrica e acqua e organizzazione di spettacoli senza le dovute autorizzazioni. T., Z. e P. erano inoltre accusati di aver occupato, il primo maggio 2002, anche l’ex macello di via della Ceramica, con organizzazione abusiva di spettacolo.
Nella penultima udienza, quella di lunedì scorso, la pubblica accusa, rappresentata dal sostituto procuratore Linda Arata, aveva chiesto nell’arringa finale, durata un paio d’ore, complessivamente otto anni di reclusione, chiedendo poi per alcuni l’assoluzione o il non doversi procedere. Per la difesa, invece, sostenuta dagli avvocati Antonio Lovatini e Paolo Simonetto, i diciassette membri del gruppo Stella Rossa andavano tutti assolti.
Nell’udienza di ieri, alla presenza anche dei vertici delle forze dell’ordine cittadine, fra i quali il commissario Alessandro Campagnolo e il comandante Gastone Bortolon dei Cc, il processo è giunto a conclusione. Il giudice Gastone Andreazza ha condannato D. P. per l’occupazione dello stabile di via Macello, il furto di energia elettrica e acqua e il non adempimento delle prescrizioni nell’organizzazione di uno spettacolo pubblico a sei mesi e quindici giorni di reclusione e al pagamento di 325 euro di multa, coi doppi benefici di legge; l’imputato è stato assolto, invece, dalle accuse di aver imbrattato con lo spray le pareti dell’edificio e l’occupazione, con relativa organizzazione di concerti, dell’ex macello di via della Ceramica. Per gli stessi reati, in aggiunta poi all’occupazione dell’edificio di via della Ceramica e l’organizzazione in quel sito di spettacoli abusivi, C. Z. (pure lei assolta per gli imbrattamenti), O. T. e F. L. sono state condannate a sette mesi di reclusione e 400 euro di multa ciascuna. Z. e L. hanno ricevuto i doppi benefici, T. invece la condizionale.
Per l’intervenuta prescrizione dei reati di occupazione dello stabile di via Macello, furto di acqua ed energia elettrica e organizzazione di spettacoli, il giudice ha disposto il non doversi procedere nei confronti di L. O., L. V., D. C., A. G., G. C. e P. Z. Per questi ultimi tre reati, sono stati assolti per non aver commesso il fatto F. D. S., L. D. P., A. M. e M. D. A. Nei confronti di P. M. T., inoltre, il giudice ha disposto l’assoluzione per i primi due e la prescrizione per il terzo.
Infine, P., D.A., L. e T. sono stati assolti dall’accusa di aver portato ad una riunione pubblica, svoltasi in città il 24 novembre di quattro anni fa, bastoni o mazze per l’offesa alla persona.